Dall’ex assessore del Comune di Marsciano Giansandro Alunni Roveri, ormai da diverse settimane dimissionario, riceviamo e pubblichiamo
“Credo che sia giunto il momento di ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto ed aiutato ad espletare quanto richiesto con il mandato di assessore al Comune dì Marsciano rispetto alle deleghe conferitemi dal sindaco dal giugno 2004; mandato che, spero, di aver esercitato nel modo migliore e, comunque, con tutto l’impegno e la responsabilità richiesta.
Sono stati 4 anni in cui ho potuto maturare una esperienza che non può che avermi arricchito, da ogni punto di vista, sociale, politico, culturale, amministrativo, ma, in particolare, dal punto di vista umano. Il giornaliero condividere i problemi ed i risultati di azioni, di vario titolo, ha cementato un’idea di insieme ed un senso civico molto forte, che va ben oltre ogni obiettivo o traguardo da raggiungere.
Il poter rispondere, con azioni concrete, alle problematiche rappresentate dai miei concittadini e non, in particolare quella parte meno fortunata, per il versante del sociale, e poter aver contribuito a creare un inizio di reale politica del personale nella macchina amministrativa, mi riempie, oggi, di una immensa gioia e mi fa capire che l’unico modo di rapportarsi con altri soggetti è quello legato alla fiducia verso gli altri ed al rispetto reciproco.
Punti sui quali ho sempre costruito ogni mia azione, in ogni ambito, e con i quali mi rapporto in ogni momento ed ogni luogo con chiunque, perché è con questi concetti che si può acquisire la fiducia delle altre persone per il lavoro che svolgi.
Questo non vuoi dire che non vi siano stati momenti di attrito, tensione e forti contrapposizioni; anzi, soprattutto nella gestione del personale più volte comportamenti e posizioni divergenti hanno creato situazioni al limite della rottura come quella di inizio anno 2008. Gli obiettivi che ci eravamo prefissati erano:
SERVIZI SOCIALI: Razionalizzare gli interventi con verifiche e ricercare anche situazioni non conosciute per poter dare un servizio, il più possibile equo e giusto; mettere in rete non solo le varie Associazioni di volontariato presenti nel territorio, ma, in particolare, tutti i servizi ai cittadini.
Dare risposte concrete alle famiglie in stato di disagio. Allargare l’intervento sulle politiche dei minori, dei giovani e degli anziani; lavorare in maniera più forte e serrata sul versante dell’immigrazione per facilitare l’integrazione e l’inclusione di tutti. Rendere il servizio sociale come uno strumento teso non solo a dare risposte in termini di servizi materiali, ma anche un sostegno continuo psicologico ed umano; vivere, quindi, l’ingresso ai servizi sociali come un momento di rapporto in amicizia e non con la paura di un luogo di interrogatorio ed accusa, per arrivare alla elargizione di un qualcosa. Dare a Marsciano un ruolo primario nell’attività dell’ambito territoriale.
PERSONALE: Provare a creare una vera politica del personale, come avrebbe dovuto essere, lavorando in collaborazione sia con i dipendenti che con le OO.SS. e non in contrapposizione. Rivedere la Pianta Organica e la sua Dotazione; dare quelle risposte al personale dipendente, sul versante giuridico, attese da anni. Trovare una soluzione alle collaborazioni, in particolare quelle di figure apicali azzerandole per poter dare le responsabilità a quei dipendenti capaci; andare alla stabilizzazione di alcune di queste collaborazioni minori, tenendo conto delle mancanze in Pianta Organica.
Quali sono stati i risultati? Provo a dare quelli più evidenti e qualificanti.
Nei servizi sociali abbiamo fatto un lavoro preparatorio per quanto riguarda tutti i servizi alle persone per capire quanto facevamo, quanto c’era da togliere e quanto c’era da aggiungere; siamo convinti che la percentuale di soggetti che ricevono tali servizi (bambini, giovani, anziani, disabili a vario titolo, famiglie ed immigrati) è molto alta ed alcuni di questi raggiungono livelli di eccellenza, anche con progetti mirati (centri di aggregazione per giovani, nel nostro Comune ne esistono 3 più uno gestito da un’associazione in collaborazione con l’Amministrazione; dotare persone anziane e sole di un sistema telefonico di salvavita; erogare contributi per centri estivi; integrare le politiche dell’ambito sull’immigrazione con interventi sui bambini con corsi di recupero e sostegno sulle materie in difficoltà ed intervenire con programmi mirati sugli adulti; aver attivato una politica di edilizia popolare per dare risposte sul fronte abitativo).
Alle famiglie indigenti con problemi per pagamento di tasse varie (tarsu, ici, ecc.) abbiamo dato una risposta non innalzando la soglia di esenzione, ma erogando contributi attraverso i Servizi Sociali pari o quasi a quanto dovuto.
Nel territorio ora siamo più presenti anche con nuove figure, come l’operatore sociale di quartiere, e riusciamo ad avere una costante mappatura della situazione anche nelle eventuali disfunzioni.
Si è creato un rapporto diretto ed integrato tra l’Ufficio della Cittadinanza ed i Servizi Sociali del Comune; sono migliorati i rapporti con la Sanità e si sono creati momenti di collegialità sulle decisioni tecniche interessanti soggetti con problematiche varie (psichiche, fisiche, psicologiche, di dipendenza e, da un anno, anche di violenza).
Naturalmente per dare risposte adeguate abbiamo agito anche sulla dotazione del personale, ampliando il numero delle Assistenti Sociali. Nei vari anni, nonostante le difficoltà di bilancio, le somme destinate al sociale non solo non sono diminuite, ma sono sempre state ampliate.
Si può, inoltre, affermare che a livello di Ambito territoriale Marsciano ha raggiunto un’importanza strategica per gli indirizzi, l’elaborazione e la gestione sia di progetti che delle somme relative; siamo stati determinanti per far stabilizzare, fino al 2010, tutto il personale dell’Ufficio di Piano dell’Ambito. Si è istaurato, un rapporto continuo, franco ed amichevole con la maggior parte delle associazioni esistenti nel territorio collaborando senza prevaricare ma nel rispetto dei ruoli da parte di tutti; si è rilanciato il ruolo del CESVOL chiamandolo a collaborare in maniera continua sia con le Associazioni che con l’Amministrazione, con ottimi risultati.
Siamo riusciti ad accreditare il Comune quale soggetto per progetti di Servizio Civile; ce n’è in corso uno che interessa 4 persone che si svolge presso i Servizi Sociali che servirà da un lato a rafforzare il lavoro dell’Operatore Sociale di Quartiere e dall’altro a creare una nuova mappa dei bisogni nel territorio; per l’anno 2008/2009 c’è già una progettazione approvata per un numero superiore di addetti (almeno 8) che opereranno sia nel sociale che presso la biblioteca.
Per quanto riguarda le politiche del personale è andata in modo diverso, ci sono state più incomprensioni, contrapposizioni e c’è stato bisogno di tante e tante riunioni di Giunta ed extra per poter giungere a dei risultati che, se soddisfano a livello di personale dipendente, non possiamo certo dire la stessa cosa per quello a collaborazione.
Le divergenze maggiori erano: cercare di diminuire fino all’azzeramento le collaborazioni in particolare le apicali, comprendendo anche quella del Direttore Generale e provare a rispondere alle istanze di riconoscimento di professionalità del personale dipendente; divergenze che erano più sul piano della gestione che del principio. Sul versante delle collaborazioni non ve ne è stata possibilità, come per il D.G.; solamente pochi giorni fa, mentre stavoa maturando l’ipotesi di uscita, si è redatto un percorso di revisione su tali soggetti dovuto, però, non tanto al fatto che fosse giusto ma al problema del risparmio per la gestione del Bilancio.
Per quanto riguarda, invece, il personale dipendente il risultato ottenuto, pensandolo nell’arco temporale di 4 anni, rispetto ai tempi passati, ha veramente dell’eccellente:
a) si sono valorizzate figure dirigenziali tutte interne alla struttura;
b) si è rivisitata la Pianta Organica e la Dotazione;
e) in conseguenza a quanto riportato al punto b, si è costruito, con lunghissime ed estenuanti riunioni di Giunta e Sindacali, un percorso per redigere un piano triennale di assunzioni, dove si è lavorato molto sulle verticalizzazioni, su nuovi concorsi pubblici (insegnanti della materna, vigili urbani, tecnici e altre varie figure) e sulle stabilizzazioni di alcune figure che oggi collaborano con l’Amministrazione.
Ad oggi qualcosa come oltre 20 dipendenti hanno avuto risposta con la verticalizzazione, con concorso interno ed altri seguiranno prima della fine dell’anno. In questi anni abbiamo aggiunto cifre nel fondo che da variabili sono divenute fisse; si è costituito il fondo di previdenza per la Polizia Urbana; antecedentemente alle verticalizzazioni c’è stato anche uno scorrimento (economico) orizzontale di tutto il personale.
Insomma ad oggi si è creata una situazione per cui qualsiasi assetto organizzativo si vuole dare in futuro al personale del Comune, sarà possibile avendo regolarizzato normativamente le aree di appartenenza del personale stesso. Non vi sono più Generali e truppa, ma Generali. Ufficiali, Sottufficiali e Truppa. Quindi nonostante incomprensioni, dissapori, contrapposizioni e possibilità di rinuncia alla delega, si è giunti a questi risultati che, ripeto possono soddisfare per il personale dipendente ma lasciano l’amaro in bocca per le collaborazioni, perché non solo avremmo risposto ad un problema annoso e non accettabile, ma creato un risparmio che, concretizzato in 5 anni, avrebbe prodotto cifre notevoli
Certo i risultati si sarebbero dovuti verificare al termine di 5 anni e non 4, però questo è stato e questo è quanto successo; le mie dimissioni seguono un atto politico, (da me completamente condiviso) con il quale si constatava la totale indifferenza delle altre forze politiche che compongono la maggioranza e della Giunta a confrontarsi su questioni di principio fondamentali quali l’ambiente, il PRO, ecc.; argomenti sui quali, tra l’altro, sono nati nel territorio comitati spontanei di cittadini che chiedevano partecipazione.
Quindi non sono state problematiche legate essenzialmente alle mie deleghe che hanno maturato in me la decisione di dimissioni, ma il clima politico creatosi e la sottovalutazione del ruolo importantissimo dei partiti e dei loro rappresentanti, a tutti i livelli.
Personalmente intendo impegnarmi, unitamente a tutti i compagni del mio partito, nelle attività giornaliere che attengono ad una forza di sinistra, vivere costantemente con e tra la gente raccogliendo le istanze rappresentate e cercare di veicolarle per creare risposte giuste ed adeguate, in particolare per le classi più deboli.
La nostra è una forza con cultura di governo che esprime anche soggetti in grado di partecipare all’attività governativa, purché né sussistano i presupposti”.