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L'Agenzia del territorio, sulla base delle dichiarazioni Agea degli agricoltori, ha provveduto d'ufficio ad aggiornare i redditi dominicale ed agrario: interessati tutti i comuni del territorio

Ormai nulla più sfugge al Catasto. Non c’è infatti “soltanto” il problema dei fabbricati non dichiarati e degli immobili ex rurali individuati dall’Agenzia del territorio a dover impensierire i cittadini, ma anche, seppur con una portata minore, l’aggiornamento della banca dati del catasto terreni sulla base del contenuto delle dichiarazioni presentate nel 2007 all’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) dai soggetti interessati ai fini dell’erogazioni dei contributi agricoli.
Sulla base di tale tipo riscontro (ove ad esempio è stata rilevata la presenza non più di un seminativo ma di un vigneto) l’Agenzia ha provveduto a variare la qualità catastale, con conseguente modifica dei redditi dominicale ed agrario.
L’Agenzia ha reso noto, con il comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2007, l’avvenuto aggiornamento, con l’elenco delle particelle interessate consultabile sul sito dell’Agenzia del territorio stessa. Indicando gli identificativi catastali delle particelle (Provincia, Comune catastale, Sezione, Foglio e particella) è possibile visualizzare le informazioni relative alla qualità catastale, alla classe, alla superficie e ai redditi dominicale ed agrario e agli eventuali simboli di deduzione.
Qualora nella verifica dei dati censuari delle particelle pubblicate si riscontrano delle incongruenze, può essere proposto ricorso avverso la variazione dei redditi entro il termine di 120 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del comunicato nella Gazzetta, innanzi alla Commissione tributaria provinciale competente per territorio.
E’ comunque facoltà del proprietario delle particelle interessate richiedere il riesame dell’atto di accertamento con istanza di autotutela.
L’Agenzia del territorio mette a disposizione sul suo sito (www.agenziadelterritorio.it) anche un servizio che permette di verificare la qualità di coltura attribuita alla singola particella che è stata sottoposta all’aggiornamento automatico e, se necessario, di ricalcolare i redditi in base alla qualità colturale che l’interessato ritiene corretta. In questo caso il soggetto può presentare richiesta di rettifica in autotutela.
Tale rettifica può essere presentata mediante l’apposito modello, agli Uffici Provinciali competenti; in via telematica, all’interno dello stesso servizio di consultazione delle variazioni colturali on-line, compilando le informazioni richieste nella sezione dedicata al ricalcolo dei redditi.

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