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Anche il secondo esperimento in corso a Milano non sembra destinato ad un grande successo, mentre già gruppi di ragazzi si ribellano al controllo

L’Istituto Mario Negri di Milano stima che quotidianamente nella metropoli meneghina si consumino 34.400 dosi di cannabis, 10.555 di cocaina, 2.800 di eroina, 411 di amfetamine. Un bel traffico di stupefacenti ed una ampia platea di persone dedite al vizio. Ma anche un vasto numero di persone che dovrebbero avere almeno qualche sospetto sui comportamenti di chi gli sta vicino in famiglia.
Forse, invece, non è così: molti potrebbero essere gli insospettabili consumatori di droghe oppure molti potrebbero essere coloro che non vogliono sapere o non ce la fanno a chiedere ai loro figli. Lo dimostra il fatto che il kit anti-droga gratuito proposto dal Comune di Milano piace poco.
Sono 35 mila le famiglie con figli fra i 13 e i 16 anni che hanno già ricevuto il tagliando che consente di ritirare in 387 farmacie il test per scoprire se i loro figli fanno uso di stupefacenti.
Ma in un’indagine a campione condotta su 38 farmacie (un decimo del totale) risulta che in media ognuna ha distribuito solo due kit dei dieci che il Comune ha fornito (il 20%). Anche se in certe zone è andata decisamente meglio.
Il kit antidroga è stato anche al centro di una manifestazione cui ha partecipato una cinquantina di ragazzi delle scuole superiori. Si sono riuniti, con tanto di megafoni e striscioni, sotto gli uffici dell’assessore alla Salute per chiedere di interromperne la distribuzione in farmacia.
Per i ragazzi, che l’assessore ha incontrato in strada cercando di spiegare loro i rischi della droga, l’iniziativa è “soltanto proibizionista e inutile”.

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