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La lapide fu realizzata nel 1907 in occasione dei quarant'anni della battaglia di Mentana; il Comune contribuì con la somma di 180 lire; le polemiche tra repubblicani e monarchici

In occasione dei festeggiamenti per il quarantesimo anniversario della battaglia di Mentana (3 novembre 1867), fu istituito a Marsciano un “Comitato per le Onoranze al Generale G. Garibaldi” allo scopo di allestire degne cerimonie di circostanza fra le quali la realizzazione di una lapide marmorea commemorativa dell’evento.
Il 10 ottobre 1907, il Comune, oltre ad approvare il testo dell’epigrafe, stabilì di concorrere con un sussidio di 180 lire, rilasciando al contempo l’autorizzazione al collocamento della lapide nella facciata del Palazzo municipale.

Una piccola diatriba fra repubblicani e monarchici sorse quando il consigliere G. Battista Battaglia interpellò il sindaco Domenico Rossi sul perché l’amministrazione comunale non avesse ancora provveduto all’inaugurazione della targa posta in onore di Umberto I all’interno della sala consiliare; tale lapide era stata realizzata dallo scultore perugino Venusto Mignini nei primi mesi del 1906 per una spesa di £. 400, e da allora non si era ancora provveduto all’inaugurazione, rinviando sempre l’evento.
Lo stesso Battaglia ipotizzava che il sindaco avrebbe fatto sorgere dei dubbi di “anticostituzionalità a chiunque, venendo in quest’aula il giorno dell’inaugurazione del ricordo marmoreo all’Eroe dei Due Mondi [avrebbe trovato] coperto quello in memoria del Re Buono”.
 

Nella mattinata del 3 novembre 1907, al suono dell’inno di Garibaldi, si scopriva la targa commemorativa del nizzardo e dopo un breve discorso pronunciato dal presidente del Comitato Cruciani, tutte le associazioni intervenute, locali e di Perugia, si disponevano in corteo e si avviavano al teatro dove una conferenza era tenuta da Biondo Brugnoli. E mentre i discorsi si ripeterono anche al banchetto popolare, cui parteciparono circa 150 commensali, in serata la giornata di festa si chiuse con lo spettacolo teatrale allestito dal gruppo Filodrammatico Minerva.
Attualmente resta ignoto l’autore del medaglione con il ritratto dell’eroe; in posizione frontale, Garibaldi viene contraddistinto dagli usuali elementi iconografici: la folta barba, i capelli lunghi, il cappello tondo di foggia ungherese decorato da greca e fiorami ed il fazzolettone annodato al petto.
Delle affinità si riscontrano con l’effige garibaldina della lapide di Montecchio (Terni) della quale però, anche per essa, resta anonimo il nome del suo autore.

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