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31 marzo 2008
I vigili non sulla transenna, ma dopo la transenna

Scusate, ma trovo la discussione sulla transenna, i paletti e i segnali decisamente ridicola… anche se non quanto il fatto che per far rispettare un divieto di accesso sia necessario mettere una pattuglia della municipale a reggere il cartello.
Forse la soluzione più economica sarebbe anche la più efficace. Perchè la pattuglia dopo aver messo il segnale, anche senza transenna, non si mette 300 metri più su multando tutti gli "sbadati" che non vedono il cartello? Fa perdere consensi?
Lettera firmata

31 marzo 2008
Senso unico Quartiere Europa: ecco cosa ha risposto il Comune…

Vorrei esprimere alcune considerazioni in merito alla risposta fornita dal Ten. Roberto Manetti all’interrogazione della sottoscritta in merito all’istituzione del senso unico in Via XXV aprile a Todi, risposta che è stata fatta propria dal sindaco Antonino Ruggiano. In particolare:
1) il Ten. Manetti parla di diminuzione dell’intensità del traffico in seguito all’istituzione del senso unico – cosa che non mi sembra si sia verificata – e scrive che “nei sensi unici il rischio incidenti è pressocchè nullo”. Credo che in questo senso sarebbe auspicabile una presenza costante della Polizia municipale proprio per verificare che non solo il traffico in tale tratto di strada è rimasto invariato ma le condizioni di pericolosità sembrano aumentate, perché comunque molti veicoli transitano come se il senso unico non esistesse e le transenne che segnalavano il divieto di accesso nel senso contrario sono rimaste troppo poco tempo. Visto che fino ad oggi non si è mai verificato nessun incidente in tale tratto di strada, non vorrei che una misura per snellire il traffico si tramutasse in qualcosa d’altro!
2) il Ten. Manetti aggiunge anche che “i precedenti piani regolatori non hanno previsto spazi pubblici per la sosta in maniera adeguata allo sviluppo del quartiere”. Se da una parte è vero che il traffico in questa zona è molto aumentato negli ultimi anni, è altrettanto vero che un parcheggio già esistente, come quello che si trova a 1-2 minuti a piedi sia dal circolo ricreativo che dagli uffici della Asl, rimane comunque sempre quasi vuoto.
3) non risulta rilevante il fatto che “l’adozione di provvedimenti viabilistici semplici, come nel caso specifico, di consueto non sono mai stati oggetto di discussione pubblica”: la consuetudine non crea una regola fissa. Sarebbe stato più opportuno, al di là di cosa viene fatto “di consueto”, che i cittadini fossero perlomeno stati informati dall’Amministrazione comunale del cambiamento con una cartellonistica preventiva, invece di venirlo a sapere dopo che già i nuovi segnali stradali erano stati fissati. A meno che i molti abitanti del quartiere desiderosi di questa modifica, di cui ha parlato il consigliere Franco Ranieri in una sua recente dichiarazione, non siano da considerarsi perlomeno la maggioranza degli abitanti della zona! Sarebbe quindi opportuno che per le altre ben più importanti modifiche alla viabilità di cui parla il Ten. Manetti – ad es., la doppia rotatoria “nell’incrocio tra la SP 382 e con Via I° maggio e tra la SR79 bis con la Provinciale” che sarebbero “già in fase di studio”– venga fatto un incontro pubblico che coinvolga l’Amministrazione comunale (Sindaco e Assessori di riferimento), il Comitato della zona e tutti i cittadini interessati.
4) per quanto riguarda la possibile apertura “del tratto di strada che collega Via del Broglino all’accesso con la strada che porta al Superconti”, sicuramente si tratterebbe di una modifica importante: faccio i migliori auguri per la riuscita di un intervento che da molti anni ormai si è tentato da più parti di portare avanti senza riuscirci!
Non esprimo, invece, pareri sulla convinzione espressa in merito alla riduzione del traffico in ingresso in Via del Broglino perché non credo sia ancora valutabile il numero dei veicoli che sceglieranno Via F. lli Rosati in alternativa a Via del Broglino. Se davvero gli intenti sono quelli espressi dal Ten. Manetti – e cioè l’istituzione del senso unico in Via del Broglino in ingresso fino all’incrocio con Via XXV aprile in seguito all’apertura della strada di cui sopra – vedremo in futuro quali conseguenze avranno questi interventi sulla viabilità. Per ora c’è solo un intervento occasionale la cui utilità non è ancora molto chiara, nonostante la risposta fornita.
Romina Perni – consigliere comunale Todi

31 marzo 2008
A proposito di traffico e transenne…

 

Orazio Falchetti (Todi: se il traffico è chiuso povera transenna!) presenta un argomento dalla doppia faccia. La transenna alla Consolazione porta con se una soluzione facile e un problema che non si è mai voluto risolvere. Partiamo dalla soluzione. La transenna è brutta, si presta a troppi fraintendimenti e può essere spostata da chiunque (anche perché la pattuglia della polizia c’è e non c’è e il cartello serve solo a chi lo vuol vedere). Perché allora non utilizzare un sistema di dissuasori mobili, magari come quelli utilizzati a Milano (un largo paletto alto mezzo metro con comando elettrico) provvisto di apertura per i residenti, o in altre località (Madonna di Campiglio, in Liguria…)?
Finiamo con il problema. La realtà è che Todi, nel week end, non dovrebbe consentire mai (se non proprio in quei mesi “morti”) il passaggio delle auto in centro. Todi non è stata pensata per le auto e si vede. Ma hanno ragione anche i commercianti quanto sostengono che senza auto è impossibile entrare in centro. Il parcheggio meccanizzato di porta orvietana, intento lodevole della precedente amministrazione, è spesso fuori servizio, sicuramente troppo piccolo e più simile a un’oasi nel deserto. I turisti, ma anche i tuderti, devono poter accedere al centro ma sarebbe ora che il comune iniziasse ad investire seriamente sul turismo. Come? Dietro la Consolazione c’è un altro parcheggio. Regolamentiamolo e realizziamo un altro ascensore. E poi un altro verso porta Orvietana.
G. Gentile

31 marzo 2008
Lettera aperta di un cittadino di Todi al sindaco di Todi

Egr. Sig. Sindaco di Todi, ho letto solo questa mattina (lunedi 31.03.2008) il suo intervento, perchè anch’io domenica 30 ero occupato a lavorare (ma questo interessa a nessuno). Devo ammettere che questa affermazione vittimistica a cappello di un suo intervento politico mi ha dato un certo fastidio. Ha voluto la bicicletta…
Altri elementi che da comune cittadino mi hanno lasciato perplesso riguardano l’atteggiamento della amministrazione (per quanto concerne la legalità degli atti non ho competenze e conoscenze per esprimermi) e da elementi oggettivi sulla base delle notizie circolate attraverso i mezzo di informazione.
L’oggetto della delibera di Giunta del 13 marzo, visto che riguardava dipendenti di Todi quindi cittadini di Todi, mi sembra sia stata gestita in barba ai 2.000 voti (sbandierati in campagna elettorale) di cittadini di centrosinistra che lei ha avuto e per i quali aveva garantito attenzione in qualità di Sindaco di tutti per il bene della città.
Lei pensa seriamente che l’oggetto delle delibera del 13 marzo sia nell’interesse di tutti? Pensa di aver tenuto in giusta considerazione le professionalità tuderti? Pensa che l’ingresso di una figura professionale da fuori comune sia per il bene di tutti?
Dal punto di vista procedurale della seduta di Giunta mancavano 2 assessori su 6 e sui 4 presenti altri 2 sembra, sempre secondo le accuse lanciate dall’opposizione, abbiano lasciato la seduta a breve distanza. Lei pensa che una operazione del genere sia per il bene della città e nel rispetto di quei 2.000 cittadini che l’hanno votata?
Ripeto non entro in merito a calunnie e/o interventi della procura ma certo le modalità e i tempi della riunione della giunta danno la sensazione di scelte affrettate e sbrigative.
Maurizio Pierdomenico

31 marzo 2008
In Via XXV Aprile c’è un senso unico e non un buon senso

A distanza di alcune settimane dall’istituzione del senso unico in un breve tratto di Via XXV Aprile al quartiere Europa, non si placano le voci di disapprovazione da parte degli abitanti e di quanti, per motivi vari, transitano in quella via.
A tutti sorge istintivamente l’ovvia domanda: “a cosa serve”? E non è facile trovare un’altrettanta ovvia risposta, perché qualsiasi ipotesi non riesce a soddisfare e giustificare un così bizzarro provvedimento, sprovveduto nel merito, inutile nella sostanza, sconveniente per la supposta finalità.
Per dovere di chiarezza avverto l’obbligo di esplicitare alcune personali considerazioni in merito al giudizio di contrarietà nei confronti di tale soluzione:
– L’intento di ridurre il traffico nei primi cento metri circa di via xxv Aprile, ammesso che così sia, non risolve in alcun modo la sua peculiare pericolosità, ma la delocalizza semplicemente nel tratto finale, in prossimità di via del broglino, per lo stretto passaggio su via tiberina, con conseguente aumento di rischio per la sicurezza stradale.
– Convogliare il traffico su via f.lli Rosati è ancora più assurdo e pericoloso in quanto si incrementa il doppio senso su una strada molto più stretta di via XXV aprile, con tutti i rischi conseguenti e facilmente intuibili.
– Per ovviare alle carenze urbanistiche, frutto di gravi miopie, non si possono intraprendere azioni libere di tale inopportunità, senza una più attenta ed oculata valutazione dei pro e contro;
– Il disagio creato non vale qualche posto di sosta auto aggiunto, se poi quelli esistenti restano pigramente e frequentemente inutilizzati.
L’altro capitolo che mi preme sottolineare è l’assoluta mancanza di invito alla partecipazione o quanto meno, di una preventiva informazione su base consuntiva, che avrebbe sicuramente ovviato ai tanti malumori e nel contempo forse suggerito soluzioni alternative più consone alle esigenze dei residenti che sono fra l’altro, i primi destinatari delle arbitrarie misure intraprese.
Vorrei sperare che alla fine sia il buon senso a prevalere, anche perché saremo tutti chiamati, il plurale è necessariamente categorico, ad affrontare altre e più importanti problematiche, in un quartiere che si stà sviluppando oltremisura ed in modo irrazionale, con gravi carenze infrastrutturali che rendono particolarmente sensibili e delicate, tutte le procedure d’intervento in modifica e manutenzione, occorrenti a migliorarne la funzionalità e vivibilità.
Elio Andreucci

 

30 marzo 2008
Vita difficile per i piccoli cinema come il Concordia di Marsciano

Cari affezionati del cinema Concordia di Marsciano, essere piccoli esercenti cinematografici non è un mestiere difficile, soprattutto se si fa con passione.
A volte però si devono affrontare delle situazioni che mettono a dura prova i nervi. La premessa serve solo a comunicarvi che la proiezione del film "Il cacciatore di aquiloni" prevista dal 28 marzo è rinviata di almeno di una settimana.
Ci preme però farvi sapere i motivi di tale rinvio: La Filmauro di De Laurentis, ci ha costretto (come a molti altri piccoli esercenti italiani) a firmare un contratto che poi non ha rispettato.
Il contratto prevedeva la proieizone in prima visione dei seguenti films: Grande Grosso e Verdone, Il Cacciatore di Aquiloni, Il film di Natale con de Sica (non hanno ancora stabilito trama e titolo ma forti delle pellicole in uscita ci hanno già fatto firmare il contratto-ricatto).
Naturalmente l´accettazione delle condizioni prevedeva anche l’esborso di un "minimo garantito". Ovvero, non ci interessa quanto incassi, i nostri soldi li vogliamo comunque. O prendi il pacchetto o niente!
Il fatto è che loro non hanno mantenuto gli impegni. Solo il 26 marzo ci hanno detto che per noi "Il Cacciatore di Aquiloni" non è più disponibile infischiandosene del contratto.
La politica delle case di distribuzione è quella di impoverire le sale monoschermo e costringerle a chiudere.
Molti andranno a vedere il film alla Warner che lo programmerà in più sale. Solo quando si sarà esaurito il flusso di spettatori, ci passeranno la pellicola.
Queste sono le condizioni in cui ci troviamo ad operare ma noi teniamo duro ed andiamo avanti col nostro umile lavoro. Abbiate pazienza ed attendete qualche giorno per assistere al "Cacciatore di Aquiloni" al Concordia.
Romolo Abbati – Gestore del Cinema Teatro Concordia

30 marzo 2008
Giorgi: "Ruggiano non collabora, ‘ma anche’ il centrosinistra…"

Certo che politicamente di carne al fuoco a Todi ce n’è davvero tanta. D’altra parte l’attuale Amministrazione comunale fa ben poco per non essere continuamente bersagliata da critiche, non solo politiche che potrebbero pure far parte del gioco delle parti, ma soprattutto a causa di scelte di natura tecnico-organizzativa. Di sicuro tutto questo non favorisce una chiara lettura da parte dei cittadini che sempre più sono disorientati sotto il profilo politico-amministrativo.
Cercando di fare una valutazione che non sia faziosa e quindi con l’intenzione di vedere la situazione con un decoroso equilibrio facendo un ragionamento basato sulla concretezza, è innegabile che a guidare l’Amministrazione comunale è il centrodestra però la maggioranza in Consiglio comunale è a favore del centrosinistra! Non perdendo di vista questa realtà, il primo cittadino tuderte dovrebbe essere indotto, non solo a parole, a confrontarsi maggiormente e a collaborare con l’opposizione se veramente vuole il bene della città. Ma così sappiamo che non è!
Altrettanto dovrebbe fare il centrosinistra: favorire un minimo di apertura e quindi senza preconcetti sulle iniziative e progetti se sono rivolti a soddisfare le esigenze dei cittadini. E’ lo stato delle cose che lo impone, quindi senza demagogia e senza falsa retorica. Fino a quando simili condizioni non riescono a trovare spazio ci troveremo sempre e comunque in una situazione di muro contro muro e a rimetterci è solo e soltanto la città, oltre al danno che si crea alla politica che vede costantemente allontanare da sé i cittadini.
Dobbiamo tutti, credo, fare la nostra parte e ragionare su fatti concreti se vogliamo guardare avanti e avere la fiducia e il rispetto della gente. Però non si possono non notare grosse incongruenze provenienti dal centrodestra come le recenti decisioni, giusto per citarne qualcuna, che hanno visto coinvolta l’Urbanistica, con l’iniziativa del responsabile sulle competenze professionali, poi in questi ultimi giorni l’affidamento ad un ingegnere esterno della responsabilità dell’Ufficio Tecnico, la modifica della pianta organica con la riduzione delle posizioni organizzative, alle quale va sommata anche la disattesa disponibilità dichiarata dall’Amministrazione comunale in tema di ICI e relativa ad un “condono” possibile per le somme dovute dal 2003 al 2005 e alla rivalutazione al ribasso dei valori minimi di riferimento. Di questo si è perduta completamente la traccia. Insomma non si dimostrano coerenti neanche con il proprio programma elettorale!
Credo però che anche dal nostro schieramento di centrosinistra sia salutare fare autocritica. Non possiamo pretendere che gli atti di Giunta siano presi con il nostro accordo, sono loro a governare in questo momento, poi sarà compito della minoranza criticarli e mettere in difficoltà l’Amministrazione se le decisioni prese non sono compatibili con le esigenze della città.
D’altra parte anche noi del centrosinistra in passato non siamo andati a chiedere all’allora minoranza chi si doveva nominare e le indennità da attribuire. Tra l’altro neanche noi consiglieri di maggioranza venivamo coinvolti su simili decisioni.
Altra cosa invece è ciò che deve essere discusso in Consiglio comunale dove avviene il vero confronto e dove la maggioranza può senza meno costruire argomenti validi per la città. Poi per fortuna saranno i cittadini a valutare e a scegliere.
Mauro Giorgi – consigliere comunale Idv Todi

29 marzo 2008
Aspettando la variante sto perdendo il sorriso sulle labbra

Sono uno dei cento e più cittadini di Todi che hanno presentato richiesta di variante al piano regolatore e che stanno aspettando una risposta da più di un anno. Prima le elezioni comunali, poi il cambio del responsabile dell’ufficio, poi non si sa che cosa stanno portando all’esasperazione tanti cittadini.
Riporto testuali parole del sindaco durante le domande e risposte on line di poco tempo fa: "ai cittadini di Todi posso soltanto dire di avere fiducia e di essere contenti, perché camminiamo con il vento in poppa e il sorriso sulle labbra. Niente paure o preoccupazioni, perché la vita è bella e la nostra città merita di vivere con il tempo sereno".
Ora, è vero che la vita è bella e bisogna essere contenti, magari perché si è in buona salute rispetto a tanti altri che ogni giorno combattono per quella stessa vita ma, rispetto alla fiducia, beh, questa bisogna conquistarsela con i fatti.
Che vuol dire "camminiamo con il vento in poppa e il sorriso sulle labbra" quando qui non si muove foglia da oltre un anno e, mi scusi, ma, sinceramente, non c’è niente da ridere nel dover rivolgersi al giornali per vedere rispettato un proprio sacrosanto diritto.
Mi scuso se l’esposizione è un po’ confusa ma la rabbia inizia ad essere tanta.
Lettera firmata
 

29 marzo 2008
Il Comitato per l’ambiente rifiuta "l’elemosina" dell’Enel

E’ appena giunta notizia del fatto che il gestore della centrale termoelettrica "Pietro Vannucci" di Gualdo Cattaneo intenderebbe assumere tre persone, esattamente un perito meccanico, un perito chimico ed un perito elettrotecnico, prioritariamente residenti nei Comuni di Gualdo Cattaneo, Foligno, Giano dell’Umbria, Montefalco, Bevagna e Collazzone.
In merito alla vicenda in questione il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo tiene a puntualizzare che non è sufficiente l’elemosina di tre posti di lavoro per riscattare, agli occhi dell’opinione pubblica, l’immagine di un impianto che squalifica il territorio togliendogli molto più di quanto non sia in grado di dare.
Il gestore dell’impianto ha per due decenni disatteso la convenzione stipulata con il Comune di Gualdo Cattaneo, la quale prevedeva, fra le altre cose, la copertura dei carbonili della centrale, i quali sono, a vent’anni dalla conversione, ancora scoperti, con grave disagio per i residenti nelle zone circostanti l’impianto che lamentano la presenza di polvere di carbone nelle proprie abitazioni.
Non vanno dimenticati, inoltre, i livelli tutt’altro che trascurabili di inquinamento acustico della centrale detta "di Bastardo" , tali da disturbare il sonno – soprattutto nei mesi estivi – a molti cittadini residenti nel Capoluogo e in frazione Ponte di Ferro.
Per non parlare, poi, dei residui di carbone spesso presenti sul manto stradale nelle prossimità dell’impianto, oggetto questi ultimi di una recente ordinanza del Sindaco, intervenuto per garantire la sicurezza del manto stradale.
Questo, dunque, sarebbe l’impianto così ben integrato nel territorio, come vorrebbero far credere il gestore del sito e le consorterie affaristiche che vi ruotano intorno?
Il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo ritiene che potenziando il settore enogastronomico e agrituristico si creerebbero decisamente molti più posti di lavoro, per i giovani del territorio ‘ dei tre preventivati dal gestore della centrale termoelettrica "Pietro Vannucci". Sarebbero inoltre posti di lavoro in grado di valorizzare il comprensorio e l’intera Regione umbra. Il Comitato crede fermamente che il futuro del territorio gualdese non possa essere condizionato dalla produzione di energia elettrica da combustibile fossile ma debba indirizzarsi verso settori che privilegino e incoraggino le pregiatissime colture dell’olio DOP e del Sagrantino DOCG, nonché l’indiscutibile vocazione turistica.
Comitato per l’ambiente di Gualdo Cattaneo


28 marzo 2008
Portici Comunali: ce se ne accorge solo ora!

Sfogliando il Corriere dell’Umbria di ieri ho letto un breve articolo riguardante i portici comunali e, sinceramente, mi sono chiesto: perché? Perché solo ora si parla dei Portici? Per anni sono stati dimenticati e lasciati a sé stessi, nell’incùria totale, zozzi. Ora, anche se non utilizzati, almeno sono tenuti in ordine. Perché leggo “prima almeno c’era un’antica libreria”? Forse sarebbe il caso di chiedere “come mai qualche anno fa la libreria, malgrado la volontà del titolare, ha chiuso”? Inoltre, se non vado errato, il citato ufficio comunale non è stato “piazzato” al posto della libreria ma in altri locali, chiusi da tempo, di proprietà del Comune e almeno ri-utilizzati. Ed i bagni pubblici sono lì da decenni: che se ne sono accorti solo ora?! Quindi: perché?
Luca Cardaio

27 marzo 2008
Ciliani: "A Todi il centrodestra deve continuare a governare"

In riferimetno ad alcuni interventi ospitati su queste pagine, vorrei chiarire che l’appoggio all’Amministrazione Ruggiano non riguarda le scelte politiche future: questa coalizione di centrodestra deve continuare il suo operato perchè gli elettori questo hanno deciso.
Fermo restando che la libertà d’opinione è il principio da cui partire, rientra in questo principio anche la libertà di scelta. C’è chi sceglie di portare avanti valori e idee che lo hanno accompagnato per una vita e fanno parte del proprio bagaglio culturale ed umano e chi si piega alla logica del potere imperante e quindi della poltrona.
Il creare a Todi un polo moderato, cattolico e riformista rientra nella prima possibilità; non nasce un partito ma un progetto, quello di unire tutti coloro che non si ritrovano in questo eccessivo estremizzarsi della politica, tutti coloro che chiedono moderazione, che vogliono distinguersi per essere al centro di un vero processo di rinnovamento.
Elena Ciliani – iscritta Udc, Movimento dei Riformatori e Centristi per Todi


26 marzo 2008
Caprini: "ecco perchè sulla bandiera del Tibet mi astenni"

Ringrazio il Sig. Poponi dell’attenzione riservataci e la sempre disponibile redazione de “Il TamTam” per l’ospitalità. Colgo l’occasione da Lei offerta per ribadire che l’allora astensione in Consiglio Comunale, sottolineo astensione e non voto contrario, fu determinata principalmente dalla esigenza di prendere le distanze dal chiaro proposito della destra di strumentalizzare la vicenda del popolo tibetano per ripicca; una capricciosa rappresaglia di natura politico – istituzionale alla scelta del Comune di Todi di appendere la bandiera della Pace contro la dottrina della guerra preventiva di Bush ma che, mi si perdoni, con il Tibet aveva poco a che fare.
Un tentativo di strumentalizzazione testimoniato anche dagli anni di ritardo con cui è stata depositata in Consiglio comunale di Todi, rispetto alla analoga iniziativa assunta dai consiglieri del centrodestra in Regione (addirittura con due distinte mozioni) ed in altre istituzioni.
Il Partito in cui milito ha assunto le pratiche della non – violenza come architrave portante della propria azione politica a cominciare dalla condanna “senza se e senza ma” di ogni guerra e di ogni forma di terrorismo, ma a quella mozione non poteva essere dato un voto favorevole, anche in considerazione della assoluta mancanza di equilibrio nella ricostruzione storica che veniva fatta degli ultimi 50 anni di quel meraviglioso ma controverso continente che è la Cina.
Lavoreremo, per quanto è nelle nostre possibilità, affinché anche la vicenda del Tibet aiuti il nostro Paese ad intraprendere la giusta strada per l’affermazione del dialogo, del diritto internazionale e del rispetto delle libertà delle persone e dei popoli soprattutto quando i mass media, l’opinione pubblica sono disattenti o fanno finta di non vedere.
Sono tante le aree del mondo, non solamente da intendersi come luoghi fisici, in cui vengono sistematicamente violati i più elementari diritti della persona umana: una lista lunga che non provo nemmeno a stilare; sarebbe certamente incompleta e, oltre che ad essere tacciato di superficialità, rischierei di commettere l’errore di quelli che si accalorano solo per quelle vicende più utili alle proprie personalissime esigenze che alle cause che affermano di sostenere.
Mi auguro di aver esaudito la sua richiesta e spero di poterne discutere con Lei di persona anche al fine di individuare iniziative ed azioni comuni sui temi che la stimolante corrispondenza ha sollevato.
Andrea Caprini

26 marzo 2008
Pericolose quelle giostre a ridosso della E45

Scrivo questa lettera per esplicitare i miei dubbi riguardo la collocazione dei baracconi nei pressi dell’uscita della a cantina sociale di Ponterio. Il punto del mio intervento è nel fatto che trovo quella posizione fortemente pericolosa. Le giostre sono infatti poste praticamente sotto la superstrada E45.
Anche se incidenti con fuori uscita dalla carreggiata non sono frequentissimi a memoria mia, già un paio di volte è accaduto che dei veicoli saltassero il guarda-rail e cadessero nelle vicinanze della superstrada stessa dove però, almeno a Ponterio non ci sono costruzione nel raggio di almeno una ventina di metri.
Ora ponendo le giostre in tale posizione ci si espone a un rischio enorme. Non voglio nemmeno pensare a cosa succederebbe se una domenica una camionista per un colpo di sonno od un autista distratto cadessero proprio sulle giostre dove giocano i nostri bambini.
Spero che con questo intervento riesca a sensibilizzare chi di dovere e far spostare al più presto le strutture mobili dalla loro attuale posizione.
Lettera firmata

26 marzo 2008
Anche "La Sinistra L’Arcolabeno" di Todi è con il Tibet

Scrivo in relazione alla domanda del signor Poponi riguardo l’astensione di Rifondazione di Todi sul voto per l’esposizione della bandiera Tibetana.
La Sinistra l’Arcobaleno infatti, in cui Rifondazione è confluita, condanna in maniera dura, netta e decisa la repressione fisica e culturale che la dittatura sedicente comunista cinese sta praticando in Tibet. Questa condanna non è solo formale ma è anche accompagnata da iniziative di protesta visibile sul nostro sito Internet.
Personalmente non ero presente nel 2003 al Consiglio Comunale visto che allora avevo solo 16 anni, tuttavia credo fermamente che il consigliere Caprini se si è astenuto lo avrà fatto probabilmente con un valido motivo. Personalmente credo che la causa di ciò sia stata il sostenere una diversa mozione che andasse al di la della “simbolica” esposizione di una bandiera, che comunque già di per se resta un atto degno di nota.
Con questa lettera spero di aver tolto qualsiasi dubbio a lei e a tutti coloro che ne avessero avuti. Rifondazione Comunista e la Sinistra L’Arcobaleno condanna oggi, domani e sempre qualsiasi forma di oppressione e repressione verso chi è in difficoltà, è più debole, è diverso. Se cosi non fosse smetterebbe subito di essere il mio partito.
Alessandro Tavecchia – La Sinistra L’Arcobaleno

26 marzo 2008
Bene ha fatto l’Amministrazione di Todi sul Tibet

Anche io, come il signor Poponi, ringrazio l’Amministrazione cittadina di Todi per la presa di posizione nei confronti della situazione del Tibet. Non solo i nostri politici fanno finta di ignorare il genocidio che si sta perpetrando in Tibet (così come in Birmania, Cecenia, Pakistan, ecc.) ma sembra che il mondo intero ignori questi accadimenti!
La cosa che però sconcerta è che ciò avvenga da parte di forze "dichiaratamente pacifiste" che si sono appropriate del simbolo della pace (la bandiera multicolore) facendone anche un simbolo elettorale.
Io non mi occupo di politica, non sono nè degli uni nè degli altri, ma di fronte a certe ingiustizie non posso tacere.
Un appello all’amministrazione cittadina: perchè non invitare, prossimamente, il Dalai Lama a Todi?
Francesco Menghini

25 marzo 2008
Rifondazione di Todi spieghi la sua posizione sul Tibet

Ho letto con estremo piacere e sorpresa proprio su iltamtam che il Comune di Todi onora il Popolo del Tibet e la sua richiesta di libertà almeno in maniera simbolica esponendo la bandiera Tibetana. Io credo che i simboli siano importanti come le libere idee.
Leggo nell’articolo la dichiarazione del vicesindaco Primieri, in cui si dice che la delibera sull’esposizione della bandiera è stata votata da tutte le forze del Consiglio Comunale, con l’unica eccezione di Rifondazione Comunista si è astenuta.
Nel ringraziare e fare i complimenti al Consiglio Comunale per l’iniziativa, vorrei gentilmente chiedere agli esponenti di Rifondazione Comunista se potessero spiegarmi, magari in questa sede, la motivazione della posizione politica da loro presa in quella occasione.
Ringraziando anticipatamente gli esponenti di Rifondazione Comunista per l’attenzione che vorranno concedere alla mia richiesta, saluto la redazione de iltamtam.it ringraziandola per il servizio che ci rende pubblicando questo sito.
Marco Poponi

24 marzo 2008
Quella strada tutte buche che porta a Todi…

Non so se è possibile farlo ancora. Non so neppure se una cosa del genere deve essere inserita nel bilancio preventivo. In ogni caso mi auguro che il sindaco Ruggiano e l’Amministrazione da lui guidata trovino una soluzione e provvedano.
Mi riferisco alla strada che da Porta Perugina conduce verso il parcheggio di Porta Orvietana (e ovviamente viceversa): è ridotta da anni in uno stato scandaloso, vergognoso, pericoloso. In un paio di punti, uno peraltro in curva, le auto si buttano sulla corsia opposta per evitare delle buche spaventose.
Nessuno si è reso conto che quella strettissima strada (senza neppure guard-rail) è diventata una delle principali vie di accesso alla città proprio per la presenza del parcheggio? Non ci si vergogna un po’, non dico di fronte ai tuderti, ormai purtroppo avvezzi a tutto, ma almeno di fronte ai turisti?
Stessa cosa potrebbe dirsi per la salita-discesa del cimitero vecchio, al quale sono stati riservati dei rattoppi su altri rattoppi e appena due striscette di asfalto nuovo, quando avrebbe bisogno almeno da un decennio di una ribitumatura completa.
Conosco già la risposta: i soldi sono pochi, ci hanno lasciato un disastro eccetera. Non entro nel merito, ma chiedo un segnale, un’inversione di tendenza che metta quella strada nelle priorità perchè è a servizio di tutti (magari illuminandola un po’ meglio).
Ritengo che se il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici avessero avuto di percorrerla più spesso sarebbero del mio stesso parere.
Dico questa senza ironia, ritenendo che siano in buona fede e che magari utilizzino più di frequente l’altra parte della circonvalazione cittadina.
Un segnale sindaco: trovi i soldi per far asfaltare quella strada a costo di fare un mutuo in più o di indebitare il Comune in qualche altro modo. Ne guadagnerà la città tutta.
A.M.

24 marzo 2008
Il bilancio preventivo di Ruggiano: ma quante belle novità!

Dopo quasi dieci mesi dalla vittoria del centrodestra credo sia ora tirare un primo bilancio, proprio prima dell’approvazione dello stesso bilancio 2008 che dovrebbe portare delle belle novità ai cittadini di Todi.
Credo che di visibile in questi dieci mesi le uniche cose nuove fatte siano due:
1) il cambio dei lampioni dei giardinetti;
2) le panchine con i gazebi nelle frazioni, anzi, forse ancora non è stato fatto, è in via di realizzazione.
Insomma un pò pochino.
Ma il bello arriva adesso, con l’approvazione del bilancio 2008, e quì le cose che voglio evidenziare sono tre:
1) Saranno destituiti circa 7 dirigenti interni con un notevole risparmio per le casse comunali, solo che praticamente tutti i soldi risparmiati serviranno per pagare il superdirigente del servizio tecnico (…);
2) La tanto sbandierata riduzione dell’ICI non ci sarà, speravo, speravamo, noi cittadini che i soldi risparmiati per dirigenti e consulenti esterni come detto dal sindaco in campagna elettorale fossero serviti ad abbassare l’ICI, e invece niente; forse, visto che è stata già abbassata con la nuova finanziaria del governo Prodi, il sindaco avrà pensato che bastava così, se ci ha già pensato Prodi io che ci penso a fare?
3) Ci sarà un aumento del costo della tassa sulla nettezza urbana del 10%: insomma se prima pagavamo 100 euro adesso ne dovremo pagare 110, ma non aveva detto il primo cittadino che per scongiurare aumenti della nettezza urbana sarebbe arrivato ad uscire dall’ATO?
Concludo commentando la notizia data dal presidente di Epta Roberto Prosperi sulle presenze stabili alla mostra dell’antiquariato ma con le vendite in aumento: la notizia è in linea con un’altra che ho letto due giorni fà sul giornale e che diceva che i consumi sono si in calo, tranne quelli dei beni di lusso, quelli vanno alla grande!
Insomma chi non è benestante tira la cinghia, gli altri spendono, tanto Berlusconi ha già detto che il prossimo ministro delle finanze sarà Tremonti, quindi hanno già cominciato a non pagar più le tasse tanto poi si condonerà tutto.
Paolo

23 marzo 2008
Luci pubbliche spente: chi ha sbagliato chieda scusa

Tengo a precisare, in relazione a quanto scritto dalla redazione, che nel caso di Via delle Piagge il disguido, piu che al contenzioso Comune-Enel, sia imputabile ai lavori per il marciapiede che si stanno effettuando in zona e, di conseguenza, al mancato controllo che qualcuno doveva effettuare (solitamente in ogni lavoro, pubblico o privato che sia, c’è’ un direttore dei lavori, un responsabile).
Questo qualcuno, evidentemente, non è stato sufficientemente redarguito in dicembre, dopo che il black out è durato più di un mese (terminando solo dopo l’intervento diretto del Sindaco). Ed è per questo motivo che chiedo ancora una volta che chi ha sbagliato chieda scusa.
Francesco Menghini

23 marzo 2008
Vie al buio… a Pasqua come a Natale: il Comune crea l’atmosfera!

Chi può vantare una cosi’ stringente similitudine tra il Natale e la Pasqua? Il clima e le temperature sono le stesse, ma… per i cittadini di via delle Piagge c’è la "fortunosa" concomitanza della pubblica via immersa nel buio più totale!!! Così come a dicembre, in concomitanza delle festività natalizie, così per le festività pasquali la via è immersa nel buio più totale!!!
Anche il tratto di circonvallazione Orvietana nel tratto tra via del Sole e Porta Fratta è nuovamente al buio e, probabilmente complici le vacanze pasquali, nessun assessore, dirigente, geometra, impiegato, uscere, operaio, si è trovato a passare per questa zona!
Forse qualcuno, questa volta, ci degnerà delle sue scuse? Buona Pasqua gliela auguro lo stesso, pur non meritando tanto rispetto.
Francesco Menghini

Approfittiamo della lettera del signor Menghini per segnalare che nei giorni scorsi ci sono giunte varie segnalazione per problemi analoghi – ovvero il non funzionamento della pubblica illuminazione – in diverse località frazionali. Secondo alcuni il problema sarebbe addebitabile ad un "contenzioso" tra Comune ed Enel. Non siamo riusciti a contattare l’assessore comunale competente Antonio Serafini per avere spiegazioni ed informare i lettori. Torneremo a provarci dopo le festività pasquali.
La Redazione


22 marzo 2008
Segnali di fumo dalla riserva del Monte Peglia

E’ sacrosanto il noto proverbio: “Non è tutto oro quello che luccica”. O almeno non luccica per tutti.
Bombardati dalle tante pubblicità che ogni giorno il piccolo schermo propone, relative a convenienti offerte che includono l’accesso alla linea veloce meglio conosciuta come A.D.S.L, molti cittadini ingenui (che abbiano la fortuna di risiedere nel posto giusto) potrebbero facilmente convincersi che tale servizio sia accessibile a tutti.
“Lo ha detto la televisione, quindi è vero”. Purtroppo siamo fatti così, e non apriamo altre parentesi.
E’ altrettanto vero però che non tutti i cittadini sono uguali, alcuni sono più uguali degli altri. Basta poco per accorgersene, malgrado i media.
Noi di Ospedaletto, piccola frazione di un comune umbro, che spesso dopo una timida pioggia abbiamo il telefono fuori uso per giornate intere, siamo anche condannati ad attendere ORE per scaricare un file, e ogni volta dobbiamo rifiutare le offerte che quotidianamente le diverse compagnie telefoniche ci propongono (chissà perché prima di contattarci non si informano sullo stato della rete locale…). E non siamo certo i soli…
Nonostante alcuni dipendenti TELECOM ci abbiano detto che siamo senza speranza perché non facciamo NUMERO (ma votiamo e paghiamo le tasse!), noi cittadini di Ospedaletto non ci arrendiamo e CHIEDIAMO l’adeguamento della rete telefonica locale che possa finalmente consentirci di usufruire della linea veloce.
Chiediamo inoltre di avere almeno una risposta, qualsiasi essa sia.
Ospedaletto fa rima con ghetto: speriamo che sia solo una questione di forma e non di sostanza!
Roberto Gonnellini

