Condividi su facebook
Condividi su twitter
Le tappe partecipative sarebbero state "bruciate" con decisioni di vertice; impazza intanto il "toto sito" sul nuovo impianto di distruzione dei rifiuti che potrebbe capitare anche nella media valle del Tevere

Secondo il capogruppo regionale di An-Pdl, Franco Zaffini, ci sarebbe in Umbria una gestione “parallela” del piano regionale rifiuti che starebbe ben più avanti di quanto ufficialmente risulta, con un assessore che avrebbe concordato con lobby potenti già tutto, prima ancora che sia iniziato il percorso democratico delle scelte.
L’accusa è grave, più che una denuncia politica sembra proprio un atto di qualche autorità giudiziaria.
Per tale motivo il “j’accuse” viene riportato integralmente in attesa della risposta della Regione, anche se in qualche punto sembra che il consigliere possa aver contrabbandato come verità legislative alcune sue convinzioni personali.

PREMESSO:
1. che il quadro normativo regionale di riferimento per la gestione del sistema dei rifiuti è quello delineato dalla L.R. 14-2002);
2. che l’iter previsto dalla suddetta LR per l’adozione del Piano regionale dei rifiuti è il seguente:
• Fase 1. la giunta adotta lo schema di Piano ai fini della concertazione e del partenariato istituzionaie e sociale previsti dalla normativa;
• Fase 2. espletati tali adempimenti la Giunta preadotta il Piano trasmettendolo al Consiglio delle autonomie Locali (CAL) per il previsto parere;
• Fase 3. tenuto conto del parere del CAL, la Giunta adotta il piano e lo trasmette al Consiglio regionale per l’approvazione.

VISTO che il Piano regionale dei rifiuti adottato secondo l’iter sopra descritto dovrebbe dettare indirizzi in merito a:
• riduzione della produzione di rifiuti;
• incremento della differenziata;
• chiusura del ciclo tramite incenerimento (termine meglio noto nel bignami dei rossoverdi come “valorizzazione della parte residuale del rifiuto smaltito”);

PRESO ATTO tuttavia che nonostante l’iter normativo di approvazione del Piano sia ancora
fermo alla Fase 1, appena avviata, l’Assessore, nei mesi di giugno e luglio, ha già sottoscritto una serie di Protocolli d’intesa in materia di rifiuti tracciando un percorso parallelo
e alternativo a quello ufficiale del Piano regionale:
• 9 giugno – Protocollo per la riduzione dei rifiuti (dgr 677-2008);
• 18 giugno – Protocollo per la differenziata carta e cartone (dgr 723-2008);
• 28 luglio – Protocollo per la gestione unitaria della fase finale di
smalti mento/incenerimento (dgr 975/2008)

CONSIDERATO quindi che l’Assessore decide, nella stanza dei bottoni ed a suon di Protocolli, come gestire le varie fasi del cido dei rifiuti prima ancora di avere un Piano di gestione dei rifiuti, sarebbe opportuno che:
1) restituisse agli umbri i 400.000 euro della consulenza che ha affidato alla Oikos per scrivere il nuovo piano regionale dei rifiuti;
2) ammettesse che l’iter di partecipazione e consulazione del Piano dei rifiuti è in realtà una farsa e serve solo a sviare l’attenzione dal percorso reale che l’Assessore sta portando avanti all’insaputa e con buona pace di verdi e comunisti;

RICHIAMATI i contenuti dello schema di Protocollo adottato con dgr 975 il 28.07.2008 con
cui:
• si mira a costituire una holding per la gestione della fase di termovalorizzazione dei rifiuti;
• si individuano, quali sottoscrittori del Protocollo, i soggetti titolari degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti presenti sul territorio regionale e un rappresentante per ogni Ambito Territoriale Ottimale dei rifiuti;

ATTESO che nel documento si legge che i soggetti che sottoscrivono il protocollo prendono atto, condividono e sottoscrivono tutti i punti della premessa che fa esplicito riferimento alla necessità di:
• chiudere il ciclo dei rifiuti con la termovalorizzazione
;
• definire criteri e modalità per la localizzazione degli impianti;
• garantire la tutela della salute delle popolazioni interessate;
• garantire la sostenibilità delle soluzioni gestionali che andranno tarate su un sistema impiantistico di trattamento e smaltimento completamente nuovo rispetto a quello attuale.

RITENUTO che un simile documento avrebbe dovuto essere sottoscritto prima di tutto dai Comuni sede di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, visto che si presume che sia l’Amministrazione comunale di riferimento a dover tutelare la salute dei cittadini che subiscono direttamente il carico ambientale di una discarica o di qualunque altro impianto del ciclo;

RICORDATO che nonostante i Comuni del territorio regionale sede di discarica siano 5, Città di Castello, Gubbio, Orvieto, Perugia e Spoleto, l’esecutivo regionale con il Protocollo di cui trattasi ne ha estromessi due dalla firma del documento e cioè le Amministrazioni di Spoleto ed Orvieto sede, oltretutto, delle discariche più grandi dell’Umbria, con l’aggravante che Spoleto è anche sede di uno dei tre cementifici esistenti in Umbria e che ha ottenuto l’A.I.A.,Autorizzazione Integrata Ambientale che apre la strada all’incenerimento dei rifiuti nel sito.

STIGMATIZZATO l’atteggiamento dell’Assessore Bottini che continua a distinguere fra figli e figliastri per cui mentre il Comune di Perugia e la “repubblica popolare” di Gubbio ottengono la firma di un Protocollo per la tutela ambientale del territorio .che sopporta il carico di essere sede di discarica, il “contado” di Spoleto subisce l’ampliamento di S.Orsola e l’autorizzazione a bruciare rifiuti nel cementificio senza che nessun protocollo per la tutela della salute dei suoi cittadini sia stato nè predisposto nè sottoscritto;

POSTO che l’Assessore ha già delineato la fase della termovalorizzazione prevedendo che oltre all’impianto di Terni ci sarà un secondo impianto in Umbria, nella provincia di Perugia, in cui verrà bruciata la frazione secca del rifiuto.
Per tale impianto, che potrebbe prevedere però anche processi diversi dall’incenerimento, sono in “lizza” varie zone comprese nel territorio di uno dei Comuni dell’Ato 2 Perugino – Trasimeno – Marscianese – Tuderte, anche se Perugia, zona S.Sisto vicino all’Ospedale, è partita per prima con la richiesta, ammaliata dalla possibilità di riscaldare gratis il Santa Maria della Misericordia.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter