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La Usl di Foligno-Spoleto, con quattro operatori sanitari, cerca di individuare altre strade per contrastare l'incremento vertiginoso delle dipendenze

Le recenti notizie sul fronte della droga, anche nel comprensorio, fanno temere che il “contagio” sia ormai in Umbria ai livelli denunciati a livello nazionale.
In Italia oltre il 2% dei sedicenni ha già provato la cocaina, mentre a 19 anni il dato aumenta vertiginosamente superando il 10%. Raddoppia il numero dei soggetti tra i 35 e i 45 anni che fanno uso di cocaina.
La Regione Umbria ha deciso di correre ai ripari aderendo al progetto nazionale sul trattamento e la riabilitazione dei cocainomani finanziato dal Ministero per la Salute.
Nella sua prima fase, il progetto sarà guidato dal servizio Nuove Dipendenze dell’Usl n. 3 di Foligno-Spoleto che può vantare una consolidata attività nel corso degli anni.

Per questo progetto, che si prefigge di sperimentare nuove forme di intervento diagnostico e terapeutico orientate ad un elevato grado di integrazione tra servizi pubblici e privato sociale, sono stati individuati quattro operatori (un medico, due psicologi ed una infermiera).
Utilizzeranno metodologie cliniche e psico-sociali intensive per “de-condizionare” dalla sostanza accompagnate, se necessario, da terapia farmacologia.
Grande attenzione anche alle problematiche di tipo clinico sia fisiche, in particolare l’attività cardio-circolatoria, che psichiatriche, correlate all’uso di psicostimolanti e alle caratteristiche di poliabuso (alcol) dei soggetti in trattamento.
Verranno così proposte e verificate innovative strategie di trattamento e riabilitazione per i consumatori di cocaina, ampliando le classiche metodologie utilizzate dai Sert e dalle strutture residenziali e semiresidenziali.

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