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I progressi, in termini di riduzioni dei costi e di efficenza degli impianti solari possono rendere conveniente l'abbandono dei combustibili fossili entro il 2013 anche senza incentivi

Il fatidico 2013, data entro cui il riscaldamento terrestre minaccia di compromettere lo stato del mondo, potrebbe essere anche la data in cui le contromosse “ecologiche” incomincino a produrre effetti significativi.
L’energia solare potrebbe essere la principale fonte mondiale di elettricità
entro la fine del secolo, nonostante finora il suo ruolo sia stato insignificante nel tentativo di arrivare alla parità dei prezzi con i carburanti fossili, secondo i leader del settore.
Considerata una volta solo dagli idealisti che mettevano l’ambiente prima dell’economia, la produzione dei pannelli solari raddoppierà nei prossimi anni e l’energia prodotta, senza emissione di Co2, diventarà concorrenziale.
I sussidi sono, attualmente, necessari perché l’energia solare è ancora piuttosto costosa rispetto alle fonti energetiche convenzionali come il carbone, ma i costi stanno scendendo del 5% all’anno e la parità, senza aiuti, è già una realtà in parte della California. I Paesi molto assolati potrebbero raggiungere il breakeven entro cinque anni, e la nuvolosa Gran Bretagna entro il 2020.
A quel punto ci si può aspettare una crescita illimitata”, ha spiegato il capo degli ingegneri di General Electric, Jim Lyons, durante una conferenza a Londra, riferendosi alla parità dei prezzi che si dovrebbe raggiungere negli Usa intorno al 2015.
L’industria potrebbe ridurre i costi e raggiungere la parità in mercati significativi compreso gli Usa, Giappone e parte dell’Europa meridionale entro il 2012, ha detto Erik Thorsen, amministratore delegato della più grande società al mondo di energia solare, la Renewable Energy (Rec).
Il settore del solare è cresciuto del 40% all’anno, ma si è partiti da una base molto piccola. Il sole fornisce solo lo 0,3% dell’elettricità anche in un mercato leader come la Germania.
L’unico ostacolo potrebbe essere la scarsità di sicilio ma qui si sta lavorando su più fronti: la concentrazione dei raggi solari per aumentare la resa delle celle fotovoltaiche e la sperimentazione di prodotti vegetali (enzimi) in sostituzione del sicilio.
Senza contare che tra non molto si potrà valutare sul campo la soluzione “Rubbia” per centrali a vapore alimentate da sola acqua, arricchita di sali che immagazzinano calore, e sole concentrato.

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