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I dati 2006 vedono il presidio della città di Jacopone avvicinarsi alla media regionale ed essere comunque quello con il più alto tasso di utilizzo tra quelli della Usl 2

Nella Asl2 si rilevavano nel 2006 complessivamente indici di utilizzo delle strutture ospedaliere più bassi della media regionale con l’ospedale di Marsciano “maglia nera” con un tasso del 63,3%, il peggiore in Umbria. Ma anche al Trasimeno si va dal 72,4% di Castiglione del lago al 68,2% di Città della Pieve.
Migliore il risultato di Assisi (74,5) e di Todi, che con un tasso di utilizzazione di 79,5 si avvicina alla media regionale che è dell’83%.
In pratica, più ci si avvicina a 100, migliore è la programmazione fatta.
Gli ultimi rilevamenti Istat, che si riferiscono ai dati diffusi dalla Regione relativi al 2006, pongono in testa l’ospedale di Città di Castello, il cui tasso di utilizzazione è pari all’89,4%.
Un gradino sotto si colloca l’Azienda ospedaliera di Perugia, che ha un indice pari a 88,2.
Ma la posizione del polo unico di Perugia, in prospettiva, non è molto rosea perchè dal 2006 al 2007 ha visto scendere di 493 unità (da 5.428 a 4.935) le degenze di pazienti provenienti da altre regioni.
E quest’anno Perugia ha perso ulteriormente mobilità extraregionale.
Opposto il trend a Terni, dove gli arrivi extraregionali sono in costante crescita negli ultimi anni e non solo per l’alta specialità.
Si ricoverano al “Santa Maria” pazienti provenienti soprattutto dal Lazio.
A Terni l’indice del 2006 (83,3%) risulta migliorato.“Nel 2008 – ricorda il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Gianni Giovannini – i ricoveri sono aumentati del 15%”.

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