Secondo l’Osservatorio Asaps, Associazione sostenitori della Polstrada, sono 136 gli episodi di pirateria stradale registrati nel corso del primo semestre del 2008, con 48 persone uccise e 127 ferite.
L’incremento degli episodi nel primo semestre 2008 è del 74% rispetto ai 78 eventi dello stesso periodo del 2007, del 30% l’aumento del numero delle vittime (37 lo scorso anno) e addirittura del 92% l’incremento dei feriti rispetto ai 66 dei primi sei mesi del 2007.
Il 75% degli autori viene poi smascherato, mentre ”solo” il 25% resta ignoto.
Su tutti questi eventi pesa, come un macigno, l’ombra dell’alcol e delle droghe: in 49 casi, riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile è stato identificato, dunque 102 su 136, ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato ”attendibile”.
La regione che vanta il poco invidiabile primato è la Lombardia (21 episodi), seguita dal Lazio (17), Emilia Romagna e Campania (16), Toscana (12), Piemonte e Liguria (9), Veneto (7), Sicilia e Marche (6), il sorprendente Molise e la Puglia (5), Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Calabria (2), Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige (1).
Isole felici sono Umbria, Abruzzo e Basilicata, le uniche regioni dove non sono avvenuti eventi gravi.
L’analisi indica che le categorie deboli della strada, in modo particolare anziani e bambini, pagano un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: 27 sono gli anziani coinvolti, 17 i bambini, rispettivamente il 19,9% ed il 12,5%.
L’Osservatorio Asaps/il Centauro sulla Pirateria ha preso in esame anche la presenza di conducenti stranieri, definiti per questo ”attivi”.
Il 35,3% dei pirati identificati è risultato essere forestiero. Indicativo anche il fatto che il 16,9% delle vittime sia straniero: si può dire che si tratta di una vera e propria categoria debole che si aggiunge alle altre’.