22 marzo 2008
Il Pdl pensi ai "mentitori" che ha in casa

Io comprendo che siamo in campagna elettorale e può capitare di sparlare.
Un invito a Umberto Magni a non parlare di "mentitori" o di "promesse da marinaio" altrui visto il maestro che ha in casa.
Si potrebbe scrivere un libro sulle promesse del cavaliere o sulle favole raccontate. Evitate di fare falsi moralismi infarciti di populismo.
Ho sentito vagamente parlare nel pdl di cattolicesimo per poi sbattere la porta in faccia all’udc.
Vogliamo parlare di Ciarrapico che viene scelto perchè ha i giornali per poi affermare che non è stato scelto dal cavaliere (che non può dire di più in merito) allora c’è qualcuno sopra il cavaliere? Il povero cavaliere che lamenta della stampa "comunista" e con Ciarrapico (tanta per non parlare di amicizie strane) deve tutelarsi (perchè con andate a visionare i dati agcom http://www.agcom.it/par_condicio/10_17-03_08/tgtutte.pdf sul pluralismo politico).
E se poi vogliamo aggiungere la tv delle libertà….di quali non si sa, che tutti giorni ci ammorba con pistolotti senza fine.
Per tua conoscenza Di Pietro non intende espropriare proprio nulla! RETE4 deve andare sul satellite o meglio da un’altra parte. E’ Rete4 che ha espropriato Europa7 se non è chiaro.
Mi spiace per i socialisti che sono ridotti a farsi difendere dal pdl ma nella casa delle libertà c’è un piatto caldo per tutti (fino a quando fa comodo).
Per quanto riguarda l’affermazione"….colui che rappresenta il peggio del giustizialismo forcaiolo e del moralismo ipocrita che avvelena il nostro Paese da 16 anni" penso che commentare sia inutile per quanto la stessa è intrisa di livore e figlia della paura (del cavaliere) di scontare qualche peccatuccio.
Aggiungo una nota di cronaca senza entrare nello specifico della vicenda, sull’Alitalia. Sento puzza di un ulteriore conflitto d’interesse. Questa cordata c’è o non c’è? Sembra che ne facciano parte anche i figli del cavaliere. Tanto lui ne l’ha sparata se gli va bene avrà salvato l’Italia se va male è stato incompreso (poverino) tanto per tornare ai mentitori e venditori di fumo.
Maurizio Pierdomenico

22 marzo 2008
Il PD da solo, ma anche ammanettato con Di Pietro

Come non ricordare quando il candidato premier Uolter Veltroni dichiarò solennemente che il Partito Democratico sarebbe andato da solo alle elezioni?
Chissà cosa avrà voluto dire per Walter “da solo”? Probabilmente, è la interpretazione delle persone di buon senso, senza alleati. Però con Walter, eterno ragazzino dall’aria furbetta, non c’è mai da star sicuri.
Cosa resta di quella promessa da marinaio? Poco o nulla. Infatti il PD ha si rinunciato ad allearsi con la sinistra comunista e cespugli verdi affini (scelta da lodare), ma di certo alle elezioni si presenterà apparentato con l’Italia dei Valori di Di Pietro.
Ecco la prima presa in giro di Veltroni agli elettori italiani. Prima rifiuta l’alleanza con il Partito Socialista, intimando a Boselli di entrare nelle liste del PD, altrimenti nessun patto elettorale, poi si cala letteralmente le braghe davanti al Tonino furioso di Montenero di Bisaccia.
Il caro Walter, nonostante definisca il PD un partito riformista, sbatte la porta in faccia ai riformisti del Partito Socialista, eredi di una nobile tradizione molto più dignitosa di quella di Di Pietro, e preferisce ammanettarsi con l’Italia dei Valori.
C’è comunque di peggio. Veltroni accetta l’apparentamento con Di Pietro secondo preciso accordo, per cui l’IDV corre con il suo simbolo alle elezioni del 13 e 14 Aprile, ma poi, subito dopo le elezioni, gruppo parlamentare unico e scioglimento del partito di Di Pietro nel PD.
Ora Di Pietro smentisce tutto, che c’azzecca lo scioglimento del partito, lui non scioglie proprio nulla e non confluisce manco nel gruppo parlamentare democratico.
Non solo, si opporrebbe anche alle larghe intese tra PD e PDL, se queste fossero necessarie dopo il voto, e, nel malaugurato caso di vittoria elettorale, si batterà per espropriare RETE 4.
Riassunto della vicenda: Veltroni ha clamorosamente mentito, ha mortificato gli ultimi scampoli della tradizione socialista, tutto ciò per accaparrarsi i voti di Di Pietro, cioè di colui che rappresenta il peggio del giustizialismo forcaiolo e del moralismo ipocrita che avvelena il nostro Paese da 16 anni. Si può pensare di riformare la giustizia e contemporaneamente allearsi con gli amici di Travaglio?
Caro Uolter, parafrasando uno slogan delle tue primarie, sei partito democratico con Di Pietro, ma rischi seriamente di schiantarti alla prima curva!
Umberto Magni – Popolo delle Libertà

21 marzo 2008
Buon compleanno e auguri (ma aprite più commenti!)

Complimenti ed auguri per questo primo anno di attività. Se all’inizio poteva sembrare più facile del previsto il lancio on-line del TamTam, perché coinciso con la vivace campagna elettorale tuderte che poteva “falsare” il numero di navigatori che approdavano sul sito, con il tempo avete invece mantenuto vivo l’interesse di tutti, me compreso. E piano piano, giorno dopo giorno, articolo dopo articolo, il TamTam on-line è cresciuto proprio come un neonato che nel primo anno di vita fà progressi quotidiani, inizia a parlare, si alza in piedi, muove i primi passi, sempre con maggior sicurezza e padronanza di sè.
Non è un caso, ed i lettori più assidui ed attenti se ne saranno sicuramente accorti, che spesso le notizie del tamtam.it precedono quelle di alcuni quotidiani regionali e nazionali…
Non credo sia il caso di farvi troppi complimenti (altrimenti rischio di non essere pubblicato!) ma dei ringraziamenti sinceri per il servizio offerto, in primis alla città di Todi ed in seconda battuta a tutti i lettori, e per l’opportunità di interagire in prima persona che ci regalate quotidianamente con la sezione delle Lettere e con i commenti che ogni tanto aprite in calce ad alcuni articoli (e che forse dovreste attivare più spesso). Buon Compleanno!!
Luca Cardaio

20 marzo 2008
Quell’angoscia per la casa della signora Silvia…

Cara signora Silvia, ho letto il Suo sfogo (vedi due lettere più in basso, ndr) e le Sue legittime rimostranze verso una società che, imbevuta da ipocrisie sull’accoglimento, la tolleranza e via dicendo, si dimentica delle situazioni angosciose e reali dei cittadini italiani. Sono le conseguenze del mondialismo, che altro non è che la maschera del capitalismo e degli interessi egoistici di “caste superiori e dei privilegiati dalla politica.
Non la consolerà se Le dico che non è la sola a tirare la cinghia mentre c’è chi sciala, infischiandosene di chi si ritrova salassato dalle banche. C’è chi prende vitalizi da nababbo e chi deve barcamenarsi con una pensione al limite della sopravvivenza. C’è chi può comprarsi un attico a Roma con quattro soldi (attico e soldi nostri) e chi suda tutta la vita per dare una casa ai propri figli. Questi grandi politici che parlano, promettono, mentiscono ed hanno il sorcio in bocca, non hanno mai attuato una politica seria sulla casa.
In questa campagna elettorale, in molti, affrontano quest’annoso problema, ma nessuno ha il coraggio di dire che una soluzione c’è ed è lo svincolarsi dai palazzinari e dalle speculazioni bancarie. E sui quesiti degli non appartenenti alla casta che i cultori del dio denaro affondano il coltello. Non mi si dica di fare qualunquismo o demagogia, ma la soluzione per ogni problema sociale c’è! Sicuramente togliendo a chi ha troppo e a chi non merita.
Liberismo, progressismo, riformismo: tante belle parole che, come quella di democrazia, riempiono le bocche degli imbonitori e le loro tasche. Hanno smantellato lo Stato sociale e, certamente, non intendono invertire la rotta. Sul diritto ad avere una casa, noi di Fiamma, abbiamo (scopiazzata un poco da tutti) una proposta di legge, che il sottoscritto ha trasformato in proposta da attuare in ambito comunale.
Fosse l’ultima delle mie battaglie, pretenderò che l’Amministrazione di centrodestra di Todi dia questo forte segnale sociale, realizzando case a costo minimo e reale senza l’intermediazione delle banche. A Todi la proposta è stata presentata al Sindaco Ruggiano ed alla Giunta, che hanno esternato attenzione ed interesse a questo progetto. Farò in modo che dalle intenzioni si passi ai fatti. La mia solidarietà, signora Silvia.
Mario Epifani – consigliere comunale Todi

20 marzo 2008
Le discutibili scelte urbanistiche dell’Amministrazione di Marsciano

In riferimento all’articolo pubblicato dal consigliere Liotti, vorremmo aggiungere che alcune scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale di Marsciano risultano quanto meno discutibili.
Basti pensare che sia a Schiavo che a Papiano (frazione), in zone ad alto pregio agricolo sono previste la realizzazione di insediamenti artigianali.
Tali scelte sono oggettivamente incompatibili con il contesto agricolo attuale, ma perche nessuno dice nulla?? Basti pensare che oggi i fabbricati realizzati alle porte della frazione di Papiano hanno già rovinato l’intera area…. quindi perché continuare???
E poi gli amministratori parlano di promozione turistica e dell’ambiente rurale! Alle parole devono corrispondere i fatti…
Lettera firmata

20 marzo 2008
Io, vittima dei fallimenti immobiliari…

Non so più a chi scrivere… Ho proprio bisogno di sfogarmi per questo senso di impotenza che mi assale, quando leggo delle case che acquistano i politici a prezzi speciali.
Siamo una famiglia di operai, mio marito lavora in fabbrica e fra 5 anni va in pensione, io faccio le pulizie part time per una cooperativa, due figli ancora in età scolare.
E visto che i telegiornali ci parlano anche di quel politico che prende più di 5 mila euro di pensione e che tutti i politici guadagnano più di quello che gli serve, ma purtroppo non trovano il modo di prendere meno, io vorrei chiedere loro, per una volta, di fare della beneficienza anche nei confronti di chi, come me, si trova coinvolto in FALLIMENTI IMMOBILIARI, che ha buttato tutta una vita di risparmi in un piccolo appartamento di 80 mq, e che si ritrova con niente in mano, e la necessità di fare un altro mutuo per acquistare per la seconda volta l’immobile. Noi siamo fortunati ad aver trovato una banca che ancora ci fa credito, ma altri nella mia situazione, sono in pensione o non hanno sufficienti garanzie per riacquistare!
E’vero che è stato istituito un Fondo di Solidarietà, però va a rilento, si blocca, non ha fondi ancora a sufficienza, perché la fonte da cui si nutre non funziona.
Perché non si mettono tutti una mano sul cuore, e ci danno una mano per ricomprare questa casa, che le vittime di fallimenti immobiliari, il più delle volte devono comprare due volte, spesso, come noi, finendo sul lastrico?
Vorrei sapere davvero, dai nostri politici italiani, e in maniera tangibile, quanto gli sta a cuore il bene degli italiani.
So che è un argomento poco interessante per i media, forse non fa granché notizia la povertà e la sfortuna di aver giocato alla roulette russa invece di acquistarsi un piccolo tetto da metterci sulla testa.
Ma vorrei che si leggesse il sito della CONAFI, coordinamento nazionale vittime fallimenti immobiliari, http://www.conafi.net/, dove è spiegato meglio che non siamo una goccia nel mare, siamo davvero tanti, più di 250 mila vittime non mi pare che non possa far notizia o scalpore. Tutti ugualmente vittime, tutte rovinate perché esiste ancora una legge del 1945 o giù di lì, che dice che tu paghi ma se non finalizzi col rogito, nessuna carta conta, nessuna firma conta, TU NON SEI NESSUNO, rimani un benefattore della società che invece avrebbe dovuto darti una casa ed è fallita anzitempo.
Ecco, noi adesso ricompreremo la casa a 50 anni suonati, e finiremo a 80 anni di pagare.
Saluti, spero che questo mio scritto arrivi a qualcuno, almeno sapere che qualcuno mi legge è già un piccolo aiuto.
Silvia Nigretto

19 marzo 2008
Cevoli a Todi… ma i biglietti perchè a Perugia?!

In riferimento all’articolo sullo spettacolo di Cevoli, volevo segnalare che ho scoperto tramite un mio amico, che oggi è andato a chiedere informazioni al botteghino del teatro, che per acquistare il biglietto per Todi addirittura bisogna andare a Perugia, oppure presso questi altri punti prevendita, peraltro tutti lontani da todi (http://www.teatrocomico.com/index.php?page=prevendita).
Mi sembra paradossale che nessuno dei commercianti tuderti faccia il servizio di prevendita per il teatro comunale. Poi, ancora peggio, il personale del botteghino del teatro, alla domanda "quanto costa il biglietto?", hanno risposto "non lo sappiamo", dovete guardare su internet… (e se internet uno non ce l’ha?!).
Hanno detto che il botteghino venderà i biglietti solo giovedì, cioè il giorno dello spettacolo, dalle 14 alle 21,30 e non garantiscono poi che ci siano posti disponibili… quindi nell’eventualità che tutti acquistino il biglietto in prevendita recandosi nelle città indicate, la gente di Todi che andasse lì il giorno dello spettacolo potrebbe semplicemente restare…esclusa!
Mi pare incredibile ma questa sembra essere la situazione….
Lettera Firmata


18 marzo 2008
Quei poveri "gazebo"… perseguitati!

Vorrei da semplice cittadino ed osservatore della politica tuderte mettere in evidenza l’assoluta mancanza del senso del ridicolo di certi esponenti locali che si sentono “perseguitati” sulla questione dei "gazebo".
A questo proposito vorrei solo sottolineare che, al di là della figura barbina fatta dal Coordinatore di FI e in pratica da lui stesso ammessa con la lettera di smentita, faccio presente che il sentirsi perseguitati appartiene a forze politiche e a persone che per loro fortuna non appartengono e non sono mai appartenute al suo schieramento.
Altri hanno dovuto subire tali trattamenti, ma non solo vietandogli di esporre dei gazebo, aspetto irrilevante, ma vedendosi negata libertà di stampa, di pensiero e purtroppo spesso del diritto alla vita. Ma questa è un’altra storia che spesso molti dimenticano o tendono a mistificare.
La ventilata oppressione non è stata altro se non il tentativo di far rispettare le leggi che spesso sono elaborate in maniera farraginosa, ma sono pur sempre leggi che vanno rispettate da tutti, anche da coloro che spessissimo si sentono coartati e privati della libertà di fare come gli pare.
Non ci meravigliamo troppo però se qualche anno fa il loro premier, presidente del Consiglio, padrone di numerosi giornali, detentore di 3 reti televisive, lamentava di non essere sufficientemente tutelato dagli attacchi che gli giungevano, dimenticandosi che lui in quel momento rappresentava il POTERE. Sono i semplici cittadini come noi che debbono essere tutelati non chi gestisce ed ha il POTERE.
Lettera Firmata

17 marzo 2008
Serafini, Menghini… e la marcia di pinguini

Il pinguino imperatore che vive nelle regioni antartiche durante l’anno è costretto a migrare per diversi mesi in determinate zone per riprodursi e allevare la propria prole. Probabilmente l’assessore Menghini e il consigliere Serafini saranno stati influenzati dal celebre documentario di Luc Jacquet noto in Italia come “La Marcia dei Pinguini” visto che, proprio come i pinguini del documentario, in maniera ferma e decisa “migrano” per la sopravvivenza, almeno quella del “cattolicesimo popolare italiano” a quanto sembra dedurre dal loro comunicato pubblicato TamTam, mostrando una volontà paragonabile a quella dello stesso Pinguino Imperatore.
Tuttavia credo che ai più, me compreso, le loro motivazioni non possono essere propriamente definite valide e precise per tutta una serie di punti. Per quanto riguarda questi ormai ex Casiniani mi trovo sorpreso dal fatto che nonostante uno dei cavalli di battaglia del loro ex partito era “il rispetto del patto con gli elettori” più volte citato da Casini e nonostante nel loro documento parlino di “trasparenza” di punto in bianco per i nostri ex “crociati” non lo sia più.
Ma i motivi di dubitare non finiscono qui: portare infatti a motivazione di tutto ciò il “riconoscersi nei valori del Partito Popolare Europeo” mi sembra insensato e rivolto a un pubblico poco esperto di politica, visto che come tutti ben sanno l’UDC è ancora membro dello stesso ed al momento non ha dato a vedere la minima intenzione di cambiare l’attuale stato della cose…
Insomma non vedo come l’ “etica nell’agire politico” pubblicizzata come marchio del PPE nel documento pubblicato possa coniugarsi con questo passaggio al PDL, che loro definiscono “casa dei moderati” ma che me sembra piùche altro una casa famiglia visto che accoglie personalità dalla poco condivisibile storia politica come l’onorevole Alessandra Mussolini, il Sig. Ciarrapico solo per citarne due…
Personalmente credo che cambiare partito sia cosa legittima ma non lo è certo farlo con il treno in corsa…credo che se avessero aspettato le prossime elezioni comunali si sarebbero dimostrati molto più corretti e rispettosi del voto degli elettori dell’UDC…
In conclusione nonostante la differenza di clima con il circolo polare antartico anche Todi si appresta a vivere la sua stagione delle grandi migrazioni che, a sentore del tutto personale, non credo si appresti a terminare così.
Alessandro Tavecchia

17 marzo 2008
A proposito di "gazebo vietati" il Pdl chiarisce e rettifica

Sabato abbiamo richiesto alle testate giornalistiche locali la pubblicazione dell’articolo di protesta relativo alla mancata autorizzazione per il posizionamento dei gazebo.
Dato che tale notizia ha suscitato, come abbiamo potuto personalmente verificare nella giornata di domenica in occasione dell’incontro con l’on.le Ronchi, numerose proteste e risentimento tra gli iscritti ed i simpatizzanti del Popolo della Libertà presenti e per rispondere a quanti hanno in merito richiesto di essere tempestivamente informati sulla evoluzione della vicenda si ritiene utile e doveroso segnalare, ugualmente a mezzo stampa, quanto emerso in merito dai contatti con i Funzionari comunali responsabili e cioè:
L’Ufficio Tecnico nella persona del geometra Livio Fioravanti non ha avuto responsabilità nel diniego in quanto l’autorizzazione era già stata firmata in data 13. La citazione nell’articolo, peraltro marginale e solo incidentale, è derivata da errata segnalazione da altro personale in sua assenza.
La successiva sospensione dell’autorizzazione è risultata essere motivata dalla applicazione di una Circolare della Prefettura di Perugia – Area II° Ufficio Elettorale provinciale del 14/3, in possesso dell’Ufficio Elettorale Comunale, che prescrive tutta una serie di disposizioni in riferimento alle attività di propaganda elettorale.
Non essendo peraltro molto chiara in tale Circolare al paragrafo “uso delle postazioni fisse (gazebo)” la distinzione tra postazioni fisse (non consentite) e postazioni mobili (consentite) il confronto con i Funzionari addetti circa la corretta interpretazione da dare alla norma prefettizia continua.
Possiamo solo anticipare che l’orientamento di massima dell’Ufficio, presa visione delle caratteristiche tecniche dei nostri gazebo, a questo punto è per considerare tali strutture come mobili ed in quanto tali consentite ed utilizzabili. Pertanto il problema potrebbe trovare in tempi rapidi la giusta soluzione.
Antonio Angeli Ortenzi – coordinatore comunale F.I. verso il Popolo della Libertà


16 marzo 2008
Per 60 anni hanno fatto e disfatto e adesso chiedono "partecipazione"?!

A Todi per sessant’anni hanno fatto e disfatto, senza coinvolgere le minoranze né hanno, tantomeno, informato i cittadini su quanto stavano combinando in molteplici atti, che si possono definire, a dir poco, nepotistici ed interessati. Ora, con una bella faccia tosta, pretendono un coinvolgimento e si lamentano che il sindaco Ruggiano parli poco con loro.
Prima che la riorganizzazione dell’organico del personale vada in porto potranno visionare il progetto che abbiamo in animo di attuare. Sarebbe un grave affronto alla democrazia se fosse il contrario! Mi viene la tentazione di chiedere ai Sinistri quali coinvolgimenti hanno attuato quando svendevano l’Ospedale per una
presidenza del Consorzio Economico Urbanistico.
Hanno forse chiesto il parere dei cittadini quando hanno acquistato il capannone della Chemit, buttando al vento centinaia di milioni? Hanno tenuto in conto le rimostranze dell’opposizione quando elargirono, sotto forma di incentivi di produzione, il doppio stipendio a taluni dipendenti? Hanno dato voce a qualcuno quando creavano quel carrozzone mangiasoldi come la Camevat? Hanno dato conto ai cittadini dei miliardi spesi per il Parco Agroalimentare? Hanno chiesto il permesso ai tuderti prima di vendere ingenti patrimoni dell’Etab e della Veralli?
Di simili domande ce ne sarebbero a iosa. Conclusione: se tacessero, quanto sarebbe meglio!
Mario Epifani

15 marzo 2008
Perchè a noi Ruggiano non dice mai niente?

Siamo alle solite! Il sindaco Ruggiano e la sua Giunta, a fronte di una dichiarata volontà di far partecipe la città e tutto il Consiglio comunale delle decisioni importanti che riguardano Todi, mantengono un atteggiamento esattamente contrario, escludendo dalla partecipazione forze politiche. Consiglio comunale, organizzazioni professionali, sindacati…
E così, come non fossero bastati i fatti delle ultime settimane (tanto per fare un esempio: la questione urbanistica), in questi giorni abbiamo appreso dai giornali delle scelte che l’Amministrazione Ruggiano sta adottando per quanto riguarda la riorganizzazione degli uffici comunali.
Ad oggi non ci è dato entrare nel merito di questioni che conosciamo solo dai di stampa.
Certo è che siamo decisamente preoccupati dalle voci di corridoio e, soprattutto, dalle dichiarazioni delle RSU aziendali.
Nessun confronto avviato sulla nuova macrostruttura, nessuna proposta di riorganizzazione complessiva della dotazione organica, messa in discussione del pieno rispetto di quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro…
E, tra le tante, la voce del possibile inquadramento di un dirigente esterno proveniente dalla Campania, esperto nella gestione dei rifiuti solidi urbani! Su due piedi avevamo pensato ad uno scherzo, invece…
Siamo realmente molto preoccupati per la città. Chiediamo urgentemente al Sindaco un chiarimento nelle sedi proprie sulle scelte compiute o da compiere.
Per il "bene di Todi", sia chiaro!
Gruppi consiliari Partito Democratico-SDI-MRE

14 marzo 2008
Andrea Caprini si schiera con le RSU del Comune di Todi

La Sinistra Arcobaleno di Todi condivide le preoccupazioni esternate dalle RSU aziendali del Comune di Todi in merito alle scelte dell’amministrazione Ruggiano sulla riorganizzazione degli uffici.
È inaccettabile che una Giunta ed un Sindaco che non possono contare nemmeno sulla maggioranza in Consiglio comunale continuino a lavorare senza la necessaria partecipazione di tutte le componenti in campo a cominciare dalle organizzazioni sindacali e dalle forze politiche.
Chiediamo quanto prima una delucidazione in sede politica, anche con un Consiglio comunale appositamente convocato, sulle scelte che l’Amministrazione sta adottando in materia di organizzazione del personale e degli uffici.
Dopo l’incomprensibile atteggiamento assunto in merito alle vicende professionali di alcuni dell’Ufficio del Piano Regolatore ancora una volta c’è il dubbio che dietro le argomentazioni accampate, ci sia dell’altro. Tanto più se dovesse essere confermata la notizia dell’arrivo di un dirigente esterno dalla Campania e la Giunta si appresta a presentare un bilancio che prevede aumenti per la gestione dei rifiuti.
Andrea Caprini – Sinistra Arcobaleno

14 marzo 2008
Riorganizzazione del Comune: Ruggiano vada avanti sicuro

La Fiamma Tricolore di Todi, in merito alla riorganizzazione dell’organico del personale comunale, conscia che tale intervento sia necessario, doveroso e perfettamente in linea con il programma elettorale del Centrodestra e con le esigenze amministrative, fa fronte con il Sindaco Ruggiano.
Per onestà politica, come già manifestato, esprime una certa perplessità circa la chiamata esterna del futuro massimo dirigente del settore dei lavori pubblici, ma ripone massima fiducia nell’assessore Antonio Serafini e confida in un risultato positivo di questa scelta.
L’opinione pubblica si aspettava da noi tutti questo atto che ridarà slancio all’attività comunale e procurerà un risparmio notevole in termini di spesa. Questo intervento susciterà malumori ma sarà un primo vero segnale del cambiamento che avevamo promesso ai cittadini, non ledendo i diritti dei dipendenti coinvolti, ma, sicuramente eliminando privilegi che l’Amministrazione Ruggiano non può e non deve più far perdurare.
Mario Epifani – capogruppo consiliare della Fiamma Tricolore
Ugo Todini – assessore alle Frazioni


13 marzo 2008
Quelle cartacce nelle nostre cassette delle lettere

Come purtroppo accade con la posta elettronica, anche per quella cartacea una buona parte del materiale che arriva nelle nostre buche delle lettere è SPAM (cose indesiderate, spesso inutili)
Abbiamo un rimedio a questa piaga, che prima di tutto è un’intrusione nella nostra vita privata, e poi un vero spreco di carta?
Bisogna distinguere, perché una parte del materiale arriva per posta e un’altra attraverso il volantinaggio.Per quanto riguarda gli arrivi postali, Poste Italiane, oltre al normale servizio, cura anche il recapito di posta senza indirizzo: in sostanza può accadere che un’Azienda decida di mandare una propria comunicazione indistintamente a tutti gli abitanti di un certo Comune. Le Poste provvedono (naturalmente a pagamento) a questo inoltro.
Ebbene noi possiamo rifiutare questa corrispondenza, applicando sulla nostra cassetta della posta un bigliettino del tipo: si rifiuta il materiale non indirizzato.
Vi sono Comuni che si sono attivati su questo fronte ottenendo da Poste Italiane l’impegno a rispettare questa scelta da parte del cittadino.
Segnalo al Comune di Todi questa esigenza, affinché si faccia parte diligente presso le Poste per ottenere questo gesto di rispetto per i cittadini.
Un altro passo che si può fare è andare sul sito www.cancellami.it e chiedere di essere cancellati dai database utilizzati dai pubblicitari. E’ un’iniziativa dell’AIDIM (Associazione italiana direct marketing), che naturalmente non copre tutto il settore ma sicuramente è utile: le Aziende non hanno interesse a mandare materiale a chi ha dichiarato espressamente di rifiutarlo.
Certo, rimane fuori tutto il materiale, e non è poco, che arriva attraverso il volantinaggio.
Anche in questo caso forse il Comune può fare qualcosa. Nel momento in cui autorizza il volantinaggio nel proprio territorio, può imporre delle condizioni: ad es. non mettere volantini nelle buche postali su cui è espressamente manifestato il rifiuto.
Maurizio Giannini


12 marzo 2008
Vi spiego perchè geometri e architetti non sono la stessa cosa

Francamente, non riesco a concepire lo stupore e le "vesti stracciate" da parte dell’opposizione cittadina(mai tanto loquace quando si tratta di discutere del bene della città..) e del comitato dei Giovani Comunisti in merito alla vicenda delle limitazioni date alla professione di geometra da parte dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Todi; in fin dei conti, si tratta di alcune limitazioni che non inficiano, comunque, sull’operato dei geometri stessi, i quali non saranno, come paventano essi stessi e la sinistra nostrana, cancellati dalla faccia della Terra…
La dicotomia architetti-geometri è abbastanza stantìa per quanto incomprensibile, date la diversa caratura professionale e le relative competenze; mi spiego meglio… il rivendicare certi diritti da parte della "classe" dei geometri mi sembra alquanto fuori luogo, in relazione soprattutto al semplice fatto che essi stessi, molto spesso, hanno le stesse identiche competenze degli architetti.
Ora, la decisione dell’architetto Farabbi mi sembra sensata e anche di buon auspicio per il futuro, non cozza con i diritti dei geometri e finalmente difende le peculiarità degli architetti, troppo spesso relegati a ruolo di "secondi incomodi" a favore proprio dei geometri; la situazione in effetti rischiava di essere insostenibile per la categoria, la quale troppe volte si era vista "spogliata" del proprio diritto di dover essere l’unica ad avere determinate peculiarità.
Alla base di tutto non sta un discorso "classista" o "razzista" nei confronti dei geometri, ma solamente la volontà di "mettere i puntini sulle i", esercizio troppe volte incompiuto in quel di Todi: vedete, la preparazione, lo studio, le capacità che acquisicono gli architetti in tutto il loro corso di studi(che è stato creato appositamente…), sono tutte caratteristiche che non possono essere minimamente paragonate a quelle dei geometri…
In definitiva, una volta per tutte si deve avere il coraggio di fare un discorso meritocratico, chi ha fatto un determinato percorso di studi, per il quale sono serviti anni di studio e di applicazioni specifiche sulle varie materie che interessano il mondo dell’architettura, ha diritto ad essere delegato di determinate competenze per le quali ha appositamente studiato, chi invece non ha effettuato tali e specifici studi merita altre competenze, che però non possono essere uguali a quelle relative agli architetti.
Il mio è un discorso forte, ma chiaro e diretto, senza "peli sulla lingua", che non deve far sentire scandalizzato nessuno, in quanto la realtà è questa, non si possono dare le stesse competenze a due professioni delle quali l’una non ha i requisiti fondamentali per assolverne di determinate, peculiarità invece dell’altra professione.
Lettera firmata

10 marzo 2008
A Marsciano c’è chi reclama i bidoncini della raccolta differenziata

Si parla tanto di emergenza rifiuti, di raccolta differenziata e di collaborazione da parte dei cittadini, ma non sempre alle parole corrispondono i fatti.
Succede anche a Papiano Stazione, frazione di Marsciano, dove un nucleo di quattordici famiglie residenti nei pressi della ferrovia sollecita ormai da due anni che venga esteso anche alla zona dei vocaboli Troscia e Cagina il servizio di raccolta differenziata diffuso e funzionante con buoni risultati su tutto il territorio comunale.
I tre bidonicini per carta, vetro e plastica più vicini alla località suddetta sono distanti quasi un chilometro e questo certo non incentiva un loro utilizzo quotidiano da parte di tutti i pur volentorosi e ben disposti abitanti.
Le sollecitazioni sia verbali che scritte (tramite posta elettronica) al Comune e alla Sia sono finora rimaste inascoltate, nonostante le rassicurazioni fornite da alcuni amministratori in occasione dei periodici incontri presso la "sala riunioni" in Via della Caprareccia.
E’ chiedere troppo se si sollecita una risposta ed una soluzione a quello che non può e non deve costituire un grande problema, ma che è anzi indice di una sensibilità e di uno spirito di collaborazione dei cittadini molto spesso sollecitata? Aspettiamo fiduciosi.
Lettera Firmata


10 marzo 2008
Le Acli a Todi potrebbero essere tanto altro ma purtroppo non è così

In occasione del 23° congresso provinciale delle Acli ho predisposto una nota sulla realtà Acli di Todi che sottopongo anche in questa sede ad uso e consumo della comunità tuderte.
In un panorama di esperienze positive per le Acli, Todi si pone su una posizione diversa: dipende dalle letture che si vogliono dare. Mi limito a riflessioni alcune amare altre meno.
Todi non ha un Circolo Acli attivo ed i perché sono molti. Con grande entusiasmo ho iniziato qualche anno fa ad interessarmi della ricostruzione della struttura e del Circolo. All’inizio siamo riusciti ad imbastire un processo evolutivo che però si è presto arenato. Non è importante trovare colpe specifiche mentre trovo molto interessante cercare di comprendere il tessuto circostante.
Ho trovato molta a superbia e gelosia tra gruppi di ragazzi, associazioni, quartieri che hanno sfavorito la crescita di un luogo comune “per tutti”. Ognuno difende il proprio orticello senza scambio di esperienze e questo trovo sia un errore.
Le Acli si sono rese disponibili ad essere catalizzatori di esperienze variegate cercando di svilupparle, offrendo spazi ed opportunità, organizzando eventi e attività ma, ahimè, la risposta è stata veramente modesta. Al momento l’unico settore che opera (fortunatamente con successo) è l’U.S. ACLI TODI attraverso attività di Tennis Tavolo con 12 ragazzi e la partecipazione al campionato Provinciale con 2 squadre ed il calcio a 5, a livello amatoriale, con 24 ragazzi.
Le Acli a Todi potrebbero essere altro: Turismo sociale (CTA), Assistenza e patrocinio sociale (Patronato), Musica e Teatro (Unasp), Formazione (Enaip) ed altro ancora… ma purtroppo non è così!
Io continuo nel mio sforzo e se qualcuno vuole avventurarsi sono a disposizione….e chissà che non cambi il vento.
Maurizio Pierdomenico

10 marzo 2008
L’Isola Ecologica di Todi: aperta la domenica… ma chiusa il lunedì!

Questa mattina mi sono recato all’isola ecologica di Ponte Rio con la macchina carica di materiali vari da buttare. Avvicinandomi all’ingresso, con sorpresa, ho notato il cancello chiuso con appesovi un cartello che recitava così: "Da domenica 2 marzo l’isola ecologica rimarrà aperta anche la domenica mattina dalle 8,00 alle 12,00 mentre sarà chiusa il lunedì per l’intera giornata".
Mettendomi l’animo in pace mi è toccato tornare a casa con l’auto ancora carica. Io capisco che la domenica qualche privato, intento a fare pulizie a casa, possa servirsene ma chiuderla per un’intera giornata lavorativa quando prima era aperta significa ostacolare l’attività di altre categorie di persone quali artigiani o titolari di imprese edili che il lunedì lavorano normalmente e hanno la necessità di smaltire correttamente i rifiuti prodotti nel corso della loro attività.
Non credo pertanto che questi nuovi orari costituiscano relmente un miglioramento del servizio per cui invito il Comune di Todi a lavorare affinchè possa tenere aperta l’isola ecologica almeno il lunedì pomeriggio, cioè tenendola chiusa solo la domenica pomeriggio e il lunedì mattina.
Massimo Rocchi Bilancini

9 marzo 2008
Todi, il mercato e il centro come una "bomboniera di cristallo"

Anche oggi (sabato, ndr) sono passato per la circonvallazione nel tratto che costeggia il mercato del sabato; è un’abitudine alla quale sono molto affezionato perché mi ricorda la Todi della mia infanzia, quando la Piazza si riempiva di gente, appunto di sabato perché c’era l’attrattiva del mercato e molti concittadini si riversavano dalle frazioni al centro.
Prima di percorrere la circonvallazione ero uscito di casa e in tutto Corso Cavour avevo incontrato quattro persone (due coppie di giovani turisti), nessuna di Todi; presa l’auto, ho costeggiato il mercato ed ho visto una decina di bancarelle con pochissimi clienti (qualche settimana prima ne avevo contate solo cinque che alle 10,30 stavano già rimettendo la merce nei furgoni perché non c’era praticamente nessuno).
Non capisco il senso di mantenere il mercato in queste condizioni e soprattutto non capisco perché non si sia dato seguito alle ottime intenzioni iniziali dell’Amministrazione che voleva spostarlo in Via A. Cortesi o in Via dello Zodiaco; tra l’altro in quella zona c’è già stato e con ottimi risultati e quindi non sarebbero state necessarie particolari sperimentazioni.
Non si è mai capito se il dietrofront dell’Amministrazione fosse stato causato dai commercianti della zona o dai residenti o da qualche altra oscura motivazione; nel primo caso sono portato a dire che un eventuale posizione ostile dei commercianti sarebbe stata solo frutto di cecità commerciale, perché a nessun negoziante potrebbe fare concorrenza l’ambulante del mercato, anzi le due categorie sarebbero complementari e di ciò se ne ha prova anche durante la Fiera di San Martino, dove la presenza di bancarelle è da stimolo a spendere anche nei negozi in sede fissa; nel secondo caso, quello dei residenti, mi sento di affermare che l’interesse comune non deve essere condizionato dagli egoismi personali e che quindi una valutazione positiva dell’ubicazione da parte dell’Amministrazione non ne avrebbe dovuto tener conto.
Anche se molti la ritengono insensatamente come una bestemmia, io il mercato lo porterei addirittura in Piazza o comunque in una zona vicinissima al centro storico, come avviene in quasi tutte le città, sia moderne che antiche, perché è una risorsa di cui non bisogna vergognarsi, come è stato fino ad ora, decentrandolo sempre di più ed ubicandolo in posti sempre più nascosti; bisognerebbe allora togliere dalla Piazza anche il mercato domenicale delle bancarelle di mobili ed anticaglie di nessun valore o quello di vendite ambulanti di vari di prodotti gastronomici, togliere il furgone per la rivendita della porchetta, o qualsiasi iniziativa che investa la Piazza.
Io penso che bisogna smettere di pensare sempre a Todi come se fosse una bomboniera di cristallo, perché così le si crea un alone protettivo intorno che la soffoca ed impedisce di respirare, che allontana sempre più i suoi cittadini e che spinge i negozianti sempre più a chiudere le proprie attività. Todi è bellissima e diverrebbe ancor più bella se fosse frequentata ed abitata dai suoi cittadini; se però l’Amministrazione ha paura di fare anche questo tipo di scelte pur di non scontentare qualcuno, sarebbe veramente più logico cessare il mercato settimanale anziché lasciarlo morire nella sua attuale locazione nella zona più fredda e più disagevole di Todi, nell’attesa che l’ultimo venditore ambulante se ne vada di sua volontà.
Se seguita così senza prendere provvedimenti, rinuncerò alla mia abitudine del sabato, pur di non intristirmi, e mi recherò direttamente al lavoro come gli altri giorni, senza cercare un po’ di allegra vitalità cittadina, rassegnandomi al fatto che solo duelli pericolosissimi ed incontrollati tra extracomunitari vivacizzino la città.
Gianluca Alvi

8 marzo 2008
Gli stipendi della Giunta di Todi e quelli dell’Etab

Scorrendo il comunicato della Giunta Ruggiano, ringrazio per l’atto di trasparenza messo in atto riguardante gli emolumenti che sono elargiti al sindaco ed agli assessori del Comune di Todi, però vorrei sapere quanta è la differenza fra quello che viene percepito dagli attuali amministratori e gli amministratori della passata Giunta Marini.
Vorrei anche sapere quanto percepiscono i nuovi amministratori dell’ETAB “La Consolazione” e la differenza in più o in meno rispetto al passato CdA.
Lettera Firmata

8 marzo 2008
Rotatoria e semafori di Cappuccini: la Provincia non sa di che parla!

