Anche la situazione economica nella provincia di Perugia risente della crisi. Chiari segnali premonitori, come per la situazione occupazionale, già c’erano nel trimestre precedente, ma il terzo del 2008 si chiude in maniera pesante per le imprese del manifatturiero e del commercio.
Alviero Moretti, presidente della Camera di commercio di Perugia, ha presentato i risultati dell’osservatorio congiunturale sul manifatturiero e sul commercio.
In questi due settori, nel terzo trimestre del 2008 la congiuntura economica registra tutti gli indici in netta flessione rispetto al corrispondente periodo del 2007.
Nel manifatturiero, la produzione cala del 3,8 per cento, il fatturato del 3,6 per cento e gli ordinativi del 4,8 e quest’ultimo dato è forse quello più preoccupante, perché segnala una situazione che si sta avvitando su se stessa.
Rispetto al dato nazionale e anche a quello delle altre regioni del Centro Italia, produzione, fatturato e ordinativi flettono più pesantemente.
Le situazioni più critiche si registrano nelle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto e nel tessile, abbigliamento, cuoio e calzature.
Poiché la crisi è sui mercati internazionali, soffrono di più – per prime – le imprese che esportano quote importanti della loro produzione. