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La società svizzera ha fatto sapere che poco importa che il presidente dell'azienda prescelta sia stato arrestato: la TMT di Lugano subentrerà quindi nella gestione a partire dal 1 settembre

La TMT di Lugano, la Holdig del chiacchierato aspirante all’acquisto della Buitoni di San Sepolcro ha preso posizione con un comunicato, in cui sostanzialmente assicura che nei primi interrogatori il “presidente della TMT” ha “già demolito” le accuse che gli vengono rivolte, e la solidità finanziaria del gruppo è garantita. Perciò l’acquisto della Buitoni “è cosa fatta, e non c’è possibilità di rimetterla in discussione”.
Dal canto suo, Nestlé Italia ribadisce che quello di Angelo Mastrolia era e rimane “l’unico piano industriale accettabile anche per il futuro occupazionale di Buitoni”.
E, aggiunge una dirigente dalla centrale di Milano, “non solo la presunzione di innocenza vale sempre per tutti, ma le vicende di cui si parla non hanno impedito in passato ad altre società italiane, anche del nostro settore, di concludere accordi e affari con la TMT di Angelo Mastrolia”.

Una tavola rotonda fra tutte le parti coinvolte in questo confronto – da Nestlé a TMT, dai leader regionali ai rappresentanti sindacali – non ha dato il risultato atteso.
I sindacati non hanno ottenuto, di prorogare di 4 mesi, fino al gennaio 2009, il passaggio di proprietà in attesa che si chiarisca la vicenda giudiziaria
.
Gli assessori regionali di Umbria e Toscana hanno dovuto limitarsi a prendere atto “che dalle due società è stata ribadita la volontà di continuare nella linea perseguita e sono state date rassicurazioni che il piano industriale verrà pienamente rispettato e che TMT si sostituirà al gruppo Nestlè a partire dal primo di settembre”.

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