I cittadini di Todi, ed in particolare quelli del Quartiere Europa, profondamente lusingati, ringraziano sentitamente l’Assessorato Provinciale alle infrastrutture, per la suprema considerazione dimostrata, offrendo loro il grande privilegio di essere annoverati sudditi eccelsi, degni di ricevere la “luce semaforica”, miracolo della tecnica moderna, per illuminare e rendere gaudiose le lunghe soste agli incroci stradali, che giornalmente hanno ancora la fortuna di gustare, con tutti gli enormi vantaggi sociali e salutari conseguenti; gesto magnanimo per un popolo del terzo mondo, ancora in via di sviluppo e modernizzazione (salus populi suprema lex esto).
L’Assessorato, rifiutandosi di prendere in esame le nostre esigenze viarie, in particolare l’annosa questione della rotatoria di Cappuccini, della quale mi considero un tenace sostenitore da circa un decennio, essendo protagonista perfino di ipotesi di realizzazione (motivo in più per il mio personale risentimento) credo abbia dimostrato il più alto grado di sufficienza e disinteresse che un organo amministrativo pubblico può esprimere nei confronti dei cittadini, costretti a subire tanti disagi e rischi giornalieri.
A fronte delle nostre reiterate richieste, riproposte ultimamente anche da Alleanza Nazionale, l’Assessorato risponde che ha altre priorità prima di Todi, e che invece delle rotatorie si possono usare anche i semafori: è quanto abbiamo potuto leggere su TamTam.
In evidenza è anche l’assordante silenzio dei nostri politici locali, forse in tutt’altre faccende affaccendati, o per il rischio di un temibile “tu quoque”, da evitare in questo momento.
Sconcerto e disappunto è la minima sensazione che tale incredibile atteggiamento suscita, perché denota in primis l’assoluto disinteresse oltre che l’intollerabile inconsapevolezza, da parte della Provincia, non soltanto dei gravi problemi dell’incrocio in discussione, situato su strade di sua competenza, ma anche delle peculiari caratteristiche strutturali della zona, a riprova inequivocabile, che l’argomento in questione, non è stato mai preso neppure in considerazione, nonostante tutto, altrimenti non avrebbe potuto suggerire l’assurda quanto obsoleta soluzione dei semafori, oltretutto inadeguata, costosissima e dal vago sapore di sprezzante superiorità.
Qualora così fosse, ci piacerebbe sapere se la causa di tale disconoscenza è dipesa dal disinteresse dell’Assessorato Provinciale, oppure per carenza della precedente Amministrazione di Todi, alla quale in più di una occasione, ne è stata evidenziata la pericolosità e l’inadeguatezza, anche dal Comitato per il Verde di Cappuccini e sollecitato di conseguenza un intervento risolutore, che non è mai arrivato.
Vorrei sperare che almeno il clima giubilare delle imminenti elezioni possa indurre i nostri Amministratori a più miti consigli, anche per scongiurare l’insorgenza dubbiosa di tentativi per rivendicazioni politiche. Noi tuderti vorremmo ancora sperare in un gesto di attenzione, visto che il costo di tale rotatoria è talmente irrisorio che non credo possa stravolgere i bilanci della Provincia.
Elio Andreucci

8 marzo 2008
Quartiere Europa: il consigliere delegato risponde al Comitato

Sono un poco sorpreso, ma non più di tanto, per quanto apparso a firma del Comitato del Quartiere Cappuccini perché quanto da me proposto alle autorità preposte, anche spinto dalle innumerevoli richieste dei residenti, era già portato a conoscenza agli intervenuti la sera del 30 novembre presso i locali del Centro di Aggregazione.
Tengo a precisare che nessuno vuole escludere dalle decisioni che si intraprendono per migliorare la vivibilità di un quartiere che si sviluppa forse più velocemente di quanto si prevedeva nel secolo scorso e ciò porta ad attuare delle modifiche impensabili per quei tempi.
Abito questo Quartiere dal lontano 1978 ed insieme ad Elio Andreucci sono stato uno dei pionieri alla costituzione di un organo che si occupasse delle problematiche dello stesso ma ne sono uscito quando purtroppo vi è entrata con assurda prepotenza la politica.
Dopo questa premessa entro nel dunque e preciso:
a) percorro Via XXV Aprile almeno 15 volte al giorno ed ho avuto modo di valutare le problematiche nelle varie sfaccettature nonostante ciò, per ben tre volte, ho imboccato Via del Broglino per raggiungere via Tito Oro Nobili. Ho dovuto deviare per Via F.lli Rosati e questo mi ha creato un disguido, ma dopo tre volte ho imparato che per tornare a casa devo percorrere Via 1° Maggio evitando il pericoloso incrocio Tiberina/Via Del Broglino.
b) Il nuovo parcheggio per le auto che solitamente parcheggiano sui marciapiedi di via Tito Oro Nobili e di via XXV Aprile permetterà a coloro che ancora vanno a piedi di usufruire del loro sacrosanto diritto di camminare senza incorre nel pericolo di essere investiti.
c) Per quanto riguarda la sua pericolosità perché restringe la carreggiata tutti capiranno che è una ipotesi che non regge in quanto un’auto in sosta è sicuramente meno pericolosa di una in movimento.
d) Un problema da risolvere è invece la fermata davanti all’edicola, specialmente quando questa si prolunga oltre il necessario per l’acquisto del giornale(vorrei chiedere ufficialmente al Sig. Marinelli di aiutarci a risolverlo): da parte nostra c’è tutta la disponibilità perché ciò avvenga nei migliori dei modi con la massima attenzione a non creare danni economici ma in qualche modo si dovrà modificare qualcosa.
Una cosa è certa tutto è migliorabile e ben vengano proposte, ma alternative non ne vediamo di migliori almeno per l’immediato.
Per quanto riguarda il problema dell’innesto citato i tecnici e gli amministratori stanno lavorando ad una fattiva soluzione come lo stanno facendo per la rotonda all’incrocio di Via Tiberina con Via 1° Maggio. E’ stata interessata la Provincia che ne è l’ente proprietario e spero che presto si arrivi alla soluzione sperata. Ma anche qui, siamo sicuri di ottenere l’unanimità d’intenti? Non credo!!
Franco Ranieri – consigliere comunale delegato ai rapporti con il Quartiere Europa

8 marzo 2008
Le strade del Signore sono infinite… ma a volte poco illuminate

Succede nella piccola frazione montana di Ospedaletto, nel comune di San Venanzo in provincia di Terni. La via che conduce alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire è sprovvista dell’impianto di illuminazione pubblica ed il fondo stradale è pieno di avvallamenti e buche.
I lavori di elettrificazione sono iniziati qualche anno fa con lo scavo ad un lato della strada e la posa in opera del tubo corrugato, dove dovrebbero passare i fili della corrente elettrica : si usa il condizionale perché ancora non ci sono né fili elettrici, né supporti per le lampade dell’illuminazione pubblica.
Ogni anno il 10 agosto, in occasione della festa di San Lorenzo, una folla spesso numerosa prende parte alla consueta processione e sarebbe costretta a farlo al buio, se non ci fosse un impianto provvisorio predisposto da alcuni cittadini volenterosi.
Sarebbe opportuno per l’incolumità delle persone, soprattutto gli anziani, da sempre i più legati a questo genere di tradizioni, che l’amministrazione comunale provvedesse a far ultimare al più presto i lavori intrapresi e a risistemare il manto stradale, corredandolo con le dovute barriere di protezione.
Speriamo che per la prossima festa di Ospedaletto i fedeli devoti a San Lorenzo siano illuminati, oltre che dalla luce della fede, anche da quella dei lampioni.
Alcuni abitanti di Ospedaletto

7 marzo 2008
Quella centrale Enel che tutto il mondo ci "invidia"!

La direzione della centrale termoelettrica "Pietro Vannucci" di Gualdo Cattaneo ha, anche recentemente, in occasione di iniziative che coinvolgevano gli alunni delle scuole elementari e le persone disabili del territorio, tenuto ad affermare quanto l’impianto intitolato al Perugino fosse perfettamente integrato con il territorio e soprattutto in linea con tutte le normative in materia di tutela ambientale.
Nel corso del servizio-spot andato in onda sul TG regionale qualche settimana fa, una maestrina ha perfino accennato alla favola che i dirigenti dell’impianto non ripetono più da qualche mese, ovvero che le rondini avrebbero "scelto le strutture della centrale quale luogo privilegiato per nidificare […] certificando così la totale ambientalizzazione dell’impianto termoelettrico, la sua piena affidabilità in una situazione di costante funzionamento a pieno carico, 24 ore su 24, come è tipico degli impianti che producono energia elettrica bruciando carbone.[…] sembra che anche le rondini abbiano fatto una scelta coerente con l’ambiente, quello tecnologico costruito dall’uomo: hanno costruito i loro nidi con fanghi di vari colori, dal nero al grigio chiaro, per intonarsi al colore delle strutture ospitanti".
Insomma le rondini sarebbero attratte dalla presunta "ecologicità" del carbone. Interessante. A noi risultava che fossero attratte dal calore, la cosa ci era stata fatta notare da qualche ornitologo ecoterrorista.
Tuttavia vorremmo tanto capire quali sono gli effetti sulla salute della polvere nera sedimentata sul balcone di un signore residente a pochi metri dall’impianto.
Se è vero che il carbone fa addirittura bene, potremmo rassicurarlo, magari consigliandolo di farci delle tisane o degli infusi per stimolare la circolazione o per conciliare il sonno.
Vorremmo tanto capire quali sono gli effetti sull’ambiente della fanghiglia nera che, sovente, si forma nelle zone attigue all’impianto: se è veramente così ecocompatibile potremmo pensare di incentivare la biodiversità liberando rane e tritoni in queste meravigliose pozzanghere nere.
Sarebbe un’ulteriore "certificazione ambientale" per questo impianto che tutto il mondo ci invidia.
Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria


6 marzo 2008
Cappelletti si faccia gli affari suoi!

Il consigliere Cappelletti sembra essere affetto da una patologia morbosa: quella di farsi i fatti altrui. Già una volta, in aperta seduta consiliare, ebbi a redarguirlo a seguito della sua insistenza per sapere a tutti i costi quali fossero i rapporti tra il sottoscritto ed il Sindaco Ruggiano. Allora gli dissi che l’aspetto personale della questione non erano affari suoi. Comunque, se gli fosse rimasta qualche curiosità inappagata, tra me e Ruggiano c’è un ottimo rapporto umano e politico. In quale famiglia, anche la più coesa, non ci sono punti di vista divergenti? Qualche volta io non sono del tutto d’accordo con lui o Ruggiano non è del tutto soddisfatto del mio comportamento. Questo non significa che la reciproca stima venga meno e che qualcuno dei due abbandoni il progetto per il quale insieme si è vinto e che abbiamo fortemente a cuore.
Al momento, dopo aver letto le dichiarazioni di Bertini e quelle del Direttivo di Fiamma, vorrei proprio capire che altro vuole sapere Cappelletti. Faccia lavorare la sua fantasia e deduca quel che vuole, visto che non è capace di interpretare le parole dette da Bruno Bertini e quelle del partito di Fiamma Tricolore. Un fatto è certo: la maggior parte degli impegnati, nella pubblica amministrazione del Centrodestra, dipende economicamente dal proprio lavoro e dalla propria professione, a differenza della maggior parte di quelli che erano impegnati (o sono) nel Centrosinistra, ai quali veniva e viene offerta una protezione economica con incarichi istituzionali o meno, che rimpinguano gli scarsi compensi percepiti. Chiaro il concetto? La vicenda delle dimissioni di Bertini non intacca minimamente la compattezza della coalizione che appoggia Ruggiano. E’ una seria perdita, ma tutti noi antisinistri siamo talmente determinati e forti, da saper dignitosamente ed unitariamente superare i momenti di difficoltà. Altro che sbando!
Mario Epifani – capogruppo di Fiamma Tricolore

5 marzo 2008
La Confcommercio ha proprio preso il toro per le corna!

