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I tecnici del dipartimento di prevenzione hanno rilevato nel territorio soprattutto la presenza della meno pericolosa Eternit, con tempi e le modalità di bonifica "elastici"

In riferimento ad alcune notizie riguardanti dei siti produttivi ancora caratterizzati dalla presenza di coperture in cemento amianto, la ASL 2 dell’Umbria informa che tutte le situazioni segnalate al Dipartimento di Prevenzione sono state oggetto di verifica da parte dei competenti servizi tecnici.
“Dai rilievi fin qui effettuati – afferma una nota – risulta che il materiale più frequentemente chiamato in causa è l’Eternit; un materiale, quindi, che per la sua natura relativamente compatta e per il modesto contenuto di fibre (intorno al 10% in peso) è da ritenere generalmente a scarso rischio di cessione di fibre e non in grado di determinare, salvo casi eccezionali, condizioni di pericolo imminente per la salute della collettività”.

Dalla ASL riconoscono tuttavia che, in relazione al particolare stato di vetustà o di degrado dei manufatti controllati, in alcuni casi sono stati anche disposti degli interventi di bonifica. Interventi che, proprio sulla base di quanto previsto dalla legge riguardante la dimissione dei materiali contenenti amianto, “possono svilupparsi con modalità e tempi di attuazione diversi, in relazione a precise caratteristiche dei materiali stessi”.
Nella consapevolezza che la forte diffusione delle coperture in Eternit sul territorio lascia presagire tempi di risanamento globale certamente non brevi, la ASL 2 si dice “impegnata in una costante attività di informazione e controllo”.

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