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Secondo uno studio scientifico, oltre a produrre rischi di penuria alimentare, la loro produzione avrebbe un impatto ancora maggiore dei combustibili tradizionali

Ulteriore conferma che i biocarburanti potrebbero rivelarsi un boomerang per l’ambiente, se non si darà una seria regolamentazione ed indicazione dei modi e delle specie vegetali utilizzate, oltre ad un rischio di penuria alimentare.
Lo sostiene uno studio pubblicato dalla rivista Science, secondo cui i combustibili ottenuti dalle piante fanno risparmiare Co2 quando vengono bruciati, ma spesso la loro produzione ha un impatto ambientale ancora maggiore di quelli tradizionali.
Secondo lo studio, che cita un rapporto commissionato dal governo svizzero, tra i 26 biocarburanti sono 12 quelli che non rispettano l’ambiente, e fra questi ci sono i più famosi come l‘etanolo da grano degli Stati Uniti e quello dalla canna da zucchero brasiliana.
A causare la perdita dei vantaggi sono soprattutto la fase della coltivazione, che spesso dà luogo a fenomeni distruttivi come la deforestazione.

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