E’ ora che in televisione si diano una calmata con la pubblicità. I telespettatori italiani dipendenti dal piccolo schermo alzano la cresta e pretendono di poter seguire i programmi in pace ed i giudici gli danno ragione.
Un telespettatore sportivo, infastidito, innervosito, da quegli inserti pubblicitari che vengono trasmessi senza interrompere il programma, ha intentato e vinto una causa contro Mediaset per gli spot durante le semifinali di Champions League nel 2003.
Al telespettatore sono stati riconosciuti 100 euro di danni come danno esistenziale da alterazione psichica e stress. La Cassazione ha avallato una sentenza emessa dal Giudice di Pace.
Ma le “battaglie” contro l’invadenza pubblicitaria hanno ora un altro obiettivo. Succede ormai in continuazione che il volume audio abbia strani e repentini sbalzi e di dover afferrare precipitosamente il telecomando per abbassare il volume. Un metodo invasivo e sostanzialmente un espediente di grande maleducazione.
Più volte ci sono state proteste, più volte ci sono stati inviti a smetterla o, quantomeno, a contenere gli sbalzi.
Senza effetti fino ad ora, ma la sentenza della Cassazione potrebbe aprire un canale di spesa molto più salato per le Tv.