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31 maggio 2008
Il Governo ha tolto 124 milioni di euro allo sport sociale: complimenti!

Ammontano a 124 milioni di euro i tagli allo sport (nel triennio 2008/2010) decisi dal Governo nel decreto legge n.93 del 28 maggio, per sostenere le iniziative assunte in materia di Ici e straordinari (ma anche per finanziare i 300 milioni della ricapitalizzazione di Alitalia).
In particolare, 4 milioni vengono tolti al Comitato Paralimpico e allo sport dei disabili e ben 95 milioni al cosiddetto "sport di cittadinanza", lo sport di base destinato alla salute, all’educazione e all’integrazione sociale soprattutto di bambini, ragazzi e anziani.
L’U.S. Acli Todi fa sue le parole del Presidente dell’US Acli Alfredo Cuccinello: «Si tolgono risorse a chi ne ha di meno e viene penalizzato lo sport minore, quello di base, che si occupa di disabili, anziani e bambini, che vive soprattutto di volontariato, mentre non viene toccato lo sport professionistico, quello dei grandi incassi e dei grandi ingaggi».
L’associazione sportiva delle Acli confida che il Parlamento, in sede di conversione in legge, possa apportare emendamenti e modifiche che non vanifichino le novità introdotte dalla Finanziaria 2008. «Lo sport ne uscirebbe con le ossa rotte – insiste Cucciniello – e sarebbe un grave errore. Perché non si costruisce benessere e sicurezza nel Paese penalizzando quelle realtà che lavorano ogni giorno sul territorio per la promozione, l’integrazione e l’inclusione sociale proprio dei soggetti più deboli e svantaggiati».
Maurizio Pierdomenico – presidente pro-tempore U.S. Acli Todi

31 maggio 2008
Altro che pesce d’aprile, lì ci provano davvero!

Oggi ho letto una ricerca, della quale trovate il link in fondo alla mail, e mi sono ricordato del vostro memorabile pesce di aprile! Siete proprio avanti!
Indipendentemente dalla curiosa relazione con il vostro scherzo, credo che ai lettori de Il Tam Tam possa fare piacere avere questa informazione. Buon lavoro.
http://www.eads.net/1024/es/madebyeads/protection/solar_energy_by_laser.html
Fabrizio A.

Redazione: Nei prossimi giorni, una volta tradotto il testo segnalato, lo proporremo sicuramente ai lettori. La prima impressione è che si tratti di quello a cui sta lavorando il Pentagono: un grosso pannello fotovoltaico (1 km quadrato) in orbita produce energia (molta più che sulla terra perchè lì i raggi del sole "scottano") e la ristrasmette sulla terra. Grazie intanto per la segnalazione.

30 maggio 2008
Violenza xenofobo/nazista di tipo mediatico

Anche io sono stanco di questo terrorismo mediatico. Si è parlato dei bruttissimi fatti di questi ultimi tempi (come riferiva anche il sig. Menghini – che sono criminalità comune) come di una nuova escalation di violenza xenofobo/nazista e terroristico/comunista. Perchè prima di fare proclami non si aspetta di sapere la verita’?
Anche dalle lettere qui pubblicate traspare questa paura (magari alimentata ad arte da chi, discendente da nonno comunista, non trova miglior modo di disinformare che quello di narrare la propria storia di cittadina spaventata da questi bruti!).
Non parteggio e non giustifico nessuno. Vorrei solo che si stemperassero i toni, perchè ne abbiamo tutti bisogno (soprattutto noi Tuderti)
Matteo L.

29 maggio 2008
I fatti di Roma come quelli di Verona…

Come ha rivelato "Repubblica" stamattina, anche per quanto riguarda i fatti di Roma (così come accaduto a Verona, per una "canna" negata) la xenofobia, il razzismo, il fascismo, il comunismo non c’entrano. Nemmeno… la zanzara tigre! (che è di stagione).
Francesco Menghini

29 maggio 2008
Apprezzamento e condivisione per le parole della Marini

Eprimiamo apprezzamento e condivisione alle parole della neo europarlamentare Catiuscia Marini. In noi troverà degli interlocutori attenti a sostenere il Suo impegno e disponibilità verso la città di Todi.
Consideriamo la Sua nomina una importante opportunità per lavorare al meglio per la nostra comunità.
Buon lavoro Dott.ssa Marini.
Maurizio Pierdomenico – circolo IDV Todi

29 maggio 2008
Congratulazione all’europarlamentare di Todi

Mi unisco agli auguri del Circolo IDV Todi a Catiuscia Marini. L’importante nomina, oltre al riconoscimento alla capacità e alle competenze della europarlamentare, è per Todi motivo di orgoglio.
Nella convinzione che, nell’adempimento dell’incarico, non farà venir meno attenzione e impegno per nostra città invio un augurio di buon lavoro.
Mauro Giorgi – consigliere comunale IDV Todi

28 maggio 2008
Come vorrei poter dare ragione a chi dice che i fascisti non esistono più!

Una domenica del mese scorso sono andata a bere una cosa nel bar sopra casa mia, qui a Roma, e nel tavolo accanto si sono seduti quattro ragazzotti che a volce alta si chiamavano tra loro "camerati", si davano del "comunista" per insultarsi e dichiaravano a tutto il locale (dato il tono di voce) che l’inno di Mameli è l’unica canzone accettabile nelle piazze per celebrare il 25 Aprile! Solo dei deficenti mi sono detta e sono tornata a casa.
Il fine settimana sono tornata a Todi e durante la manifestazione in piazza, ho saputo che la banda non aveva eseguito Bella Ciao e che i carabinieri avevano fatto degli insoliti "accertamenti di prassi".
Pochi giorni dopo nelle pagine web spiccavano le braccia tese, le bocche spalancate e le vene del collo gonfie di alcuni sostenitori di Alemanno sulle scale del Campidoglio.
Poi i fatti di Verona, del Pigneto e ieri la rissa alla Sapienza.
La scorsa settimana lavoravamo in un posto centrale ma un po’ isolato, e dietro i nostri camper c’era un gruppo di ragazzi, facce tese e teste rasate, una coincidenza mi sono detta, non si può etichettare una persona a colpo d’occhio per il suo taglio di capelli… poi uscendo ho notato gli adesivi sul cancello "Mutuo sociale – FN".
Tutto questo mi fa un po’ paura, quando si vedevano cose del genere sulle curve degli stadi si sentiva dire "sono solo degli ultras, non sanno neanche cosa significano certi simboli", in realtà erano già, a dir poco, inquietanti ma sembravano isolati. Ora che tutto ciò impazza nei luoghi pubblici e soprattutto fuori dai palazzi del potere dopo democratiche elezioni la domanda che mi ronza nella testa è come sia possibile, come si è arrivati a tutto questo? E soprattutto dove arriveremo?
La mia generazione è tra le ultime ad avere avuto la fortuna di poter conoscere la storia del secolo scorso non solo sui libri ma anche attraverso i racconti dei propri nonni che hanno bene chiari nella memoria i significati di certi gesti, simboli, parole e date.
L’ultimo Natale che ho avuto la fortuna di passare con mio nonno lui per la prima volta mi disse di avere sempre votato per il P.C.I., mi colpì tantissimo quell’affermazione così fiera e convinta, crescendo e riascoltando una cassetta in cui racconta la sua guerra (un compito di mio fratello per la scuola media) ho capito quanto profonde fossero le ragioni di quella sua affermazione.
Ora di nuovo mi chiedo come si può legittimare tanto odio e tanta violenza e soprattutto come si può tollerare tanta ignoranza.
Continuare a fingere che siano tutte solo delle coincidenze credo sia davvero pericoloso, forse sarebbe davvero utile parlare un po’ con chi sa quel che dice, ascoltare testimonianze dirette anziché il farneticare di esaltati estremisti (di qualsiasi fazione).
Ho un po’ paura, paura che qualcosa sia davvero cambiato.
Camilla

27 maggio 2008
Quelle reazioni dell’Amministrazione alle denunce dell’opposizione…

Leggendo gli interventi del vicesindaco di Todi Moreno Primieri e del consigliere comunale Mario Epifani non sono riuscito a trattenere una senso di fastidio.
Non mi riferisco tanto allo specifico delle osservazioni ma alla linea generale che manifesta un modo di fare politica che a me non piace.
Sicuramente la Giunta Marini avrà delle lacune oltre ad aver commesso degli errori, voi cosa pensate di fare? Impedirci di manifestare dissenso?
Oppure vi sentite accreditati a seguire la strada della Giunta Marini (tanto l’hanno fatto loro…)?
Molto probabilmente (mi auguro) il centrodestra di opposizione avrà evidenziato puntualmente, a suo tempo, quanto richiamato da Primieri e Epifani quindi, ora, consentite anche al centrosinistra di fare altrettanto.
Non è minacciando di rivelare eventi passati che si governa una città. Il privilegio (in senso positivo) di amministrare la città comporta oneri e onori, si prendano gli uni e gli altri e si lavori in linea con il proprio progetto politico che sembra veramente il vero assente ingiustificato.
Qualche battuta qua e là ci può stare ma poi basta.
Colgo l’occasione per iscrivermi alla scuola di Epifani: “Fare opposizione, 40 anni di esperienza” che è l’unico punto sul quale non si può discutere.
Intanto alcune domande per arrivare preparato alla prima lezione.
Perchè non si può far rilevare che esistono delle “brutture” in città? Perché l’ha detto prima Fiamma e non può essere utilizzato senza aggiungere un pizzico di fantasia? C’è il copyright?
Tra gli insegnamenti c’è né uno che è stato appreso rapidamente, quello dell’essere petulanti, grazie Epifani.
Maurizio Pierdomenico

27 maggio 2008
L’opposizione dei "Sinistri" e i viaggi della Marini

Durante la campagna elettorale Fiamma Tricolore se ne uscì con un volantino zeppo di foto che denunciavano il degrado della città: vetrine e porte sporche e fatiscenti lungo Corso Cavour e Via Roma; cavi elettrici volanti sotto i Voltoni; erbacce sulle scale di San Fortunato, tubi ultraventennali di plastica fuoriuscenti dalla pavimentazione; scritte indecenti su vari muri dei palazzi del centro storico e così via. Una città lasciata allo sbando da un’Amministrazione Sinistra disattenta e trasandata. Su alcune di queste situazione si è intervenuto.
C’è voluto il centrodestra per rimuovere alcune di queste brutture, come il risanamento sotto i Voltoni e la sistemazione di alcune di quelle porte e vetrine lungo il Corso. Adesso il bue dice cornuto all’asino ed i Sinistri se ne escono con un reportage fotografico accusando la Giunta Ruggiano di trascuratezza.
A noi di Fiamma ci fa piacere constatare di essere stati dei bravi maestri e di aver insegnato ai Sinistri come si fa l’opposizione, ma a loro manca la fantasia!
Manca pure la memoria ed allora sarà meglio rinfrescargliela, quando diventano petulanti con la tiritera del viaggio a Cuba. Dunque, con delibera n. 26 del 27/01/199 9, la Giunta Marini autorizzò una missione per Telaviv anticipando una somma di lire 2.000.000. L’allora consigliere Mallozzi presentò un’interrogazione per sapere chi avesse accompagnato il sindaco e quanto si fosse speso definitivamente. La Marini si inalberò e minaccio addirittura di querelare il consigliere, ma non ha mai risposto a quell’interrogazione.
Con un’altra delibera si autorizzava, sempre nel 1999, a rappresentare il Comune di Todi alla Borsa Italiana del Turismo a Milano. Ebbene, l’assessore Alvi fu autorizzato a partecipare a questa manifestazione, accompagnato da un dipendente comunale e con tanto di autista ed auto di rappresentanza comunale. La previsione di spesa fu di lire 1.600.000.
Andremo a controllare il costo effettivo di questi viaggi e ritroveremo anche la delibera che autorizzò la Marini al viaggio in Spagna in occasione del gemellaggio tra Todi ed il paese nativo della Suora Santa di Collevalenza. Proseguano pure a percorrere questa strada che non li porterà certamente lontano. Noi dobbiamo ancora imparare ad amministrare ed essere maggioranza (abbiamo tempo), ma loro, i Sinistri, nonostante gli insegnamenti di Epifani, non hanno appreso granché su come si fa l’opposizione. Il sottoscritto è disposto a organizzare un corso. Gratis, naturalmente.
Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

27 maggio 2008
Sui fatti di Roma sono "d’accordo" con l’ANPI

Quanto accaduto in questi giorni a Roma, in via Piceno e via Macerata, è sicuramente frutto della stupidità di un gruppo di giovani (20 persone non sono tutta la città), di estrema destra, che nulla ha però a che dividere con la gran parte della destra, più moderata e che non fa da istigatrice. Episodi del genere vanno, e sono, condannati da tutti coloro che hanno un po’ di buon senso (e siamo in molti) perché ogni forma di violenza deve essere respinta, specialmente quando così gratuita ed ingiustificata. Per colpa di qualche incosciente, grazie anche alle solite abili manovre di chi è sempre lì pronto a sfruttare politicamente ogni gesto sbagliato di chi si trova dall’altra parte, si giunge a visioni distorte della realtà.
Non credo che l’Italia sia un paese di xenofobi o di razzisti: ce ne sono è vero, ma né più né meno di quelli che da sempre popolano tutte le nazioni. La presenza e la convivenza col “diverso” non sono, purtroppo, vissute sempre da tutti alla stessa maniera e in alcuni (i meno) generano “paura” e diffidenza che, mischiate a ignoranza e stupidità, sfociano in atti sconsiderati come quelli di Roma.
La penso esattamente come i giovani dell’ANPI, ma con motivazioni e pensieri personali. Provate a leggere questo articolo http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/pestaggio-nazi-roma/pestaggio-nazi-roma/pestaggio-nazi-roma.html …: condanniamo sempre, ma con opinioni proprie, non con le parole degli altri, altrimenti non si và lontano.
Luca Cardaio

27 maggio 2008
Le "nuove" centrali nucleari del ministro Scajola

A volte la vita è strana, fatichi un mese per dare un’esame e poi scopri che qualcun’altro ci ha messo molto meno per darlo e adesso fa pure il ministro.
Ovviamente sto parlando dell’esame di Modelli della Fisica che il ministro Scajola sembra aver passato senza molti problemi. La cosa ancora più strana se vogliamo è che il ministro aveva lo stesso progetto di Rambo, che magari potrebbe fargli una chiamata per farsi dare qualche dritta, il progetto è quello di un sistema spontaneamente oscillante molto famoso: il Reattore Nucleare.
Certo mi sembra alquanto strano che il prof. Cornolti abbia permesso a Scajola di passare visto che il suo modello fa un po’ acqua da tutte le parti.
Il primo buco riguarda le condizioni iniziali, non è umanamente possibile che una centrale nucleare, per quanto di ultima generazione, sia costruita in 5 anni, basta guardare la SA-RC per rendersene conto.
Non è energia pulita, il nucleare produce scorie, scorie radioattive, è vero in un’approssimazione al prim’ordine forse la cosa non salta subito all’occhio ma basterebbe guardare a Scansano Jonico cosa c’è per ricordarselo, e comunque nessun paese al mondo ha risolto il problema delle scorie, a meno che la soluzione non sia contenuta nel pacchetto sicurezza: facciamo mangiare le scorie ai rom prima di farli partire.
E’ antieconomico, ci vogliono quasi 50 anni per rientrare della spesa, e comunque in media l’energia prodotta costa il doppio di quella prodotta da fonti rinnovabili.
Non è energia rinnovabile, l’Uranio è più raro del petrolio, e un’economia di scala basata sull’Uranio lo farebbe esaurire molto prima del petrolio.
Infine, ma nessuno si è accorto che l’italia è il posto ideale dove fare impianti eolici e solari? Siamo in una posizione strategica nel mediterraneo, tra i paesi del G8 siamo i più illuminati con la Spagna, e ci andiamo a impelagare con le centrali nucleari? La puzza è la stessa che accompagna la follia del ponte sullo stretto, tante aziende che ci guadagnano ma nessun cittadino.
E io che pensavo che il mio progetto di un sistema biologico competitivo tra due specie in lotta per la stessa risorsa fosse figo, spero che Scajola sia stato bocciato.
CasaPiddu.com

26 maggio 2008
L’ANPI di Todi condanna i fatti di Roma

La sezione di Todi dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia condanna l’atto vergognoso accaduto ieri nel quartiere romano del Pigneto. Una ventina di individui – alcuni dei quali a volto coperto – hanno devastato con spranghe e bastoni le vetrine di alcuni negozi, in via Ascoli Piceno e via Macerata, gestiti da cittadini migranti.
Il clima di razzismo, alimentato da campagne mediatiche ed elettorali sui temi della sicurezza, volte a distogliere l’attenzione sulla mancanza reale di condizioni di vita dignitose per i cittadini extracomunitari, è il terreno fertile in cui tali azioni trovano legittimazione.
Una vera e propria spedizione punitiva al grido di “Sporchi stranieri” e “Bastardi”. Nel mirino gli extracomunitari del quartiere Pigneto a Roma. Ieri pomeriggio un gruppo di venti ragazzi, guidati da un uomo, con i volti coperti da foulard con la svastica, ha fatto irruzione in un alcuni negozi di una delle zone più multi etniche di Roma. In via Ascoli Piceno i teppisti hanno danneggiato due vetrine e un frigo bar di un negozio di alimentari e le vetrine di un call center. In via Macerata sono stati assaltati un altro alimentari ed è stata infranta la vetrata del portone di un’abitazione.
La squadraccia è arrivata improvvisamente di corsa, tenendo in mano i bastoni. Tanta la paura nel quartiere, dove sono molti gli immigrati che gestiscono attività commerciali. Tutti sono scappati e molti hanno chiuso le saracinesche dei negozi.
“Non capiamo perché sia avvenuto questo attacco – hanno detto i titolari della lavanderia di via Ascoli Piceno – Siamo anni qui da anni, lavoriamo, paghiamo le tasse e mandiamo i soldi a casa. Cosa abbiamo fatto di male?”.
Il Pigneto è un quartiere popolare della Capitale dove si trovano il Centro Sociale ex Snia Viscosa, uno dei più grandi e attivi della capitale, il Bar Necci, famoso per essere stato il bar di Pier Paolo Pasolini, e una storica sede dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Dopo l’aggressione gli abitanti del quartiere sono scesi in strada per manifestare il loro rifiuto di ogni forma di razzismo e xenofobia. Gli abitanti e le associazioni di quartiere, hanno organizzato per oggi una manifestazione di solidarietà antirazzista. Il quartiere, a metà anni ‘90, ha conosciuto una rinascita che lo ha portato a essere luogo di ritrovo di artisti e musicisti. E’ stato proprio in virtù del suo passato di quartiere degradato che molti immigrati, prevalentemente dal Bangladesh, hanno scelto di aprire al Pigneto attività commerciali di vario tipo, bazar e bar in particolare, sfruttando il basso costo dei locali.
ANPI – sezione di Todi

26 maggio 2008
A Marsciano Costantini (FI-PDL) strizza l’occhio ai socialisti

Quali scenari si aprono per le future elezioni amministrative? Il passaggio di Roberta Baciarelli dal P.S.I al P.D. polarizzerà sempre di più gli assetti politici che si verranno presumibilmente a creare (a meno che qualcuno non farà il furbo) e che speriamo porteranno ad una campagna elettorale per niente scontata dove tutti avranno una carta da giocare per dare un governo politico alla comunità marscianese.
Il partito, per un paradosso che quasi sempre la politica genera, che in questo momento assume una posizione interessante e per nulla marginale è proprio il P.S.I. che in questo momento ha al suo interno alcune defezioni e viene da un risultato politico che lo inchioda, per essere chiari, pochi punti di percentuali sopra, con tutto il rispetto per i piccolissimi, a liste tipo no-euro, per il bene comune…
Diverso il comportamento nelle tornate amministrative: siamo uomini di mondo e riconosciamo che ancora il P.S.I. ha una forte “sintonia” con le realtà sociali, economiche e culturali del territorio e riesce ad esprimere ancora consensi di tutto rispetto in quei ambiti amministrativi che stanno alla base piramidale della nostra forma di stato.
Analizzando poi i flussi elettorali in questi ultimi 15 anni tra elezioni amministrative e politiche, si nota che c’è una sintonia tra l’elettorato socialista e quello di centro-destra per una serie di motivi sociologici che non stiamo qui ad approfondire.
A dimostrazione di questo basta vedere la composizione del governo Berlusconi IV, i laici-liberali sono stati posti in ruoli chiave con l’assegnazione di importanti ministeri. Tremonti, Brunetta, Sacconi, Frattini , Cicchitto, Stefania Craxi… i circa settanta parlamentari di area liberale-socialista: questi da dove vengono?
Da ciò si evince una comune matrice politica che è supportata anche in alcuni comuni umbri, come a Passignano dove il P.S.I. è al governo con il centro-destra.
Per quanto ci riguarda, a Marsciano una nuova classe dirigente giovane e responsabile si sta affermando nel centro-destra, nel rispetto delle diverse sensibilità e rispettive provenienze politiche.
D’altronde basta vedere il comportamento tenuto dalla minoranza in questi ultimi 5 anni: non demonizzazione dell’avversario ma dialogo sempre nel rispetto dei ruoli tra maggioranza e opposizione, il che ci fa tranquillamente dire che anche noi non siamo a Marsciano figli di un Dio minore. Chi vuol capire capisca!
Cristiano Costantini – capogruppo FI-PDL


25 maggio 2008
Nuovo cambio all’urbanistica: il vicesindaco Primieri "smentisce"

Ritengo doveroso intervenire sul comunicato di apertura di tamtam on-line dal titolo “Nuovo cambio all’Ufficio Urbanistica?” apparso questa settimana, per fare chiarezza su voci e supposizioni che vedrebbero la Giunta alla ricerca di un nuovo responsabile. Tali voci e supposizioni hanno solo lo scopo di ledere l’immagine dell’amministrazione comunale e porre dei freni al progetto di miglioramento messo in campo dalla Giunta e dalla coalizione di centro destra.
Innanzi tutto, in merito alle voci di cosa vuole fare l’amministrazione, sarebbe bene evidenziare che è iniziato un percorso di ammodernamento della struttura come dimostrato dagli ultimi atti in materia di personale con il ridimensionamento degli uffici e l’accorpamento di funzioni che portano sicuramente ad una semplificazione degli adempimenti e ad una migliore efficienza nell’erogazione dei servizi.
Nello specifico del settore Urbanistica occorre evidenziare che l’attuale governo cittadino ha ereditato una situazione caotica e farraginosa, a cui cercavano di far fronte i dipendenti del servizio, spesso non coordinati e male utilizzati.
D’altra parte parliamo di un ufficio che da anni viene criticato, addossando ora al tecnico ora al politico le responsabilità delle disfunzioni. Ebbene, per chi non se ne fosse accorto questa amministrazione ha iniziato una rivoluzione “copernicana”, puntando sulla riorganizzazione a partire dal nuovo responsabile Arch. Michele Farabbi, persona di provata professionalità, che sta mettendo in moto un meccanismo arrugginito da anni di mala gestione, tesa più a garantire interessi particolari che quelli generali. A tale proposito deve essere chiaro che l’amministrazione di centro destra non cederà più a tentativi di privilegio nei confronti di pochi a scapito di altri e su questo non ci sarà appartenenza politica o di amicizia che possa valere; per tutti varrà la parità di trattamento.
Sotto quest’ottica di ammodernamento, l’Assessorato e l’Amministrazione, adotteranno tutte quelle decisioni che si renderanno necessarie affinché l’Ufficio Urbanistica raggiunga quei livelli di eccellenza che sono gli obiettivi del programma della coalizione di centro destra.
Moreno Primieri – vicesindaco di Todi

25 maggio 2008
Mobilitazione a Perugia per la pillola del giorno dopo

In questi giorni l’Associazione Luca Coscioni ha promosso, in occasione del trentennale della legge sull’aborto, una mobilitazione straordinaria di informazione sessuale e per la abolizione della ricetta per la pillola del giorno dopo. Ai tavoli, nelle piazze e di fronte a scuole e università parteciperanno anche medici che si sono resi disponibili a prescrivere a scopo preventivo la pillola-contraccettivo di emergenza.
Quest’ultima è negli USA farmaco da banco e in Gran Bretagna distribuita gratuitamente dal Sistema Sanitario Britannico, cosa che in Francia è valida per le minorenni. Non esiste in Italia il diritto all’obiezione di coscienza per la pillola del giorno dopo, eppure siamo venuti a conoscenza di storie di "pellegrinaggi" (tra pronto soccorso e guardia medica) ai quali sono costrette molte donne del nostro Paese per procurarsi questo contraccettivo di emergenza la cui efficacia si riduce per ogni ora che passa dal rapporto sessuale.
Se veramente si vuole incidere per diminuire il numero di aborti sono necessarie più informazione sessuale a partire dagli studenti e dalle donne immigrate e l’immediata disponibilità nelle farmacie della pillola del giorno dopo. A Perugia i tavoli si terranno il 31 maggio e il 1 giugno.
Tommaso Ciacca, Pierfrancesco Pellegrino

25 maggio 2008
Alla città (e alle frazioni) di Todi servono più bacheche

Condivido pienamente con chi ha scritto poco più sotto per richiamare l’attenzione dell’ufficio comunale di competenza sulla opportunità e necessità di far rispettare a Todi un regolamento sull’uso delle bacheche da parte di partiti e di associazioni, in particolare di far rispettare questi due punti:
1 – Si perde automaticamente il permesso se per 2 mesi la bacheca rimane inutilizzate (cioè senza comunicati nuovi).
2 – Dare conseguentemente maggiori opportunità ad altri (partiti o associazioni), che per mancanza di spazi non possono comunicare adeguatamente.
Colgo l’occasione per porre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale altre 2 punti in tema di pubbliche affissioni:
– Ci sono zone molto popolate e/o frequentate, vedi Ponterio, dove mancano del tutto pannelli per la pubblica affissione; occorre provvedere quanto prima.
– E molto importante la decisione dell’assessorato alle frazioni di installare una bacheca in ogni frazione; prima è e meglio è!
Oliviero Bocchini

24 maggio 2008
Il Comune di Todi alle prese con il taglio delle erbacce

In merito alla problematica del taglio delle erbe infestanti, mi sento in dovere di dare alcune spiegazioni riguardo a tale disagio. Il problema degli sfalci è cronico ed annoso poiché riguarda non solo il colle di Todi ma anche tutte le numerose realtà frazionali.
Dai primi giorni di marzo è stato redatto un piano d’azione per venire incontro a tutte le esigenze della popolazione individuando in primo luogo delle priorità.
Abbiamo scelto di concerto con l’assessore Antonio Serafini ed i responsabili del servizio manutenzioni del Comune di Todi, di privilegiare le scuole e gli asili per dei tagli periodici in modo da poter garantire ai bambini dei vari plessi scolastici l’utilizzo degli spazi all’aria aperta in vista della bella stagione.
In secondo luogo è stato redatto un calendario delle feste frazionali, molte delle quali sono concentrate proprio in questo periodo, per poter garantire gli sfalci per il buon svolgimento delle stesse. I tagli comunque procedono anche in molte altre frazioni e nel centro storico, anche se il tempo inclemente che dura ormai da giorni ha ostacolato non poco il lavoro del servizio manutenzioni.
I dipendenti comunali addetti a tale servizio sono molto sensibili a tale problematica e posso assicurare personalmente che soprattutto in questo periodo in cui l’erba cresce a ritmi vertiginosi si sono adoperati anche oltre le loro forze, hanno lavorato instancabilmente per assicurare a tutti noi residenti nel Comune, un ottimo servizio.
Vorrei far presente che i dipendenti delle manutenzioni svolgono quotidianamente molte altre mansioni; strade comunali, pubblica illuminazione, fognature, sistemazioni delle aree verdi e si sono rivelati fondamentali per la buona riuscita di molte manifestazioni.
Voglio ringraziare pubblicamente queste persone che troppo spesso, causa anche vecchi luoghi comuni, non sono tenute nella giusta considerazione, ma che invece svolgono un lavoro fondamentale e prezioso al servizio di tutti noi. L’impegno di questa amministrazione comunque è fare meglio e fare di più, per questo investiremo in risorse ed attrezzature in modo da poter garantire un servizio adeguato alle molteplici esigenze.
Ugo Todini, assessore alle frazioni del Comune di Todi

24 maggio 2008
Da Todi una lettera per l’extracomunitario picchiato a Roma

Caro extracomunitario, ci vergogniamo di essere e di appartenere ad un popolo che si veste da nazista per assalire chi come unica colpa ha quella di essere diverso (?) da noi.
Caro extracomunitario, ci vergogniamo di aver fatto crescere i nostri figli nell’odio per chi non è (?) come noi.
Caro extracomunitario, ci vergogniamo di aver trasformato un Paese che per secoli è stato da tutti conosciuto come la culla della civiltà, in un paese dove la civiltà è ormai venuta meno ed è destinata irrimediabilmente a scomparire.
Caro extracomunitario, ci vergogniamo di aver tolto la speranza non solo a te, che hai messo a rischio la tua vita ed hai lasciato ogni tuo affetto per venire qui da noi, ma anche ai nostri figli.
Caro extracomunitario, ci vergogniamo di aver costantemente ed artatamente diffuso la paura nei nostri giovani, fra i nostri anziani, per una semplice speculazione politica.
Caro extracomunitario, t’invitiamo a trovare un altro Paese dove investire per il tuo futuro, perché il nostro ormai, malgrado la storia di tante altre nazioni ci abbia insegnato che solo l’integrazione e la buona convivenza permettono di vivere in pace mentre odio e razzismo non generano che dei mostri indegni di ogni cultura e civiltà, si è arreso all’odio ed alla violenza più cieca.
L’Italia sta diventando ormai qualcosa di diverso da quello che hai conosciuto tu ed anche noi avevano sperato di dare un futuro diverso e migliore alle nuove generazioni. Prendiamo atto dolorosamente che non ci siamo riusciti.
Siamo invece riusciti a portare questo Paese sul baratro dell’inciviltà assoluta ed a rianimare quel mostro del nazismo, che, erroneamente, pensavamo sopito e sepolto sotto le macerie di una guerra mondiale.
Lettera firmata

24 maggio 2008
La scrutatrice l’ho fatta, ma i soldi ancora non si vedono!

Sono una scrutatrice che ha svolto il proprio dovere durante le ultime elezioni svoltesi nel mese di aprile 2008.
Come da disposizioni mi sono recata nei giorni successivi alla data indicatami per la riscossione del rimborso dovuto presso l’Unicredit, ma mi è stato detto che, per problemi di ragioneria del Comune di Todi, dovevo ripresentarmi a fine mese su previo avviso da parte dello stesso Comune.
Stiamo arrivando a fine mese e nessuno degli interessati ha ricevuto comunicazioni in merito. E’ possibile sapere qualcosa?
Lettera firmata

23 maggio 2008
Alle Poste non risultano le rapine fatte all’ufficio di Cerqueto?!?

Spettabile redazione, nel ringraziarvi per aver pubblicato sul vostro sito la nostra precedente epistola riguardante la situazione dell’ufficio postale di Cerqueto, ci sembra giusto presentare una vibrane protesta: le Poste, il 15 maggio, hanno pubblicato in un quotidiano locale un comunicato apocrifo in cui si sostiene che "dalle verifiche effettuate risulta inoltre che l’ufficio non è stato oggetto di rapine negli ultimi tempi".
Una tale affermazione può essere smentita semplicemente consultando gli archivi dei giornali che hanno a suo tempo pubblicato articoli relativi alle due rapine effettuate nell’ufficio di Cerqueto nel 2007.
In un regime di monopolio, come quello postale, siamo costretti a subire queste forme di soprusi che non fanno certo onore a un’azienda che non perde occasione per sbandierare, su gran parte della stampa nazionale, i tanti traguardi conseguiti, senza tener conto al tempo stesso dei tantissimi disagi che provoca alla clientela ogni volta che si varca la soglia di un ufficio postale.
Gradiremmo avere un appoggio dalla vostra testata per trovare una soluzione concreta ad un problema che, ribadiamo chiaramente, per noi è di importanza vitale.
Lettera firmata

23 maggio 2008
Mettiamo un po’ di ordine sulle bacheche di partiti e associazioni

Vorrei portare all’attenzione della Amministrazione comunale di Todi e di tutti i cittadini un tema che forse a qualcuno potrà sembrare secondario e che, confesso, fino ad oggi ne ero ignaro.
Nella necessità di fruire di una bacheca, mi sono attivato alla raccolta di tutte le informazioni del caso (permessi, costi ecc..). Attraverso la rete ho raccolto indicazioni su regolamenti comunali in merito documento che a Todi sembra non esistere. Sottolineo "sembra" perchè potrebbe uscire fuori ma le persone contattate attraverso gli uffici comunali non hanno fornito indicazioni precise.
Ciò mi ha riportato alla mente che durante la campagna elettorale si parlò di valutare la situazione dal punto di vista del decoro a partire dalle vetrine in alluminio fino alle bacheche che si affaciano nel centro storico (piazza).
La lettura dei regolamenti altrui mi ha consentito di scoprire alcuni elementi che ho trovato interessanti e condivisibili sui quali sarebbe opportuna una riflessione da parte dell’Amministrazione Comunale.
Ne richiamo alcuni per rendere l’idea.
Si parla di bacheche collocate su edifici di proprietà del Comune o di proprietà comunale che sono messe a disposizione in forma gratuita dei gruppi consiliari, delle forze politiche, delle associazioni, delle società sportive.
Naturalmente il titolo gratuito è regolamentato ad esempio per i gruppi consiliari alla durata del mandato, alle forze politiche e ale società sportive regolarmente costituite ecc. altrimenti è possibile il titolo oneroso.
Sono stabiliti, per il titolo oneroso, periodi temporali (3 anni) rinnovabili dietro certificazione di continuità della attività svolta.
Ho trovato interessante la seguente clausola: “Il soggetto assegnatario di spazio che non provvede ad affiggere materiale nuovo per 2 (due) mesi consecutivi perde il diritto all’assegnazione”.
Ora considerato che dette bacheche dovrebbero avere l’obiettivo di trasmettere comunicazioni e informazioni (senza scopo di lucro) rivolte alla cittadinanza, non penso sia democratico e corretto che ci sia chi ne ha più di una, oppure chi non affigge nulla da tempo a scapito di soggetti che avrebbero piacere di comunicare iniziative.
Maurizio Pierdomenico


22 maggio 2008
Le "disavventure" di Ruggiano e i professori della politica

Noto che qualsiasi “disavventura” che vede coinvolta la Giunta Ruggiano, viene prontamente bollata, dai professionisti della politica (rossa) tuderte, come conseguenza logica del dilettantismo o peggio ancora pressappochismo, che caratterizzerebbe quella che per loro equivale ad un’armata Brancaleone.
Bene, al di là del diritto di critica, mi sembra paradossale che chi si vanta di essere altamente professionale (in senso politico/amministrativo) faccia parte di quella combriccola che negli ultimi 15 anni ha messo in cascina, per la collettività ben inteso, ben pochi risultati.
Onde per cui, meglio i dilettanti allo sbaraglio, che abbiano magari l’umiltà di trarre insegnamento dai propri errori, che quattro politicanti “prof.” e presuntuosi, più interessati ai tornaconti di partito (quando va bene) che al bene della comunità.
Maurizio Galletti

21 maggio 2008
La fiaccola va… lasciamola andare

La fiaccola olimpica deve continuare liberamente il suo percorso. E’ giusto che arrivi a Pechino con tutta la sua carica simbolica di Pace. Intorno a lei e nella stessa Pechino potranno continuare ad esserci forme di protesta e di “ribellioni civili” perché potenti e prepotenti del mondo e nel mondo comprendano che i diritti civili non sono un optional per alcuni a danno di altri.
L’uomo e l’umanità meritano centralità e rispetto in ogni emisfero terrestre. Boicottare le Olimpiadi non serve alla causa Tibetana e nemmeno all’emancipazione dei cinesi. Atleti e politici di ogni paese devono essere lì come portatori di sana competizione, saggezza umana ed umili messaggeri dei più elevati sentimenti umani di aspirazione alla prassi della democrazia solidale.
Ai cinesi l’obbligo e, se vogliamo, l’orgoglio di rispettare gli impegni presi di fronte al comitato olimpico internazionale (CIO), già dall’aprile 2001 quando, Kiu Jingimin, vice presidente del comitato promotore di Pechino 2008 affermò: “Assegnando a Pechino i Giochi aiuterete lo sviluppo dei diritti umani”.
Certo è che a pochi mesi dall’inizio delle Olimpiadi, fatte salve alcune riforme in tema di pena di morte e di maggior libertà di stampa per i media internazionali, si è visto e maturato ben poco. Siamo ancora lontani dalla meta ma merita comunque di esserci.
Sarà gara, ci saranno vittorie e sconfitte ma, la vera medaglia olimpica che ogni popolo deve portare a casa è quella conquistata e/o da conquistare nella competizione del bene sul male. Quel “bene comune” che più di ogni altra cosa rende la vita meritevole di essere vissuta.
Nell’antica Grecia, culla creativa delle feste e giochi in Olimpia, ad ogni quattro anni ci si concedeva tregua a tutte le guerre e violenze. Ai giorni nostri si è ancora sordi alla non guerra ma, a questo assurda quanto disumana situazione, non è il caso opporre altra forza e violenza bensì promozione culturale, aggregazione sociale, testimonianze, azioni non violente convincenti perché credibili.
Ad esempio, al momento, ci viene spontaneo suggerire l’adesione ad una campagna civile promossa da Zapping, la rubrica radiofonica d’informazione TV e non solo, curata e condotta da Aldo Forbice. La campagna è denominata “Pechino 2008 Olimpiadi e diritti umani in Cina”.
Per le adesioni inviare un sms al numero 339.991056, scrivendo Zapping Olimpiadi con nome cognome e città. Oppure telefonando al numero verde 80005501, fax 06.33172212, mail zapping@rai.it. Tutte le adesioni verranno consegnate all’ambasciata cinese in Italia.
E non sarà poca cosa per le ragioni della libertà e tutte le libertà in un clima di democrazia solidale.
Questo è l’invito che la presidenza provinciale U.S.Acli di Perugia – Ente di promozione sportiva delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani – rivolgono ai loro aderenti e non solo perché anche un piccolo gesto come quello appena segnalato può contribuire alla giusta esaltazione della centralità dell’uomo e del creato che ci ospita.
Unione sportiva Acli Perugia

21 maggio 2008
In Consiglio provinciale minacciati i valori della famiglia

Ancora una volta, in relazione alla presentazione dell’ordine del giorno da me presentato a sostegno della famiglia, si è avuta la prova della faziosità, intolleranza ed arroganza della Sinistra estrema durante la seduta del Consiglio Provinciale del 14 maggio.
Infatti la discussione dell’ODG presentato, contrario alle linee politiche contenute nel testo della proposta di legge ad iniziativa comunale dal titolo “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dalle identità di genere” che, sul piano concreto va a minare l’essenza stessa della famiglia tradizionale, è stata interrotta dalle urla dei rappresentanti di Rifondazione Comunista e dalla impossibilità di esporre le ragioni che sono alla base del documento respinto da tutta la maggioranza di centro sinistra.
Soprattutto su questioni etiche e morali, che sono alla base della nostra civiltà occorre un confronto serio e pacato, obiettivi mancati a causa del clima politico che si è venuto a creare in seno alla discussione. La difesa della famiglia, intesa come cellula base della nostra tradizione, sancita dalla Costituzione, è un dovere di tutti i cattolici, ma soprattutto di tutti i benpensanti e dovrebbe trovare ampio spazio tra coloro che pretendono di essere i rappresentanti del popolo.
Purtroppo nel Consiglio Provinciale di Perugia chi è che la fa da padrone sono delle minoranze faziose e rissose che cercano di mettere il bavaglio, non solo alle opposizioni, ma soprattutto a chi difende i valori della vita e della famiglia.
La cosa ancora più negativa è rappresentata dalla Presidente del Consiglio, tale Anna Botta, che con una arroganza degna di altri organismi ha evitato che la discussione si svolgesse in modo civile e democratico, togliendo di fatto la parola al sottoscritto e permettendo alla Sinistra più estrema di urlare insulti in modo da interrompere la prassi di una democrazia compiuta. Tutto ciò proprio quest’anno quando il popolo italiano ha dimostrato tutta la sua maturità espellendo con il voto certi rappresentanti dal Parlamento nazionale.
Giovanni Ruggiano – consigliere provinciale di AN

20 maggio 2008
La mostra del Pintoricchio era stata promossa a Cuba?

La vicenda della mostra sul Pintoricchio lascia molti dubbi sulla reale capacità di amministrare la città di Todi. A me, come cittadino, interessa nulla se i problemi siano derivati da tempistiche di bilancio o quant’altro. Non compete a me il corretto funzionamento ma a chi è stato delegato a farlo e, mi sembra, con scarsi risultati.
Inoltre mi chiedo se a Cuba è stata presentata l’iniziativa (in caso positivo …… è valso il viaggio).
Non ho preclusioni sul Festival di Costanzo ma certo se queste sono le capacità operative ne vedremo delle belle. A proposito di Costanzo è stato determinato il budget di spesa che, se non ricordo male, era molto aleatorio?
Si aggiunge, a titolo di merito, sulla reale capacità di amministrazione della città la vicenda del nuovo responsabile all’urbanistica, sembrerebbe in procinto di non essere confermato. Tutto ciò, immagino, a costi zero per la collettività in termini di disservizi.
Maurizio Pierdomenico


20 maggio 2008
Il Pd di Todi fa gli auguri all’europarlamentare Catiuscia Marini

Da oggi, Catiuscia Marini siede in Parlamento Europeo. Esprimiamo grande soddisfazione per il prestigioso incarico al quale viene chiamata l’ex sindaco di Todi.
Di Catiuscia Marini conosciamo le grandi doti amministrative, la determinazione, la dedizione, le alte competenze che hanno caratterizzato finora il suo impegno politico.
Sappiamo che Todi e l’Umbria potranno contare sulle sue doti e la sua attenzione al territorio, alle istituzioni locali, alle imprese, ai giovani.
A Catiuscia Marini i nostri migliori auguri di buon lavoro, con grande stima e la speranza di un rinnovato impegno anche per la nostra città, che da oggi può vantare con orgoglio una presenza in Europarlamento.
Partito Democratico Todi

20 maggio 2008
Il comitato anti-inquinamento risponde alla Sia

In risposta alla lettera della SIA pubblicata nei giorni scorsi, riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Antinquinamento di Olmeto, S. Elena, S. Valentino della Collina, Spina, Castello delle Forme e Villanova:
Se la situazione attuale (e pregressa) non fosse drammatica, la disperata e patetica replica della SIA avrebbe dei risvolti comici.
Sostenere che le nostre “insinuazioni” siano infondate e sicuramente tendenziose, è come dire che le zanne degli elefanti sono fatte con i tasti bianchi del pianoforte.
Purtroppo le nostre “insinuazioni” sono ora e da sempre certificate da registrazioni video, esposti, denunce, richieste di interventi e quant’altro, sempre perfettamente documentate.
Ringraziamo la SIA per averci spiegato che la torcia brucia in caso di emergenza tacendo però quando non brucia il gas, esce comunque e sovente senza essere raffinato.
Anche se in caso di qualsiasi tipo di vigilanza sia dei cittadini che degli enti preposti (vedi vigili del fuoco) un astuto addetto si precipita a interrompere le fuori uscite.(documento a disposizione).
Ci piacerebbe, da sempre, che la SIA onorasse il suo nome di società igene ambientale, ma purtroppo i fatti non sostengono anzi sono contrari ad ogni genere di intervento mirato al miglioramento della situazione; non solo per ciò che riguarda le emissioni gassose ma anche per tutti gli altri aspetti inquinanti come:
– sversamenti nel Genna (documento a disposizione);
– trasferimenti dei reflui nei laghetti privati precedentemente svuotati delle acque chiare come a S. Valentino, S. Elena, Papiano (documenti a disposizione);
– tentativi di creare una laguna sempre nel territorio di S. Elena, camuffandola per ampliamento di laghetto collinare per il blocco della forestale (documento a disposizione);
– piccole emorragie da parte di privati che caricano il liquame brutto (definito dall’assessore regionale all’ambiente Bottini rifiuto speciale) per poi spargerlo nel suolo su terreni ma anche in mezzo alle viti (documento e testimonianze a disposizione);
Cosa altro c’è da dire in più sulla disgraziata gestione del biodigestore? Senza infierire sul personale che viene angosciato non da noi, ma dall’azienda che paventa rischi di perdita di posti di lavoro.
Questa è la realtà.
Giulietto Vinti

20 maggio 2008
I miei interventi non sono Vitiani, né dè voaltri…

Non credo che i miei siano contradditori fuori luogo, di sicuro meno di alcune affermazioni che continuano ad essere inviate al TamTam. Qualche giorno fa si insisteva sulla matrice politica della morte di Nicola Tommasoli, mentre il Gip aveva già convalidato la custodia cautelare degli indagati per omidio preterintenzionale e comunque negando l’esistenza di legami politici: perché? Forse per la solita vocazione di strumentalizzare politicamente tutto?
Se si vuol fare un’analisi obiettiva, il dibattito, relativamente all’episodio di Verona (ma anche ad altri simili), non può che ricadere nel campo del sociale e non nell’ossessione del rinascere del fascismo o del nazismo. E non credo proprio che l’emergenza criminale in Italia sia legata alla violenza dei gruppi nazi-fascisti a meno che, chi lo afferma, non si renda conto di ciò che quotidianamente accade in Italia. Se anche per assurdo, e dico per assurdo, volessimo accettare tale analisi, secondo quale criterio tre gravi episodi in 5 anni, per quanto gravi, possono essere classificati come “emergenza”?
Sarebbe più ragionevole o almeno logico classificarli più come episodi isolati, per quanto tragici. Si parla anche dell’Osservatorio antifascista e di quanto riportato nel sito:, essendo sicuramente “di parte”, credo che un minimo di “tara” ai risultati esposti vada fatta. Non parliamo poi del Rapporto sulla criminalità del 2006: nel testo prima si parla di estremismo di sinistra e poi di quello di destra; si parla sì di gruppi eversivi di destra, ma si parla in maniera approfondita anche di Brigate Rosse e ricostruzione del Partito Comunista Combattente: se si afferma di aver paura del rinascere del fascismo che molti “non hanno vissuto”, credo sia mio diritto (e non solo mio) aver paura del brigatismo rosso che ricordo molto bene visto che sono cresciuto in quegli anni. E comunque non passo il mio tempo a dare la caccia a probabili brigatisti o a cercarlo ovunque.
Vogliamo parlare delle manifestazioni di piazza e dei danni che sempre ne conseguono? Vedi anche il citato Carlo Giuliani: mai parlare o sparlare di persone morte, ma di sicuro (al di là della fatalità) se non fosse stato al centro degli scontri, se non avesse fatto parte del manipolo che stava assalendo dei coetanei, carabinieri, mentre compivano il loro dovere, forse nulla sarebbe successo. E anche qui si potrebbe (e dovrebbe) aprire una parentesi: il dovere dei carabinieri è difendere la proprietà privata (leggasi negozi, auto, vetrine, finestre, bar, ecc…) e quella pubblica (leggasi cassonetti, lampioni, fontane, monumenti…) dai “bravi ragazzi” che “pacificamente” manifestano brandendo mazze e lanciando di tutto? Non credo.
Per concludere, i miei interventi non sono Vitiani, né dè voaltri, non sono contraddittori fuori tema, al limite sono lettere provocatorie, ma mai fuori tema. Non avrò vissuto attivamente sempre la vita politica locale e nazionale, ma ho vissuto pienamente quella quotidiana da cui sicuramente si può apprendere molto di concreto, quel concreto che è alla base di analisi obiettive ed altrettanto realistiche. Posso affermare senza ombra di dubbio di non avere pregiudizi politici, nè razziali, né sociali: amici e conoscenti che ho e che frequento sono di tutti i colori politici, di diverse etnie, di diversi ceti sociali.
Non ho tanto meno la presunzione di essere nel giusto, ma di fronte alla presunzione degli altri di essere solo e sempre loro nel giusto, amo dire ciò che penso e continuare a sostenerlo.
Luca Cardaio

19 maggio 2008
La Fontana del “fresco” Martano

Lungo l’antico accesso alla Città di Massa Martana, dopo la fontana destinata ad abbeverare i cavalli di coloro che si recavano nel centro storico, c’è una fontana pubblica, realizzata sotto un porticato coperto ed utilizzata nel passato come lavanderia pubblica, completamente restaurata ma non utilizzata.
In un momento in cui l’offerta di prodotti ortofrutticoli genuini è scarsa e determina un continuo aumento dei prezzi al consumo, in particolare per la lunghezza e l’onerosità di una filiera spesso condizionata da soggetti di dubbia legalità, e ciò senza alcun aumento dei ricavi delle imprese agricole produttrici per l’arretratezza delle strutture aziendali e di commercializzazione.
A Massa Martana possiamo dare un segnale positivo in merito alla carenza degli spazi commerciali per la vendita diretta al consumatore con il recupero di questo storica fontana che può essere utilizzata come sede coperta del mercato settimanale della frutta e della verdura locale, combinando il miglioramento della qualità dei consumi con le condizioni igieniche che la legge stabilisce per l’esercizio della vendita diretta di prodotti alimentari nelle aree pubbliche.
Un recente Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (D.M. 20/11/2007) conferisce al Comune, oltre alle normali competenze in materia di commercio locale, l’”attività di controllo nella vendita diretta all’interno dei mercati agricoli, in particolare per quanto concerne il rispetto dei regolamenti comunitari, del disciplinare di mercato, delle disposizioni emanate dal Ministero”, l’organizzazione di “attività culturali, didattiche e dimostrative legate ai prodotti alimentari, tradizionali ed artigianali del territorio rurale di riferimento, anche attraverso sinergie e scambi con altri mercati autorizzati” e la “fruibilità del mercato agricolo di vendita diretta mediante fornitura di servizi a favore dei clienti dei mercati da parte di altri operatori commerciali, di concerto con il Mi.P.A.F. che fornisce “attività di supporto ed assistenza tecnica ai Comuni per adempimento di funzioni loro assegnate”, coadiuvato dall’ASL che esercita controlli finalizzati al rispetto delle norme d’igiene e dalla regione e dallo stesso Mi.P.A.F. per le “azioni d’informazioni per i consumatori dei prodotti agricoli posti in vendita”.
In questo contesto la riutilizzazione di un bene architettonico pubblico può diventare un laboratorio di sperimentazione anche di un avanzato modello di valorizzazione dell’agricoltura locale, di formazione di prezzi equi e naturalmente calmierati e di formazione di nuovo valore aggiunto, ponendosi come elemento di “cerniera” tra i campi e la commercializzazione del “fresco” contribuendo alla realizzazione della tanto auspicata “filiera corta”, favorendo così i piccoli produttori e distribuendo equamente il valore aggiunto prodotto mediante l’ottimizzazione dei costi, delle risorse e degli altri fattori critici di successo (supply chain) e la Gente Martana continua a valorizzare il suo patrimonio ambientale, proponendo un modello economico dinamico, proiettato in una dimensione europea ed estensibile a rete in tutto il territorio della valle Umbra Sud nell’ambito di quell’Unione dei Comuni delle Terre dell’Olio e del Sagrantino con una denominazione che ricorda espressamente due prodotti tipici della zona in cui si produce il “fresco” Martano, cibo genuino da commercializzare nel portico dell’antica fontana di un centro storico che vuole tornare ad essere un area pulsante di vita e non un luogo decadente della memoria.
Renato Domenico Orsini

18 maggio 2008
Ancora a proposito del biodigestore di Olmeto

Vorrei chiarire alcune cose relative alla risposta della SIA, riferite all’articolo del 13 maggio sull’intervento dei Vigili del Fuoco al biodigestore di Olmeto.
L’articolo non parlava di incendio, era solo una segnalazione fatta ai Vigili del Fuoco, che diceva “Brucia la discarica”; è evidente che non c’è stato nessun incendio altrimenti i Vigili del Fuoco, dopo che nessuno gli ha aperto, non sarebbero andati via ma in qualche modo sarebbero entrati!
Nella risposta
c’è scritto che “l’impianto di Olmeto rende compatibile la presenza di allevamenti zootecnici, importante risorsa economica per il territorio, salvaguardando l’ambiente circostante”; bisognerebbe capire cosa significa salvaguardare! E’ ovvio che se gli allevamenti svuotassero tutti i liquami direttamente nei campi sarebbe disastrosa la situazione, se l’ambiente è salvaguardato da questo impianto, perchè il comitato antinquinamento chiede da sempre una mappa degli effetti di 20 anni di biodigestore e nessuno vuole farlo?
Se non esistono problemi, si cerchi un istituto esterno, riconosciuto da ambo le parti, che analizzi i terreni fertirrigati e contigui agli allevamenti, oltre a mappare l’eventuale livello di inquinamento delle falde della zona. Se risultasse che tutto è in perfette condizioni, il comitato antinquinamento perderebbe le ragioni di esistere; basterebbe un gesto semplice; un’azienda che da tre anni è in attivo economico, ma che trova forti ostracismi fra parte della popolazione, perchè non concede un’analisi del genere per mettere a tacere tutte le voci e le lotte del comitato?
E poi siamo sicuri che gli allevamenti zootecnici, soprattutto di suini, rappresentino una importante risorsa del territorio? I maiali nessuno li vuole perchè producono liquami molto azotati, che male si addicono alla fertirrigazione o alla produzione di concimi; a Marsciano non abbiamo neanche un grosso introito di macellazione e di indotto conseguente, tanto per capirci non siamo famosi per avere un marchio tutto nostro; i maiali del nostro territorio, al 90%, sono gestiti a soccida, ovvero vengono ingrassati e portati altrove quando superano un certo peso; a noi cosa rimane di questa loro presenza? I lettori saranno abbastanza intelligenti per capirlo da soli.
Il lavoro fatto dal biodigestore, come ho già espresso in altri articoli, anche su altri giornali, è importante e fondamentale per mantenere ancora salubri questa zone; è evidente che debba essere fatto con una perfetta gestione e nel completo rispetto delle norme.
Sempre la SIA afferma che “l’impianto dopo 20 anni di attività presenta sicuramente l’esigenza di un ammodernamento tecnologico”; perchè non ci si ferma, prima di partire con l’ammodernamento, a pensare un attimo tutti insieme, comitati, associazioni di categoria, amministrazioni locali, con l’apporto di consulenze scientifiche, se sia ancora il caso di sacrificare due paesi al solo ingrasso di maiali? Che ne torna al territorio? Se il destino di quelle due frazioni (Olmeto e Sant’Elena) è questo, lo si dica, ma almeno si crei una tipologia di allevamento diversa, pensando anche a strutture all’aperto (meno intense e con meno inquinamento per il terreno), ad una riduzione dei capi (i 4 allevamenti più grandi hanno quasi la metà di tutti i maiali del territorio) e, soprattutto, alla creazione di un indotto degno di tutto lo sconquasso creato.
Quante strutture ricettive esistono in queste zone? Nulla rispetto al resto del territorio, turismo non c’è, il mercato immobiliare non esiste, i terreni valgono sempre di meno; basta allontanarsi di 1 km e tutto cambia!
Matteo Berlenga

18 maggio 2008
Contro il carovita c’è la "Moneta Alternativa"

Come è noto, il carovita è un fenomeno tristemente attuale in tutto il Paese. L’aumento del costo della vita sta rallentando i consumi, e le ripercussioni sull’economia – sia nazionaleche locale – sono ben visibili e direttamente proporzionali alla portata della recessione in corso.
Esistono tuttavia dei progetti volti a contrastare questo circolo vizioso che sta impoverendo principalmente i piccoli esercenti ed i consumatori. Si tratta di iniziative già sperimentate con successo in molte realtà territoriali italiane, che non comportano alcun costo per chi decide di aderire, e che sono finalizzate ad incentivare la cosiddetta "filera corta" privilegiando i consumi e l’acquisto di beni all’interno del proprio Comune di residenza o del proprio comprensorio.
Grazie a questi progetti che, lo ribadiamo, non comportano alcun costo né per l’esercente né per il cliente, molte piccole attività commerciali sono ora in grado di competere con attività di dimensioni molto più grandi, con beneficio per il cliente il quale vede aumentato il proprio potere d’acquisto.
Rivitalizzare l’economia di un territorio è possibile e, tutto sommato, semplice: è soltanto una questione buon senso da parte del cittadino e di buona volontà politica daparte delle amministrazioni locali le quali potrebbero e dovrebbero incentivare simili "circuiti virtuosi".
Quindi MONETA ALTERNATIVA e di GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE: di questo si parlerà nel corso della conferenza che si terrà sabato 24 maggio 2008 alle 15.30 presso la sala congressi del Centro Acquarossa, nei pressi di Ponte di Ferro, località di Gualdo Cattaneo.
Confidiamo in una larga partecipazione, certi del fatto che il pubblico troverà di grande interesse quanto verrà spiegato da esperti del settore: la nostra più grande ambizione è far rinascere il territorio insieme a tutti i cittadini che vogliono credere in questo straordinario progetto.
Associazione "Fronte Civico" Gualdo Cattaneo


16 maggio 2008
Il palazzetto dello sport di Pontenaia non basta più

Vorrei unirmi all’allarme lanciato dal Basket Todi in merito al palazzetto dello sport che non riguarda solo questo impianto ma una più generale fruibilità di strutture a Todi.
Ho avuto modo di partecipare a qualche riunione circa la distribuzione degli spazi nelle varie strutture locali. Mi sembra che i problemi siano diversi. In primo luogo andrebbero definiti dei parametri di utilizzo. E mi spiego.
Andrebbe trovata una soluzione tra chi lamenta maggiori spazi in base al numero degli iscritti e chi per la tipologia della attività svolta ne ha meno. In concreto l’U.S. Acli Todi svolge, oggi, attività di Tennis tavolo (12 ragazzi) e calcio a 5 (28 ragazzi).
Prendiamo ad esempio il Tennis Tavolo che ha pochi iscritti rispetto al basket o la pallavolo ma non per questo deve essere penalizzata a raccogliere spazi dove si creano buchi inoltre siamo costretti a non accogliere altri ragazzi perché non abbiamo ore sufficienti per la pratica sportiva. Mi chiedo: visto che lo sport è un bene comune (o dovrebbe esserlo) perché succede questo?
Altra situazione che ho notato è data dalla richiesta, anzi dall’obbligo, che hanno alcune società di svolgere attività e avere disponibilità di spazi per un numero di ore preciso (imposto dalle federazioni nazionali per il regolare svolgimento di campionati). Tutto legittimo ma, se domani, fosse nostro desiderio allargare l’attività al Tennis Tavolo a disabili (di rilevante impatto sociale) saremmo costretti a rinunciare.
Ciò, sia ben chiaro, non è una accusa alle società che svolgono bene il loro ruolo, ma solo spostare l’attenzione ad un incremento delle strutture sportive attraverso nuove costruzioni, ristrutturazioni delle esistenti, migliore distribuzione di quelle presenti.
Tutto ciò a partire da subito per non arrivare a settembre e perderci in estenuanti lotte intestine per l’accaparramento di qualche ora in più.
Maurizio Pierdomenico

16 maggio 2008
Sigle e scorrettezze tuderti sui fatti di Verona

Nella diatriba venutasi a creare in merito ai fatti di Verona (atti fascisti o malessere generazionale), vorrei solo precisare che quando si sostengono certe tesi accusatorie, informando i lettori di tutta una serie di accadimenti, documentati da stampa, internet, rapporti di organi dello Stato e quant’altro, sarebbe il caso che venissero evidenziate anche le varie (e sono innumerevoli), circostanze delittuose che interessano l’universo della propria parte politica.
A maggior ragione se a tali ricostruzioni si vuole dare maggiore solennità, firmandole non di persona, ma facendo riferimento a tutta una serie di “sigle”. Perchè se lo scopo degli interventi è quello di rendere edotti i lettori su tali tematiche, sarebbe opportuno, a mio giudizio, fornire notizie complete, oggettive e disinteressate.
Ringrazio anticipatamente la redazione di TamTam, anche nel caso di mancata pubblicazione della presente, in quanto fulgido esempio di pluralita’ di informazione.
Maurizio Galletti

16 maggio 2008
Le centrali per l’energia coperte dal segreto di Stato!

Il 1° maggio è entrato in vigore il D.p.c.m. (G.U. 16 aprile 2008, n.90) che estende all’Energia il segreto di Stato. Direttamente o indirettamente potranno essere segretate non solo le infrastrutture ma anche le motivazioni della loro esistenza. Insomma, un’autostrada anche per i cancrovalorizzatori, le centrali a carbone e per il ritorno al nucleare.
Prepariamoci a scendere in piazza e a mettere in atto forme di protesta non violenta senza precedenti.
Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria

15 maggio 2008
Nessun incendio al biodigestore: basta allarmismi!

SIA Spa – Società Igiene Ambientale – è la Società a prevalente capitale pubblico che per conto del Comune di Marsciano gestisce l’impianto di depurazione zootecnica di Olmeto al servizio delle attività di allevamento zootecnico del territorio.
I liquami prodotti dagli allevamenti operanti nel territorio, anziché essere dispersi, vengono convogliati all’impianto di Olmeto il quale, attraverso un processo di digestione anaerobica con produzione di biogas, provvede ad abbattere il loro carico inquinante.
I prodotti della depurazione sono: BIOGAS, utilizzato per la produzione di energia elettrica, compost di qualità ammendante organico che viene utilizzato in agricoltura, acque azotate impiegate per fertirrigazione.
L’impianto di Olmeto svolge pienamente la sua funzione rendendo “ compatibile” l’attività di allevamento zootecnico, che costituisce per il territorio una importante ricchezza, con la salvaguardia dell’ambiente circostante.
In ordine all’episodio delle "fiamme" riportate da alcuni organi di informazione, la Società tiene a precisare quanto segue:
Domenica sera era in funzione presso l’impianto la torcia di sicurezza che ha lo scopo di evitare che il BIOGAS prodotto in eccesso possa essere smaltito in atmosfera.
Tale evento si determina quando il gas prodotto risulta in eccesso rispetto alla capacità di utilizzazione dei due gruppi di coogenerazione per esempio quando uno dei due motori si arresta per qualche guasto tecnico: in questo caso il biogas anziché essere evacuato tal quale viene utilizzato in torcia anziché nei gruppi di coogenerazione.
L’evento di domenica sera è del tutto normale e denota anzi come i presidi di controllo abbiano perfettamente funzionato. Infatti l’arresto di uno dei due gruppi di coogenerazione per anomalie presenti nella rete elettrica di cessione dell’energia all’ ENEL ha provocato l’accensione della torcia evitando così l’immissione in atmosfera del gas “tal quale”.
Contemporaneamente è scattata la chiamata automatica all’operatore reperibile che, recatosi prontamente in impianto, ha provveduto a rimettere in funzione il coogeneratore fermo ripristinando il regolare funzionamento del processo tecnologico.
Riteniamo pertanto del tutto infondate e sicuramente “tendenziose” le insinuazioni riportate da taluni in ordine alle attività dell’impianto di Olmeto che ha sempre operato nel rispetto delle norme di legge e a difesa dell’ambiente e del territorio.
L’impianto dopo 20 anni di attività presenta sicuramente l’esigenza di un ammodernamento tecnologico che Comune di Marsciano e Sia stanno valutando per poter sempre al meglio rispondere alle funzioni che dovrà ancora svolgere.
Allarmismi ingiustificati e titoli “ad effetto” (il riferimento non è a TamTam, ndr) non giovano certamente né ad una corretta informazione dei cittadini né a rendere “trasparente” l’impegno di chi è chiamato giorno per giorno ad operare per rendere “compatibile” le principali attività economiche con la tutela della salute e dell’ambiente”.
Società Igiene Ambientale Marsciano


15 maggio 2008

L’erba è alta anche in città: è ora di intervenire!

Vorrei sottolineare come in una città come Todi sia un peccato dover vedere l’incuria dell’erba sui vicoli. Passando per la strada le Caselle, sulle scale alla sinistra che sbucano per il Corso ci sono delle sterpaglie così alte che è quasi difficile camminare. Poi non parliamo delle scale che dal Pozzo Beccaro portano a San Fortunato: l’erba è talmente cresciuta sui lati che transitare mette un pò di paura per il rischio di imbattersi in qualche animale.
Chiedo dunque agli amministratori, che si sono proposti di riportare Todi alla sua vocazione turistica, di stare un pò attenti ai vicoli di questa bella città, ma non perchè sono sporchi, solo per l’incuria dell’erba.
Lettera firmata

NOTA DELLA REDAZIONE

Alcune note di "servizio" per migliorare la gestione di questo spazio che è in assoluto tra i più letti quotidianamente:
1) invitiamo nuovamente tutti a contenere i propri contributi entro massimo 2.000 battute (su word, da strumenti, basta vedere conteggio parole);
2) non trattandosi di un forum ma di uno spazio che gravita nell’orbita redazionale, ci riserviamo la facoltà di non pubblicare materiale che non riteniamo interessante o ripetitivo di quanto già ospitato o con contenuti offensivi verso altri;
3) il giornale è disposta a pubblicare segnalazioni con la sigla "lettera firmata" ma l’intervento deve giungere comunque realmente firmato alla redazione;
4) è la redazione che si occupa dell’inserimento e della titolazione (l’ordine è invece in genere quello di arrivo nella casella di posta elettronica); evitate quindi richieste perentorie del tipo: "voglio tale titolo, voglio questo maiuscolo, questo in neretto, la dovete mettere prima di… o dopo di…";
5) TamTam non può diventare il tramite per lunghi battibecchi personali e botte e risposte infinite che non trovano l’interesse della collettività: per chiarirsi a livello individuale o avere il gusto dell’ultima parola, invitiamo pertanto ad utilizzare i propri indirizzi di posta elettronica;
6) in tutto ciò non vi è alcun intento censorio (come avvalorato da quanto sempre pubblicato) ma è solo una risposta alle richieste della stragrande maggioranza dei lettori.
Concludiamo con una buona notizia: ci stiamo attivando per rendere più velocemente consultabile la pagina che soffre proprio per i tanti contributi e i tanti accessi.P
La Redazione

14 maggio 2008
Altro che doppia galleria: i laterizi di Todi sulla FCU

Le problematiche (inquinamento, traffico, ecc) riportate nell’articolo “Il raddoppio della galleria sotto Todi”, ospitato su uno dei precedenti numeri di Tam Tam, sono un dato di fatto difficilmente confutabile.
Più discutibile, opinabile, la soluzione ricercata nel porre in essere una galleria parallela a quella della FCU (Ferrovia Centrale Umbra) che certamente risolverebbe il problema ma, ancora una volta alla maniera consumistica, di scarso effetto verso la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Si potrebbe, invece, valorizzare e sfruttare a pieno la presenza della ferrovia che diventerebbe davvero famosa ben oltre la fama internazionale derivatagli dalla “Istoire comique” delle “prestigiose stazioni Todi Ponterio e Todi Pontenaia” conosciute anche a Pechino.
Allora, per non rubare troppo spazio, la simpatica barzelletta la raccontiamo in altra occasione, mentre la proposta concreta, moderna, ecologicamente ed economicamente conveniente sarebbe quella di movimentare i laterizi con la ferrovia esistente, alla quale mancherebbe solo un adeguato sistema logistico, una piattaforma per ricevere direttamente i manufatti e/o trasferirli su camion.
“Il giocattolo” o sistema che dir si voglia potrebbe collegarsi all’intero sistema ferroviario nazionale e non solo. E il non solo sta nel fatto che gli interessati ed i luoghi istituzionali deputati a simili decisioni abbiano una cultura diversa in fatto di trasporti e traffico, rispettosa del creato ed in questo caso anche dell’economia.
Sarebbe come attuare “autostrade del mare” sulla terra, con una FCU che finalmente riuscirebbe ad “andare come un treno”.
Sante Filippetti

13 maggio 2008
A Marsciano PM e Socialisti ragionano insieme in vista del voto

“Cosa è bene fare per la nostra comunità”? Sullo sfondo di queste parole le segreterie del Partito Socialista e di Proposta Marsciano si sono incontrate per parlare di quello che più ci sta a cuore: Marsciano e i suoi cittadini.
Si è cercato di capire le motivazioni che hanno portato alla svolta politica del 13-14 aprile e come interpretare il forte segnale di cambiamento che il popolo italiano ha voluto dare; si è profondamente riflettuto sulle negative conseguenze che un confronto basato solo sulle differenze ideologiche, che hanno caratterizzato la vita politica del nostro paese, non fanno il bene della comunità; che bisogna assolutamente guardare oltre, spostare l’attenzione da vecchie e ormai superate impostazioni politiche ai temi veri, quelli che esigono una priorità di intervento, tra i quali:
– Trasparenza nelle scelte amministrative.
– Tutela dell’ambiente, argomento che puntualmente ritorna nelle pagine della nostra vita quotidiana.
– Sicurezza, che significa anche uno stretto rapporto con le forze dell’ordine per un controllo puntuale del territorio per combattere non solo le infiltrazioni malavitose, ma anche la deriva dei giovani verso l’uso di alcool e droga.
Di grande interesse è stato riscontrare come su questi e tanti altri temi, le affinità e il comune sentire, che stanno alla base dei due differenti movimenti politici, siano facilmente riconducibili ad una comune azione politica.
Da qui la decisione di organizzare fin da subito un percorso di lavoro comune, aperto anche a quelle forze, movimenti e associazioni che intendono apportare il loro contributo, per progettare la Marsciano del futuro e che porti, in vista delle amministrative del 2009, alla formazione di una alleanza che sia per i cittadini un punto di riferimento affidabile, per una buona e proficua amministrazione della nostra Comunità.
Per il Partito Socialista: Marco Spoleti – Per Proposta Marsciano: Luigi Anniboletti

12 maggio 2008
Epifani continui a fare il "pungolo" e non il difensore d’ufficio

Vorrei rispondere al Sig. Epifani sulla vicenda del tempio della Consolazione.
Per prima cosa la ringrazio dei chiarimenti e delle anticipazioni che ci ha dato (credo che l’argomento non interessi solo me), in secondo luogo vorrei chiarire un concetto che, dato il tono della sua risposta, credo sia sfuggito: la mia è una richiesta di chiarimenti avulsa dalla politica, vorrei solo che lei (che sembra molto vicino al direttivo ETAB ed al dentro delle deliberazioni) facesse la stessa funzione di "pungolo" e controllo delle attività dell’ente come ha fatto in passato con i vecchi direttivi, perchè il fatto che questi amministratori ricevano il suo consenso, non fa di loro degli "infallibili".
A tal proposito cito una sua frase: […] "Il Presidente Severi ed i nuovi consiglieri hanno preso coscienza di questa situazione, ripeto preesistente il loro insediamento ed è stata interessata la funzionaria Romano che dovrà decidere se l’organo sia compatibile all’interno del Tempio." […]. Mentre loro attendono la risposta della funzionaria Romano (credo della soprintendenza ai beni artistici) i lavori di posizionamento dell’organo procedono (in molti sanno che si sta cercando di far passare la cosa come "collocazione temporanea" per poi attendere che, nel tempo, la memoria collettiva "dimentichi"). Perchè non ingiungere uno stop dei lavori in attesa di un pronunciamento? (le mie "fonti" a tutt’oggi mi riferiscono che questo atto non esiste, né lei lo ha riportato).
Cito ancora: […] "Come vede gli amministratori non hanno trascurato e sottovalutato la situazione"[…]: come ho appena spiegato, credo proprio che abbiano sottovalutato la cosa.
Al fine una piccola nota polemica (mi si consenta): […] "La prossima volta, prima di intervenire, sarà meglio che si renda più edotto" […] per rendermi più edotto dovrei trascorrere la maggior parte del mio tempo per uffici ed amministrazioni alla ricerca di documenti e delibere, ciò sarebbe fattibile se non avessi un impegno maggiore: il lavoro! Io, caro Sig. Epifani, ho un lavoro, che amo e che voglio svolgere al meglio, che non mi lascia tempo per ricerche di atti pubblici, e che serve anche (pagando, insieme ad altri milioni di contribuenti, le mie tasse) a mantenere lo Stato ed a pagare le pensioni.
E’ per questo che per prima cosa ho voluto ringraziarla delle notizie ed i dati che ci ha fornito, la ringrazio perchè impiega il suo tempo per renderci più informati possibile circa la "Res Pubblica" e la esorto a continuare.
Cito […] "non sono i suoi occhi che non funzionano ma il suo atteggiamento che potrei definire puerile, sia perché sono demagogiche le sue osservazioni, sia perché Lei appare male informato" […]. Definire "puerile" il mio attegiamento è molto offensivo da parte di un amministratore pubblico (visto che lei si firma sempre "Mario Epifani – consigliere comunale") nei confronti di un cittadino che pone domande (il voluto utilizzo di quel tono serviva appunto a "stimolare" una risposta, a non lasciare il mio uno dei tanti commenti ignorati di questa sezione di Tam Tam); visto che ho ottenuto risposta (che vi è stato uno scambio di opinioni) non era nemmeno "demagogico".
"Male informato"? Parzialmente informato, direi, (per i motivi sopra specificati) visto che ho notizie (ammetto di "corridoio") che non hanno gli amministratori dell’ente. Detto ciò rimane invariata la mia stima per lei e per il lavoro che svolge.
Francesco Menghini

12 maggio 2008
Luca Cardaio è l’Elio Vito "de noaltri"

Abbiamo notato che da tempo il sig. Cardaio, con puntualità cronometrica, non perde occasione ad intervenire con contraddittori completamente fuori tema, ogni volta che in un articolo si cita il termine fascismo, antifascismo, resistenza, 25 aprile, nazisti. Questo ci fa ricordare il primo indimenticabile on. Elio Vito di F.I., ve lo ricordate? Era diventato l’ossessione dei politici (e dei telespettatori) perchè ad ogni dibattito, con la sua voce stridula, interrompeva continuamente i partecipanti (dell’opposta parte politica) con un fiume di parole; la particolare caratteristica era che si parlasse di ambiente o riforme, tempo o religione, ripeteva sempre esattamente le stesse parole: comunisti! comunisti! comunisti!
Ora noi chiediamo al sig. Cardaio che se vogliamo aprire un dibattito comune su fascismo e antifascismo, la Russia di Stalin o il Cile di Pinochet, sul terrorismo nero, lo stragismo e golpismo neofascista, gli anni di piombo e il terrorismo rosso, per noi va più che bene. Però ora stiamo parlando di oggi e di domani, se tutto ciò che sta accadendo in qualche parte d’Italia magari adesso, è per Lei cronaca nera e semplici episodi di teppismo o bullismo.
Se l’emergenza italiana in tema di sicurezza e ordine pubblico è oggi la diffusione di Alcool e droga tra i giovani (categorie comprese tra pirati della strada, frequentatori di centri sociali, discoteche, ministeri) l’extracomunitario (in tutte le sue possibili variabili criminogene, con aggravante se della Romania), la monnezza a Napoli (dove i camorristi combattono in strada contro e a favore della monezza) o la mafia, (di cui oggi è vietato parlare), o la violenza dei gruppi nazi-fascisti (tutti falsi bravi ragazzi di buona famiglia, ma veri criminali.
Solo Carlo Giuliani fu subito descritto dalla stampa come un giovane criminale drogato e invece si scoprì che nella vita era un vero bravo ragazzo, quindi un falso criminale!).
Noi, che abbiamo frequentato un pò meno le discoteche e un pò più la politica, la piazza e, alcuni di noi, il fascismo quello vero, abbiamo la certezza assoluta sulla genesi e la possibile evoluzione di questa situazione politico-criminale: vediamo inquietanti episodi di intolleranza politica, razzista e xenofoba, comportamenti violenti che spesso sfociano in atti criminali, vediamo omicidi commessi da elementi neo-fascisti o nazisti anche per motivi futili (come a Verona) o nello sport, vedi Raciti a Roma, vediamo una stampa totalmente asservita o intimorita, diffondere notizie distorte e creare confusione, che possono ingenerare odio e vendette.
Siamo certi, e non ci vuole molto a capirlo, che qualcosa di marcio e pericoloso sta “bruciando nella pentola Italia” e presto se ne vedranno le conseguenze. Noi le chiediamo di non continuare a fare "l’Elio Vito" della situazione, almeno con argomenti di questa gravità, se ha una sua libera opinione, la esprima.
Le diamo uno spunto: di fronte all’emergenza e al numero di questi episodi di violenza, neanche le questure, (che sicuramente non sono proprio "Case del Popolo") parlano più di casi isolati ma di stretegie di matrice politica.
Comitato Antifascista Tuderte "25 Aprile"
Ass.Nessun Dorma – P.Rif. Comunista – A.N.P.I. Todi

12 maggio 2008
La Sinistra Giovanile dell’Umbria alza la voce

La nomina del governo ombra da parte di Walter Veltroni ha provocato le dimissioni in blocco del gruppo dirigente nazionale della Sinistra giovanile, un gesto forte e deciso rispetto al quale la Sinistra Giovanile dell’Umbria vuole esprimere la sua piena e totale solidarietà. Un consenso, ovviamente, non di maniera o dovuto, ma reale perché frutto della condivisione della sostanza politica della decisione.
Il nostro atto (e dico nostro proprio perché lo faccio mio e della mia organizzazione) non è legato a questa o a quella nomina, come molti hanno detto, ma al metodo scelto che, ancora una volta, ha tradito le regole della partecipazione e della democrazia interna. Nessuno del gruppo dirigente della nostra organizzazione è stato consultato, a nessuno è stata chiesta un’opinione. È il metodo ad essere sbagliato.
Fin ad oggi nessuno nella Sinistra giovanile aveva mai sollevato pubblicamente le proprie perplessità, nemmeno quando la nostra organizzazione è stata esclusa dalle candidature per le politiche (alle quali, invece, hanno partecipato i Giovani della Margherita, come dimostra l’elezione della Pina Picerno) abbiamo esternato il nostro dissenso, segno evidente che la nostra presa di posizione non è strumentale all’ottenimento di alcun posto o a favorire alcuna corrente.
Il nostro è un gesto di dignità politica e personale, fatto in onore della storia della nostra organizzazione e delle giovanile che sarà e che dovrà nascere autonoma e libera dal partito.
Ma il nostro gesto è rivolto soprattutto al partito e a Walter Veltroni, al quale vogliamo dire che non può continuare a sopravanzare le regole di democrazia interna. Dopo aver scelto e non fatto votare da alcun organo del partito la sua segreteria, il governo ombra e la nuova cabina di regia, dopo aver influenzato i partiti regionali nella scelta dei candidati serve una svolta democratica.
E, ovviamente, una richiesta di maggior partecipazione interna e di maggior democrazia noi la rivolgiamo al partito umbro al qualche chiediamo di aprire un’ampia discussione interna. Fino ad oggi c’è stata partecipazione e democrazia (anche se i metodi che portarono alla nomina dello staff regionale furono senza votazione, né consultazioni), e contiamo che dal partito umbro arrivi una lezione di democrazia interna nei confronti del partito nazionale.
Roberto Vicaretti – segretario regionale SG

11 maggio 2008
Parco della Rocca a metà: dopo un anno non è cambiato niente

Sono una Guida Turistica di Todi e dell’Umbria, mamma di un bimbo di 4 anni e amante della nostra stupenda città. Mi chiedo e richiedo ancora: perchè a Todi lasciamo sempre le cose fatte a metà? Perchè dopo anni il "restauro" del Parco della Rocca non è stato ancora ultimato?
Possibile che nessuno si renda conto di quanto è prezioso questo spazio verde sia per noi e per i nostri figli che per il turismo? Sono appena tornata da una passeggiata fatta alla "Passeggiata" e invece che essermi rilassata mi sono arrabbiata da morire: finalmente è stata tagliata l’erbaccia delle "greppe", ma poi tutto è stato lasciato a terra e sopra le panchine che quindi erano inutilizzabili. Tagliata l’erba sono rimasti in bella vista i rifiuti che prima si mimetizzavano nella stessa…
Mi domando: ma chi taglia l’erba non dovrebbe o potrebbe anche ripulire? Possibile che io, incinta al nono mese, non pagata per questo servizio, mi debba ogni volta chinare per raccogliere sporcizie che non vorrei cadessero nelle mani di mio figlio?
Vogliamo sistemare il Belvedere? Quando i turisti arrivano lì spero sempre che non facciano caso alle panchine, alla ringhiera e alle sporcizie nella discarica sottostante, ma si facciano soltanto incantare dal panorama mozzafiato!
E le scalette che dal Belvedere vanno alla Rocca? Il 1°maggio ero lì con mio figlio e ho dovuto spiegare ad un povero turista padre di famiglia come raggiungere il pronto soccorso visto che si era slogato la caviglia scendendo per quelle scalette.
Non parliamo poi del tratto Belvedere-Leoni-Serpentina: ci rendiamo conto che all’inizio della Serpentina c/o Consolazione c’è un cartello che invita il visitatore a raggiungere il centro storico proprio salendo per quel viale che è ridotto malissimo?
E che arrivati in cima non c’è più neanche un’indicazione? E che le "panchine" (o meglio i sedili in pietra con elegante schienale in legno che dovrebbe reggere la terra) sono inguardabili e inutilizzabili?!?
Ci vuole una scienza per capire poi che la Passeggiata andrebbe chiusa ai cani? Anche se i padroni raccolgono le feci, i cani fanno comunque la pipì sugli alberi e sui sassolini che i nostri bambini raccoglieranno per giocare! Allora questo tratto, come è già successo per il Piazzale, lasciamolo ai bambini che, con tutto il rispetto per i cani, sono più importanti!
E con tutto il rispetto per i politici di destra e sinistra, dovete capire che a noi cittadini "normali" interessa fino ad un certo punto sapere quanti voti avete perso o guadagnato: a noi interessa che la nostra città sia bella, vivibile, valorizzata per tutte le ricchezze che ha e soprattutto a noi interessa essere ascoltati: avevo scritto una lettera del genere l’anno scorso… purtroppo sono di nuovo qui a chiedere di fare qualcosa.
Elisa Picchiotti

11 maggio 2008
Pista di atletica: la soddisfazione dei precedenti Amministratori

La riapertura della pista di atletica avvenuta il 10 maggio è il coronamento di un impegno politico ed amministrativo che ha iniziato il suo iter progettuale ed economico-finanziario tra la fine del 2003 e gli inizi del 2004. L’amministrazione guidata dal sindaco Catiuscia Marini si è attivata per reperire le risorse necessarie, 650.000 euro, sulle finanze comunali, beneficiando di agevolazioni regionali e nazionali.
Il progetto è stato redatto dall’Ufficio tecnico Comunale, a testimonianza delle professionalità che nella pubblica amministrazione esistono e sono competenti.
L’opera in questione dopo la fase di progettazione e finanziamento è stata inserita nel piano annuale delle opere pubbliche del 2006 e puntualmente sono stati appaltati i lavori, conclusi nel 2008, seppur con un anno di ritardo a seguito del cambio dell’amministrazione.
Veder conclusa un’opera per la quale negli anni passati si è lavorato con impegno e dedizione da parte dell’amministrazione comunale e delle strutture tecniche ed amministrative comunali nonché della Ditta Bies e Settembre Costruzioni che hanno realizzato i lavori con grande professionalità, è per me insieme ai componenti di Giunta e Consiglieri comunali della passata amministrazione, motivo di grande soddisfazione .
Ora la città dispone di una struttura in grado di soddisfare al meglio le esigenze dei giovani, degli appassionati dell’atletica, delle scuole e più in generale di tutta la cittadinanza.
Il mio augurio è che ora sia attivata una gestione corretta e coerente con gli scopi per cui l’opera è stata realizzata e che il Consiglio Comunale sia messo nelle condizioni di definire, in accordo con le società attive nel settore dell’atletica, un regolamento che garantisca, non solo le attività sportive ma, anche la salvaguardia della struttura.
Rita Petrazzoli – Consigliere comunale del PD

10 maggio 2008
A Verona non sono stati i neo-fascisti

Mi piace contraddire chi sostiene che Verona è stata sede di un atto di fascismo: proprio qualche minuto fa il TG ha parlato del triste quanto sconsiderato episodio il cui triste epilogo è stato l’assurda conseguenza di uno spinello rifiutato. Quindi nulla, proprio nulla, a che vedere con la politica. Nessuna strega o fascista da bruciare sul rogo o di cui aver paura. Un episodio sconcertante sì, ma non per i risvolti politici che, ri-sottolineo, non ci sono, negativo perchè è il segno di un mondo giovanile sempre più disagiato, allo sbando, privo di valori sociali e di un minimo rispetto per il prossimo. Ogni occasione è buona per rispolverare e enfatizzare il fascismo: parlarne per mantenersi vivi. Mi piacerebbe proprio sapere, se fosse possibile, cosa ne pensano Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola… Chissà cosa direbbero dell’antifascismo gli uomini della scorta di Francesco Coco o lo stesso procuratore? Chissà se Felice Maritano, Francesco Cusano, Sergio Bazzega o Vittorio Padovani o altri militari della forze dell’ordine parlerebbero di aggressioni neofasciste? E l’avvocato Croce? O giornalisti come Carlo Casalegno? E Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Raffaele Lozzino, Francesco Zizzi insieme ad Aldo Moro? Purtroppo, come tanti altri, non possono più dirci nulla, vittime di chi alla dittatura fascista voleva contrapporre qualcosa di più giusto e umano: la dittatura proletaria e comunista in Italia. Sicuramente direbbero che tutti gli intellettuali e militanti di sinistra che dall’alto, altissimo pulpito da cui predicano l’antifascismo, che ricordano sempre ciò che un’unica persona provocò sessantanni fa come fosse oggi, non guardano nel loro giardino politico e si dimenticano di cosa è stato fatto nei più recenti anni ’70 ed ’80 dai loro militanti. L’elenco dei nomi è molto, molto più lungo: ma noi non amiamo rispolverare ogni giorno i frutti amari di un passato macchiato di sangue e molto più recente del Ventennio. Guardare indietro sì, ma per andare avanti. E per andare avanti non bisogna avere scheletri negli armadi e predicare la paura di una rinascita del fascismo.
Luca Cardaio

11 maggio 2008
Il ritorno di Oliviero Bocchini: ascoltatemi, altrimenti mi arrabbio

Se l’inesperienza è giustificata, non può esserlo altrettanto presunzione o peggio l’arroganza di potere.
Impegnato fuori regione da ieri mattina presto fino a questa sera tardi, solo prima di andare a dormire ho letto la risposta integrale, preannunciatami dallo stesso assessore Serafini in serata in occasione della cerimonia di inaugurazione delle Cantine Franco Todini.
Non intendo assolutamente polemizzare, ma una replica su inesattezze e non realtà riportare dalla nota dell’assessore titolata "a Todi la struttura comunale sta lavorando bene" mi è d’obbligo.
1- Il sottoscritto, nella lettera aperta al sindaco, ha fatto riferimento, a mo’ di esempio ritardi della burocrazia comunale, che mentre tutti gli altri anni passati il contributo annuale per la gestione delle zone verdi veniva erogato entro gennaio, massimo febbraio, quest’anno ai primi di maggio non si è visto ancora un centesimo.
Questi sono i fatti. Mi sarei aspettato dall’assessore Serafini un plauso per avergli dato la motivazione di verificare presso il funzionario reponsabile del settore perchè simili ritardi. Invece ed incredibilmente nulla di tutto questo, anzi l’assessore Serafini prende un abbaglio rispondendo e facendo riferimento ad atti di tutta un’altra pratica, dove per amore del centrodestra preferisco non parlarne in questa sede, ma colgo l’occasione di invitare il sindaco a mettere un po’ di ordine tra i propri assessori, poichè la pratica dell’ampliamento dei locali del circolo di Cecanibbi è stata assegnata all’assessore alle frazioni Todini. Evitiamo anarchia e confusione tra assessori.
2- In merito al funzionamento degli uffici comunali: su questo possiamo discuterne quanto si vuole poichè sono giudizi soggettivi in cui l’uno vale l’altro.
Ma attenzione assessore Serafini e di riflesso sindaco Ruggiano: spero, mi auguro di sbagliarmi ma ho tanto l’impressione che il "a Todi la struttura comunale sta lavorando bene" ha il sapore delle espressioni di Prodi che dopo mesi e mesi di dichiarazioni "il governo sta lavorando bene" ha fatto la fine che ha fatto.
Concludo con un invito per amore di patria: preferisco vedere accolta qualche mia richiesta di incontro e/o di colloqui anche telefonico, che per troppe volte negli ultimi mesi ho visto inevase, anzichè essere costretto a parlare attrraverso la stampa.
Se, per esempio l’assessore Serafini, visti i rapporti tra noi, mi avesse cercato per dei chiarimenti, molto prababilmente questa coda di polemica si sarebbe evitata e se il sindaco Ruggiano come ho chiesto questa sera non mi riceve entro 2-3 giorni, sarò, mio malgrado, costretto ancora parlargli attraverso i giornali su altre e più pesanti, a mio avviso, disfunzioni nell’operatività dell’Amministrazione.
Oliviero Bocchini

10 maggio 2008
Aggressioni neofasciste: situazione allarmante da non sottovalutare

La gravissima aggressione di Verona rappresenta solo l’ultimo episodio che ha visto protagoniste bande neofasciste. Sulla base della semplice consultazione dei media locali e nazionali, oltre che delle sempre più numerose segnalazioni, tra il gennaio 2005 e l’aprile 2008, si sono verificati in Italia oltre 262 aggressioni fasciste, insieme a 98 atti vandalici inneggianti al nazifascismo, danneggiamenti, scritte e minacce personali, 88 attacchi a sedi di centri sociali, sedi militanti, sedi di partiti, sindacati, Anpi; 98 aggressioni a giovani di sinistra, antifascisti, militanti e frequentatori di centri sociali; 76 altre aggressioni a immigrati, omosessuali, giornalisti, ragazzi qualunque.
E poi, i tre morti negli ultimi cinque anni: nel 2003 a Milano, «Dax», Davide Cesare, aggredito ed ucciso da un gruppo di neofascisti. Il 27 agosto 2006, Renato Biagetti accoltellato da due giovani di estrema destra sul lungomare di Focene, poco lontano da Roma e venerdi 1°maggio, Nicola Tommassoli a Verona ucciso da già noti teppisti di estrema destra. Con delle differenze, perché non tutte le azioni sono episodi di violenza squadrista, e in alcuni casi non si va più in là di “episodi espressione della cultura fascista” che comunque non vanno sottovalutati.
Le analisi degli esperti, che dicono che in Italia ci sono soprattutto episodi di “bullismo con la testa rasata”, li convince a metà: non è del tutto vero che chi compie questi gesti non abbia idea di quel che fa. Si può dire che odiano comunisti ed ebrei già a quindici anni senza conoscerne neppure uno.
C’è un Osservatorio Antifascista sul web che aggiorna quotidianamente la lista in base a notizie monitorate e confermate, in questi dati parziali non compaiono i fatti NON DENUNCIATI e di minor entità, che sono decisamente in numero superiore.
I fatti più recenti, ad esempio, sono accaduti il 9.05.08 a Figline Valdarno (Fi): Aggressione fascista, 9.05.08 a Roma: aggredito sotto casa uno studente attivista di sinistra di 18 anni, 9.05.08 Roma: aggressione fascista a Ciampino.
Già nel “Rapporto sulla criminalità 2006” del Ministero dell’Interno, come nella successiva “Relazione sulla politica informativa e della sicurezza” del secondo semestre 2006, approntata dalla Segreteria generale del Cesis (l’ex comitato di coordinamento dei servizi segreti), si erano dedicate diverse pagine alle organizzazioni neofasciste, denunciando, da un lato, “lo spiccato profilo aggressivo con il compimento di atti di intimidazione violenta” e di “deriva oltranzista”, dall’altro, “atteggiamenti razzisti sfociati in episodi ed atti di vandalismo ”. La lista delle indagini aperte per attentati e aggressioni di stampo neofascista è veramente inquietante oltre che drammaticamente corposa, c’è poco da “strumentalizzare”.
Comitato Antifascista Tuderte, Ass. Nessun Dorma, Rifondazione Comunista – A.N.P.I. Todi

10 maggio 2008
Quando certi fatti di cronaca vengono strumentalizzati

Prendo spunto dall’intervento, apparso recentemente sul forum, della signora o signorina Valentina Bonomi, per evidenziare come certi fatti di cronaca, indubbiamente gravi, vengano spesso strumentalizzati in maniera veramente allarmante. Ribadendo la gravità dei fatti di Verona, credo che la stampa in primis e certi politici poi, debbano essere un pochino più lucidi e soprattutto obiettivi, quando trattano tali avvenimenti.
Nel caso specifico, stampa (non solo di sinistra), televisione, internet e politici di sinistra hanno rappresentato una realtà che guarda caso è stata smentita dai superstiti dell’aggressione, dagli stessi teppisti e soprattutto dagli inquirenti, in quest’ultimo caso sulla base anche di riscontri oggettivi).
Perchè alla fine il caso di Verona non ha nessuna implicazione politica, se non nella testa di qualche persona che evidentemente ha interesse diretto a strumentalizzare la vicenda, piuttosto rappresenta uno spaccato tipico del modo comportamentale di tanti nostri giovani connazionali.
Mi sembra di ricordare che tutte le domeniche, da svariati decenni, in qualsiasi parte di Italia si compie il rito della “rissa legalizzata” e non mi sembra che ciò avvenga nel nome dell’odio politico. Recentemente un giovane di Parma ha perso la vita in un incidente “stradale”, direttamente connesso al rito domenicale di cui sopra; questo giovane tornava a consumare il proprio svago dopo aver scontato una blanda punizione, inflittagli per i propri comportamenti “anomali”, eppure questo ragazzo, riconducibile alla sinistra extraparlamentare è stato considerato quasi un eroe.
Quando ero più giovane, ma credo che anche ora le cose vadano più o meno nello stesso modo, vi erano gruppi di ragazzi che cercavano il divertimento attraverso il rito del “rimorchio”, altri invece non si interessavano affatto del “pelo” e godevano se potevano metter su rissa in qualsiasi modo; non mi sembra di ricordare che questi buontemponi menassero le mani per nobili intenti politici.
Per concludere vorrei capire se le considerazioni fatte dall’autrice dell’intervento in parola, circa il dilagare di una “sottocultura xenofoba, razzista, antisemita ec. ecc., in certe città del Nord Est”, siano frutto di conoscenza diretta degli stili di vita di quelle genti o siano piuttosto una rappresentazione stereotipata fatta da certi ambienti della contro informazione “italiota”.
Io che frequento abitualmente anche quei luoghi e sto in contatto anche e soprattutto con un certo comparto produttivo, mi sono reso conto, più che altro, che in certe zone di Italia la gente si è veramente rotta le scatole di un sistema politico che tende a tutelare, italiano o non, chi delinque piuttosto che chi crea reddito.
Maurizio Galletti

10 maggio 2008
A proposito di "Amici" e della lettera di Agnese

Mi riallaccio al concetto di non “essere interiormente artisti” che mi è piaciuto. Oggi un bambino partecipa alla recita dell’asilo e già si sente un attore,
figuriamoci come si possa sentire quello stesso bambino di fronte ad una folla urlante in Piazza del Popolo a Roma, una folla che intasa le vie e rende difficile il passeggio di chi malauguratamente, ignaro, passi di lì.
Io non ce l’ho con “Amici” solo perché “malauguratamente” passavo di lì, anche, ma soprattutto perché contribuisce a veicolare dei messaggi, a mio avviso, pericolosi e pericolanti.
C’è un’esasperazione del relativismo che indispone, non credo di essere l’unica ad aver notato come nei programmi della De Filippi qualsiasi cosa diventi un’opinione.
Non so: A sputa a B, B chiede ad A come mai gli abbia sputato ed A risponde: “QUESTO è UN TUO PENSIERO!”.
Ma nell’era dello psico-nano ormai diventa secondario, c’è chi viene acclamato con saluti romani, ma non è fascista e chi confessa omicidi e il giorno dopo aggiunge: NO SCHERZAVO, quindi…
Tornando al punto: una delle parole più abusate del nostro tempo è la parola Arte. Si parla di arte non appena si vede un palco, un microfono, una cinepresa. Non è così.
L’Arte è rara e spesso lontana, perché la si liquida etichettandola come noiosa. Certo, se vai a vedere l’ennesimo Pirandello a 5 atti + IVA è possibile avvertire una leggera stanchezza, ma non sempre Pirandello annoia e non c’è solo Pirandello o la Corazzata Potemkim alla Fantozzi. A volte per trovare l’Arte bisogna stare attenti, guardarsi indietro, davanti e ai lati, bisogna leggere in genere e i trafiletti nella pagina dello spettacolo nello specifico, guardare le locandine e tenere d’occhio chi sembra promettente. Si deve dare fiducia anche a chi è meno noto. Può capitare che quelli bravi in televisione non ci vadano nemmeno o che vengano intervistati verso l’una e mezza di notte.
Agnese mi sembra una ragazza in gamba, perché ha avuto il coraggio di dire la sua già in questo spazio, ha accettato il rischio di andare controcorrente e, credo, farà in tempo a capire cosa di “Amici” può essere tenuto in considerazione e cosa no.
A capire, ad esempio, che si può cantare, ballare e recitare e che si può anche senza passare per il baraccone di “Amici”, senza il “pubblico-parlante” che speriamo faccia la stessa fine del grillo e senza quei patetici (patetici nel senso di ricchi di pathos): “cioè, Maria, mi emoziona un casino quando balla!”
Basta che, a poco a poco, si torni ad assegnare i giusti nomi alle cose, scindere chi canta da chi sa cantare, chi recita da chi sa recitare, chi scrive da chi sa scrivere e così via, dopodichè ci saranno meno malintesi.
Bisogna smettere di pensare a chi rifiuta un certo modello come all’intellettualoide di turno, magari di sinistra. Il pubblico-parlante, i tronisti, i pianti isterici di un ragazzo in tv perché la maestra di canto lo ha preso di mira, non possono essere gli stimoli ai sogni di chi deve sognare.
E’ meschino da parte di chi lo propone. Tutt’al più certe trasmissioni vanno guardate con lo stesso spirito con cui si guarda Studio Aperto, consci che si tratti di un programma comico (che Tiziano Ferro di sottofondo al servizio sull’ennesimo operaio morto conferma) o con la stessa bonaria ironia di
quando si va dalla nonna, un po’ sorda e con le cataratte, a cui capita di lasciare inavvertitamente su Rete 4 al momento del Tg di Emilio Fede e lo si continua a guardare per vedere cosa fa l’unico dei pupazzi di Bim Bum Bam che ha fatto carriera, magari perché ti chiedi chi è che lo muove da dietro, anche se una risposta dentro di te c’è già.
Agnese Tomba, Paolo Gervasi, esagero: italiani! (visto che lo psico-nano lo dice sempre che gli italiani lo sanno quello che fanno), aiutiamoci! Non diamola vinta alla De Filippi, non facciamole capire che c’è riuscita, che ci interessa veramente diventare famosi per fare i trenini a Buona Domenica, diciamole che è arrivata l’ora che si faccia venire in mente programmi più edificanti, anche per lei stessa, perché al momento è una testa al servizio del male, ma sempre una testa… notevole.
Livia Ferracchiati


9 maggio 2008
Caso campetto di Ilci: parla l’assessore alle frazioni Todini (da Ilci)

Vorrei fare alcune precisazioni in merito alla nota vicenda dell’area verde di Ilci, problematica che dura ormai da quasi quattro anni e che mi ha coinvolto inizialmente come membro del consiglio economico della parrocchia, poi come presidente del Comitato frazionale di Ilci e da ultimo in veste di pubblico amministratore.
Credo di conoscere molto bene la materia del contendere avendola valutata da ogni angolazione possibile e gli amici di Ilci sanno bene che mi sono sempre adoperato per trovare una soluzione condivisa per poter metter fine alle laceranti divisioni che da tempo incidono negativamente nella vita sociale e aggregativa della nostra frazione.
Come ben sa l’avvocato Battisti, tra la Parrocchia ed il Comune di Todi c’è un contratto che appunto affida la gestione al parroco Don Todini e dato che questo è appunto un contratto, non può essere rescisso se non per volontà di entrambi i contraenti. La Diocesi, nei casi che prevedono queste fattispecie ha delle direttive C.E.I. alle quali attenersi.
Per poter garantire comunque un miglior utilizzo pubblico ho proposto di cambiare l’accordo intesa (che è parte del contratto di convenzione) prevedendo anzichè solo 2 persone ad infinitum, quattro o sei soggetti delegati all’uso della struttura, in rappresentanza sia del Comitato frazionale che della Parrocchia.
Questa soluzione non è stata concertata ma proposta sia al Vicario Don Carlo Franzoni che al Parroco Don Ferdinando Todini che si sono pronunciati favorevolmente (per la prima volta!). Con mio rammarico alcuni componenti del Comitato ora non accettano questa soluzione che come ammette l’Avvocato Battisti era stata proposta tempo fa dal Comitato stesso.
Per completezza di informazione, il sindaco Ruggiano è già venuto due volte ad Ilci sempre per lo stesso problema, come vennero anche gli assessori Bertini e Menghini.
In definitiva la proposta che ho fatto a nome dell’Amministrazione Comunale, indipendentemente da come la si voglia valutare, vuole essere foriera di un apertura al dialogo e non di nuove divisioni.
Ugo Todini – assessore alle frazioni del Comune di Todi

9 maggio 2008
Del degrado della Consolazione risponde il vecchio Cda dell’Etab

Caro Francesco Menghini, non sono i suoi occhi che non funzionano ma il suo atteggiamento che potrei definire puerile, sia perché sono demagogiche le sue osservazioni, sia perché Lei appare male informato. Il Consiglio d’Amministrazione dell’Etab è stato rinnovato, su nomina del Sindaco Ruggiano, il 5 febbraio 2008. A quella data l’organo era già installato. In quanto alle lampade per il riscaldamento, anch’esse, erano già in funzione da moltissimo tempo. L’Ente ha una convenzione con la Parrocchia e non ha mai autorizzato tali opere, così come la Soprintendenza e la Curia.
Lo chieda dunque all’ex Presidente Ferracchiati ed al vecchio Consiglio d’Amministrazione, come mai hanno permesso certe deturpazioni, come Lei le chiama. Il Presidente Severi ed i nuovi consiglieri hanno preso coscienza di questa situazione, ripeto preesistente il loro insediamento ed è stata interessata la funzionaria Romano che dovrà decidere se l’organo sia compatibile all’interno del Tempio. Personalmente penso che debba essere rimosso e credo che ciò avverrà. Le dirò che il Presidente Severi sta portando avanti un progetto (era già promosso del vecchio Consiglio) di interventi sui rivestimenti in piombo delle cupole, per la realizzazione di un impianto a pavimento per il riscaldamento e per l’illuminazione esterna al Tempio. Questo progetto prevede una spesa di 2,5 milioni di euro e verrà realizzato con un contributo concernente l’otto per mille. L’Etab è in attesa dell’approvazione della Presidenza del Consiglio che gestisce ed eroga questi fondi. Come vede gli amministratori non hanno trascurato e sottovalutato la situazione. La prossima volta, prima di intervenire, sarà meglio che si renda più edotto.
Mario Epifani – consigliere comunale

9 maggio 2008
Ancora per Agnese e i suoi "Amici": non distruggete i sogni!

Ho letto anch’io con molta attenzione la lettera di Agnese che oltretutto conosco molto bene ed è una ragazza davvero in gamba! Concordo pienamente con il suo punto di vista sull’argomento sollevato da Paolo Gervasi in merito alla trasmissione di Maria De Filippi "Amici".
Nonostante i miei 35 anni, mi sono appassionata molto alla manifestazione. Anche a me piacerebbe un giorno essere qualcuno… non tanto nel mondo dello spettacolo, quanto nella vita di tutti i giorni: avere carisma, talento, intelligenza non porta per forza ad apparire in televisione.
Ma la cosa che la trasmissione di "Amici" trasmette ai giovani, secondo me, è proprio la voglia che si può riuscire ad emergere. Vedere ragazzi che a soli vent’anni hanno già alle spalle anni di studio nel ballo, nella recitazione e nel canto è sicuramente uno stimolo per i giovani per appassionarsi a qualcosa soprattutto per coloro che nella nostra società, lo sentiamo nelle cronache di tutti i giorni, sono accusati di bullismo, di apatia, di insofferenza verso tutti e tutto.
I genitori che giudicano questa trasmissione diseducativa dovrebbero far capire ai loro figli che il desiderio di migliorare con anni di studio, di sacrifici, non va visto con l’aspetto prettamente televisivo.
La televisione è spettacolo ed è giusto che ci siano battibecchi, preferenze, giudizi: la televisione è così.
Ma l’aspetto educativo della trasmissione ed il messaggio che i giovani devono cogliere è proprio la consapevolezza che è con lo studio e con la passione che si può riuscire ad emergere, a far vedere chi si è e in che cosa si crede.
Se poi, qualcuno riesce ad avere un pizzico di popolarità, cosa c’è di male? E’ vero, durerà poco, ma sarà un’esperienza che resterà nella memoria di chi l’ha vissuta per sempre e se la passione per ciò in cui si crede è vera, nessuno al mondo vieterà di portarla avanti e di continuare a crederci.
Claudia

9 maggio 2008
Lettera ad Agnese (a proposito di "Amici" al Todi Festival)

Cara Agnese, non solo la tua lettera è stata presa in considerazione, ma è stata letta da me con grande attenzione e con moltissimo interesse. Ti ringrazio per averla scritta, e ti ringrazio per aver deciso di contribuire al dibattito pubblico proponendo, con chiarezza e decisione, un punto di vista che altrimenti rischiava di essere trascurato.
Provo a rispondere cercando di precisare la mia idea. Mi chiedi se ho mai sognato di diventare “qualcuno”. Sarò sincero: non solo l’ho sognato, ma lo sogno tuttora, e lavoro e studio tutti i giorni con grande impegno per realizzare il mio sogno. Per questo credo di poter capire quello che provi. Soltanto che io ho trovato stimoli e obiettivi per la mia voglia di fare in altri modelli, che non sono quelli proposti dalla televisione. E mi piacerebbe che un festival provasse a presentare ai miei e ai tuoi coetanei proprio quei modelli culturali alternativi che possono aiutare a cercare strade non convenzionali, non già tracciate e preconfezionate. Al teatro io vorrei vedere altre forme di intelligenza, di creatività, di pensiero. Non vorrei vedere quei litigi continui, quelle scenate, quelle urla che secondo me offendono l’intelligenza di tanti ragazzi come te. Non vorrei che passasse l’idea che si possa fare a meno dei maestri, come a volte sembra suggerire “Amici”.
La tua voglia di sognare, di immaginare un futuro, di impegnarti al massimo per raggiungerlo è bellissima. La mia paura però è che i signori della televisione sfruttino questo entusiasmo che c’è in molti ragazzi per vendere delle illusioni. I ragazzi che vediamo in tv non diventano realmente, interiormente, degli artisti. Vengono utilizzati per una stagione e per qualche spettacolo teatrale e poi vengono accantonati, oppure devono comunque ricominciare da capo e costruirsi faticosamente una carriera fuori da quel mondo di plastica che sono gli studi di Canale 5.
La strada verso il successo, di qualunque tipo, come tu dimostri di aver già capito, è faticosa, difficile, dolorosa, lenta. La televisione invece, secondo me, propone un’idea di eccessiva facilità e rapidità: un’idea che prima o poi si scontra inevitabilmente con la realtà. Ripeto, niente di male a volere in tutti i modi riuscire in qualcosa. Proprio per questo, a chi come te dimostra intelligentemente di aver capito quanto la riuscita sia legata all’impegno, dico che non bisogna fidarsi delle scorciatoie. E dico soprattutto che non c’è soltanto il modello di “Amici”: ci sono tanti modi per affermare la propria personalità. Tu ad esempio con la tua lettera, esercitando il pensiero, ragionando, scrivendo, hai già dimostrato di avere un grande carattere. E, perdonami per la battuta, hai dimostrato di meritare molto di più di “Amici”. Fossi in te io non mi accontenterei, chiederei ancora di più a questi adulti che vogliono sempre darci le cose più semplici e banali. Io non mi sono accontentato, e sto ancora cercando. Spero di aver risposto, almeno in parte, alle tue obiezioni e alle tue domande. Forse continuerai a non essere d’accordo con me: l’importante è che continui anche ad aver voglia, sempre, di discutere e di confrontarti.
Paolo Gervasi

9 maggio 2008
Brava Agnese, ma il problema sono gli "amici degli amici"

Vorrei fare i complimenti ad Agnese per il coraggio di ammettere cose che molti coetanei non fanno per snobismo un po’ come gli adulti che non hanno mai votato qualcuno.
Quanto affermi è pienamente condivisibile. Secondo me il punto non è se è diseducativo o meno ma la carenza da parte di molti ragazzi di forza nell’accettare il mancato raggiungimento dell’obiettivo. Questo è un tema che penso sia interessante sviluppare. Oggi, sembra, che il successo sia “l’unico” interesse di molti giovani. Attenzione, ho indicato “successo” non realizzazione di un sogno ma inteso come visibilità, comparsate in discoteca o cose del genere. Ciò, probabilmente, è si diseducativo.
Sei sicura che tra tutti i ragazzi (di Amici e non) ci sia la voglia di studiare? Se così fosse la scuola DeFillipana potrebbe essere una grande opportunità. Ciò che mi lascia perplesso è il contorno a partire dal pubblico che attacca indiscriminatamente per il solo gusto di criticare, i clan personali che strepitano per il solo fatto di essere conoscenti dell’allievo (che per inciso è sempre il migliore in assoluto), la mancanza totale di autocritica, il sentirsi migliori degli insegnanti (vedasi gli attacchi alla Celentano e a Luca).
Una domanda, visto che parli a nome di tutti i ragazzi a cui piace il programma, avete mai parlato di cosa succede a coloro che “falliscono”, che non raggiungono il loro obiettivo, che ricevono diversi “no” sulla faccia? Hanno la forza di capire che probabilmente non sono all’altezza della situazione oppure né faremo tanti insoddisfatti, presuntuosi, arroganti adulti?
Maurizio Pierdomenico

8 maggio 2008
Todi Festival: io sto con gli Amici di Maria De Filippi

Volevo rispondere all’articolo di pagina 21 di TamTam, scritto dal signor Paolo Gervasi, che accusava in primis Costanzo, poi la De Filippi e tutto il suo seguito, ed infine noi ragazzi che seguiamo i loro programmi. Volevo specificare che ho 15 anni e forse la mia risposta non sarà neanche presa in considerazione ma parlo a nome di tutti i ragazzi e le ragazze di Todi a cui piace sognare con “AMICI di Maria De Filippi” programma, appunto, messo in discussione!
Innanzitutto volevo chiedere al signor Gervasi se in vita sua ha mai sognato di diventare “qualcuno” nel campo dello spettacolo, se ha mai pensato che “l’uno su mille ce la fa…” di Morandi potesse divenire realtà; molti di noi ci credono ed in parte hanno iniziato seguendo questa trasmissione dove possiamo trovare gli stimoli giusti grazie alla voglia di dare il meglio di sé che fa emergere da ogni suo concorrente, alla voglia di migliorarsi come artista e come persona, alla gioia che dà studiare imparare sempre di più seguendo un cammino ed arrivando fino alla me…
Molti adulti sono contrari a queste trasmissioni che vengono chiamate anche diseducative: secondo lei è diseducativo inseguire il proprio sogno e lavorare sodo sino ad arrivare a raggiungere la propria meta? Per me, NO! Infine volevo chiedere cosa ci sarebbe di male ad inserire in un festival così importante per Todi dei ragazzi che hanno una strada davanti, perché non dare loro la possibilità di esibirsi se hanno grinta e talento da vendere?
Sarebbe un grande incentivo anche perché il teatro cittadino, come ha denunciato anche lei è spesso vuoto, questa sarebbe una grande opportunità per Todi di riempire il teatro di ragazzi, cosa che sarebbe veramente splendida anche per far avvicinare i più giovani a questo meraviglioso mondo, lentamente, a piccoli passi… fino a raggiungere il nostro più grande sogno!
Agnese Tomba

8 maggio 2008
Centrale Enel: si riaccende la guerra a Gualdo Cattaneo

Da un’attenta analisi della richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale per la centrale a carbone di Ponte di Ferro, presentata da ENEL al Ministero dell’Ambiente risulta che il gestore dell’impianto non ha ancora presentato istanza di non-procedibilità riguardo al progetto di ampliamento e co-combustione di biomasse.
Ciò significa che, nonostante l’ENEL per mezzo del proprio portavoce Massimo Bruno abbia dichiarato, nello scorso gennaio, che l’Azienda "non intendeva e non intende procedere all’utilizzo di biomasse è (…) qualora non si determini una condizione di consenso del territorio […] che al momento non sussiste", di fatto continua a richiedere l’autorizzazione per un progetto a cui si è pubblicamente dichiarata non più interessata.
Ricordiamo che un ampliamento della centrale ed ancor più una sua parziale conversione a biomasse (cosa che autorizzerebbe anche la combustione dei rifiuti ai sensi di legge) comporterebbe l’aumento delle già molto serie problematiche ambientali del nostro territorio, lederebbe ulteriormente l’immagine dell’agricoltura di pregio (in primo luogo il Sagrantino DOCG e l’Extravergine d’oliva DOP) rischiando di comprometterne il prestigio, ed influirebbe negativamente sul valore catastale degli immobili del territorio: il nostro Comune ed i Comini limitrofi risulterebbero, in definitiva, impoveriti sotto tutti i punti di vista.
Per quale motivo l’ENEL che, a parole, si dichiara "non più interessata" a bruciare le biomasse a Gualdo Cattaneo, non ratifica in via ufficiale la rinuncia al progetto? Si aspettano forse le prossime elezioni amministrative, nella speranza che si determini quel "consenso" di cui hanno tanto bisogno?
Se non ricordiamo male il centrodestra, sia a livello locale che regionale, si è più volte espresso in favore di un raddoppio della centrale, nonostante più di una personalità del mondo scientifico sia venuta – gratuitamente – a Gualdo Cattaneo a parlare dei rischi ambientali e sanitari connessi con la presenza di centrali a carbone, spiegando in maniera documentata come non esistono sistemi di filtraggio in grado di rendere questi impianti sicuri per la salute.
Chi sostiene il raddoppio della centrale dimostra di aver a cuore gli interessi del gestore dell’impianto e della lobby locale degli autotrasportatori molto di più del diritto alla salute e ad uno sviluppo ecosostenibile del territorio di tutti i cittadini.
Per questi motivi il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo invita tutti i cittadini del comprensorio ad entrare in contatto con i propri attivisti e si dichiara ora più che mai pronto ad intraprendere anche le vie legali a tutela del territorio.
Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria

8 maggio 2008
L’Etab pensi al tempio della Consolazione!

Ho una domanda per il Signor Epifani (vedi lettera più sotto) che non riesco a trattenere: lo sa lei, signor Epifani, che anche la chiesa della Consolazione fa parte del patrimonio ETAB (da qui il nome ETAB La Consolazione)? Se sì, mi spiega allora come fa a dire che il nuovo direttivo sta ben lavorando quando la chiesa in oggetto è costantemente deturpata nel suo assetto interno da: orrende lampade da riscaldamento (visto che lei era esperto in elettricità saprà anche dirci quanto sicure….); sedie in plastica da giardino; banchi-vendita più ampi di quelli del mercato; e ultimo ma non ultimo, l’orrore degli orrori: un organo ingombrante, orrendo, inutile, ultracostoso ed assolutamente inguardabile, che occupa una intero lato della chiesa.
I signori dirigenti dell’ETAB evidentemente non sono mai entrati in quella chiesa (non per pregare, ma per fare un sopralluogo dei beni che amministrano) altrimenti non si spiega cio.
Un ultimo appello voglio rivolgerlo all’assessore ai beni culturali: vada, veda e poi mi dica se sono i miei occhi a mal funzionare!
Francesco Menghini

8 maggio 2008
A Cuba non per "tizio" o per "caio" ma per la città

Mi scuso da subito se per brevità mi limiterò ad una risposta veloce in merito alla polemica sul viaggio del sindaco e della delegazione di Giunta a Cuba. Il fatto è, e con questo vorrei rassicurare i cittadini, che non ci sarebbe alcun motivo di alimentare polemiche. Le circostanze e le opportunità di questo viaggio sono state ampiamente chiarite dall’assessore Serafini.
Nessun costo per l’Amministrazione ma soprattutto l’occasione di incontrare tour-operators e delegazioni dei nuovi attori dell’economia mondiale e di conseguenza del futuro mercato del turismo. Gli amministratori tuderti sono stati invitati a partecipare in un contesto in cui non potevano decidere di portare "tizio" o "caio" ma, sicuramente, riporteranno contatti che non lasceranno solo a "tizio" o "caio" ma a disposizione dell’intera comunità.
Sorprende, piuttosto, che anche in questa occasione in cui l’intenzione era di migliorare la visibilità della nostra città si sia trovato lo spunto per alimentare acredine.
Sono un principiante della politica a differenza di tanti che scrivono, ma ritengo che in tempi non sospetti la stessa cosa sarebbe stata vista, addirittura, con favore.
Grazie a tam tam che gestisce questo spazio di confronto e grazie a chi alimenta il dibattito nell’ottica di formulare proposte per migliorare la vita nella nostra amata città.
Mario Ciani – assessore del Comune di Todi, vice-sindaco pro tempore


8 maggio 2008
Cosa hanno portato a Cuba gli amministratori di Todi?

In merito alla gita a Cuba degli amministratori sarebbe stato utile conoscere la composizione della delegazione, ovvero se oltre al trio di assessori sono state previste altre presenze.
Se la memoria non mi inganna, in altri tempi (capisco che un conto è il Governo Italiano un conto è Todi) in occasione di un viaggio in Cina di una delegazione del Governo erano stati inseriti anche degli imprenditori. Mi chiedo se è stata pensato di portare a Cuba anche degli operatori turistici di Todi?
E poi… La presenza della Prof.ssa Bergamini non sarebbe stata utile? Oppure quella del consigliere Martorelli, che avrebbe potuto decantare lo splendido sito Internet del Comune di Todi con tutte le sue possibilità di prenotazioni online, nonchè quello suggestivo sui circuiti del paesaggio.
Sarebbe interessante sapere cosa hanno portato in borsa i nostri rappresentanti, forse Costanzo?
Maurizio Pierdomenico

7 maggio 2008
Todi a Cuba: l’assessore Serafini risponde al Pd

Ritengo che il PD ed il suo segretario Carlo Rossini si siano particolarmente divertiti nello scrivere il comunicato riguardante la visita della delegazione Tuderte in occasione della Fiera Internazionale del Turismo di Cuba. Non può non essere che così visto che l’ironia (spesso mal celata) con la quale si affrontano certi argomenti e si polemizza sulle scelte del sindaco in merito alla composizione della delegazione, risultano essere di una bassezza ed una pochezza unica che sono più vicine alle "chiacchiere del bar" che non ai ragionamenti di una forza che si è presentata alle ultime elezioni come la novità assoluta del panorama politico nazionale.
"Si tratta di una ‘vacanza premio’?", si chiede il Pd. Oppure "a che pro la presenza dell’assessore alla scuola e ai servizi sociali, Nazzareno Meneghini, e del vice-sindaco, nonchè assessore all’urbanistica, Moreno Primieri?".
Vorrei allora tranquillizzare sia sui motivi che hanno portato alla scelta dei membri della delegazione che sui pericoli del "possibile naufragio istituzionale" cui l’ente andrebbe incontro stante l’assenza del sindaco e del suo Vice.
1) La Fiera Internazionale del Turismo di Cuba è un’opportunità importatissima per la nostra amata Todi, la quale, vista la presenza di molti Paesi "turisticamente emergenti" (Cina sopra tutti), potrà essere inserita nei circuiti dei principali tour operator con delle prospettive che a definire interessanti a dir poco.
2) Il viaggio ed il soggiorno della nostra delegazione non comporta alcuna spesa da parte dei cittadini (su questo il PD non ironizza o insinua ma preferisco comunque puntualizzare).
3) Proprio per la vastità e l’importanza della manifestazione ed i numerosi contatti ed incontri da tenersi in loco il sindaco Ruggiano ha ritenuto opportuna la presenza del vice sindaco e dell’assessore Menghini quale validi elementi di supporto e prestigio col quale presentare al massimo livello la nostra Città alle varie personalità e/o operatori del settore presenti.
4) L’assenza del sindaco e del suo vice è attualmente (con delega) ricoperta dall’assessore Ciani che domani sera, come tutti i giovedì, presiederà la consueta Giunta Comunale (la paralisi istituzionale è quindi scongiurata).
Spero di essere stato particolarmente esaustivo nelle risposte e nelle motivazioni addotte e concludo rassicurando sul fatto che la prossima volta che si presenterà una situazione analoga chiederemo al Pd di decidere la composizione della Delegazione della Giunta Comunale (in qualsiasi rappresentazione
istituzionale estera o nazionale che sia).
Da ultimo mi chiedo se la stessa ironia polemica sarebbe stata mossa se invece che a Cuba il sindaco e gli assessori si fossero recati insieme a promuovere la città a Rimini o a Milano come peraltro è accaduto in passato.
Antonio Serafini – assessore comunale ai lavori pubblici

7 maggio 2008
Campetto di Ilci: al parroco onori e… oneri (aspettando sempre Ruggiano)

Quale componente del Comitato di Ilci vorrei rendere note, a titolo personale, alcune considerazioni sull’area verde della nostra frazione.
Abbiamo appreso dall’assessore alle Frazioni la soluzione prospettata dall’Amministrazione Comunale per risolvere le note problematiche legate alla gestione del “campetto” secondo la quale non sarebbe possibile modificare l’attuale assetto contrattuale che ha attribuito alla Parrocchia, in persona del suo legale rapp.te Don Fernando Todini, la gestione esclusiva dell’area in questione.
L’Assessore, pertanto, ha proposto di concerto con l’ente proprietario, l’istituzione di una commissione composta da sei persone (in rappresentanza sia della proprietà sia del Comitato) senza specificare i poteri attribuiti a tale organismo.
Nell’apprezzare l’impegno profuso dall’Assessore Todini, si ritiene comunque che quanto proposto costituisca l’inaccettabile tentativo di gettare ulteriore fumo negli occhi mancando la volontà di porre effettivo rimedio al problema.
Infatti, tale ipotesi era stata a suo tempo avanzata sia dal Comitato sia dall’ex-assessore Bertini ed immotivatamente non accolta dal parroco.
In più occasioni è stato ribadito di non ritenere adeguata la scelta della precedente amministrazione di affidare alla parrocchia la gestione in via esclusiva dell’opera realizzata sull’area verde grazie ad un consistente intervento pubblico.
Peraltro fin dalla sua realizzazione l’area in questione è stata lasciata in deprecabile stato di abbandono senza che il proprietario gestore abbia provveduto alla benché minima opera di manutenzione e di completamento frapponendo ostacoli burocratici a chi ne abbia fatto richiesta di utilizzo.
Basti pensare che l’area gode di copertura assicurativa solo per eventi organizzati dalla parrocchia ma, a tutt’oggi, mai posti in essere.
Ci attendevamo che il sindaco che ha stigmatizzato senza mezzi termini le altrui responsabilità nella vicenda si adoperasse concretamente per rimuovere quella situazione da lui censurata pubblicamente.
Ciò appare demagogico, poiché è superflua e contraddittoria l’individuazione di una generica forma di rappresentanza senza specificarne i poteri a fronte dell’intoccabile, esclusiva gestione parrocchiale.
A fronte di questa ristagnante situazione, considerato che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, vale la pena domandarci se non sia il caso di abbandonare ogni richiesta lasciando che Don Fernando Todini scelga unilateralmente gli interlocutori di suo gradimento per esercitare i suoi pieni poteri di gestione.
Nel contempo però è ora che il parroco si assuma anche tutti gli oneri connessi alla gestione: manutenzione, adeguata copertura assicurativa, collaudo dell’area e messa in sicurezza, completamento e quant’altro si renda necessario per evitare il deterioramento ulteriore di una struttura realizzata con investimenti pubblici e garantire l’effettivo utilizzo pubblico come previsto dal contratto.
Ovviamente attendiamo sempre che il Sindaco voglia tenere fede agli impegni presi e venga sul “luogo della contesa” per incontrare i cittadini, ascoltarne le richieste e riesaminare la situazione.
Tutto ciò ovviamente con il più devoto sorriso sulle labbra.
Augusto Battisti

7 maggio 2008
Sentir parlare di "distorta ideologia nazista" fa saltare le vene ai polsi

E’ con immensa tristezza che, nella giornata di lunedì, abbiamo appreso la notizia della morte del giovani Nicola Tommasoli, spentosi a ventinove anni dopo quattro giorni di agonia, ed è altrettanto triste venire a conoscenza del fatto che a dargli la morte sia stata la violenza bieca e furiosa di cinque giovani fra i diciannove e i venti anni.
Credo che fatti come quelli accaduti il primo maggio a Verona debbano essere ritenuti allarmanti e debbano dar luogo ad una serie riflessione ed analisi accurate sulle ragioni che muovono simili azioni violente.
E’ altrettanto sconcertante vedere che da coloro che rappresentano le Istituzioni non arriva una condanna unanime all’accadute. Sentire la terza carica dello Stato subordinare i fatti di Verona ad altre contestazioni, seppur violente, è una grave mancanza di rispetto verso la giovane vita stroncata dai cinque neofascisti veronesi.
Inoltre, sentir parlare di “distorta ideologia nazista” fa saltare le vene ai polsi, come se la storia della nostra nazione e del nostro continente non avesse già dimostrato quanto orrore il nazifascismo è stato capace di provocare, senza bisogno di alcuna distorsione.
Bene farebbe chi, in campagna elettorale, ha fatto del tema della sicurezza e del rispetto della legge il proprio vessillo, ad infilare il naso nel brodo di coltura che c’è dietro la morte di Nicola Tommasoli, in quella miscellanea di sottocultura violenta, teppistica, xenofoba, razzista e antisemita, che, in alcune città italiane, e soprattutto nel Nord Est, sta diventando un vero e proprio allarme. Non esistono violenze “più violenze” di altre quando si perde una vita umana e tutti gli atti così inconcepibilmente brutali vanno condannati e sanzionati allo stesso modo.
Il Partito Democratico marscianese fa proprio l’allarme lanciato da Walter Veltroni sia sull’aggressione neofascista di Verona sia sul dilagante sentimento di intolleranza e razzismo violento che sta attraversando il nostro Paese. Rispetto della legge, cultura e conoscenza sono le “armi” giuste per combattere ogni tipo di violenza. Su tutti questi versanti c’è molto da lavorare, e le premesse della nuova maggioranza sembrano tutt’altro che buone. Quando si afferma di avere la necessità di riscrivere la storia della Resistenza, i cui valori hanno ispirato la Costituzione della Repubblica Italiana, o si afferma che il 25 Aprile è un giorno di lavoro come tanti altri si minano i pilastri su cui i “Padri Fondatori” della Repubblica Italiana hanno voluto poggiare il nostro Paese, si crea terreno fertile alla crescita di quelle pratiche violente di cui le vicende scaligere rappresentano il tragico epilogo.
Valentina Bonomi – coordinatrice Pd Marsciano

7 maggio 2008
Etab Todi: adesso sì che mi piace!

La nuova amministrazione dell’Ente Etab "La Consolazione", sotto la presidenza di Bruno Severi, procede nello spirito di una corretta e trasparente conduzione dei beni della comunità tuderte. Che tiri aria nuova, rispetto alle gestioni del Centrosinistra, è un dato di fatto che qualifica ed allinea il Consiglio dell’Ente con il nuovo corso dell’Amministrazione comunale. La ETAB, nell’intendimento di dare in affitto 37 ettari di vigneti (zona Todi e Duesanti), ha indetto una gara.
Non più ingegnosi e cervellotici contratti capestro delle terre pubbliche, ma bandi di gara per dare in affitto a privati i vigneti e quant’altro. Un metodo che porterà introiti alla finanza dell’Ente e produttività per chi si assumerà la responsabilità della coltura di detti terreni.
Non è difficile optare per soluzioni oculate, rispetto alle strampalate scelte adottate in passato, quando per sanare il dissesto della Camevat, qualcuno architettò un contratto dove i ruoli del proprietario, di chi prendeva in affitto o dei terzisti, non erano ben definiti con grave danno per l’Ente.
Un plauso quindi a Severi ed a tutto il Consiglio di Amministrazione.
Mario Epifani – consigliere comunale di Fiamma Tricolore

4 maggio 2008
I permessi per gli invalidi non hanno "limiti"

Gli invalidi, ai quali un comune d’Italia abbia rilasciato il contrassegno per circolare in zone a traffico limitato, possono utilizzare lo stesso per la circolazione e la sosta con qualsiasi veicolo in tutto il territorio nazionale.
Così ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione, seconda sezione civile. Il caso ha riguardato un invalido civile, in possesso del relativo contrassegno speciale, rilasciato da parte del Comune di Milano, sanzionato per aver guidato nella zona a traffico limitato della città di Roma, poiché la targa del proprio autoveicolo non era ancora stata inserita nell’elenco dei veicoli autorizzati all’accesso in detta zona.
La Corte, a cui l’interessato si è rivolto dopo che il Giudice di pace aveva rigettato la sua opposizione, ha accolto il ricorso dell’invalido sulla base delle seguenti considerazioni. Innanzitutto l’Alto Consesso ha premesso che in base agli artt. 12 ed 11, 1° 2° co., del D.P.R. 16 settembre 1996, n. 610, alle persone detentrici dello speciale contrassegno è consentita la circolazione e la sosta del veicolo al loro specifico servizio nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane, a condizione che vi sia stato autorizzato l’accesso anche ad una sola categoria di veicoli per l’espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità. Inoltre, ha continuato la Corte, l’autorizzazione – resa nota mediante l’apposito "contrassegno invalidi" – è strettamente personale, non è vincolata ad uno specifico veicolo ed ha valore su tutto il territorio nazionale.
Il solo onere per la persona invalida, conclude il Collegio, è quello di esporre tale contrassegno sul veicolo, quale elemento sufficiente per denotare la destinazione attuale dello stesso al suo servizio, senza necessità che il contrassegno contenga un qualche riferimento alla targa del veicolo sulla quale in concreto la persona invalida si trova a viaggiare.
Giovanni D’Agata

3 maggio 2008
A Todi il centrosinistra ha perso 200 voti altro che 679 in più!

Non per confutare i conteggi fatti dalla signora Bruscolotti e nemmeno per fare polemica, ma soltanto per fare chiarezza su chi ha vinto e chi ha perso alle ultime politiche a Todi. Al senato nel 2006, l’allora Quercia, con tutto il sistema satellitare dei partiti di sinistra, ottenne a Todi circa 5.130 voti, mentre all’ultime elezioni, con l’IdV ha raggiunto quota 4.360. Se a questo cifra aggiungiamo i risultati delle altre forze politiche d’area, otteniamo, voto più voto meno, un totale di 4.930. Sono mancati dunque alla Sinistra, più o meno, 200 voti. Altro che 679 voti in più. Certo è che se si analizza il risultato, senza considerare che Veltroni ha “ucciso” tutti i partiti satellitari di Sinistra, fagocitandoli, allora i conti della Bruscolotti tornano. Altrimenti, senza alchimie e funambolismi, la Sinistra è stata duramente sconfitta: come a Roma ed in tutto il territorio nazionale, anche a Todi.
Mario Epifani – capogruppo di Fiamma Tricolore Todi

2 maggio 2008
Bruscolotti: "ottimo il risultato del PD a Todi"

Mi accorgo leggendo il mio intervento sul sito di Tam Tam, che tra tutti i risultati inviati non è stato trasmesso quello del comune di Todi. Tengo a precisare che il dato relativo a Todi è stato inviato, ma evidentemente per un mero errore tecnico non lo vedo ricompreso nella pubblicazione del sito. Essendo invece ottimo il risultato riportato a Todi dal Partito Democratico, con un incremento del 7,51% al Senato (+679 voti) rispetto alle politiche del 2006, rinvio il prospetto relativo ai risultati elettorali del comune tuderte (i lettori posso trovarlo all’articolo linkato, ndr).
Maria Pia Bruscolotti – segretario regionale Partito Democratico

2 maggio 2008
Plauso all’onestà intellettuale di Bocchini

Resto ammirato dalle parole dell’amico Oliviero Bocchini, che, pur militante di un partito di centrodestra è una persona di elevata onestà intellettuale, tanto da riconoscere che l’Amministrazione comunale di Todi risulta essere latitante e poco operosa soprattutto nelle realtà delle frazioni.
Spero in un futuro prossimo migliore, perché certi problemi che avevano prodotto malcontento dovrebbero essere risolti da subito da parte di un’Amministrazione comunale che ha cavalcato quest’onda; ma ahime sono abbastanza scettico e d’altra parte credo che lo sia anche il sig. Bocchini (da qui l’intervento pubblico).
Comunque restiamo in attesa.
Fabrizio Bosi

1 maggio 2008
Caro Ruggiano, dopo un anno c’è qualcosa che non va…

Mi rivolgo all’amico sindaco di Todi Ruggiano, sia come rappresentante territoriale del CSA – Confederazione Sindacale Autonoma che come cittadino nato e residente a Todi, impegnato, in vario modo, in più campi della società civile.
Fra circa un mese ricorrerà il primo anniversario del nuovo sindaco Ruggiano e quindi è possibile dare un primo bilancio sull’operato della sua Giunta. Questo è il mio giudizio.
L’elettorato di Todi ha dato al ballottaggio del giugno 2007 una vittoria a Ruggiano al di là di ogni più rosea aspettativa, perché stanco di una serie di disfunzioni, come, per esempio:
1 – Lungaggini burocratiche per portare a termine una pratica edilizia o una autorizzazione per l’esercizio di attività agrituristiche e cose simili;
2 – Scarsa attenzione alle esigenze delle frazioni;
3 – Scarsa manutenzione delle strade comunali;
4 – Irrazionale utilizzo del personale dipendente;
5 – Inadeguata azione contro l’immigrazione clandestina.
A chi scrive risulta che a tutt’oggi nulla o poco di meglio si è potuto registrare.
Probabilmente è troppo presto per giudicare, ma mi sono chiesto e chiedo: i nuovi amministratori non sono riusciti ancora a conoscere a sufficienza il funzionamento della macchina comunale? E’ la conseguenza di un anno di “anatra zoppa”? Oppure è diminuita la collaborazione da parte dei dipendenti comunali che, almeno sulla carta, sarebbero largamente schierati a sinistra?
Chiedo pertanto all’amico sindaco Ruggiano di rispondere pubblicamente a queste domande:
1 – Come presidente di un circolo ricreativo, perché, a differenza della giunta Marini quando entro gennaio, febbraio veniva erogato il contributo annuale per la gestione delle aree verdi, siamo a maggio e non si è visto ancora un centesimo?
2 – Perché una lettera per passare dall’ufficio urbanistica da via dello Zodiaco all’ufficio tecnico di piazza di Marte, occorrono ancora 2-3 mesi?
3 – Perché la richiesta di variante presentata dal Circolo “Giselda Clementi” di Cecanibbi, all’ufficio urbanistica in data 23.10.2007 (prot. n° 37273) a tutt’oggi 1 maggio 2008 non ha avuto alcun riscontro? Sbaglio o la vigente normativa della pubblica amministrazione impone 60 giorni per un primo esito? Se manca qualche documento si dovrà richiederlo entro 60 giorni, altrimenti la pratica deve andare in commissione edilizia.
4 – Come sindacalista, se da un lato plaudo all’abolizione della figura del direttore generale che ha portato ad un risparmio di circa euro 130.000 /anno, ho forti dubbi, invece, sulla ristrutturazione degli uffici che ha visto, senza sufficienti ragioni, almeno per chi scrive, penalizzare alcuni dipendenti che si sono visti togliere la posizione organizzativa. Il personale per rendere deve essere motivato. Chi sbaglia o lavora poco deve essere sicuramente penalizzato; il tutto però dovutamente motivato e con la concertazione del sindacato. Altrimenti demotivazione e scarso rendimento del personale non giovano all’Amministrazione e più in generale al cittadino.
Caro sindaco, resto in attesa di adeguate risposte.
Oliviero Bocchini

1 maggio 2008
Todi è scomparso dalla "geografia" del Partito Democratico

Leggendo l’analisi politica della segretaria del Pd dell’Umbria Maria Pia Bruscolotti non ho potuto non notare come negli allegati messi a disposizione manchi Todi. La domanda é: visto che il riferimento è al comprensorio della media valle del Tevere, la città di Todi è uscita dalla media valle del Tevere? Oppure la segretaria non è soddisfatta del risultato di Todi tanto da ometterlo?
Lo dico da elettore/trice di sinistra, non del Pd, impegnato pubblicamente (da qui la richiesta alla redazione di omettere il mio nome), che tempo fa ha letto un’analisi entuasiasta dei vertici del Partito Democratico di Todi, circa il grande successo ottenuto a livello cittadino.
Preciso che non c’è alcun intento polemico da parte mia, se non per un passaggio ancora una volta troppo duro della Bruscolotti verso la sinistra-sinistra. Forse si continua a dimenticare che le Amministrative si avvicinano e che il Pd non è quasi da nessuna parte autosufficiente. Perdere altri Comuni? Si può fare, direbbe Veltroni.
Lettera Firmata


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