Una rivoluzione copernicana potrebbe essere alla porte in medicina. L’antico detto latino di Giovenale (Satire, X, 356), “mens sana in corpore sano” metteva al centro il corpo, la cui buona forma avrebbe determinato anche una mente serena, ovvero per aver sane le facoltà dell’anima, bisogna aver sane anche quelle del corpo.
Ora una tale affermazione potrebbe sembrare sbagliata come era errata quella che vedeva la terra al centro dell’universo ed andrebbe rovesciata in “corpore sano in mens sana”.
In verità si moltiplicano i segnali di dipendenza del sistema immunitario umano dal sistema nervoso e quindi dal cervello.
Il nuovo “Copernico” potrebbe essere un gruppo di ricercatori dell’Università di Negev in Israele.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Bmc Cancer”, una visione positiva della vita potrebbe aiutare le donne a ridurre del 25% il rischio di ammalarsi di cancro al seno.
Al contrario, i pensieri negativi o i dispiaceri, come un lutto o un divorzio, aumentano le probabilità di sviluppare il tumore: le donne che hanno subito uno o due eventi traumatici hanno avuto il 62 per cento di probabilita’ in piu’ di soffrire di cancro.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno sottoposto un questionario a più di 250 donne di età compresa fra i 25 e i 45 anni affette da cancro al seno riguardante la loro visione della vita prima della diagnosi della malattia. “Abbiamo riscontrato che una sensazione di felicità e di ottimismo ha un effetto protettivo”, hanno detto i ricercatori.
Allo stesso tempo gli scienziati israeliani hanno ammesso di non aver capito ancora con precisione il perchè di questa associazione tra ottimismo e tumore, per cui per adesso dovremo accontentarci di un detto antico, che forse era di un saggio, “cuor contento il ciel l’aiuta”.
- Redazione
- 3 Settembre 2008
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