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Sono emerse strutture riferibili all'età imperiale e tardo antica: l'idea è ora di fare del sito un luogo di fruizione attraverso la creazione di un circuito archeologico territoriale
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Con la visita all’area archeologica di Santa Maria in Pantano, guidata dal Prof. John Muccigrosso della Dew University, alla quale hanno partecipato il direttore dello scavo Paolo Bruschetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, il sindaco di Massa Martana Giampiero Gubbiotti, l’architetto Anna Romanini responsabile del progetto di valorizzazione della Via Flaminia e il vicesindaco del comune di Acquasparta, si è chiuso un cantiere che è la materializzazione di un ambizioso progetto di ricerca internazionale.

Coordinata da Intrageo, impresa archeologica di Todi, l’iniziativa ha preso avvio lo scorso anno e si è materializzata concretamente grazie al lavoro di 10 studenti che hanno sfidato l’afa di queste settimane pur di collaborare ai ritrovamenti.
Fondamentali per gli eccellenti risultati ottenuti sono state le prospezioni geomagnetiche realizzate da Tommaso Mattioli, rese possibili grazie ad un accordo con il Centro di Eccellenza del Dipartimento Uomo e Territorio dell’Università di Perugia.

L’equipe di archeologi e studenti ha eseguito gli scavi in due aree del Vicus Martis, facendo emergere una serie di strutture di epoca romana, riferibili in particolare all’età imperiale e tardo antica: si tratta di fondazioni e parti degli elevati e dei piani di funzione.
Le strutture sono state rintracciate a circa 1 metro fino a metri 2,70 al di sotto del piano di campagna odierno, questo sia a causa dei depositi alluvionali che hanno portato al loro progressivo interramento, sia a causa della continuità abitativa ed agricola che ha interessato il sito, con il relativo sovrapporsi di varie fasi insediative.

In particolare è stata trovata una struttura muraria che presenta, a questo punto dello scavo, una lunghezza di 18 metri e un elevato di due metri. I reperti archeologici recuperati, in particolare frammenti ceramici a vernice nera, ceramica sigillata e monete ritrovate negli ultimi giorni in un saggio più profondo, portano forse ad una fase urbana prossima al I° sec. a.C.
Ci sarebbe ora la proposta, se si vuole essere ottimisti, di trasformare il sito in un luogo di
fruizione attraverso la creazione di un circuito archeologico che interesserebbe anche i maggiori siti esistenti nei comuni limitrofi.

LO SCAVO 2008 IN CIFRE
DURATA: 4 settimane
SUPERFICIE: 300 metri quadrati
PROFONDITA’ MASSIMA DELLO SCAVO: 2,70 metri
AREA DELLE PROSPEZIONI GEOMAGNETICHE: 5.000 metri quadrati

PARTECIPANTI
Direttore dello scavo: 1
Assistent Project: 1
Archeologi italiani: 5
Operatori prospezioni geomagnetiche: 2
Studenti americani: 10
Operatori Comune di Massa: 2
Addetto stampa: 1

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