29 aprile 2008
Un forum regionale dei movimenti in lotta per i Beni Comuni
In un’epoca come quella che stiamo attraversando, dove le leggi del mercato sono entrate a pieno titolo a gestire la nostre vite, trasformandoci in "soggetti consumatori" sia nella sfera personale che in quella sociale e collettiva, invitiamo tutte e tutti a riflettere sul punto della situazione umbra, attraverso un forum, organizzato e gestito da tutti i comitati in lotta contro le lobbies economiche alla ricerca del massimo profitto e contro la falsa informazione sulle risorse ed il risparmio energetico.
Ci derubano dell’acqua, ci inquinano l’aria e l’acqua e ci lasciano montagne di rifiuti dopo avere depredato tutte le risorse del territorio. Distruggono irreversibilmente gli ecosistemi ed il paesaggio, cementificano le nostre montagne per illusorie alternative energetiche che non apportano benefici alle popolazioni.
Il forum regionale dei Movimenti in lotta per i Beni Comuni, in programma a Ferentillo il 16, 17 e 18 maggio, sarà un momento per ribadire a voce alta la nostra esistenza come protagonisti della nostra vita, per scrivere una nuova storia dove noi, liberi cittadini della regione Umbria del pianeta Terra, organizzati in associazioni e comitati, vogliamo ricostruire la nostra identità collettiva per organizzare la resistenza al liberismo, che con la scusa dello sviluppo economico, ci toglie le risorse vitali mettendo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza.
Comitato Umbro Acqua pubblica
29 aprile 2008
No agli animali utilizzati per l’accattonaggio!
Nei nostri comuni e non solo nelle grandi città non è raro imbattersi in mendicanti che utilizzano gli animali, generalmente cani, il più delle volte cuccioli, ma anche scimmie, gatti ed altri piccole bestioline al fine di ingenerare nei passanti sentimenti di pietà durante la pratica dell’accattonaggio, della raccolta di elemosine od altre utilità, facendo leva sulla sensibilità dei cittadini.
Nella stragrande maggioranza dei casi, gli animali impiegati per questo tipo di attività sono cuccioli o femmine in avanzato stato di gravidanza e proprio per queste loro caratteristiche inteneriscono i passanti suscitando pietà ed inducendo ad elargire l’elemosina.
Non contestiamo che questi animali siano spesso trattati con affetto, ma non può essere messo in dubbio che non di rado essi siano dei veri e propri “strumenti” di accattonaggio, utilizzati unicamente al fine di far aumentare le donazioni e che comunque possano risultare custoditi in condizioni non consone al benessere degli animali e contrarie alla tutela della salute pubblica ed alla profilassi delle malattie infettive.
Ma v’è di più, pare che siano stati riscontrati casi in cui le bestiole presentavano evidenti segni di denutrizione o erano state narcotizzate con potenti tranquillanti, sonniferi ed addirittura alcolici.
Tale assurdo fenomeno è in costante aumento, anche perché scarseggiano i controlli e gli stessi strumenti normativi per permetterli, da parte delle Autorità addette alla vigilanza.
A tal fine si ritiene opportuno che anche ai fini dell’igiene pubblica, oltrechè per ovvie ragioni morali, i Comuni adottino ordinanze e delibere per mettere al bando questo cinico utilizzo degli animali che prevede l’esposizione al pubblico degli stessi al fine di trarne profitto, vietando e sanzionando l’esibizione di animali durante la pratica dell’accattonaggio.
Giovanni D’Agata
28 aprile 2008
A Cecanibbi la strada è ridotta una "mulattiera"
Prendo spunto dalle lamentele in merito ai disagi per i lampioni spenti per circa 15 giorni in via delle Piagge a Todi e alla richiesta di rifacimento dell’asfalto. Prima come semplice cittadino, poi come rappresentante di due piccole, ma vivaci realtà associative e cioè come presidente del Circolo Ricreativo di Cecanibbi e di segretario del Club della Palomba che ha sede sempre in detto paese, sento il dovere di intervenire.
Pur condividendo le lamentele mi preme far presente all’Amministrazione che occorre esaminare nell’insieme le problematiche dei quartieri e delle frazioni al fine di giungere ad una equa scala di priorità nell’uso delle risorse finanziarie comunali.
Nessuno mette in dubbio il disagio per 15 giorni di lampioni spenti in via delle Piagge, anche se giustificato dai lavori di realizzazione del marciapiede lungo la circonvallazione Orvietana, o per il mancato rifacimento dell’asfalto dichiarato non rinnovato da oltre 30 anni.
A Cecanibbi, per esempio, ci sono tratti di asfalto non rinnovati da 37 anni e ridotti peggio di una mulattiera; a chi la priorità? Allora per un più razionale utilizzo delle scarse risorse finanziarie del Comune e per evitare qualsiasi “guerra tra poveri” occorre che Giunta Comunale ed associazioni utilizzino al meglio la novità dell’Assessorato alle frazioni.
Occorre farla finita con i vecchi sistemi che “Chi più strilla più ottiene” o “Per risolvere i problemi occorre avere i santi in paradiso”.
Infine, mi si permetta di dire che le frazioni rivendicano pari dignità con i quartieri della città. Perché se è importante il decoro di Todi attraverso illuminazioni e manutenzioni delle strade adeguate, lo è altrettanto, per esempio a Cecanibbi, che per il dinamismo associativo del locale circolo e del Club della Palomba vede un continuo e crescente aumento di visitatori e di personalità regionali e nazionali.
Oliviero Bocchini
28 aprile 2008
Cardaio vuole essere "chiaro" sulla Resistenza
In riferimento ai commenti al mio precedente intervento, vorrei dire che ho sempre condannato i regimi dittatoriali, non da meno quindi posso esimermi dal condannare l’alleanza nata tra l’Italia e la Germania di Hitler. In tempo di guerra si risponde alle fucilate con altrettante fucilate, lo sò: non parlavo infatti di quanto fatto dai partigiani in piena guerra, ma dopo.
Sò che in tempo di guerra le razzie di viveri sono una prassi, non mi permetterei mai di giudicare chi ne ha subite, ma è anche vero che ciò accade sia su un fronte che sull’altro: la sopravvivenza non guarda in faccia nessuno (come diceva mio nonno dopo la sua esperienza di soldato al fronte…): chi subisce è sempre e solo la popolazione civile.
Forse regime può essere suonata come una parola forte, per alcuni errata, d’altronde la lingua italiana è soggetta, per la sua complicata natura, a diverse interpretazioni.
Diversità interpretativa della storia può generarla, anche se non dovrebbe, il non possesso di una propria memoria storica da parte di chi (io tra questi) non ha vissuto il periodo in questione. Il mio è un ricordo abbastanza chiaro di quanto appreso sui testi di storia scolastici, sul dopo 25 aprile del ’45, sul periodo delle esecuzioni che proseguirono fino al ’49: il fatto che i fascisti fossero colpevoli di ingiustizie non può e non deve giustificare, se non si vuole essere messi allo stesso livello, le tante sommarie condanne perpetrare in nome della liberazione.
Per finire, mi piace sottolineare che tra i massimi esponenti del Comitato di Liberazione Nazionale non c’era solo il PCI, ma anche la DC e il PSI d’Unità Proletaria: ciò rimarca ancora una volta l’ampio ventaglio di appartenenza politica dei membri dell’Assemblea Costituente del 2 giugno del 1946, epilogo della guerra. Ad un’interpretazione puramente di parte (politica) preferisco un’analisi storica obiettiva: la resistenza non può essere rivendicata da uno schieramento politico come proprietà esclusiva.
E, per concludere, la Resistenza ha restituito a tutti un paese libero e democratico ed è quindi diritto di tutti poter onorare il 25 aprile al di là dei colori e dell’appartenenza politica. E sarebbe ancora più bello se tutto il Paese lo vivesse così.
Luca Cardaio
28 aprile 2008
Su "Bella Ciao" c’è un’altra distrazione storica
Faccio solo qualche breve considerazione. Non in risposta a Luca Cardaio, rispetto alle sue parole, infatti, credo che il silenzio sia l’arma migliore. Spiace solo, e lo dico con grande sincerità, la miopia devastante di alcuni esponenti della destra tuderte che, dopo anni di silenzio, ora straparlano di tutto, festa della Liberazione e analisi storiografiche all’insegna del revisionismo comprese.
Vorrei solo aggiungere anche la mia voce di rabbia e indignazione nei confronti della “raccomandazione” che il sindaco ha rivolto alla banda di Pantalla. Evidentemente Ruggiano non ha capito che grazie a quei partigiani cantati in Bella Ciao lui e i suoi colleghi possono oggi parlare ed esprimere liberamente il proprio pensiero. E la censura velata di Ruggiano dimostra anche la solita, ormai monotona distrazione storica.
Bella Ciao, infatti, non è mai stata la canzone dei partigiani comunisti (quella era Fischia il vento), ma piuttosto quella di tutti i partigiani uniti nella lotta di liberazione dal nazifascismo (nazifascismo, sindaco è quella strana parola che non è riuscito a scrivere nel suo comunicato). E, di conseguenza, Bella Ciao è praticamente l’inno dell’Italia del Cln (che sarebbe il Comitato di Liberazione Nazionale, per chi non lo sapesse), delle forze politiche splendidamente compatte nello scrivere la Costituzione e nel riportare la democrazia in Italia. Quindi è la canzone di tutti quanti noi e dovrebbe essere anche la sua canzone signor sindaco, ma temo di non sentirla mai cantare.
Non è la prima volta che scriviamo queste cose, che invitiamo il sindaco “con il sorriso sulle labbra” a riflettere sulle parole che dice, sui gesti che fa o non fa rispetto alla Liberazione. Comincio ormai a credere che sia una perdita di tempo. Ma cosa ne pensa il neomembro della maggioranza di Todi, il presidente Pizzichini di queste letture revisioniste dei suoi nuovi colleghi di coalizione? Non sarà un po’ troppo di “sinistra, sinistra, sinistra” per condividere con loro queste idee?
Roberto Vicaretti
28 aprile 2008
Risposta a Cardaio, mal-destro dell’informazione
Non capisco la relazione tra la nascita del Comitato Antifascista e gli “sbandamenti elettorali”, dal momento che questo è il terzo anno che il C.A. organizza la giornata del 25 aprile. Riguardo al fatto che i fascisti non ci sono più, qui ti do ragione, siete diventati tutti berlusconiani altrimenti non avreste “ingaggiato” nelle vostre fila, per salvare il bilancio, un consigliere comunale di sinistra! sinistra!sinistra!… Voi che tenevate così tanto all’onore.
Innanzi tutto quella che chiami “tiritera” noi la chiamiamo “storia”, per giunta non la definirei sepolta, visto che dopo 63 anni siamo qui a parlarne e a celebrare, compreso il Sindaco di destra. Mi sembra veramente bizzarro poi, sentir dire del 25 aprile come un passato morto e sepolto, proprio da chi, a destra, ancora usa nel lessico comune, termini come “legionari”, “Italica stirpe”, e altre amenità del gergo romano di 2000 anni fa!
La relazione tra Partigiani e Comunisti ? Ora la spieghiamo. Abbiamo appeso sulla facciata del comune la bandiera della Brigata Partigiana Garibaldi, il tricolore con la stella rossa. La Brigata Garibaldi, durante la Resistenza italiana, era legata prevalentemente al Partito Comunista Italiano (di allora) ed era anche la più grande ed organizzata. Alla fine ufficiale della guerra 30 aprile 1945 gli Alleati e il CLN ordinarono la consegna delle armi e lo scioglimento delle unità partigiane. Alcuni gruppi delle Brigate Garibaldi non obbedirono in misura omogenea a questi ordini.
Per alcuni la guerra continuò, con un accentuato contenuto sociale e di classe, anche perché il comunista Togliatti aveva firmato la maledetta legge sull’amnistia dei criminali fascisti del giugno 1946. Il famoso inchiostro verde della stilografica di Togliatti non si era ancora asciugato in calce al decreto di amnistia, quando fu data ai criminali fascisti la possibilità di respirare la buona aria della libertà.
Ai pezzi grossi «ras» delle squadracce, segretari del Pnf, gerarchi del regime, dirigenti dell’Ovra, giudici del Tribunale speciale, capi politici e militari della Repubblica sociale come ai pezzi piccoli: squallidi delatori di quartiere, professori universitari svenduti al razzismo, donne del collaborazionismo. Tutti si reinserirono nei gangli del potere e nei partiti democratici, ed ora sono arrivati al potere, con le medesime idee, i loro figli e pronipoti.
E’ per questo che noi, con questo 25 Aprile, rivendichiamo lo spirito della Brigata Garibaldi, ovviamente fuori dal contesto insurrezionale: “salire in montagna”come partigiani, chiudere con il fascismo e ricostruire un paese nuovo. C’è un gruppo di persone che – quando possono – cercano di esplorare questi segni, visitare i luoghi, parlare con chi c’era, registrare, conservare e passare ad altri la Memoria della Resistenza.
Comitato Antifascista Tuderte “25 Aprile”
28 aprile 2008
Quel cassone di gomme all’ingresso di Todi per la "zanzara tigre"
Alcuni giorni fa ho letto sul vostro sito che la Usl e i Comuni della zona hanno emesso una disposizione preventiva contro la "zanzara tigre" imponendo ai cittadini una serie di obblighi sia per la disinfestazione che per la tenuta dei propri spazi.
Fra le indicazioni figurava se non sbaglio anche quella di evitare il ristagno di acqua e, in particolare, nei vecchi copertoni di gomma.
Mi domando perchè allora in prossima dell’uscita della superstrada E45 di Ponterio, nello spazio dello svincolo, proprio a ridotto delle abitazioni e di attività commerciali, ci sia da giorni e giorni un cassone della Umbra Cave pieno zeppo di gomme vecchie che, in questi giorni di pioggia, si saranno sicuramente riempite di acqua.
Perchè due pesi e due misure? Cosa si aspetta il Comune a vietare che gli ingressi cittadini siano imbruttiti in tutti i modi e ora trasformati anche in luoghi di infezione?
Lettera firmata
27 aprile 2008
I cittadini la devono smettere di rompere le scatole!
"Hanno stufato, non è possibile continuare così, la gente si deve fare i cazzi propri”; sono queste le parole che strillava un primo cittadino di un comune che ultimamente è al centro dell’attenzione per alcuni disagi ambientali arrecati ai cittadini.
Codesto primo cittadino, evidentemente molto sensibile alle idee dei suoi datori di lavoro (i cittadini ricordiamolo sono i datori di lavoro dei precari della politica, persone votate su mandato popolare) era fuori di sé per il fatto che alcuni abitanti, allarmati per una moria di pesci sul fiume che passa in una frazione, hanno avvertito il Corpo Forestale dello stato che ha fatto intervenire l’ARPA.
Da evidenziare che l’inquinamento, era sicuramente proveniente da fuori il territorio comunale, dato che fa ancora comprendere di meno questi scatti contro chi difende il territorio di tutti.
Lo scatto iracondo è finito dicendo: “Che bisogno c’era di chiamare l’ARPA e la Forestale, lo sanno tutti che quel fiume è pieno di merda, devono smetterla di creare sempre problemi”. Senza commento…
Lettera firmata
27 aprile 2008
Cardaio le vada a dire a mia nonna quelle cose sui partigiani!
Vorrei fare una precisazione riguardo l’articolo scritto da Luca Cardaio secondo il quale i partigiani si ritenevano pacifisti. Mi piacerebbe sapere da lui se la rivoluzione e la liberazione di un paese da un regime può essere fatta con un bel girotondo nelle piazze oppure imbracciando armi mettendo la propria vita a repentaglio per liberare l’Italia e riconquistare la propria libertà.
Poi non dovrebbe fare confusione sull’utilizzo della termine regime: i partigiani non hanno istaurato un regime di violenza, semmai lo hanno combattuto.
Mia nonna è stata una partigiana (Brigata Gramsci) e mi raccontava che i fascisti entravano nelle case facendo razzie di cibo e quant’altro con le pistole in mano.
Anche lei ha subìto questo tipo di violenze. Come puoi definire mia nonna violenta?!
Federico Codini
27 aprile 2008
Ecco di cosa ha discusso il comitato di Cappuccini con il sindaco
Il Comitato per il Verde in merito al titolo eclatante “No alla rotatoria ai Cappuccini”, riferito ad un nostro comunicato pubblicato sul Corriere dell’Umbria giovedì 24/04/08 da cui si evince che il suddetto Comitato sarebbe contrario alla rotatoria, rende noto ai cittadini di Cappuccini quanto segue:
– nell’incontro con il Sindaco non è stato assolutamente trattato l’argomento “rotatoria” ne tanto meno di toglierla, come risulterebbe dalla didascalia accanto alla foto, dal momento che neanche esiste.
Tanto è vero ciò che il Comitato sono anni che chiede la realizzazione della stessa, il tutto comprovato da pubblicazioni sulla stampa locale e da incontri pubblici.
Precisiamo inoltre che la raccolta spontanea di firme ha come finalità l’abolizione del senso unico.
Il Comitato tiene a ribadire che il colloquio con il Sindaco, peraltro cordiale e costruttivo, era improntato unicamente – come riportato anche su TamTam – a discutere del senso unico e del parco giochi.
Giancarlo Spiganti
26 aprile 2008
A Todi la Sinistra vuole politicizzare di tutto, anche Pasqua e Natale
E ci ri-siamo di nuovo: il 25 aprile è la festa dei comunisti. Questo associare il termine partigiano con comunista, che negli ultimi anni è dilagato ovunque, per la necessità delle sinistre di politicizzare tutto, qualunque festa nazionale: il 25 aprile, il 1° maggio, il 4 novembre… Ci manca che, tra qualche anno, andando al di là anche delle loro convinzioni anti cristiane arrivino ad appropriarsi di Pasqua e Natale!
Così, nonostante la batosta elettorale e lo sbandamento conseguente, hanno ben pensato, in quel di Todi, di creare persino un fantomatico Comitato Antifascista: i fascisti non ci sono più! Mi dispiace per voi, che per sopravvivere, per tirare avanti e superare il difficile momento, vi inventate un movimento francamente senza senso che denota l’essere attaccati ad un passato ormai sepolto. Ricordare per non commettere lo stesso sbaglio può essere accettato, ma ritirare fuori sempre la stessa tiritela è monotono.
Come pure monotono e presuntuoso dire che vale l’equazione partigiano uguale comunista; è pura arroganza politica appropriarsi di tale titolo e del suo significato: la resistenza e la lotta per la costituzione di uno stato democratico sono state frutto dell’unione di tante persone al di là della fede politica e comunque provenienti da diverse aree (comunisti sì, ma anche socialisti, repubblicani, liberali, anarchici e tanti altri).
Tanto per mettere qualche altro puntino sulle i, gli squadroni dei partigiani, che tanto condannavano le violenze fasciste, non furono da meno e, da bravi e lungimiranti pacifisti, instaurarono un regime di violenza come risposta alla violenza del regime. Se si condanna un regime per i suoi modi non si può fare altrettanto.
Sarebbe proprio il caso, cari compagni, di farla finita con questo politicizzare tutto e di rendere a tutti gli italiani le proprie feste: la librazione e la Repubblica sono di tutti. Sono purtroppo certo che anche giovedì prossimo ci troveremo di fronte ad un’altra appropriazione indebita…
Luca Cardaio
26 aprile 2008
Ecco cosa mi è accaduto all’ospedale di Todi
Il sottoscritto Osvaldo Fortunati, nato e residente a Todi, pensionato, chiede la pubblicazione della seguente lettera già inviata al Direttore generale della Asl 2, del direttore del Distretto e al sindaco di Todi.
Il 18 marzo ho richiesto al mio medico di famiglia un esame radiografico, presso l’ospedale di Todi, alla colonna lombo-sacrale, bacino e anche, per artrosi e discopatie di cui soffro da anni.
Mi è stato dato un appuntamento per l’esecuzione dell’esame il 15 aprile, ma l’aggravarsi dei dolori, che rendevano difficili i movimenti, mi ha spinto, poichè abito da solo, a recarmi al vicino ospedale presso il reparto di radiologia il 28 marzo.
All’infermeria del reparto ho chiesto di parlare con il dottore responsabile per sapere se era possibile anticipare l’esame nella settimana entrante per portare il referto dall’ortopedico che mi doveva visitare.
L’infermiera, dopo aver sentito il responsabile, mi ha riferito che l’esame poteva essere anticipato solo di un giorno, vale a dire il 14 aprile. A questo punto ho fatto notare come l’anticipo di un giorno fosse totalmente inutile per la mia situazione, e cortesemente l’infermiera mi ha consigliato di passare al Pronto Soccorso.
Il Pronto Soccorso, sentito il reparto di radiologi, mi ha avvisato che l’esame poteva essere fatto subito e così è avvenuto. Eseguito l’esame mi accingevo ad aspettare il referto in sala di attesa quando è giunto il dottor ……., da me conosciuto solo di vista.
Tale dottore mi ha affrontato dandomi del "gran maleducato", ripetendo varie volte tale affermazione; di fronte a tale reazione ho chiesto cosa avessi fatto di male, ricevendo in risposta le seguenti parole: "lei ha trattato male", o qualche altra parola non ben comprensibile, "il mio personale".
Al che ho risposto meravigliato di aver parlato solo con l’infermiera che mi aveva ricevuto chiedendo la possibilità di anticipare l’esame.
Sbalordito da tale atteggiamento offensivo ho risposto al dottore sostenendo che, in quel momento e in quel luogo, se si poteva individuare un "maleducato" non era nel sottoscritto, ma in lui stesso e che doveva vergognarsi per quel comportamento scortese che non si confaceva al ruolo sanitario che ricopre.
Dopodiché, il dottore si è allontanato e così ho fatto io. Tengo a precisare che nel corridoio c’era gente che ha assistito alla discussione.
Ancora incredulo, ho cercato l’infermiera con la quale avevo parlato e le ho chiesto cosa avessi mai detto nei confronti dei dipendenti; l’infermiera ha confermato che non avevo trattato male nessuno e che avevo solo chiesto un favore.
L’episodio descritto, che mi ha scosso e peggiorato il mio stato di salute, poichè cardiopatico e sofferente di disturbi ansioso-depressivi, non fa bene al buon nome del’ospedale di Todi, dove pure operano medici umanamente cortesi e professionalmente validi a cui più volte mi sono rivolto con evidenti benefici.
Confido quindi nell’impegno nella direzione della ASL affinchè episodi di tal genere non si verifichino in futuro, in particolare nei confronti di soggetti anziani che chiedono di essere aiutati.
Osvaldo Fortunati
25 aprile 2008
Casi Pizzichini e Baciarelli: un mal-destro confronta le pere con le mele
Da semplice cittadino che sente ancora attrazione per la Politica, nonché da osservatore delle vicende locali, constato che, in un sistema elettorale bipolare come è quello vigente per le elezioni comunali, nel quale si contrappongono programmi e candidati alternativi, cambiare schieramento politico (dal centro-sinistra al centro-destra e o viceversa) non è minimamente paragonabile ,sul piano morale, culturale, politico ed elettorale al cambiamento di partito all’interno di uno stesso schieramento. In quest’ultimo caso rimane integro il patto con gli elettori rappresentato dal programma comune e dallo stesso candidato sindaco.
Ciò che è successo a Marsciano, con il passaggio della Baciarelli dai Socialisti al PD, può essere casomai paragonato all’uscita dall’UDC del consigliere Serafini e dell’assessore Menghini che poi hanno aderito al PDL. Tant’è che su questo le forze politiche del Centro Sinistra locale non mi sembra che abbiano espresso alcun giudizio, nonostante la dura presa di posizione dei rappresentanti locali dell’UDC.
Ciò che invece è successo nel Consiglio comunale di Todi il 18 aprile scorso, può essere semplicemente catalogabile come puro trasformismo politico sulla cui moralità già molti si sono espressi e non spetta ad un semplice osservatore esprimersi ulteriormente.
Tale resta il fatto, nonostante il tentativo di qualche “mal-destro” di giustificarlo a posteriori, dopo aver taciuto nella sede del Consiglio comunale.
Il silenzio , prima, e poi il continuare a paragonare ” le mele con le pere “ dimostra la assenza di argomentazioni politiche e l’imbarazzo nel dover difendere una situazione immorale di trasformismo politico. Tra l’altro contro il trasformismo politico esiste una letteratura di prese di posizione di esponenti del centro destra (quando fa comodo) compreso un recente comunicato stampa della Fiamma, che diceva… In questo appiattimento delle ideologie, tra trasformismi e ricollocazioni nel contesto geopolitico, c’è chi sta lavorando per una formazione che possa riflettere il sentire di tanti italiani per un ritorno a quei valori che viengono disattesi…
Ed è per questo, credo, che non possono essere distribuite lezioni di moralità politica da chi ogni giorno dimostra di avere una doppia morale e poca coerenza.
Lettera firmata
25 aprile 2008
I cimiteri di Massa Martana sono una vergogna!
Su TamTam ho letto il mese scorso una lettera che riguardava la piccola frazione massetana di Villa San Faustino. Le cose scritte dal mio paesano sono tutte vere: Massa Martana è tenuta un gioiello… ma solo al centro dove girano i turisti.
Nelle piccole frazioni puliscono una volta al mille, per non parlare del cimitero comunale: è un vero schifo! In qualsiasi giorno che vai non trovi mai il custode, per passare da un padiglione e l’altro bisogna farsi spazio tra tutto ciò che è a terra (pezzi di carta, scarti di fiori e foglie secche, ecc…).
I cesti ci sono ma sono sempre pieni "zeppi" (come si dice da noi) e basta un po’ di vento che vola via tutto. L’estate c’è un odoro sgradevole: invece di passare più spesso lasciano per giorni e giorni i sacchi pieni di fiori appassiti.
Quanto costerà mai un custode soprattutto il fine settimana per tenere un po’ più pulito? Per il week end gira molta più gente e molte volte mi vergogno per tutto quello schifo.
Per mia sfortuna ho girato diversi cimiteri fra i quali quelli di Todi, Marsciano e Spineta e nessuno è come il nostro!!! Ad esempio quello di Spineta è situato sulla collina di Fratta Todina, sperduto in mezzo a quattro case e ad un convento e nient’altro. Eppure è tenuto meglio. Cari amministratori massetani, andate a vedere che cos’è: non c’è per terra una foglia neanche a pagarla oro.
Pensiamo anche a questo e non solo a costruire fontane, fontanelle e luminatorie stile Hollywood per poi dimenticarci le piccole frazioni e i luoghi sacri dove prima o poi ci dovremo andare tutti. Anche voi.
Lettera Firmata
25 aprile 2008
Ancora sulla vicenda Pizzichini: delusione e irritazione
Vorrei tornare sulla vicenda Pizzichini e seguito per esprimere la mia profonda delusione e irritazione.
La storia di Pizzichini erano mesi che girava a Todi, ma al di là dei particolari mi chiedo perché i Socialisti non sono intervenuti prima consentendo questo atteggiamento a dir poco ambiguo? Perché ai vari incontri politici dove quando era presente (Pizzichini) era “a sinistra” per poi dileguarsi negli ultimi giorni evitando la partecipazione agli stessi “summit” non sono intervenuti “duramente” (i Socialisti)? L’etica politica (scomparsa) avrebbe richiesto ben altro comportamento fino alle dimissioni, perché cambiare schieramento politico può essere lecito ma ti dimetti e ti rimetti in gioco sotto un’altra bandiera mentre in questo modo si è spostato l’asse politico della città.
La delusione e l’irritazione sono determinate dal comportamento del centrodestra con a capo il Sindaco.
Come cittadino non posso accettare un comportamento cosi irritante. Tempo passato a giocare con il telefonino, scarso ascolto agli interventi che comunque richiedono rispetto. Nessuna risposta alle critiche anche forti. Ciò non può essere dovuto all’undicesimo voto in tasca! I cittadini hanno diritto al rispetto e ad ascoltare la replica con le motivazioni del Sindaco, mentre in questo modo ha mostrato solo sprezzo di noi tutti, caro Sindaco di tutti!
Altra delusione deriva dal comportamento di alcuni esponenti dell’amministrazione che mi hanno contattato per fornirmi spiegazioni “ad personam” su alcune mie posizioni espresse pubblicamente. Mi spiego. A me fa piacere avere risposta ma non deve essere personale ma pubblica! Tutti hanno diritto a conoscere “i perché e i per come” si fanno certe scelte oppure come procedono i lavori. Io non sono nessuno e non amo attenzioni particolari.
Maurizio Pierdomenico
25 aprile 2008
Questione sicurezza all’ufficio postale di Cerqueto: cambiano gli impiegati
Vi mettiamo al corrente di una situazione che agli occhi di molti può sembrare irrilevante, ma che in realtà ha una sua importante sociale.
Sono ormai diversi mesi che nell’ufficio postale di Cerqueto di Marsciano non lavora più l’impiegata che da oltre vent’anni accoglieva tutti noi clienti con un sorriso e un saluto cordiale.
All’inizio abbiamo pensato che avesse avuto dei problemi per cui veniva sostituita da colleghi provenienti da altri uffici, poi indagando un po’ più a fondo siamo riusciti a sapere che dopo l’ultima rapina di cui è stato fatto oggetto l’ufficio, la signora ha dato forfait chiedendo il trasferimento in un posto di lavoro più protetto.
E’ così iniziato l’andirivieni di facce più o meno nuove che si alternano nel piccolo ufficio postale di Cerqueto. Non hanno il sorriso aperto della signora Antonella, cercano di fronteggiare le situazioni come meglio possono, ma per noi clienti abituati alla sana chiacchierata che accompagnava il pagamento dei bollettini o la riscossione della pensione, è una carenza quasi affettiva che ha il suo peso.
Inoltre non sappiamo più chi ci troveremo davanti allo sportello il giorno successivo, dato che i vari impiegati hanno adottato il sistema di alternarsi con una cadenza molto ravvicinata, per spiazzare gli eventuali "pali" che vengono a fare il sopralluogo i giorni precedenti la potenziale rapina. Questa è una delle ossessioni che pesa più tra noi clienti di una certa età.
Va detto che è molto frequente incontrare una pattuglia di carabinieri che viene a fare il controllo periodico per allontanare il rischio delle rapine, ma a dire il vero questi baldi giovani in divisa che si fanno largo tra noi clienti, mettono un po’ di apprensione anche se con parole tranquillizzanti ci fanno capire che stanno facendo semplicemente il loro lavoro.
La nostra domanda è la seguente: se invece di arrivare a tanto, a suo tempo fosse stato fatto tutto il possibile perchè l’impiegata postale che c’era prima avesse potuto lavorare con tranquillità, noi clienti entrando nell’ufficio troveremmo ancora quel viso familiare che adesso ci manca.
Lettera Firmata
24 aprile 2008
A Ruggiano è rimasto via "l’omaggio la liberazione del nazifascismo"
Solo per completezza, sarebbe necessaria una rettifica nella nota inviata dall’Amministrazione comunale in merito al 25 aprile. Le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riportate nel comunicato ed estratte dal discorso tenuto a Cefalonia un anno fa, recitano precisamente: “ E’ la Festa di tutti gli italiani. Volli dirlo in Parlamento, nel momento d’inizio del mio mandato : "ci si può ritrovare – senza riaprire le ferite del passato – nel rispetto di tutte le vittime e nell’omaggio non rituale alla liberazione dal nazifascismo come riconquista dell’indipendenza e della dignità della patria ”.
Mancavano nella nota dell’Amministrazione otto parole fondamentali e dense di significato, nel loro riferimento all’oggetto delle celebrazioni del 25 aprile: la liberazione dal nazifascismo. Non altro, la liberazione dal nazifascismo.
Sono certo che la dimenticanza e l’omissione di quelle otto parole nel comunicato dell’Amministrazione siano frutto di un refuso e siano assolutamente non volute (o magari di Tam Tam che ha riportato male, chissà).
Sono altrettanto certo che “ L’Amministrazione, la Giunta Municipale e la maggioranza che hanno assunto l’onore e l’onere di governare la città” si rispecchiano allo stesso modo nelle parole del Presidente Napolitano, ora che sono tutte e complete, anche con il riferimento alla liberazione dal nazifascismo.
Sempre per completezza, e perché ritengo che quando si cita non lo si debba fare a caso, e che le parole altrui debbano essere riportate nella loro interezza anche di significato, senza estraniarle dal contesto, va sottolineato come il Presidente Napolitano nel discorso di Cefalonia del 25 aprile 2007, rendendo omaggio ai soldati della divisione Acqui, quando parla di unità e di condivisione di valori sia chiaro ed inequivocabile: “ proprio perché il 25 aprile sia riconosciuto e sentito come Festa di tutti gli italiani, è importante dare il giusto posto – nella memoria storica e nella coscienza comune – alle diverse tappe e alle molteplici componenti del processo di maturazione e di lotta che sfociò nell’approdo glorioso di una liberazione piena del nostro paese e del nostro popolo ” riconoscendo l’essenziale apporto “ delle formazioni partigiane, nelle montagne e nelle città, con un vasto sostegno di solidarietà popolare, che si espresse tra l’altro nell’appoggio spontaneo ai giovani che si rifiutavano di subire la chiamata alle armi con la repubblica di Salò, agli ebrei che cercavano di sfuggire a un destino di morte, e anche a molti militari alleati fuggiti dai campi di prigionia che spesso si univano alle unità dei combattenti della libertà ” ed il contributo altamente significativo ed obiettivamente importante “ sia dei militari chiamati a repentine, durissime prove all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, sia degli ufficiali e dei soldati che si unirono ai partigiani rafforzandone la capacità di combattimento, sia delle nuove forze armate che si raccolsero nel Corpo Italiano di Liberazione. ”
Per questo passa, e riconoscendo ciò, la condivisione della Festa del 25 aprile ed il riconoscimento del valore della stessa. Senza sbilanciamenti e difficili equilibrismi.
Matteo Di Bello
24 aprile 2008
Qualche altro motivo per festeggiare il 25 aprile
Per una migliore comprensione di questa particolare data, fornisco una trentina di ulteriori buoni motivi per creare, in futuro, altre commemorazioni in questa fausta giornata.
Il 25 aprile è il 115º giorno del Calendario Gregoriano (il 116º negli anni bisestili). Mancano 250 giorni alla fine dell’anno. In Italia è festa nazionale in commemorazione della liberazione dal regime fascista.
1327 – Viene firmata la pace tra la repubblica di Pisa ed il regno d’Aragona
1719 – Viene pubblicato il romanzo Robinson Crusoe di Daniel Defoe
1792 – Francia: Nicolas J. Pelletier è la prima persona giustiziata con l’utilizzo della ghigliottina
1831 – New York: prima di The Lion of the West, commedia dedicata all’eroe popolare Davy Crockett
1859 – Iniziano i lavori per la creazione del Canale di Suez
1916 Irlanda – Rivolta di Pasqua: il Regno Unito dichiara la legge marziale (durerà fino al 29 aprile, cioè fino al termine della rivolta) Australia e Nuova Zelanda – Viene celebrato per la prima volta l’ANZAC Day in memoria dei caduti di Gallipoli
1926 Reza Kahn viene incoronato Scià dell’Iran con il nome di Reza Khan Pahlavi Prima assoluta dell’opera lirica Turandot di Giacomo Puccini
1945 I partigiani liberano Milano dall’occupazione nazifascista Seconda guerra mondiale: truppe americane e sovietiche si congiungono sul Fiume Elba, separando la Germania in due USA: Cinquanta stati fondano a San Francisco (California) le Nazioni Unite
1953 – Sulla rivista Nature compare l’articolo A Structure for Deoxyribose Nucleic Acid di James Dewey Watson (ornitologo) e Francis Harry Compton Crick (fisico), con il quale viene descritta la struttura ad elica del DNA, per il quale riceveranno nel 1962 il premio Nobel per la medicina
1959 – Primo caso di AIDS di cui si ha notizia (l’inizio ufficiale dell’epidemia verrà fissato nella data del 5 giugno 1981)
1961 – Robert Noyce ottiene il primo brevetto per un circuito integrato
1974 – Portogallo: l’MFA (Movimento das Forças Armadas) composto da ufficiali e truppe dei diversi corpi delle forze armate, occupa militarmente Lisbona e altre città portoghesi dando vita ad un colpo di stato incruento che mette fine al regime dittatoriale di Marcelo Caetano
1981 – Giappone: più di cento lavoratori sono esposti alle radiazioni mentre sono in corso operazioni di riparazione di un guasto nell’impianto nucleare di Tsuruga
1982 – Israele completa il suo ritiro dalla Penisola del Sinai dopo gli accordi di Camp David
1983 – Il Pioneer 10 entra nell’orbita del pianeta Plutone
1988 – Israele: John Demjanuk viene condannato a morte per crimini di guerra commessi durante la seconda guerra mondiale. Conosciuto come Ivan il terribile, era una guardia al Campo di sterminio di Treblinka
1990 – Lo Space Shuttle Discovery lancia in orbita il Telescopio Spaziale Hubble 2000 – K.Korlevic scopre l’asteroide n.30237 (nome provvisorio "HY1")
2005 – L’ultima parte dell’Obelisco di Axum torna in Etiopia
2008 – Madonna pubblicherà il suo nuovo album in anteprima esclusiva per l’Italia, Hard Candy.
Carlo Zoccoli
24 aprile 2008
Lettera di un padre al figlio (dopo certi fatti di Todi)
Caro Figlio mio, ormai stai per diventare un uomo e ti stai preparando a lasciare la nostra casa. Ma come padre vorrei tanto riuscire a farti le ultime raccomandazioni, come se fossi ancora un bambino, prima che tu vada per la tua strada e decida, in coscienza, di fare della tua vita quello che ritieni più giusto ed opportuno.Vorrei tanto che ricordassi sempre quanto sia stato importante per la nostra famiglia l’onestà. L’ per tutti noi, ha sempre caratterizzato ogni rapporto con noi stessi e con gli altri, ricordalo sempre. Per noi l’onestà è stata sempre un punto di riferimento, la nostra stella polare. Da essa ci siamo sempre fatti guidare. L’onestà per noi è stata sempre quell’essenziale viatico che ci ha conciliato sempre il sonno e che ci ha sempre fatto riposare con tranquillità e serenità. Non abbandonarla mai perché finché essa sarà presente potrai affrontare il mondo con la serenità che ci ha sempre contraddistinto, aperti a tutto ed a tutti, senza timori o paure.La , anche questa dote non la dimenticare mai, qualunque siano le chimere che possano adularti o sollecitarti perché tu la possa dimenticare o abbandonare. Questa dote è essenziale perché tu possa continuare ad essere ciò che ti abbiamo sempre insegnato. Non scambiare mai la più grande offerta o l’occasione della vita con la tua moralità, qualsiasi cosa ti potranno offrire o far intravedere, se non è morale per te e per gli insegnamenti che ti abbiamo dato, rifiutala. Non c’è denaro, non c’è prebenda, non c’è occasione unica o rara che possa ripagarti del dono continuo che ti giunge dal rispetto per te stesso e che viene e si alimenta dalla tua moralità.Cerca sempre di essere con i tuoi principi, con le tue idee, con le tue convinzioni e con la tua cultura. Non perdere mai la retta via che hai sempre avuto dinanzi a te tracciata dagli insegnamenti che ti abbiamo dato e che hai fatto profondamente tuoi. Non dovrà essere un limite per il tuo accrescimento, bensì un aiuto per scegliere dinanzi alle occasioni che ti si proporranno. Non l’abbandonare mai.Continua a scegliere nella tua vita, come sempre hai fatto fino ad oggi, agisci . Non pensare se ciò che fai è conveniente per te, ma se è corretto per i tuoi principi e per quelli che ti abbiamo insegnato a rispettare. Non distorcere mai la realtà per adeguarla a qualche principio a cui non si riesce in altro modo ad adeguarsi. Non ci sarà mai convenienza o scorrettezza tale che possa ripagare minimamente il piacere di agire correttamente.Per ultimo, vorrei ricordati che hai sempre avuto per le cose che hai fatto ed in cui hai sempre creduto. Impegno che hai sempre profuso per raggiungere le mete che ti sei prefissato, per gli ideali che hai sempre rispettato e messo avanti a qualsiasi altra cosa. Con questo, ti saluto e ti abbraccio forte con la speranza che tu possa essere sempre esempio per tutti.
Tuo padre (lettera firmata)
23 aprile 2008
A Marsciano come a Todi la nave socialista affonda
Il Presidente del Consiglio comunale di Marsciano, Roberta Baciarelli, ha lasciato il Partito Socialista ed ha aderito al Partito Democratico. Le motivazioni della sua decisione vengono evidenziate da una sua analisi dei risultati elettorali, che impongono ai socialisti una scelta nel momento in cui “i consensi si indirizzano verso le grandi forze politiche: il Partito democratico ed il Partito delle Libertà”.
Credo sia il caso che i socialisti marscianesi facciano incetta di monetine per disseminarle davanti al municipio di Marsciano, innalzando striscioni e cartelli per tacciare di venduta e traditrice la compagna Baciarelli. Così come a Todi, anche a Marciano, i Sinistri dovrebbero gridare allo scandalo ed alla immoralità politica di chi passa da un partito all’altro. O no? Quanto hanno pagato per questa operazione?
Già, se va a loro vantaggio è sicuramente un avvenimento legittimo e pieno di senso democratico! Viceversa, quando non risulta loro comodo, diventa una scelta amorale, interessata e antidemocratica. Il mercato delle vacche, così come hanno definito l’operato di Pizzichini, non li lascia esenti. Il Partito Socialista è allo sbando e chi lascia la nave che affonda, cerca di sopravviv ere salendo su di un canotto di salvataggio, scegliendo quello più sicuro, dal suo punto di vista e più naturale per la situazione contingente. I Sinistri smettessero di fare i puri, non lo sanno fare e non hanno alcuna dote di purezza da accampare.
Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore
Caro Figlio mio, ormai stai per diventare un uomo e ti stai preparando a lasciare la nostra casa. Ma come padre vorrei tanto riuscire a farti le ultime raccomandazioni, come se fossi ancora un bambino, prima che tu vada per la tua strada e decida, in coscienza, di fare della tua vita quello che ritieni più giusto ed opportuno.Vorrei tanto che ricordassi sempre quanto sia stato importante per la nostra famiglia l’onestà. L’ per tutti noi, ha sempre caratterizzato ogni rapporto con noi stessi e con gli altri, ricordalo sempre. Per noi l’onestà è stata sempre un punto di riferimento, la nostra stella polare. Da essa ci siamo sempre fatti guidare. L’onestà per noi è stata sempre quell’essenziale viatico che ci ha conciliato sempre il sonno e che ci ha sempre fatto riposare con tranquillità e serenità. Non abbandonarla mai perché finché essa sarà presente potrai affrontare il mondo con la serenità che ci ha sempre contraddistinto, aperti a tutto ed a tutti, senza timori o paure.La , anche questa dote non la dimenticare mai, qualunque siano le chimere che possano adularti o sollecitarti perché tu la possa dimenticare o abbandonare. Questa dote è essenziale perché tu possa continuare ad essere ciò che ti abbiamo sempre insegnato. Non scambiare mai la più grande offerta o l’occasione della vita con la tua moralità, qualsiasi cosa ti potranno offrire o far intravedere, se non è morale per te e per gli insegnamenti che ti abbiamo dato, rifiutala. Non c’è denaro, non c’è prebenda, non c’è occasione unica o rara che possa ripagarti del dono continuo che ti giunge dal rispetto per te stesso e che viene e si alimenta dalla tua moralità.Cerca sempre di essere con i tuoi principi, con le tue idee, con le tue convinzioni e con la tua cultura. Non perdere mai la retta via che hai sempre avuto dinanzi a te tracciata dagli insegnamenti che ti abbiamo dato e che hai fatto profondamente tuoi. Non dovrà essere un limite per il tuo accrescimento, bensì un aiuto per scegliere dinanzi alle occasioni che ti si proporranno. Non l’abbandonare mai.Continua a scegliere nella tua vita, come sempre hai fatto fino ad oggi, agisci . Non pensare se ciò che fai è conveniente per te, ma se è corretto per i tuoi principi e per quelli che ti abbiamo insegnato a rispettare. Non distorcere mai la realtà per adeguarla a qualche principio a cui non si riesce in altro modo ad adeguarsi. Non ci sarà mai convenienza o scorrettezza tale che possa ripagare minimamente il piacere di agire correttamente.Per ultimo, vorrei ricordati che hai sempre avuto per le cose che hai fatto ed in cui hai sempre creduto. Impegno che hai sempre profuso per raggiungere le mete che ti sei prefissato, per gli ideali che hai sempre rispettato e messo avanti a qualsiasi altra cosa. Con questo, ti saluto e ti abbraccio forte con la speranza che tu possa essere sempre esempio per tutti.Il Presidente del Consiglio comunale di Marsciano, Roberta Baciarelli, ha lasciato il Partito Socialista ed ha aderito al Partito Democratico. Le motivazioni della sua decisione vengono evidenziate da una sua analisi dei risultati elettorali, che impongono ai socialisti una scelta nel momento in cui “i consensi si indirizzano verso le grandi forze politiche: il Partito democratico ed il Partito delle Libertà”. Credo sia il caso che i socialisti marscianesi facciano incetta di monetine per disseminarle davanti al municipio di Marsciano, innalzando striscioni e cartelli per tacciare di venduta e traditrice la compagna Baciarelli. Così come a Todi, anche a Marciano, i Sinistri dovrebbero gridare allo scandalo ed alla immoralità politica di chi passa da un partito all’altro. O no? Quanto hanno pagato per questa operazione?Già, se va a loro vantaggio è sicuramente un avvenimento legittimo e pieno di senso democratico! Viceversa, quando non risulta loro comodo, diventa una scelta amorale, interessata e antidemocratica. Il mercato delle vacche, così come hanno definito l’operato di Pizzichini, non li lascia esenti. Il Partito Socialista è allo sbando e chi lascia la nave che affonda, cerca di sopravviv ere salendo su di un canotto di salvataggio, scegliendo quello più sicuro, dal suo punto di vista e più naturale per la situazione contingente. I Sinistri smettessero di fare i puri, non lo sanno fare e non hanno alcuna dote di purezza da accampare.
23 aprile 2008
Tutte le ragioni di Floriano Pizzichini…
Vorremmo contribuire con una riflessione politicamente "serena" alle numerose e, oserei dire, fin troppo scontate reazioni suscitate dalla scelta di Floriano Pizzichini di votare il bilancio preventivo del Comune di Todi.
La decisione di appoggiare il documento di bilancio dell’Amministrazione ha, infatti, sopratutto rilevanza politica di un riassestamento delle forze presenti in Consiglio comunale prospettando la continuità dell’attuale amministrazione cittadina.
Tutto questo potrebbe apparire poco comprensibile leggendo la situazione locale senza tener conto di quella nazionale. non si può infatti trascurare il fatto che molte delle forze politiche presenti alle scorse elezioni amministrative tuderti sono nel frattempo scomparse, assorbite dalla determinazione a bipolarizzare la scena politica manifestata tanto dal partito democratico quanto dal popolo delle libertà.
Non si può negare che tale progetto di semplificazione della politica è stato premiato dalla scelta degli elettori i quali non si sono ne astenuti, ne hanno votato le numerose possibili alternative (Udc, Sinistra Arcobaleno, Sdi…), ma hanno fatto convergere la stragrande maggioranza dei consensi verso le due formazioni maggiori.
Preso atto di ciò, da una attenta riflessione del dato elettorale, credo che attenga alla libertà individuale e alla coscienza di ciascun singolo impegnato in politica di "scegliere di che morte morire". Per di più ritengo che molti socialisti (Pizzichini anche in Umbria è un caso tutt’altro che isolato), abbiano assistito con una certa rabbia e frustrazione della propria identità politica, all’atteggiamento veltroniano di intransigenza e di chiusura verso possibili apparentamenti e alleanze con l’intero mondo socialista.
E allora? Credo che molti socialisti in cuor loro (e a ben leggere il dato delle politiche anche a Todi se ne trova riscontro) abbiano già fatto nelle urne quello che Pizzichini ha avuto il coraggio di fare in Consiglio comunale.
Al di là delle polemiche e delle sceneggiate di sapore, consentite, un po’ "leghista", sul cui buon gusto preferiamo soprassedere, ci chiediamo cosa ha fatto il centro sinistra per "includere" Pizzichini nella squadra? Non credo che sia stato un atteggiamento di apertura quello di volantinare la città all’indomani della sua elezione a presidente del Consiglio comunale o quello di arrivare, regolamento alla mano, a contestarne la legittimità dell’incarico.
Con questa riflessione non intendiamo giustificare scelte personali che attengono, per l’appunto alla coscienza e alla sensibilità politica di ognuno, ma ci si consenta quanto meno un po’ di scetticismo verso "i puri e i moralizzatori della politica".
Marco Belia – Popolo delle Libertà
22 aprile 2008
PD: ecco cosa abbiamo detto e "fatto" a Pizzichini
A seguito delle notizie apparse sulla stampa con riferimento allo svolgimento del Consiglio comunale del 18 aprile u.s. ed alla successiva pacifica e civile protesta messa in atto da esponenti del Partito Democratico all’indirizzo del centrodestra e del Presidente Pizzichini per il ribaltone consumatosi nel massimo consesso civico, si rende necessario offrire alcuni chiarimenti.
È del tutto infondata, infatti, la notizia del lancio di monetine al termine della seduta di Consiglio da parte di esponenti del PD. Auspichiamo che cessi questa strumentalizzazione, anche per evitare, se continuasse, il ricorso a vie legali a tutela della nostra serietà e dignità.
I presenti avranno potuto constatare che queste monetine già si trovavano ai piedi della scalinata del Palazzo comunale, depositate e non lanciate, allorquando i consiglieri e gli altri amici del PD sono usciti dall’aula consiliare.
In fondo alla scalinata sono stati esposti dei cartelli da parte di consiglieri ed attivisti del Partito Democratico con una protesta civile, garbata e di breve durata.
Sui cartelli c’era scritto:
“Vergogna”, “Dimettiti”, “Todi non MERITA questo”, “Noi non siamo in vendita”, “La dignità non si compra e voi non l’avrete mai”: espressioni utilizzate per sintetizzare il nostro, e non solo, disappunto per quanto accaduto nella seduta di Consiglio, dove avevamo assistito ad un atto ignobile di trasformismo politico portato avanti nel peggiore dei modi e palesatosi con grande viltà: il silenzio assoluto del Sindaco Ruggiano, del centrodestra e del Presidente Pizzichini per tutta la seduta.
La stessa viltà che ha impedito a qualcuno di scendere la scalinata principale e di guadagnare l’uscita dal Palazzo a testa alta.
Non è mancato, peraltro, nemmeno il solito provocatore del venerdì sera… ma era sentimentalmente coinvolto e l’abbiamo scusato, come è nel nostro stile.
Da questa vicenda esce umiliata la ”buona politica”, la serietà, la coerenza, il rispetto della volontà popolare e degli elettori, la moralità politica.
Il Sindaco, il centrodestra ed il Presidente Pizzichini se ne assumono tutta la responsabilità.
Noi non smetteremo di ricordarlo loro in ogni sede, in ogni occasione, sempre, s’intenda, con modi pacati e civili.
Partito Democratico Todi
21 aprile 2008
Poveri (Mal)destri illusi! La sinistra non morirà mai
Il 14 di aprile del 2008 è morta la sinistra, ma quella politico-istituzionale e parlamentare. E lasciatemi aggiungere che siamo entrati in un periodo molto buio della storia d’Italia. In verità la sinistra demagogica speriamo sia morta per sempre, ma la “gente” di sinistra, i comunisti ad esempio, sono vivi e vegeti perchè non sono mai stati rappresentati in alcun modo, nè ora in parlamento, ne prima delle elezioni da alcuno schieramento candidato. In Italia, purtroppo, in questa fase proliferiamo con difficoltà perchè il nostro paese è ormai ridotto a terreno fertile per i particolarismi, i localismi, gli egoismi che aspirano tutti all’imitazione di un uomo solo che appare dai suoi schermi tv “bello” come un dio greco e “generoso” come un santo moderno.
Ma una spinta a “sinistra”, (termine filosofico-politico che non può essere considerato un fenomeno locale proprio per il suo carattere internazionalista), per chi non se ne fosse accorto, si avverte nel mondo occidentale e non solo. Le cause sono quelle classiche: impoverimento dei ceti più deboli, arricchimento assoluto dei più ricchi, difficoltà crescenti nel sistema capitalistico globalizzato. (Immortale Carlo Marx!)
I socialisti di Zapatero hanno vinto in Spagna nonostante la situazione economica dia segni di crisi, lì i socialisti non hanno cambiato nè nome nè simbolo.
In Francia i socialisti che sembravano senza speranze, sono invece ancora sul terreno e con i loro colori risorgono e crescono nelle elezioni amministrative.
In Germania la nuova formazione della sinistra radicale, Linke, cresce fortemente alle elezioni dei Länder, ed i socialisti cominciano a prendere in considerazione la prospettiva di un dialogo con il comunista La fontaine.
In Inghilterra il nuovo partito Labour dopo il tramonto di Blair e la crisi della sua linea liberista, sicuramente dirà “qualcosa di sinistra” .
Un vento di sinistra spira anche oltreoceano dove Barack Obama è considerato il più liberal dei politici americani;essere Liberal, nel gergo capitalista americano, è considerato un insulto.
La vittoria delle sinistre, in America Latina, è oramai un vento inarrestabile. Per concludere e a conferma di quello finora detto, riporto una bella notizia fresca di stampa: l’ex vescovo Fernando Lugo, detto “il Vescovo Rosso”, (chissà perché?) ha stravinto le elezioni in Paraguay sbaragliando la coalizione filo-fascista appoggiata dal presidente Nicanor Duarte, che fu accolto a Todi, sindaco in testa, con tutti gli onori lo scorso 28 ottobre.
Carlo Zoccoli
20 aprile 2008
Pizzichini è una sorta di Caronte politico, traghettatore di anime pie
Le elezioni che si sono concluse la settimana scorsa ci consegnano un assetto politico diviso in due grandi contenitori politici dove le varie culture politiche del novecento hanno trovato chi più chi meno asilo politico.
Ragionando pacatamente (per usare un linguaggio Veltroniano), da una parte gli ex DS formano la spina dorsale del PD insieme ad una parte della ex margherita, con, ma solo in chiave anti berlusconiana , parte della sinistra-sinistra che ha preferito Veltroni al posto del povero Bertinotti rispondendo così all’appello del voto utile, vero dominus della campagna elettorale.
Dall’altra Forza Italia con AN, Lega Nord ed alcuni settori dell’UDC hanno completato l’architettura del PDL dove la mappa interna è complicata, quasi balcanica: ci sono i liberisti di Forza Italia, la destra sociale di AN, i cattolici, i Repubblicani, gli ex radicali ecc, tutti con i loro valori di riferimento insieme a circoli e fondazioni culturali di stampo anglosassone che andranno a soppiantare le arcaiche sezioni dei partiti.
Diverso il cammino politico del PSI. Distrutto dalla magistratura con la complicità dell’allora PDS nel 1992, esso si è sempre rifugiato sotto coperta in Forza Italia nelle tornate politiche, per sopravvivere nelle elezioni amministrative con il simbolo SDI, permettendo ad autorevoli esponenti locali quell’antico nobile esercizio propedeutico anche per future carriere politiche.
Nell’ultima elezione il PD di Veltroni ha addirittura negato l’alleanza con quello che rimaneva del PSI determinando nei dirigenti di tutti gli ambiti amministrativi sconcerto e frustrazione e relegando di fatto una gloriosa centenaria forza politica che ha avuto tra i suoi pensatori politici come Filippo Turati e Nenni ad un risultato elettorale di poco superiore a quei movimenti che vanno sotto il nome di minoranze linguistiche.
Al contempo in questi anni il centrodestra è riuscito, cosa non facile, a creare una classe dirigente locale credibile dove in vari comuni d’Italia hanno trovato spazio anche i socialisti di qualsiasi rito, sancendo di fatto anche a livello locale (vedi Passignano sul Trasimeno) quel bipartitismo che speriamo si vada ad affermare sempre più in futuro.
Todi non sfugge a queste banali considerazioni. Gloriosa cittadina umbra, la più vivibile al mondo secondo uno studio dieci anni or sono, importante dal punto di vista culturale, si è trovata in un empasse amministrativo dove la questione socialista ha ritrovato una centralità come non mai.
La decisione del Presidente del Consiglio comunale Pizzichini di votare il bilancio e al contempo stabilizzare la Giunta Ruggiano suffraga tutto quanto detto in precedenza e gli appellativi affibiategli come traditore, venduto ecc. fanno parte di quel continuum a distanza di 16 anni, quando il PDS riservò a Bettino Craxi l’ormai famoso lancio di monetine (di alto o basso conio non ha importanza), gesto che sembra oramai la prosecuzione della politica combattuta con altri mezzi nella pacifica e stupenda cittadina tuderte.
Todi non merita questo… A Pizzichini non chiamatelo traditore o Giuda… al più una sorte di Caronte politico, traghettatore di anime pie.
Cristiano Costantini – Resp. Circoli Umbria “Giovane Italia” – Ass. culturale amici Fondazione Craxi
20 aprile 2008
Sacchi di spazzatura lungo le strade: perché gli "zozzoni"…
L’altra mattina, recandomi al lavoro, lungo il ciglio del discesone del cimitero vecchio (salitone: dipende da come lo si percorre!) ho visto il classico (nuovo, prima non c’era) sacchetto della spazzatura fai da te, nella tradizionale busta della spesa in nylon, lasciato lì, anzi buttato lì di sicuro da un’auto di passaggio.
Perché lo “zozzone”, una volta caricata la spazzatura nell’auto, non l’ha lasciata in uno dei tanti, appositi cassonetti pubblici? È forse faticoso scendere dall’automobile, alzare un coperchio e lasciare lì le proprie schifezze?
Sono nato a Todi e cresciuto in campagna e di situazioni analoghe ne vedo di continuo, tutti i giorni. Per non parlare poi di cosa si trova nei boschi quando si và per funghi o asparagi…
Non è più comodo portare una vecchia stufa all’oasi ecologica di Ponterio o al limite chiedere il ritiro a domicilio (gratuito) piuttosto che caricarla nel bagagliaio e portarla, a mano e con fatica, in mezzo al bosco?
Ci stupiamo della situazione di Napoli e della Campania, additiamo tutti e chiunque, ci poniamo in una situazione di superpartes, ma il grado di civiltà non mi sembra poi così elevato.
Mi auguro che, tra le azioni dell’Amministrazione, ce ne sarà a breve una congiunta con GeSeNu (o con chi gestirà la raccolta dei rifiuti), per sensibilizzare i concittadini al rispetto delle campagne (che sono di tutti, anche di chi non ci vive) ed avviare un serio programma di raccolta differenziata che finora è stata fatta solo sulla carta mettendo qualche campana qua e là.
Luca Cardaio
19 aprile 2008
A chi ha fatto comodo e a chi no la scelta di Pizzichini
Vorrei esporre una mia analisi esclusivamente politica sull’approvazione del bilancio avvenuta ieri in Consiglio comunale: ritengo che, tra quelle espresse dai vari gruppi politici, quella del mio partito possa essere la più obiettiva in quanto plaude a quanto accaduto, nonostante La Destra avrebbe avuto sicuramente interesse alla caduta della Giunta Ruggiano, al fine di avere con nuove elezioni una rappresentanza in Consiglio che oggi non ha.
Aldilà del voto espresso in Consiglio, vorrei fare una mia valutazione sui reali desideri ( vedi anche articolo "A chi avrebbe giovato la caduta di Ruggiano?) delle forze, che ora possiamo definire senza più tentennamenti di opposizione:
– il PD, unitamente al MRE, era l’unica forza che avrebbe voluto realmente far cadere Ruggiano perché l’unica, nella fase di commissariamento, ad avere la possibilità di organizzarsi per affrontare nuove elezioni, in quanto già strutturata nella sua nuova identità;
– Rifondazione Comunista, invece, pur non potendolo manifestare espressamente, aveva interesse a che Ruggiano rimanesse in carica perché deve ancora capire come muoversi in futuro, dopo il risultato elettorale nazionale, ed una prematura caduta dell’attuale Giunta l’avrebbe messe in difficoltà;
– analoga situazione per l’Italia dei Valori in quanto, allo stato attuale, a Todi difficilmente riuscirebbe ad esprimere un Consigliere e quindi un po’ di tempo per guardarsi intorno non può che fargli comodo;
– dei Socialisti non c’è da dire in quanto non hanno più rappresentanza in Consiglio.
Per quanto riguarda Pizzichini invece, premesso che non lo conosco, ma che, da quello che si è recepito circa il suo comportamento di quest’ultimo anno, di sicuro comunque troppo ondivago, mi risulta personalmente antipatico, vorrei capire dov’è la verità:
– se è vero che ha deciso di votare positivamente il Bilancio per il bene di Todi, ciò gli farebbe onore per la difficilissima e sofferta scelta, dettata casomai anche dal fatto che molti dei suoi voti, sebbene indirizzati al Partito Socialista, erano stati incrociati con la scelta di Ruggiano Sindaco, e ciò potrebbe avergli reso difficile capire quale sarebbe stato il comportamento più corretto verso i suoi elettori;
– se invece dettata da motivi esclusivamente utilitaristici personali, come la sinistra proclama, non ci sarebbero giustificazioni di alcun tipo sulla sua condotta.
Risibile e triste infine è stato il comportamento del nuovo PD rappresentato dal vecchio DS e dalla vecchia Margherita: quella sceneggiata in Piazza in difesa della moralità, capitanata da chi, con OGNI sistema, avrebbe voluto far perdere Ruggiano già nella fase dello scrutinio elettorale, avrebbero potuto risparmiarsela, per rispetto nei confronti della Città e soprattutto di loro stessi.
Se il nuovo volto del centrosinistra è questo, Dio ce ne scampi e liberi subito. Non si ricordano di aver governato grazie alle giravolte di Follini (capolista PD in Campania) e del voto amorale dei Senatori a vita in questa legislatura e di Mastella, di Dini, di Fisichella e della Lega nelle passate legislature? Quando ciò avveniva a loro favore era tutto regolare e morale.
Ora la Giunta Ruggiano ha tutti i numeri per governare e quindi lo faccia con la massima serietà e celerità cercando di recuperare anche il tempo perduto in questa telenovela appena conclusa; la Sinistra tuderte, al contrario, cerchi di metabolizzare il concetto che si può stare anche all’opposizione e, invece di fare ridicole manifestazioni piazza, controlli l’Amministrazione e suggerisca proposte concrete, agendo come democraticamente le compete e le è dovuto.
Gianluca Alvi – La Destra Todi
19 aprile 2008
Il silenzio del centrodestra in attesa della guest star Pizzichini
Ieri sera l’Amministrazione Ruggiano con la partecipazione di una guest star d’eccezione, Pizzichini, ormai da tempo sotto le luci della ribalta, ha scritto l’ennesima pagina politica squallida della storia di Todi.
Consiglio comunale all’insegna della surrealtà. Sono pesanti le insinuazioni di un cattivo governo e di un cattivo bilancio da parte dei consiglieri comunali di centrosinistra per la prima volta uniti e coesi nei modi di pensare, di parlare e di agire.
I consiglieri comunali di centrodestra restano seduti tra i banchi consiliari con la faccia cupa e ammutolita e con l’ansia evidente per una votazione che si aspetta da tempo e che serve anche a mettere alla prova la veridicità della parola del presidente del Consiglio Pizzichini, eletto sotto il simbolo dello Sdi, diventato presidente grazie ai voti del centrodestra e ora privo di una collocazione politica, per lo meno in apparenza. Esempio ennesimo di trasformismo esasperato, esempio ennesimo di troppo attaccamento alla poltrona per assumersi la responsabilità delle proprie scelte, esempio ennesimo di poca chiarezza e di poco rispetto nei confronti di tutti gli elettori che quasi un anno fa hanno voluto accordargli la loro fiducia sperando in quella frase che risuona ancora tra le mura tuderti: “Dove sono i socialisti? A sinistra, a sinistra, a sinistra”.
Il problema è che ancora una volta Pizzichini è stato più che mai sincero. I socialisti sono a sinistra, è lui che non si sa bene dov’è! Forse è proprio per il peso di aver tradito al fiducia dei suoi elettori che ieri sera non ha neanche avuto il coraggio di affrontare la gente presente uscendo dall’uscita posteriore del Palazzo del comune. Eppure è strano, la gente era lì, pronta a ringraziarlo per aver agito nel bene di Todi, nel pieno rispetto delle Istituzioni.
E strano è anche il comportamento del Sindaco Ruggiano che, contro ogni previsione non imbastisce uno di quei splendidi discorsi ad hoc che ai cittadini di Todi piacciono così tanto, intrisi di retorica e recitati con una verve fuori dal comune.
Il Sindaco resta lì seduto, come tutti i suoi colleghi in silenzio ad ascoltare tutte le critiche che gli vengono mosse senza dire una parola non ritenendo il pubblico in sala degno di un chiarimento, di una risposta. Perché Signor sindaco? Presto detto, l’ansia di vedere alzarsi la mano di Pizzichini insieme a quella del centrodestra è così forte da impedirgli di organizzare un discorso, perché non è facile difendersi da accuse così ben esposte e soprattutto così ben provate.
E infatti appena la votazione immediatamente torna il Ruggiano brillante che tutti noi conosciamo e microfono alla mano grida parole degne del suo stile ai consiglieri del centrosinistra che abbandonavano l’aula. Una figura altrettanto brutta quella dei tecnici-esperti, che dopo mille giri di parole, dopo aver tergiversato abbondantemente, messi alle strette riescono ad ammettere l’aumento del 10% della tassa dei rifiuti.
Un’altra promessa non mantenuta del Sindaco che ogni giorno di più dimostra di meritarsi Todi.
Chiara Pepi
19 aprile 2008
Todi: risolto il problema del mercato!
Dopo mesi di affannose ricerche, discutibili proposte, accese polemiche ed il rincorrersi di insistenti voci, si conclude con una soluzione inattesa l’annoso problema della collocazione del mercato a Todi.
Sindaco, Giunta e partiti di centrodestra hanno finalmente trovato la sede idonea: la Sala del Consiglio comunale!
Prove generali ieri, 18 aprile, in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo 2008.
Alla presenza di funzionari provenienti da altre piazze
Si attende ora con ansia l’arrivo degli ambulanti.
Partito Democratico Todi
19 aprile 2008
La politica si fa con il cervello e non con altre parti del corpo…
Credo che questa citazione sia calzante viste le tristi sorti della nostra politica tuderte.
"Tre qualità possono dirsi sommamente decisive per l’uomo politico: passione, senso di responsabilità, lungimiranza. Passione nel senso di Sachlichkeit: dedizione appassionata a una "causa" (Sache), al dio o al diavolo che la dirige. […]
Essa non crea l’uomo politico se non mettendolo al servizio di una "causa" e quindi facendo della responsabilità, nei confronti appunto di questa causa, la guida determinante dell’azione. Donde la necessità della lungimiranza – attitudine psichica decisiva per l’uomo politico – ossia della capacità di lasciare che la realtà operi su di noi con calma e raccoglimento interiore: come dire, cioè, la distanza tra le cose e gli uomini.
La "mancanza di distacco" (Distanzlosigkeit), semplicemente come tale, è uno dei peccati mortali di qualsiasi uomo politico e una di quelle qualità che, coltivate nella giovane generazione dei nostri intellettuali, li condannerà all’inettitudine politica. E il problema è appunto questo: come possono coabitare in un medesimo animo l’ardente passione e la fredda lungimiranza?
La politica si fa col cervello e non con altre parti del corpo o con altre facoltà dell’animo. E tuttavia la dedizione alla politica, se questa non dev’essere un frivolo gioco intellettuale ma azione schiettamente umana, può nascere ed essere alimentata soltanto dalla passione. Ma quel fermo controllo del proprio animo che caratterizza il politico appassionato e lo distingue dai dilettanti della politica che semplicemente "si agitano a vuoto", è solo possibile attraverso l’abitudine alla distanza in tutti i sensi della parola. La "forza" di una "personalità" politica dipende in primissimo luogo dal possesso di doti siffatte. […]
L’uomo politico deve perciò soverchiare dentro di sé, giorno per giorno e ora per ora, un nemico assai frequente e ben troppo umano: la vanità comune a tutti, nemica mortale di ogni effettiva dedizione e di ogni "distanza", e, in questo caso, del distacco rispetto a se medesimi." (Da La politica come professione di Max Weber).
Romina Perni – consigliere comunale PD Todi
18 aprile 2008
Il bilancio di previsione è passato: adesso tocca a noi!
Il bilancio di previsione è passato. Tra il disappunto dei consiglieri di Centrosinistra, i quali, in certi momenti, sono scaduti in atteggiamenti di basso profilo, il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il bilancio, così da permettere alla Giunta Ruggiano di proseguire ad amministrare la Città con la tranquillità necessaria per un proficuo risultato.
Da stigmatizzare lo scadimento degli interventi e dei comportamenti dei consiglieri comunali del Centrosinistra (oltre a lanciare accuse ed offese, hanno mostrato anche striscioni infamanti e gettato monetine), capeggiati dall’ex sindaco Marini, che ha presieduto il consiglio comunale in evidente stato di agitazione.
Un sindaco che è eletto con 1900 di scarto rispetto al suo competitore e che, per un’aberrante legge elettorale, non può espletare il mandato a causa della minoranza in consiglio comunale, è legittimato se cerca di aggirare l’ostacolo che non gli permette di amministrare. Non deve scandalizzare il fatto che un consigliere maturi la scelta di assumersi una grande responsabilità per collaborare con il sindaco, affinché la città non cada in mano ad un commissario e resti senza governo per oltre un anno.
Tanto più che questa scelta l’avevano fatta già gli elettori di Sinistra nel ballottaggio ed in buona parte socialisti. Capisco che le sconfitte alle lezioni comunali del 2007 e nelle attuali politiche siano state come due temporali per i Sinistri di Todi e comprendo pure che non sia facile ingoiare il rospo quando non si ha più neanche il mezzo di ricatto e pressione della maggioranza in Consiglio.
Lamentano petulantemente il non coinvolgimento sulle decisioni intraprese dal Sindaco, dimenticandosi che per sessanta anni hanno amministrato incuranti dell’esistenza delle minoranze, facendo il bello ed il cattivo tempo. Ora tocca a noi decidere che fare della nostra Città. Ce ne assumiamo le responsabilità e non sarà difficile fare meglio, considerata la pessima condizione nella quale hanno lasciato Todi. Ma non ci basterà fare meglio, perché vogliamo fare e fare bene.
Un ringraziamento a Pizzichini per la sua coraggiosa e responsabile scelta, auspicando di poter svolgere insieme il dovere di far rinascere e crescere la nostra Todi.
Mario Epifani – capogruppo di Fiamma Tricolore
17 aprile 2008
Non mi convince Pizzichini, non mi è piaciuto Rossini…
Caro Pizzichini, Lei dichiara : "… assumendomi le responsabilità delle scelte da me fatte ed accettando, senza nascondermi, il giudizio dei cittadini”. Non le sembra, invece, di essersi nascosto e molto? Esprimere un giudizio come cittadino sulla latitanza verbale risulta arduo.
Aggiunge "… sarebbe stato inopportuno aprire una riflessione su scelte che rischiavano, nella nostra città, di essere strumentalizzate a ridosso delle importanti elezioni Politiche del 13 e 14 aprile”. Infatti è meglio fare come le tre scimmiette: “Non vedo, non sento, non parlo”.
Come pensa che la prenderà il centrodestra in merito al Suo voto favorevole pur, sembra, rimanendo nel centrosinistra? Non penso infine che un eventuale commissariamento sia una tragedia, come da Lei scritto, in quanto il Commissario comunque sia lavora per l’interesse cittadino avendo nulla da spartire con la politica locale.
Le sue motivazioni non mi convincono, così come non ho gradito nell’intervento di Rossini sull’analisi del voto “… non ci impediscono di lavorare con serenità, lontani da letture distorte che registrano una marcata sofferenza laddove non c’è ed un euforico autocompiacimento laddove sarebbe meglio non ci fosse”.
Leggo il riferimento “sofferenze” rivolto a Rifondazione ed “euforico compiacimento” all’Italia dei Valori. Se così fosse, in particolare per l’IDV, auspico un pronto intervento degli organi di partito al fine di mettere in chiaro un maggior rispetto per le altre espressioni politiche che hanno uguale dignità di presenza.
Se poi vogliamo parlare proprio di numeri, come Italia dei Valori abbiamo sempre raddoppiato i consensi in un panorama di scarsa collaborazione.
Maurizio Pierdomenico
17 aprile 2008
Altro che sfondamento: il 60% di Ruggiano non esiste più!
Non capisco sinceramente tutta l’esultanza del centrodestra tuderte per i risultati delle politiche nella nostra città. Credo che andrebbe fatta una analisi ben più approfondita di quella, superficiale, che ci mostra un netto trionfo del centrodestra e quindi dell’amministrazione in carica.
Premessa: i dati delle elezioni politiche e di quelle amministrative non sono comparabili, nè possono essere usati per decretare con certezza vinti e vincitori. Vale sempre, vale ancora di più per una città come la nostra che da sempre fa registrare differenze notevoli tra le varie consultazioni, anche solo a distanza di qualche mese (esempio su tutti: 2001 centrodestra oltre il 54% alle politiche, un solo anno dopo Catiuscia Marini rieletta con il 63% e Primieri al 27%). Se non sbaglio lo ha sottolineato anche Epifani, e questa premessa vale sempre, sia per chi cresce (PDL) sia per chi scende (Fiamma Tricolore), altrimenti si giustifica tutto e si fa confusione. Io personalmente, ad esempio, che credo che la Fiamma a Todi abbia tenuto, se non aumentato, i propri voti rispetto ad un anno fa, considerando il voto utile e la polarizzazione dei consensi, mentre una analisi superficiale farebbe pensare il contrario.
Detto ciò, qualche spunto si può comunque trarre dai risultati di domenica e lunedì, ma confrontandoli con i dati del 2006 delle equivalenti elezioni politiche.
Il "60%" di Ruggiano non esiste, o non esiste più. Spesso il centrodestra si è riferito a questo dato, per giustificare ciò che andava decidendo, ma se sono buoni i dati delle politiche anche questo andrebbe evidenziato. Secondo: nelle elezioni politiche, Todi si è dimostrata da sempre città orientata verso il centrodestra, molto più della regione Umbria, e spesso molto più della media nazionale. Nel 2001 la coalizione di Berlusconi superò a Todi il 54%, nel 2006 superò il centrosinistra 51 a 49, nonostante la vittoria di Prodi a livello nazionale.
Ciò significa che il 53 e qualcosa odierno del centrodestra non è un dato così stratosferico, alla luce di una vittoria netta di Berlusconi a livello nazionale, che con La Destra e UDC va oltre il 53 di Todi. Non c’è quindi un’onda lunga nei seggi favorita dall’amministrazione in carica, non c’è uno sfondamento della destra, non c’è un ampio giudizio di favore a sindaco e Giunta, come si vuole far credere. Non c’è nemmeno una crescita inarrestabile di AN+FI, considerando la ormai famosa marcia dei pinguini ed il travaso di voti dall’UDC rispetto al 2006. E, terzo dato, non c’è nemmeno una bocciatura o una definitiva rottura dell’elettorato nei confronti dei partiti del centrosinistra, considerati morti all’indomani della sconfitta del 2007: anzi a crescere è quella forza, il Partito Democratico, che da subito, con coerenza e lealtà, si è opposta all’amministrazione Ruggiano, alle sue scelte ed ai suoi errori, sempre discutendo i provvedimenti e le proposte nel merito (come per il bilancio), senza tentennamenti o giochetti. Forse, i cittadini e gli elettori del centrosinistra questo lo hanno riconosciuto, bocciando chi invece si è dimostrato ambiguo. Dati che segnano ancora una difficoltà del centrosinistra nella città, va detto chiaramente, pur all’interno di un calo nazionale del centrosinistra, ma sui quali lavorare con fiducia.
Non sarà che nella pressante richiesta fatta da alcuni esponenti della “maggioranza” al centrosinistra a votare il bilancio, si celi, se non una paura, una certa sfiducia nell’affrontare la prova elettorale così presto, per un consenso sul quale in città, dopo un anno di annunci e promesse, qualcuno sta già ripensando?
Matteo Di Bello
17 aprile 2008
Il centrosinistra (ridotto com’è) sul bilancio dovrebbe astenersi…
Spett. Redazione, invio una analisi/previsione che eventualmente di vostro interesse, gradirei l’uscita nella settimana successiva al Consiglio comunale di venerdi 18, sempreché si svolga ( procediamo invece oggi alla pubblicazione autorizzati dall’autore, che ci ha chiesto in questo caso di omettere la firma; è evidente che tale lettera è precedente all’annuncio dato da Pizzichini ).
Secondo me alla luce del risultato elettorale che vede il centrosinistra in arretramento penso che per il bene della città si debba astenersi nella votazione di venerdi sul bilancio e consentire alla giunta Ruggiano di proseguire il suo lavoro. Si intenda bene non condivido molti aspetti del bilancio (almeno quelli a me conosciuti) e sarei per votare contro ma….
In questo momento il sindaco Ruggiano ha tutto da guadagnare mentre il centrosinistra ha tutto da perdere e la mossa "meno peggio" è l’astensione.
Il tanto citato Pizzichini viene dato per certo "favorevole" al bilancio ma siamo sicuri? Il sindaco ha interesse ad andare al voto (lo lascia trasparire anche dall’intervista su iltamtam) ed il perchè è presto detto.
Con un voto contrario scaricherebbe tutta la colpa su centrosinistra che non vuole il bene della città, che sono irresponsabili, che anche dopo una sconfitta politica portano la città ad un’altra campagna elettorale senza avere speranze di successo ecc…
Con un voto a favore (o astensione) tutto procederebbe regolarmente ma siamo sicuri che tutto il centrodestra apprezzerà l’ingresso di Pizzichini? Oppure manifesterà malumori vari con la paura di un nuovo voltafaccia futuro? Che garanzie avrebbero? Allora meglio andare a votare con l’intento di una maggioranza più solida (che non avrebbero difficoltà ad ottenere).
Quindi preparare un bel trappolone al centrosinistra facendo credere che Pizzichini voterà a favore mentre verrà invitato all’astensione ottenendo quanto voluto elezioni anticipate.
Come rompere le uova nel paniere ed acquisire (dal mio modesto punto di vista) credibilità politica?
Astensione dal voto riconoscendo la sconfitta politica e che, per il bene della città, si vada avanti offrendo l’impegno a votare a favore quei provvedimenti utili ai cittadini.
Solo cosi il centrosinistra potrà ricostruire credibilità locale, ricostruire la classe dirigente ed individuare un candidato sindaco all’altezza.
Altrimenti si andrà incontro ad una sconfitta ancor più sonora. Basti pensare a cosa è ridotto oggi il centrosinistra: Rifondazione (e arcobaleni vari scomparsi) Socialisti spazzati via (e pensare che esistevano solo a Todi!) IDV che diventa il secondo partito del centrosinistra (!) partendo dal nulla, un consigliere (Servoli) di cui non si ha traccia politica e per ultimo (in tutti i sensi) un repubblicano.
Quanto pensate che ci mettano a spazzarci via? Nulla. E dopo ricostruire sarà veramente impresa ardua.
Lettera Firmata
16 aprile 2008
Olmeto e Papiano unite dai reflui zootecnici?
Fra poco tempo Olmeto e Papiano, due frazioni del Comune di Marsciano, avranno probabilmente qualcosa in comune… i reflui dell’impianto della SIA.
Sembra infatti che l’Amministrazione comunale ha intenzione tramite una condotta già esistente di far confluire in un laghetto privato alle porte di Papiano dell’acqua azotata.
Questa è la notizia che è giunta a mezza voce a noi abitanti. In realtà il Comune e i suoi rappresentanti finora non hanno avuto ancora alcun dialogo con i concittadini (che si ricorda nell’ultime elezioni amministrative hanno dato un grande apporto al sindaco Chiacchieroni nel raggiungere l’80% delle preferenze!).
Nei giorni scorsi dal lago privato (finora utilizzato per la raccolta idrica), che secondo le indiscrezioni dovrebbe prossimamente servire allo stoccaggio dei reflui degli allevamenti, è stata tolta tutta l’acqua, senza spiegare il perché.
Le voci provenienti dal vicino Olmeto e l’insolita maniera con cui sono avvenuti questi lavori, con molta fretta e senza alcun preavviso, hanno allarmato ulteriormente i papianesi.
Quello che spinge gli abitanti di Papiano ad alzare la voce e a chiedere spiegazione alla pubblica amministrazione è il fatto che a nemmeno 400 metri da questo discusso lago si trova il nuovo campo sportivo (che ci si prevede fra circa 5 mesi sarà terminato) e una vasta nuova zona edificabile che ha visto sorgere già le prime costruzioni.
Lettera firmata
15 aprile 2008
Polemiche anche sulle rotatorie di Cappuccini?!
Con qualche giorno di ritardo leggo con meraviglia delle insinuazioni errate sul mio precedente annuncio in merito alla sperata e sospirata realizzazione delle rotonde a Cappuccini. Allo scopo preciso:
a) non ho assolutamente dichiarato o paventato giudizi negativi sui tecnici e loro lo sanno bene, tanto più che non ho la presunzione di potere/o voler giudicarli.
b) i tecnici sono tecnici e come tali non "fanno tubi" casomai li progettano e/o li disegnano.
c) per quanto riguarda la Giunta invece devo dire che non vedo il motivo per cui non dovrebbe essere scontata l’approvazione essendo un’opera da anni attesa da tutta la popolazione tuderte e non solo.
d) per quanto riguarda invece il dirigente posso e voglio affermare con forza che tutto ciò è avvenuto grazie al suo convinto interessamento cosa che non è stata fatta in tutti questi anni con i suoi predecessori, nonostante che il problema esista da anni. Seguito comunque a sperare che la polemica abbia fine al più presto.
Franco Ranieri – consigliere comunale Todi
15 aprile 2008
Si avvicina un’altra festa e… in Via delle Piagge si spengono le luci!
Si avvicina il ponte del 25 aprile e già il fermento della festività si fa sentire. Natale, Pasqua ed il 25 aprile.
I preparativi sono già in fase avanzata, infatti già da giorni via delle Piagge è al buio!!
Io comprendo che si stanno svolgendo dei lavori di pubblica utilità (che anzi da anni io stesso chiedo), ma, senza queste mie richieste di intervento (alla redazione ed al Comune stesso), questa zona sarebbe rimasta al buio da Natale fino al termine dei lavori.
Se fosse stata una strada laterale, conducente solo a delle abitazioni, si sarebbe potuto anche sopportare, con un po’ di attenzione non ci si fà male, ma essendo la strada in oggetto una delle più trafficate e dissestate ed, al tempo stesso, meno controllate dalla forza pubblica, non si puo’ fare a meno di lamentarsi.
Ma una speranza c’è: speriamo che il nuovo marciapiede porti via le auto costantemente parcheggiate in prossimità dell’ incrocio (vigili presenti o meno).
Francesco Menghini
14 aprile 2008
In piazza a Todi c’è una bella scuola che fra tre anni chiuderà…
A Todi, in piazza, c’è una scuola dove si pensa in grande, dove si vuol bene ai bambini e si pratica l’accoglienza. Una piccola Babele tra albanesi, rumeni, cinesi e naturalmente italiani. Un esempio di integrazione riuscita, con solide basi cattoliche che mantengono le nostre tradizioni e con persone capaci di mettere a disposizione tutte le proprie risorse pur di educare e favorire i rapporti fra “diversi”, mettendo al centro dell’attenzione la dignità e il rispetto che noi tutti dovremmo avere nei confronti dei bambini.
Già i bambini, quanto abbiamo di più prezioso, ma allo stesso tempo più conteso, più abusato, più commercializzato. Eppure ciò che essi richiedono sono principalmente amore e attenzione e certo cure e cose materiali che oggi per lo più non mancano.
Non c’è istruzione senza accoglienza, senza amore la matematica e l’italiano hanno un accesso limitato; l’apprendimento mnemonico, che sicuramente è importante, è un po’ poco per dei bambini, ma certamente semplifica le cose. Studia, ripeti, sta zitto, attento e non disturbare… “esegui il comando”: così è certamente più semplice, ma se si riduce solo a questo non tiene conto della unicità che almeno finché si è alle elementari andrebbe rispettata.
In quella scuola in piazza a Todi c’è tutto questo rispetto, e accoglienza, e amore, grazie a delle persone che umilmente si mettono a disposizione dei bambini, anche esponendosi ad attacchi e critiche da parte di chi non condivide tutta questa passione e questo coinvolgimento.
La scuola si chiama San Fortunato e siccome non ci sono più bambini iscritti fra tre anni chiuderà.
Lettera firmata
14 aprile 2008
Eppur si ritengono democratici…
La sezione di Todi di Fiamma Tricolore ringrazia tutti coloro che con pazienza e cura maniacale, hanno fatto si che in tutta Todi e dintorni, non rimanesse integro nemmeno un nostro manifesto elettorale. Li ringraziamo in aggiunta, anche per aver fatto sparire, dalle macchine in sosta per tutta la città, i nostri programmi politici, sostituendoli con altri di certo più meritevoli di essere visti o letti. Certi del loro impegno nell’ intraprendere questa lodevole iniziativa, restando svegli fino a notte fonda e ben oltre la fine della campagna elettorale, non possiamo che restare ad ammirare queste lezioni di PURA DEMOCRAZIA, che ancora una volta i maestri del pensiero unico ci danno.
Fiamma Tricolore, Sezione Marco Marirossi Todi
12 aprile 2008
Campagna elettorale, giornata di riflessione ma non per gli adesivi
Mi rendo conto che in una giornata di "riflessione" non si dovrebbe parlare di politica ma quanto ho visto questa mattina merita attenzione (per me).
Vorrei ringraziare qui partiti per il contributo offerto al decoro cittadino nonché all’abbellimento dei vari cestini, pali, grondaie ecc. attraverso l’applicazione di adesivi di propaganda elettorale.
Lettera firmata
12 aprile 2008
Rotatorie di Cappuccini: finalmente i tecnici?!
Se le parole riportate nell’articolo “Progetti pronti per le rotatorie” sono espressione precisa delle persone citate mi permetto di esprime il mio disappunto.
“Finalmente i tecnici…” cosa significa? Che fino ad oggi i tecnici comunali non hanno fatto un tubo? Che sono degli incapaci? Dei nullafacenti? Lo si dica chiaramente. Oppure che “solo” grazie all’intervento del nuovo responsabile si è potuto procedere?
Poi si passa alla valutazione del progetto da parte della Giunta di cui si dà per scontata l’approvazione senza sapere se quella Giunta sarà ancora in carica… oppure si sa già?
Con affermazioni simili come si fa a non entrare in polemica?
Maurizio Pierdomenico
11 aprile 2008
Ora basta: Pizzichini ha passato il segno
A questo punto non posso più tacere. Il mio silenzio era finalizzato a non creare dei presupposti che potessero intralciare “il percorso politico” del signor Pizzichini. Oltre ai commenti ricevuti e pubblicati sul mio blog, mi sono pervenute varie lettere e telefonate di cittadini (molto ma molto incavolati e duri) che mi sollecitano a reagire al comportamento dilatorio e subdolo del consigliere Pizzichini che prosegue in modo sibillino a tenere in scacco il mondo politico di Todi.
Resto in attesa di eventuali sviluppi che possano scaturire dall’incontro che Pizzichini avrà con Stefania Craxi, poi darò voce alla posizione che Fiamma Tricolore assumerà rispetto a questa funambolesca vicenda che discredita tutti coloro che sono impegnati politicamente in questa disgraziata città, che non riesce a svincolarsi dai ricatti dei soliti socialisti. La reazione di Fiamma Tricolore sarà molto ma molto determinata e senza peli sulla lingua.
Mario Epifani – capogruppo consiliare Fiamma Tricolore
11 aprile 2008
Quelle cose che in campagna elettorale non si scrivono
Mi rendo conto che in questi ultimissimi giorni di campagna elettorale sia scomodo toccare alcuni argomenti ma quanto ho avuto modo di vedere ed ascoltare in tv) mi ha veramente indignato e non sarebbe male un articolo in merito.
Ieri è passata la notizia che la UE ha sanzionato l’Italia per il mancato rispetto della gestione dei rifiuti con sbandieramento della notizia con relativa colpevolizzazione di una precisa parte politica mentre si tace da tempo sulla sanzione (prossima) che andremo a pagare TUTTI di 300.000 euro al giorno con retroattività dal 2006 per la mancata applicazione della sentenza su Rete 4 che deve andare sul satellite.
Naturalmente è un problema politico ma è altrettanto vero che il diritto di informazione deve essere tutelato e garantito; che quei soldi che andremo a pagare non li tirerà fuori Rete 4 ma tutti i cittadini. E qui non ci saranno leggi ad Rete 4 che tengono, pagheremo e basta.
Una testata, anche se locale, dovrebbe avere il dovere di ampliare lo spettro informativo per dovere di cronaca.
Non è tanto prendere posizione quanto riportare i fatti. Sono da condannare entrambe le motivazioni causa delle sentenze ma è bene conoscerle tutte.
Maurizio Pierdomenico
10 aprile 2008
Pista di atletica: attenti a non strumentalizzare…
Va bene pungolare l’Amministrazione comunale di Todi per una rapida riapertura della pista di atletica, va bene puntualizzare che tale impianto dovrebbe essere a disposizioni dei soli praticanti dell’atletica leggera, non va bene secondo me strumentalizzare troppo le cose, perchè rammento e non è la prima volta che lo faccio, che i calciatori (della S.S. Todi Calcio) hanno sempre utilizzato quel sito per svolgere gli allenamenti ed anche le partite ufficiali, almeno negli ultimi 15 anni, quando cioè vi erano altre Giunte al comando.
Essendo anche io un frequentatore dell’impianto, garantisco che fino al maggio scorso, lo stesso non è che versasse in condizioni sfavillanti, le erbacce c’erano, l’incuria dell’impianto pure e l’interesse intorno alla struttura, anche da parte degli addetti ai lavori, mi sembra che latitasse alquanto (forse per rassegnazione).
Giusto per puntualizzare le cose, mi risulta e credo di non sbagliare, che la ristrutturazione del campo di atletica sia avvenuta grazie ai fondi, filtrati attraverso la Regione, svincolati a livello nazionale dal Governo Berlusconi e risalenti addirittura ai mondiali di Italia ’90.
Detto questo, mi auguro che la vicenda possa essere giunta effettivamente al capolinea e che quindi la pista venga restituita alla collettività, mi auguro altresi che l’interesse mostrato da alcuni settori della politica locale verso questa vicenda, sia sempre presente (avrei gradito le stesse prese di posizione anche negli anni passati, per la pista, per i campi da tennis, per il palazzetto ecc. ecc.) e sia effettivamente finalizzata agli interessi di tutti i cittadini.
Maurizio Galletti
10 aprile 2008
Una domandina per il dottor Bauleo del Centro di Salute
Esimio direttore del Centro Salute, dottor Bauleo, il sottoscritto pone una domanda come amministratore della Città e come cittadino, preoccupato dell’andazzo che vede Todi depauperata di servizi sanitari che ripetutamente vengono trattati con superficialità e in modo lesivo per i pazienti fruitori dei servizi stessi.
Lo scrivente aspetta una risposta in merito a quanto segue, non tanto a lui diretta ma per fugare le preoccupazioni della comunità tuderte. La domanda che viene posta è la seguente: "E’ vero che, assente per cause di maternità, la dottoressa fisiatra è sostituita da una fisioterapista?"
Se ciò dovesse corrispondere a verità, si dovrebbe giustificare questa evenienza che vede una fisioterapista svolgere competenze che spettano soltanto ad un medico. Viene lecito supporre che questa “supplenza” sia stata decisa da qualcuno, magari con un atto interno e ne si deduce che colui che l’ha presa si sia assunta una bella responsabilità. In attesa di delucidazioni.
Mario Epifani – consigliere comunale di Todi
Ritenendo che del senso unico del Quartiere Europa si sia dibattuto su queste pagine a sufficienza, informiamo che non provvederemo alla pubblicazione di ulteriori interventi (e quindi neppure quelli già inviati e non ancora comparsi sul sito), a meno che non intervengano elementi nuovi ed utili alla discussione.
Ribadiamo inoltre l’invito a contenere la lunghezza dei contributi, onde evitare d’ora in avanti che vengano cestinati o tagliati in modo indiscriminato.
9 aprile 2008
Quartiere Europa: ci manca solo che venga chiesto il referendum!
Varrebbe la pena di eliminare il senso unico di Via XXV Aprile solo per evitare il delirio politico di alcuni e per spostare il dibattito su argomenti più seri e concreti, ma con serietà e concretezza nel dibattere.
Forse l’attuale amministrazione di Todi non ha tutti gli strumenti per risolvere le problematiche cittadine, non sarà un salvatore della patria, ma di sicuro non avrà nemmeno un briciolo della negativa forza distruttrice degli Attila che hanno regnato per decenni nel territorio tuderte.
Gli abitanti del Quartiere possono avere le loro ragioni, ma resta il fatto che non parliamo di un’area residenziale privata, ma di un qualunque quartiere cittadino dove la cosa pubblica va gestita, in maniera autonoma, da chi preposto. Nessuno che si lamenti di come le passate amministrazioni abbiamo approvato le varie pratiche edilizie dell’area interessata senza un chiaro progetto di urbanizzazione ed un sistema di viabilità adeguato.
Nessuno che a fronte del senso unico chieda, magari, di migliorare via Fratelli Rosati che costeggia la parte sud (verso la fornace) del quartiere. Ho diversi amici e conoscenti in via XXV aprile: a seconda di dove sono accedo da via I maggio o via Tiberina, ma lo facevo già da prima senza grossi sacrifici. E di sicuro, chi lo fà quotidianamente sarà anche più avvantaggiato, una volta abituatosi al tratto interdetto.
Ora se si propone di fare referendum o interpellanze o riunioni per qualunque intervento, di qualunque natura o dimensione, per un applicazione più popolare dei diritti democratici credo che rasentiamo il ridicolo. Non per l’idea di democraticità, ma perchè in un paese dove tutto và a rilento non cerchiamo di rallentarlo ancora chiedendo di prender parte a tutto.
E mi viene da chiedere: se l’amministrazione avesse chiesto il parere preventivo degli abitanti e poi, comunque, avesse posto in essere il senso unico sarebbe cambiato qualcosa o le lamentele sarebbero state minori? Cioè: il problema è per gli abitanti e quindi per il senso unico o per chi politicamente vuole fomentare dell’ingiustificato malcontento?
Luca Cardaio
9 aprile 2008
Quartiere Europa: questioni politiche ed esigenze reali
Per quanto mi riguarda, ho sempre evitato, nelle mie note, di portare commenti o polemiche frontali, individuali e questo non solo perché fa parte del mio carattere, ma anche per il rispetto e la considerazione che nutro nei confronti di TamTam, che offre a noi tutti un grandissimo servizio di confronto su tematiche variegate e di ampio interesse generale e ciò a vantaggio e nell’ interesse eterogeneo di chi scrive e di tutti quelli coinvolti nel seguire le pubblicazioni della redazione.
Detto ciò, avendo pubblicato recentemente il mio commento nei confronti della vicenda del senso unico di via XXV Aprile, nella triplice veste se vogliamo, di abitante, referente di quartiere e consigliere del Comitato, non potevo di certo esimermi dal farlo, ed esternare non soltanto il mio pensiero, ma anche quanto raccolto fra la gente, quindi desiderio ed atto dovuto.
Non stò qui a ripetere i motivi della contrarietà sostanziale e le ragioni dei vari dissapori, di origine formale, che stanno provocando tante discussioni a vari livelli, ma avverto l’obbligo morale di stigmatizzare alcune obiezioni, pubblicate nel sito, sollevate in merito alla pretenziosità di certe reiterate richieste ed accuse di inefficienza rivolte agli organi amministrativi di oggi e meno a quelli di ieri, a quanto sembra, maggiormente tollerati.
E’ innegabile che l’immobilismo degli anni precedenti, hanno lasciato una eredità abbastanza impegnativa all’attuale Amministrazione, che si trova a fronteggiare oggi problemi irrisolti, situazioni abbandonate, interventi arretrati, proposte dimenticate, atteggiamenti autoreferenziali che anche allora, forse con meno insistenza, hanno suscitato critiche, rimaste inevitabilmente inattese.
E’ fisiologico però che l’avvento della nuova compagine Amministrativa, specialmente in un contesto storico come quello che è avvenuto a Todi, ha creato forse un’enorme aspettativa nella gente, anche più del dovuto, fra curiosità e desiderio di novità, ma anche pretese di dinamismo operativo efficace e visibile; questo anche se va oltre a quelle che sono le potenzialità effettive, le disponibilità finanziarie che non possono essere valutate dall’esterno.
In tutto questo ci sarà sicuramente una componente politica a carattere polemico-rivendicativo, ma la maggior parte delle richieste e pretese, a mio parere, credo scaturiscono da esigenze reali che la gente avverte sempre di più e da troppo tempo, che quindi accrescono maggiormente la necessità di sollecitarne la risoluzione nel più breve tempo possibile, dimenticandosi che sono le stesse cose non risolte negli anni passati.
Da qui nasce l’assoluta opportunità del coinvolgimento reclamato, con le persone preposte, con i comitati vicini alla gente, in un clima partecipato ed informato e conseguentemente condiviso, nella consapevolezza più ampia di ciò, come, quando e perché certe opere si potranno realizzare.
Elio Andreucci
9 aprile 2008
Quartiere Europa: se 450 firme vi sembrano poche…
Noto con piacere come qualsiasi questione che diventa oggi di dominio pubblico e interessa gli abitanti della città di Todi, diventi un modo strumentale per attaccare l’avversario, soprattutto se questo svolge un compito considerato “sbagliato”: cioè fare ciò per cui è stato eletto dai cittadini. Se un consigliere ascolta le esigenze dei cittadini, si accorge che alcune decisioni prese non vanno bene, le fa presente a tutti rendendo noto quanto l’Amministrazione dice su tali questioni, non va bene. Dobbiamo semplicemente far finta di niente, anzi, perché no, magari dire che gli attuali amministratori sono sempre bravi e dei gran simpaticoni.
L’intervento del consigliere Stefano Marchetti è strumentale in questo senso: si interessa di una questione, che è quella del senso unico in Via XXV aprile, ma non considerandone il merito, semplicemente la usa come pretesto per sferrare degli attacchi faziosi e demagogici.
Il mio recente comunicato, che tra l’altro ho firmato solo a mio nome per evitare ripercussioni a livello partitico e politico, aveva il solo scopo di far presente qual era stata la risposta dell’Amministrazione comunale alla mia interrogazione sulle motivazioni che avevano portato a decidere di istituire il famoso senso unico in un tratto di Via XXV aprile.
Credo infatti che si tratti di una misura inutile, che è stata portata avanti con un metodo che non approvo: quello cioè di prendere le decisioni senza che i diretti interessati, cioè i cittadini, ne siano stai prima perlomeno informati. Come risposta, ho semplicemente ricevuto la relazione del Ten. Manetti con una riga e mezza scritta dal Sindaco in cui questo diceva di farla propria. Nella mia risposta, quindi, ho citato il Ten. Manetti solamente perché è stato lui a scrivere una riposta con cui, in alcuni punti, non mi trovo d’accordo (che sono quelli che ho fatto notare nel mio comunicato).
Mi sembra abbastanza chiaro che la responsabilità della decisione non è di un impiegato della Polizia municipale, ma dell’Amministrazione che è deputata a prendere le decisioni! Non era nei miei intenti né attaccare qualcuno nella sua dignità e onestà professionale né compiere pressioni o minacce di tipo politico. Non è che ogni qual volta si fa una critica si fa una minaccia: questo è un modo sbagliato di concepire la politica, un modo lontano anni luce dal mio modo di vedere le cose.
E poi… mi viene proprio da sorridere a pensare che la sottoscritta possa avere un qualche peso in questo senso, essendosi affacciata alla politica non molto tempo fa. Ma questo non importa e non importa nemmeno se quanto dice il consigliere Marchetti sia più o meno fondato: l’importante è prendere a pretesto qualsiasi cosa per usarla strumentalmente a proprio favore!
Sono sicura che i cittadini di Todi siano superiori a queste strumentalizzazioni di tipo politico e che si rendano conto chi è che veramente vuole andare loro incontro. Vorrei ricordare che quella del senso unico è una questione sulla quale sono state raccolte e consegnate al protocollo del Comune di Todi quasi 450 firme di cittadini che hanno protestato per un intervento inutile e portato avanti in maniera non trasparente.
Vogliamo continuare a parlare di cose che non esistono, usando termini apocalittici (mettere in croce i dipendenti comunali? far fare il lavoro sporco a chi la mattina timbra il cartellino in Comune e con lo stipendio ci mantiene la famiglia?!? ma per piacere!) oppure cominciamo a parlare seriamente delle problematiche della città di Todi, a cui il centro-destra sembra avere tutte le soluzioni (a leggere il recente intervento del consigliere Ranieri sembra che i nuovi amministratori siano i “salvatori della patria”)… soluzioni che però non mette ancora in pratica?
Non entro poi nel merito delle questioni di più ampio respiro che ha citato il consigliere Marchetti: risponderemo a tempo debito, come forza politica e come gruppo consiliare, alle affermazioni fatte, piene di inesattezze e prive di fondamento.
Romina Perni – consigliere comunale Todi
8 aprile 2008
Il centro storico di Todi è agonizzante
Ai fini di una pratica professionale del mio studio in Todi ho bisogno di acquistare materiale di cancelleria e di ricambi per attrezzature d’ufficio e ritengo che questa esigenza sia comune anche ad altre attività professionali ed istituzionali che ancora resistono al boicottaggio, agonizzando nel Centro Storico Museale di Todi senza migrare in periferia, come ad esempio la Sezione Distaccata del Tribunale di Perugia, ma ciò non è possibile perché non esistono esercizi che dispongano di tali materiali per cui la stragrande maggioranza delle necessità attuali può essere soddisfatta solo andando in periferia, oltre allo strano snodo di Cappuccini, utilizzando auto, biciclette, animali o per i più allenati le gambe.
Questa mattina andrò di nuovo al Quartiere Europa per acquistare una normale cartuccia per il fax ma non ho nessuna intenzione di chiudere lo studio, alla faccia di chi gufa sul nostro centro storico ormai chiuso anche al culto per esigenze di sicurezza degli arredi e di orari degli addetti.
Con amarezza e dispensa da risatine ironiche ma anche con grande cordialità.
Renato Domenico Orsini
7 aprile 2008
Aspettando il nuovo sito Internet del Comune…
"Vedrai che tra qualche giorno rimarrai stupito, proprio perché trasformeremo il rapporto tra i cittadini e la amministrazione in maniera radicale, con la possibilità di interagire direttamente con gli uffici ed un sito che non sia soltanto la nuova veste grafica del vecchio, ma che dia veramente il senso di una nuova rivoluzione. (Ruggiano; versetto 1 del 12.03.2008).
E’ passato quasi un mese e i cittadini di Todi sono in attesa degli effetti speciali…
Maurizio Pierdomenico
7 aprile 2008
Quartiere Europa: ma prima tutti questi esperti dove stavano?
Tutti parlano del Quartiere Europa, tutti criticano proprietari e progettisti e nessuno che se la prende con chi e perché tutto ciò è avvenuto, e chi è stato l’artefice principale che ha avallato gli errori commessi. Oggi bisogna correre ai ripari e noi lo stiamo facendo, a piccoli passi ma lo stiamo facendo.
Tutti che vogliono dire la loro, e così deve essere, ma nessuno si ricorda che da oltre dieci anni e fino al ballottaggio dell’11 giugno c’era una strada (via XXV Aprile) piena di buche, marciapiedi dissestati un’area verde “La finestra su Todi” senza una panchina, rettili e topi che entravano dentro gli appartamenti dell’edificio di via Tito Oro Nobil 2 , e non so se anche altrove.
Il Comitato del Verde aveva appena alzato la testa e dopo un paio di lettere era stato messo a tacere ed anche a malo modo. Mi sembra di ricordare che qualcuno in coerenza con le proprie idee si era anche dimesso!
Dopo qualche mese del nuovo governo cittadino si incominciava a vedere qualcosa ed iniziavano i primi pruriti.Qualche anziano della politica si chiedeva da dove sbucavano quelle panchine.Ve lo dico io: erano a pezzi nel magazzino comunale, piene di ruggine e scordate da chissà quanti amministratori. L’assessore Serafini le ha fatte zincare, ha acquistato il legname necessario e con quattro “baiocchi” ne ha fatte costruire 25 (costo: circa 40 euro cadauna). Cosa avrà fatto di strabiliante non lo so: secondo me ha solo fatto qualcosa da amministratore onesto ed intelligente quale il sottoscritto lo ha sempre ritenuto.Ma andiamo oltre.
Quante persone sanno che nel Quartiere Cappuccini c’era una strada che costeggiava la parte a valle della Cooperativa e che se mantenuta praticabile poteva snellire l’imbottigliamento del tanto discusso incrocio di via del Broglino con la Tiberina?
E chi lo sapeva perché non ha cercato di farla riaprire al traffico? Quanti sanno per quale motivo il prolungamento di via XXV Aprile fino al supermercato o di Via Sistarelli le passate Amministrazioni non le hanno mai fatte prendere in carico dal Comune, servendole comunque di impianti di illuminazione, il cui consumo viene a tutt’oggi pagato con gli introiti delle tasse pagate da tutti i cittadini?
Quanti sanno che alcuni parcheggi pubblici sono stati realizzati su aree private e viceversa? Quanti di noi vorrebbero vedere un proprio congiunto che per raggiungere il Centro Salute deve camminare magari zoppo e sotto la pioggia tre o quattro cento metri anche in mezzo la strada perché il marciapiede è occupato dalle auto in sosta? E questo solo per non creare disagio a chi deve percorrere 50 metri in più con la propria auto per arrivare sotto il portone di casa.
Quante persone hanno firmato per creare una rotatoria per snellire il traffico agli incroci sulla Tiberina dal Bar alla strada di Pontenaia ? Oppure per far costruire dei rialzi pedonali sempre sulla Tiberina per costringere le auto ad andare più piano? Ma cari signori dove siete stati in tutti questi anni? E’ possibile che un’Amministrazione di centrodestra abbia un potere così forte d’avervi risvegliato da un letargo che perdurava da circa sessant’anni? Se così fosse, grazie Sindaco e grazie soprattutto a chi ti ha votato!
Franco Ranieri – consigliere comunale Todi
6 aprile 2008
Considerazioni sul dibattito riferito al Quartiere Europa
La nascita di un insediamento urbano è un lento processo che porta con sé, unitamente allo sviluppo urbanistico, un insieme di fattori umani, sociali e culturali indotti, che man mano, attraverso l’integrazione e la reciproca assimilazione, portano al raggiungimento di una condivisione di interessi e di valori comuni, in cui ognuno si ritrova e identifica.
Chi a Todi ha vissuto l’evoluzione del Quartiere Europa dall’inizio ai nostri giorni, è certamente consapevole delle sue peculiarità, come pure ha acquisito nel tempo un certo sentimento di appartenenza e complicità, che stimolano partecipazione a difesa delle sue particolari necessità.
Credo sia necessario saper distinguere innanzitutto ciò che è di ampio interesse sociale e quindi di ordine istituzionale perché coinvolge una vasta pluralità, da ciò che ha invece una ripercussione esclusivamente localistica, limitata ad un ristrettissimo campo di applicazione, come nel caso dell’istituzione del senso unico di via XXV Aprile, oggetto di tante polemiche.
Rivendicare il diritto all’autonomia decisionale dell’Ente, come qualcuno ha dichiarato, giudicandolo come atto dovuto e incontestabile, se sotto l’aspetto puramente formale può essere anche allegabile, la sua sterile e fredda interpretazione stride fortemente con la realtà sociale esistente nel Quartiere Europa, costituita da persone impegnate al miglioramento strutturale e da un Comitato civico che da decenni opera incessantemente per migliorarne la vivibilità; fattori che rimangono totalmente estranei ed incomprensibili a chi non vive e non appartiene al quartiere.
Trascurare completamente la loro esistenza pertanto, è un atto arrogante, inopportuno e decisamente irrispettoso, si è sprecata un’occasione per porre in atto un gesto di democrazia partecipata; le regole devono essere fatte per l’uomo, per le sue necessità e non viceversa.
Oltretutto parliamo di una realtà sociale che mantiene, anche se a fatica, ancora quell’impronta confidenziale caratterizzata dalla reciproca conoscenza che ci offre l’occasione per confrontarci costantemente sulle nostre personali vicende e quelle condivise di più ampio interesse comunitario e tutto ciò non è provincialismo ma un importante valore sociale, purtroppo sempre più raro.
Voler inserire forzatamente quindi, nella nostra libera e reciproca cordialità, la rigidità delle norme procedurali è come tentare di scardinare lo spirito di partecipazione e collaborazione che ha sempre animato la nostra azione propositiva e per chi vive in prima persona le difficoltà conseguenti alle gravi carenze e miopie urbanistiche presenti nel quartiere, rappresenta una chiusura alle nostre aspettative ed un gesto decisamente autoritario, vagamente sussiegoso, che non aiuta certamente a risolvere i problemi destinati ad aggravarsi ulteriormente e per i quali si offre ampia collaborazione.
Un semplice gesto di umiltà insieme ad una piccola dose di apertura alla condivisione e partecipazione, anziché l’arroccamento esasperato in difesa delle proprie posizioni, credo giovi maggiormente a creare il giusto clima per una più civile e serena convivenza e forse anche ad una più proficua azione amministrativa ed operativa da parte degli organi preposti.
Elio Andreucci
5 aprile 2008
Per il sindaco Chiacchieroni la partecipazione si fa con le ruspe
Il repentino abbattimento dell’ex clinica Bocchini di qualche giorno fa impone qualche breve considerazione. Con il blitz di mercoledì l’amministrazione comunale non ha fatto altro che dare inizio al progetto approvato dalla maggioranza di centro sinistra diversi mesi fa. Tale progetto è stato più volte discusso nelle commissioni consiliari competenti, in consiglio comunale, in giunta, presentato a grandi linee ai cittadini ed oggetto di una Fondazione, di cui il Sindaco ne è il presidente, creata ad hoc per la raccolta dei fondi necessari alla sua realizzazione.
Ci preme sottolineare che Alleanza Nazionale è stata, in questi tre anni e mezzo di discussione, sempre contraria a questa scelta. Non siamo certo contrari né ad una residenza protetta per anziani né tantomeno alla costruzione di alloggi popolari, ma il “disinvolto” ed arrogante utilizzo degli strumenti legislativi di questa amministrazione ci ha lasciati sempre perplessi ed alcune volte sconcertati. Abbiamo contestato l’eccessivo costo dell’area, € 780.000; abbiamo contestato le enormi forzature urbanistiche per rendere fattibile il progetto, che sarebbero impensabili se il richiedente fosse un privato. Contestammo il fatto che la maggior parte del verde presente sarebbe stato abbattuto per far posto agli edifici previsti dal progetto. Contestammo l’inesistenza di un piano finanziario che ci dicesse con quali soldi avremmo pagato quest’opera, la sostenibilità economica della gestione, quali sarebbero stati i reali vantaggi per la popolazione. Abbiamo contestato tutto questo in tre anni, in un assordante silenzio.
Il silenzio è oggi interrotto dalle ruspe e dalle proteste di cittadini di buona volontà i quali, ignari di quanto i loro amministratori comunali hanno deciso di fare nell’ultimo polmone verde del centro cittadino, si attivano con raccolte firme ed assemblee. Con tempismo perfetto, all’approssimarsi di un confronto con i cittadini per assumersi la responsabilità delle scelte fatte, l’amministrazione comunale fa intervenire le ruspe.
Ecco finalmente svelato cosa intende il centrosinistra marscianese per “partecipazione”.
La democrazia riserva però a tutti coloro che non accettano più questo vile ed assurdo comportamento uno strumento formidabile e rivoluzionario. Il voto.
David Liotti – capogruppo AN Marsciano
4 aprile 2008
Senso unico Quartiere Europa: i vigili non c’entrano niente
Sono enormemente dispiaciuta delle reazioni che ha suscitato il mio comunicato stampa in relazione al senso unico al Quartiere Europa, reazioni che hanno visto mobilitarsi anche la segreteria provinciale della Cgil. Il mio intento era solo quello di rendere pubblica la risposta che è stata fornita alla mia interrogazione, risposta che consiste nella relazione del Ten. Manetti interamente fatta propria dal Sindaco Ruggiano, che ha la delega alla viabilità, senza aggiungere altro.
È su quella relazione che mi sono basata per fare le mie critiche e i miei appunti, che chiaramente riguardavano il merito delle questioni e che erano rivolti a coloro che sono deputati a prendere le decisioni, cioè gli amministratori.
Quando ho scritto che mi sarei aspettata più trasparenza e coinvolgimento dei cittadini, è all’Amministrazione che mi rivolgevo: di certo non è il tecnico che devo convocare un’assemblea pubblica per far conoscere le iniziative intraprese ai cittadini. Così come la questione relative alle prossime iniziative che verranno intraprese, non è certo responsabilità del tecnico se viene deciso di fare una scelta piuttosto che un’altra.
Non era nelle mie intenzioni, e non credo di averlo esplicitato nel mio intervento, intaccare la dignità, la professionalità e l’onestà intellettuale dei lavoratori, che ritengo, come il segretario provinciale della Cgil, vadano rispettate sempre e comunque. Io credo di aver fatto notare cosa c’era in quella relazione che non mi convinceva senza mettere in dubbio la correttezza e la buona fede di chi l’ha scritta. Credo che i cittadini debbano comunque essere informati e purtroppo non avevo altro su cui basarmi che quella relazione, che è l’unica risposta ufficiale che ho ricevuto.
E anche questo dovrebbe far riflettere (anche in questo caso la nota polemica è riferita agli amministratori…).
Romina Perni – consigliere comunale di Todi
4 aprile 2008
Ancora sulla viabilità del Quartiere Europa: interviene la Cgil
Non vogliamo assolutamente entrare in una “normale” dialettica politica tra maggioranza e opposizione. E’ un ruolo che non ci appartiene. Ma quanto apparso sulle pagine di alcuni organi di informazione locale relativamente ad alcune problematiche, una delle ultime quella legate alla viabilità del comune di Todi, ci costringe ad intervenire perché ci sembra del tutto singolare che si identificano i lavoratori o i responsabili di alcuni servizi in Amministratori.
La dignità, la professionalità e l’onestà intellettuale dei lavoratori va in qualsiasi momento tutelata e non può essere messa in discussione, perché tutto ciò prescinde dal colore politico delle Amministrazioni che, legittimate dal voto popolare, governano le Istituzioni.
Non si può confondere il ruolo tecnico con quello politico.
Né tanto meno può essere “criminalizzato” il tecnico per scelte politiche adottate.
La logica vorrebbe, appunto in una corretta dialettica politica, che se le scelte adottate da chi governa, non sono condivise dall’opposizione, la responsabilità va ricercata in chi esercita il ruolo politico e Amministrativo e non da altre parti.
Deve essere chiaro che non vogliamo ne pretendiamo di insegnare il mestiere a nessuno, ma con altrettanta chiarezza diciamo che di sicuro svolgeremo il nostro, in piena autonomia come sempre avvenuto e non perderemo occasione di intervenire nel momento in cui il nostro intervento si rendesse necessario.
Ivano Fumanti, Segretario Provinciale FP – CGIL
2 aprile 2008
Riflessione sul senso unico del Quartiere Europa
Non voglio entrare in merito all’utilità o meno del senso unico nell’area del Quartiere Europa. Ma qualche considerazione credo di poterla comunque fare.
La prima è che non si può chiedere o auspicare la presenza quotidiana della polizia per presidiare qualche centinaio di metri di senso unico: ci sono dei segnali stradali che vanno rispettati, con o senza controlli. Tale osservazione trova riscontro anche in un intervento relativo alla transenna della Consolazione: che senso ha presidiarla per far rispettare un divieto?! Maggior deterrente allora qualche controllo a sorpresa, non troppo sporadico, ma nemmeno per tutta la durata del divieto (Consolazione) o quotidiano (Quartiere Europa): qualche multa di sicuro resta più impressa di un “no, non si passa” pronunciato dal vigile di turno.
Riguardo a consultazioni pubbliche per adottare provvedimenti relativi alla viabilità, francamente è più un assurdità che un atto dovuto. Ci sono Enti, con relativi organi, preposti a determinate funzioni, pagati per far ciò, ed è giusto siano loro a prendere tali decisioni: non sempre ciò che è “più comodo” è anche “più sicuro”.
Ci lamentiamo delle lentezze burocratiche, immaginiamo ora se per simili interventi si decida di convocare pubbliche riunioni o assemblee! Ed un’ultima riflessione provocatoria: perché simili richieste sono cominciate ad arrivare a pioggia solo da qualche mese e prima no si sentiva volare una mosca?!
Luca Cardaio
1 aprile 2008
Epifani: "I sinistri stiano attenti: abbiamo pronti i ferri corti"
Credo che questo modo di dire (facilmente intuibile) provenga da un passato medievale, quando, per aver ragione delle proprie volontà, si usava il pugnale (appunto un ferro corto) e con questo si affrontava la controparte. Chi soccombeva aveva torto e chi sopravviveva a tali contese si prendeva la ragione. Il clima politico tuderte appare sempre più immerso in un contesto di dispute ai “ferri corti”.
I Sinistri, mai datisi pace per la sconfitta elettorale che li ha relegati ad un ruolo secondario nell’amministrazione della Città, rivendicano una partecipazione ma poi si adoperano ad una pretestuosa opposizione fatta di maldicenze e meschini attacchi al Sindaco ed alla Giunta. Le illazioni e la ricerca a tutti i costi del piccolo scandalo non daranno i frutti che la Sinistra pensa di ottenere.
Al signor Caprini voglio ribadire, poiché è a Bertini che si riferisce nel suo intervento, che le motivazioni delle sue dimissioni, qualsivoglia siano, non riguardano lui. Lo voglio anche rassicurare che non sono state determinate da fattori oscuri e che non hanno intaccato minimamente la coesione della compagine di Centrodestra. Lui stesso, quando dichiara: “questo non fa che confermare la necessità di un’opposizione seria, credibile e costruttiva”, prende atto che non c’è un’opposizione seria, credibile e costruttiva.
Ognuno, dunque, guardi a casa propria e in quella dei Sinistri non sembra esserci una linearità d’intenti e tanta capacità e responsabilità per un apporto serio e concreto al bene cittadino. I “sorcetti” li sogna lui, magari nelle sue notti insonni e turbate dalla situazione politica non certo soddisfacente. A mio avviso qualche sorcetto, se c’è, va ricercato altrove e non in seno alla Giunta o nel gruppo Ruggiano. Forse qualche dipendente ha la gola profonda. Ciò può essere, ma questo logorroico stia attento a non perdere la voce e che, a forza di remare contro, il remo non gli si spezzi tra le mani. Non sono i nostri incidenti di percorso a rendervi forti, compagni Sinistri, nella vostra azione di opposizione, considerato che negli ultimi tempi la giunta Marini non otteneva mai l’unanimità per le divergenze con l’assessore Marta Cardoni.
Un dato è certo: a meno di eventi imponderabili, nessuno di noi pensa minimamente di rimettere Todi nelle vostre mani. Oltre a molti inderogabili principi ed ad un progetto unitario, ci lega l’amore della Città. Che ci siano divergenze di opinione su alcune scelte non lo abbiamo mai nascosto, anzi, pensiamo sia un arricchimento politico per proseguire nel cammino che abbiamo intrapreso. Non mestate, compagni Sinistri, inutilmente nel torbido e non pensiate che noi si sia sprovvisti di “ferri corti”.
Mario Epifani, capogruppo Fiamma Tricolore (http://marioepifani.splinder.com/)