Nei giorni scorsi è improvvisamente scomparso il Comm. Luigi Granieri, presidente della Elcom System di Pantalla.
E’ stato un protagonista dell’imprenditoria umbra, appartenendo a quella generazione che hanno contribuito, grazie al loro talento e coraggio, alla modernizzazione dell’Umbria, trasformandola da regione povera, rurale e mezzadrile in una realtà di piccole e medie imprese artigianali ed industriali.
Luigi Granieri, come tanti altri in Umbria di quell’epoca, era nato in una famiglia semplice e contadina: “mettersi in proprio” nella Todi degli anni ’50 non era così semplice, mancando ancora in Italia qualsiasi forma di aiuto e di politica di accompagnamento all’insediamento di nuove attività produttive.
Si era in quell’Italia dell’immediato dopoguerra piena di macerie, peraltro in una realtà periferica ed economicamente marginale, povera e con un’istruzione molto bassa.
Luigi Granieri era un figlio del popolo come tanti altri, aveva raggiunto la quinta elementare ed aveva iniziato subito a lavorare come “garzone”, così si definivano i giovani apprendisti di allora.
Ma Granieri ebbe l’intuito di cogliere la spinta che veniva dalla società italiana, di guardare al futuro cominciando dalla ricostruzione edilizia delle città e dei paesi.
Fare la casa era l’obiettivo di milioni di italiani che quella casa non avevano più perché distrutta dalla guerra o perché la casa non l’avevano mai avuta.
Granieri intuisce che il boom edilizio sarebbe stato un’opportunità di sviluppo anche localmente e pensa di trasformare la sua piccola attività artigianale di “fabbro” di paese nell’avventura “industriale” di produzione di infissi su larga scala.
Nasce così l’ILFE di Pantalla: la prima industria nella frazione di Pantalla ed inizia l’avventura economica dei fratelli Granieri che grazie alla forte crescita economica degli anni ’60 porterà allo sviluppo di altre iniziative imprenditoriali.
Ma Luigi Granieri fu ed é sempre stato “capitano solitario”: si separa dai fratelli, prosegue con il suo talento e creatività, fa nascere l’Elcom System, i pannelli prima fino a diventare leader del settore, la casa antisismica e la diversificazione delle attività e degli investimenti poi.
Luigi Granieri, grazie al suo coraggio imprenditoriale, ha segnato fortemente lo sviluppo industriale di Todi e della frazione di Pantalla dove ha concentrato tutte le sedi delle sue attività che hanno assunto dimensione nazionale e sempre più orientate all’export negli anni più recenti.
Nelle relazioni con i lavoratori aveva l’impronta tradizionale dell’imprenditore più “pater familias”, che privilegiava i rapporti diretti e personali, piuttosto che “manager” dalle moderne relazioni sindacali: qui vi era sicuramente un’arcaica diffidenza alla presenza delle organizzazioni sindacali all’interno dell’azienda. Anche per questo vi sono stati, in alcune fasi di criticità e di cambiamento, momenti di tensione e presidi all’esterno della fabbrica.
Ha sostenuto generosamente le attività sociali della frazione di Pantalla, sponsorizzando iniziative e le realtà associative della frazione.
Certo Luigi Granieri aveva un carattere forte e deciso, coriaceo nei suoi obiettivi, caratteristica importante per i suoi successi ma anche per alcune ostilità; tutto ciò fa parte dell’uomo prima ancora che dell’imprenditore.
Con la sua scomparsa se ne va un protagonista originale dell’imprenditoria tuderte ed umbra: a lui si deve, per primo a Todi, il coraggio di tentare la strada di un mestiere quello dell’autoimprenditorialità che non era per i figli dei contadini. In questo fu nuovo e moderno, coraggioso e capace, dimostrando talento e alta professionalità.
E’ stato al timone dell’azienda e del gruppo, con piglio deciso, fino a poche ore prima dell’improvviso malore.
Oggi ai figli Giammario e Amanzio, alla figlia Simonetta spetta il compito difficile dell’eredità: fare impresa significa sempre produrre valore economico e sociale.
Un’attività imprenditoriale non é mai soltanto di chi la inventa, la crea e la possiede, ma anche della società perché da lavoro alle persone, produce ricchezza, contribuisce alla modernizzazione e allo sviluppo del territorio.
Per questo alla famiglia Granieri, unitamente al cordoglio, va il sostegno di tutta una comunità affinché il passaggio di testimone alla nuova e successiva generazione serva a potenziare ancora di più le attività del gruppo.
Al Commendatore, come tutti lo hanno conosciuto, il saluto di un interlocutore franco e diretto quale io sono stata.
Catiuscia Marini