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Un libro autobiografico, in distribuzione da oggi in tutta Italia, racconta la storia della sua malattia e l'approdo nella struttura di Palazzo Francisci

Nuova ed insolita ribalta nazionale per il Centro per la cura dei disturbi alimentari ospitato a Palazzo Francisci di Todi. E’ infatti da ieri nelle librerie di tutta Italia “Il cucchiaio è una culla: diario di Yu Yu nella lotta contro l’anoressia“.
Yu Yu non è una qualsiasi. Era l’estate 2001 quando tutte le radio trasmettevano “Mon petit garçon, pour toute la vie garçon”, canzone poi diventata anche colonna sonora di uno spot televisivo Fiat. A cantare quel brano era Giuditta Guizzetti, in arte, appunto, Yu Yu.
Dopo aver raggiunto il successo grazie a quella canzone e alla successiva “Bonjour bonjour”, Giuditta, 32 anni, madre francese e padre diplomatico italiano, un’infanzia vissuta in giro per il mondo, è arrivata a pesare 36 chili e ha rischiato di perdere la vita.
E’ lei stessa a raccontare la sua storia e il suo approdo nella struttura di Palazzo Francisci, dove è stata in pratica salvata.

“Trovo conforto nel sentirmi vuota – c’è scritto nel libro. Lo scopo delle mie giornate diventa il non mangiare senza farlo trasparire”. Così la bilancia diventa per lei la battaglia quotidiana.
42 chili. Poi 38, fino a 36. Una discesa inarrestabile, giù negli abissi dell’anoressia. La fama è un lontano ricordo, il corpo ormai irriconoscibile.
Per Giuditta si aprono le porte dell’istituto specializzato di Todi, uno dei primi e dei più qualificati d’Italia, e la sua vita cambia, per la seconda volta.
L’anno di cure al centro di Palazzo Francisci è messo nero su bianco nel suo diario di viaggio fuori dall’anoressia: giorno dopo giorno vengono annotate paure e ricordi, ansie e trucchi per nascondere la fuga del cibo.
“Il cucchiaio è una culla” regala pagine che aprono gli occhi ai tanti che troppo sbrigativamente liquidano l’anoressia come un capriccio, un frutto perverso della società del benessere.

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