Paolo Cintia, uno studente universitario di Marsciano che, insieme ad alcuni suoi compagni di studi di stanza dalle parti di Pisa, dà vita anche ad un originale blog (http://casapiddu.wordpress.com/), è stato ospite nei giorni scorsi degli studi della Rai di Roma per un provino curato “nientepopòdimenoche” da Pippo Baudo.
Alla base della convocazione-selezione la realizzazione di video targati “El Por Nardon Productions”, uno dei quali era stato alcune settimane prima ripreso addirittura da “Blob”, la storica trasmissione cult di Rai Tre.
Ecco il racconto del diretto protagonista, così come comparso sul citato blog…
“… la El Por Nardon Production si è recata nientepopòdimenoche agli studi di produzione Rai Tv; tramite il portale Nuovi Talenti, i video della El Por Nardon sono infatti stati selezionati dalla redazione, e gli intrepidi Rambo e DjRiccio hanno avuto l’opportunità di fare un provino davanti ad un certo Giuseppe Baudo, detto Pippo.
Piccolo passo indietro: quando è arrivata la convocazione, ho specificato subito che la El Por Nardon è composta da due elementi non scindibili, ma la donnina della redazione s’è impuntata subito, e davanti a Baudo alla fine ci sono andato da solo.
Nella speranza di provare comunque ad entrare tutti e due, siamo partiti insieme alla volta di Roma, cantando il raccordo anulare a squarciagola. All’ingresso è pieno di donnine truccate con cane al guinzaglio, ospiti della puntata odierna di Cominciamo Bene; nel frattempo uno degli sbirri prende di mira DjRiccio colpevole di avere una telecamera per documentare il tutto. Lo sbirro mette subito le cose in chiaro: “caa co a telegammera nun poi entrà”. Di male in peggio.
Entro da solo, studio 4, ed ecco che arriva una tipa avvenente ad accogliermi. Già sa il mio nome, si mette bene. Speravo di aver fatto colpo, invece stava lì per accogliere tutti i nuovi talenti accorsi.
Mi chiedono se ho del materiale da proiettare, gli passo i video storici della El Por Nardon, ma dalla regia non riescono a travasarli in un dvd. Nei corridoi intanto passeggia tranquillo Corrado Augias, senza neanche far pesare il fatto di essere Augias, io se fossi Augias rivolgerei il saluto a malapena a me stesso. Strozzo in gola l’idea di chiedere un autografo, sarebbe troppo da bifolco chiedere l’autografo ad un intellettuale.
Arriva il momento di entrare nello studio, mi fanno accomodare insieme agli altri nelle tribunette da dove comincio subito a chiamare Maria, per dirgli che il comportamento di Livia nei confronti di Marco è veramente da troia.
Faccio conoscenza con gli altri provinandi, chi attore, chi mago comico, insomma gente brava. “Tu cosa sei?” la domanda più frequente. La risposta è sempre la stessa: “credo un informatico”.
Sono circondato da gente che ha studiato recitazione, ha fatto mille provini nella vita, fa serate nei locali. Al confronto sono una scoreggia, io ho solo fatto un po’ di video strambi con un mio amico. Sono piaciuti, è vero, ma perché la gente è più matta di noi.
Dopo tre provini, la ragazza avvenente mi viene a prendere: “tocca a te”. Mi sono portato appresso giusto il libricino “La Valle Maledetta”, di cui parlaremo approfonditamente più avanti, e mi presento dunque dinnanzi alla Corte Suprema presieduta da Pippo Baudo.
Senza scompormi illustro l’attività della El Por Nardon e specifico subito: “vi anticipo che io non so fare niente, però ora sono qui e tutti i miei parenti mi adoreranno dato che sto parlando con Pippo Baudo.” Mandano il nostro video VST, quindi Pippo mi chiede di parlargli del libro che ho in mano. Spiego brevemente e leggo un piccolo passo, ignobile, che non credo sia piaciuto. Non era in effetti il pezzo migliore, ma ho scelto a caso pochi minuti prima.
Finisce qui il mio unico e inutile provino alla Rai, uscendo dagli studios ho incontrato pure Fabrizio Frizzi che, dovendo parlare con la ragazza avvenente della redazione, se ne va salutando entrambi.
Non so se rendo, Frizzi mi ha dato la mano dicendo “Arrivederci!”, a me, che da piccolo il sabato sera mi incollavo alla tv a vedere “Scommettiamo Che”.
Non ce la facevo più a tenere questo segreto, e dunque eccolo qua. Noi della El Por Nardon potremo dire di essere arrivati ad un passo dal successo, ci è mancato solo di saper fare qualcosa, ma le idee c’erano. Sarà bello ricordare questi tempi quando saremo degli impiegati di 40 anni con l’abitudine della gita fuori porta a Pasquetta. Grazie Pippo, ti ricorderemo con gioia”.