Rispondo alla provocazione del sig. Giannini per chiarire la realtà dei fatti relativamente al bando di cui alla legge 266/97.
In primo luogo, è bene precisare che le risorse utilizzate per tale bando provengono:
– 400.000 € circa dall’area turismo, non spese e stornate al commercio;
– 1.000.000 € circa da risorse CIPE e regionali.
Pertanto, non si tratta, come erroneamente è stato scritto, di soldi avanzati perché "sono stati soddisfatti tutti i bisogni" o perché "si è sbagliato in eccesso nelle previsioni", bensì di risorse accumulatesi negli anni ed "incagliatesi" nei bilanci ministeriali e che solo sul finire del 2007 sono tornate nella disponibilità della Regione.
Inoltre, va detto che, ancorché sia vero che aumentare gli introiti e ridurre i costi siano priorità strategiche per le imprese (particolarmente dei centri storici), è altresì vero che la finalizzazione di queste risorse non è libera, cioè non si possono utilizzare per le iniziative desiderate, ma vincolata a specifiche finalità definite da un progetto iniziale elaborato dalla Regione nel 2001: sicurezza, informatizzazione, vetrine, arredi e infrastrutture. Proprio perché questo bando è fermo dal 2001, la Regione ha opportunamente pensato di renderlo retroattivo per soddisfare le aspettative createsi negli anni.
Rilevo, infine, che le Associazioni dei Commercianti, e segnatamente Confcommercio, hanno lavorato in primo luogo per "disincagliare" queste risorse, poi per rendere il bando accessibile e di facile lettura a tutti ed, infine, per ottenere altre risorse, diverse da quelle della legge 266/97, finalizzate proprio a soddisfare quelle necessità strategiche cui accennavo prima: mi riferisco ai bandi finanziati dalle risorse comunitarie in materia di innovazione, formazione, marketing urbano e rivitalizzazione dei centri storici tramite lo strumento dei centri commerciali naturali. Su quest’ultimo tema, tra l’altro, abbiamo ottenuto – dopo molte insistenze – un’apposita legge regionale attualmente in Consiglio per la rivitalizzazione dei centri storici. Questo, a mio avviso, è "prendere il toro per le corna".
Federico Fiorucci – coordinatore Confcommercio regionale

5 marzo 2008
L’Udeur di Todi e dell’Umbria abbandonano Mastella

La segreteria Comunale dei Popolari Udeur di Todi, in accordo con le Direzioni delle segreterie Provinciali di Terni e Perugia, comunica la propria presa di distanza con la linea politica definita dalla dirigenza nazionale del partito. Consapevoli di rispecchiare il sentire dei nostri iscritti ed attivisti, giudichiamo ormai imprescindibile ed irreversibile il percorso di semplificazione e di polarizzazione dello scenario politico nazionale.
I moderati, che si riconoscono nella tradizione popolare democristiana, a Todi come, crediamo, nel resto dell’Umbria intendono collocarsi attivamente e propositivamente dentro questo grande cambiamento, avendo come punto di riferimento culturale l’ambito del Partito Popolare Europeo, al quale siamo sempre appartenuti e al quale abbiamo fatto sempre riferimento nella nostra storia recente e passata. Da questo punto fermo scaturiranno le nostre prossime future scelte di impegno ai vari livelli locali.
Marco Belia

4 marzo 2008
Euro a pioggia e non pioggia di euro sul commercio

Un bando mette a disposizione dei negozianti fondi reperiti a seguito di una "riattivazione di somme residue": in altri termini, sono avanzati dei soldi precedentemente stanziati su un certo capitolo di spesa. Normalmente in questi casi i soldi avanzano o perché si sono soddisfatti tutti i bisogni, o perchè si è sbagliato in eccesso nelle previsioni. In ogni caso, proprio perchè non è stata dimostrata la sua utilità laddove era stato immaginato, l’avanzo andrebbe spostato dove si ritiene possa essere meglio utilizzato. Stavolta no. Questi fondi vengono rimessi a disposizione con una grande magnanimità, ammettendo addirittura al finanziamento anche spese già fatte DA QUATTRO ANNI. Se ci fosse bisogno di definire scolasticamente un finanziamento a pioggia, questo bando potrebbe fornire il parametro. Nessun tentativo di mirare gli interventi a finalità specifiche, a obiettivi concreti.
Ma come? Tutti sappiamo le ragioni per cui i negozi nei centri storici sono al collasso: operano in condizioni di scarsa competitività, soffrono per la mancanza di una politica di sostegno. Avrebbero bisogno di due categorie di interventi: 1) Quelli volti a favorire l’aumento degli introiti (azioni di marketing, attrazione di nuovo pubblico, razionalizzazione); 2) Quelli volti a ridurre i costi (attivazione di servizi comuni, miglioramento della logistica per le consegne, attivazione di tariffe e di modalità di ta ssazione che tengano conto delle difficoltà di operare in un’area disagiata).
E invece che si fa? Si danno soldi a chi ha rifatto le vetrine o comprato un allarme. Per carità, tutto fa. Ma quando cominciamo a prendere il toro per le corna? E dire che le Associazioni dei Commercianti, almeno stavolta, non possono lamentarsi di essere state tenute fuori dalle decisioni, dato che vengono addirittura individuate come "raccoglitori" delle domande di finanziamento.
Maurizio Giannini

4 marzo 2008
Dimissioni Bertini: l’uomo oltre la politica

Sono rimasto sorpreso e amareggiato e come me, credo molti altri, per le inaspettate dimissioni dell’assessore Bertini, mi riferisco ovviamente alla compagine strettamente amministrativa e non a quella meramente politica per la quale non intendo interferire.
Ho sempre nutrito, nei confronti dell’amico Bruno, un’ottima considerazione, sotto il profilo umano per la sua estrema disponibilità, ed anche professionale per l’impegno e la serietà dimostrati nell’espletamento del suo mandato, anche se per un breve periodo.
Dalle dichiarazioni rilasciate, sembra molto determinato a non tornare sulle sue decisioni; mi auguro ovviamente un suo ripensamento, con il sostegno dei componenti della Giunta, anche perché credo sia molto importante portare a termine il lavoro da lui iniziato che apre la strada ad una nuova forma di partecipazione all’attività amministrativa, attraverso un coinvolgimento sinergico, dalle frazioni ai quartieri cittadini e di ciò dobbiamo riconoscergli la paternità ed il merito, oltre alla capacità, anche per la sua peculiarità caratteriale che lo rende a mio parere, l’uomo giusto al posto giusto. La mia personale stima.
Elio Andreucci

3 marzo 2008
Le dimissioni di Bertini e il "campetto di Ilci"

La notizia delle dimissioni dell’assessore Bertini con delega alle frazioni suscita alcun riflessioni che, a titolo personale e quale componente del Comitato frazionale di Ilci, desidero rendere note.
Da circa due mesi al sindaco Ruggiano e al dimissionario assessore, il Comitato Frazionale di Ilci ha sollecitato più volte un pubblico incontro per conoscere ufficialmente la posizione dell’amministrazione comunale circa la nota questione dell’area verde di Ilci: fonte di tensione e disagio fra i paesani che merita una soluzione definitiva non procrastinabile oltre. A tutt’oggi non è dato sapere quando l’incontro pubblico si terrà.
Tale prolungata inerzia conferma l’inutilità e la demogogia insita nella sbandierata innovazione amministrativa costituita dalla istituzione dell’assessorato alle frazioni. Se non si riesce ad organizzare un pubblico incontro (sollecitato più volte da circa due mesi dal comitato) per discutere i problemi di una frazione a che serve l’assessorato alle frazioni?
Sotto questo profilo le dimissioni di Bertini si pongono come un degno epilogo per una innovazione amministrativa gestita in modo così inefficace.
Concludo con la constatazione che “il campetto di Ilci” è proprio sfortunato: la sua odissea iniziata sotto l’errata gestione dell’allora assessore della Comunità Montana si perpetua nell’azione inefficace dell’assessore alle frazioni, per non parlare oltre del comportamento del legale rappresentante della Parrocchia di Ilci.
Augusto Battisti

3 marzo 2008
Architetti, geometri e quella legge del 1929

Forse la giovane età di qualcuno, e l’alto attaccamento di altri al proprio posto in Comune, porta a visioni distorte di quello che da molti è visto come un atto di sopruso, e da alcuni come un atto dovuto. Ovviamente si parla dell’Ufficio Urbanistica e dell’architetto Farabbi. Leggo poco sotto di “metodo errato nel prendere una decisione così importante e della necessità di consultare il Consiglio Comunale”.
Ciò equivale, forse, a dire che una scelta tecnica dovrebbe avere invece un carattere politico? Allora perché assumere un architetto per la gestione dell’Ufficio Urbanistica: tanto vale lasciarlo fare all’assessore. Per anni si sono viste scelte politiche forse a tutela di una ristretta “lobby” che ha usufruito di vantaggi a discapito di altri, che per troppo tempo hanno visto le loro pratiche in secondo piano.
Applicare ed interpretare una norma ed una sentenza della Cassazione non lo vedo come un atto grave ed un attacco all’ordine professionale. E non credo che, semmai fosse necessario, un dirigente oculato non possa cercare una concertazione con le parti interessate su quanto deciso. Ciò, però, non per le pressioni o gli attacchi di un singolo consigliere comunale o di qualche geometra o perito agrario, ma per la dimostrata incostituzionalità del suo operato, anche se, francamente, sapere che la legge che definisce le competenze di un geometra resta ancora quella del lontano 1929 fa sorgere qualche perplessità.
Sicuramente i tempi sono cambiati ed un adeguamento di un Regio Decreto è quanto mai opportuno. E perché no, la svolta può essere innescata proprio da un modesto comune come Todi.
Luca Cardaio

2 marzo 2008
All’Urbanistica di Todi è tutto a posto e niente in ordine!

Come dice un vecchio detto: “Tutto a posto ma niente in ordine” così è la posizione che l’assessore Moreno Primieri assume riguardo la vicenda della disciplina delle “competenze professionali” promossa dal nuovo responsabile del Servizio Urbanistica del Comune di Todi.
Dalla nota che l’Assessore ha pubblicato emerge ancora una volta il pressappochismo, la superficialità, l’improvvisazione e la confusione con cui la giunta Ruggiano affronta i problemi, ma questa volta creati unicamente da loro.
Infatti l’Assessore fa presente che ha dato disposizione di “continuare a trattare le pratiche edilizie alla stregua dei criteri e dei principi fino ad oggi seguiti” ma a noi non risulta che ci sia stata alcuna disposizione scritta che revochi quella inviata al personale del XII servizio avente per oggetto le direttive relative ai piani di recupero, continua poi nell’affermare che “non è intenzione dell’Amministrazione tuderte attribuire compiti che non la competono” ma allora ci domandiamo: che cosa rappresenta la lettera inviata agli ordini degli Architetti , Paesaggisti, Pianificatori, Conservatori, Ingegneri, Agronomi e Forestali, Geometri, periti Agrari della Provincia di Perugia dove vengono disposti nuovi criteri sulla titolarità professionale per la presentazione delle pratiche tecnico-urbanistiche ed edilizie?
Ribadendo ancora una volta che l’iniziativa assunta dal Responsabile del Servizio urbanistica è di fatto “grave” non solo sulle distinte competenze (organi politici e tecnici dell’Ente), ma anche in violazione di specifiche disposizioni di legge eccedenti i poteri propri del responsabile, è di fatto “grave” in quanto ha provocato gravi ripercussioni economiche e di immagine ai professionisti interessati, si chiede di revocare, con i relativi atti, le note inviate dall’Arch. Farabbi in data 18 febbraio e 22 febbraio.
Alessandro Servoli, Stefano Cappelletti, Rita Petrazzoli, Carlo Rossini, Pierluigi Contessa, Romina Perni, Mauro Isacco, Fabrizio Maria Alvi – consiglieri comunali

1 marzo 2008
Sull’ICI ci sono altre battaglie da portare a termine

Intervengo per dire che sul tema relativo all’ICI, il fatto che la Corte Costituzionale abbia espresso un giudizio positivo sulla retroattività, non stravolge minimamente l’operato del sottoscritto, del consigliere Serafini e del Comitato. L’iniziativa non era legata solo e soltanto alla retroattività, ci sono importanti questioni aperte che riguardano sia il ricalcolo dei valori minimi di riferimento sia le aree pertinenziali.
Su questi importanti temi dobbiamo ancora raffrontarci con l’Amministrazione Comunale grazie alla sua dichiarata disponibilità al confronto. Sulla base di questo va ricordato comunque che sia la Corte Costituzionale sia la Corte di Cassazione ritengono che il valore commerciale del terreno edificabile è diverso da quando è ritenuto tale a quando ci si può realmente costruire. Pertanto non è poi stata così sprovveduta l’iniziativa del Comitato.
Mauro Giorgi – consigliere comunale Todi

 

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