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Stasera, all'ex pastificio Cappelletti, debutta "Discarica", uno degli spettacoli più attesi della manifestazione diretta da Maurizio Costanzo

Debutterà stasera uno degli spettacoli di punta, probabilmente il più atteso, sicuramente quello che ha suscitato finora il maggior interesse mediatico, del Todi Arte Festival 2008.
Oggi è infatti il giorno di “Discarica”, commedia con la quale Silvano Spada, autore e regista, torna protagonista della manifestazione da lui fondata e diretta con successo per oltre un decennio, prima dell’avvento di Simona Marchini, a sua volta sostituita quest’anno alla direzione artistica da Maurizio Costanzo.
Alla base della curiosità che aleggia intorno a “Discarica” c’è non soltanto il ritorno di Spada con la sua indiscussa capacità di individuare temi dirompenti, ma anche la scelta di una location particolare, quale l’ex pastificio Cappelletti, e soprattutto la scelta tra i protagonisti (insieme a Margherita Missoni e ad Osvaldo Ruggeri) dell’ex deputato Vladimir Luxuria, oltretutto in procinto di partecipare al programma televisivo “L’Isola dei Famosi”.

Il testo è incentrato sull’emarginazione, sul disagio e sui diversi. Un’anticipazione sulla trama è stata fornita dalla stessa Luxuria ad un sito gay.
Cosa è la discarica del titolo?, le è stato chiesto, “Si tratta di una specie di fortezza – ha spiegato – dove trovano rifugio gli assediati dai benpensanti, dai cosiddetti normali, dai borghesi. Io interpeto Fanny, una transessuale povera, sfrattata che va a vivere in una baracca all’interno della discarica insieme ad altri personaggi”.
Chi sono? “C’è Lollo, un bambino autistico che ritengo la Madonna mi abbia fatto trovare alla fermata dell’autobus per soddisfare il mio senso di maternità. C’è Andrea, un ex manager che ha avuto una crisi in un aeroporto ed è andato a vivere in mezzo ai clocarh dopo aver abbandonato tutto. C’è Marco, un tossicodipendente e la sua ragazza Valeria. Infine c’è una donna anziana che per un disagio mentale si crede una contessa. Tutti parleremo dei nostri percorsi di vita per scoprire che la violenza e l’anormalità stanno fuori dalla discarica dove viviamo, con un finale amaro”.

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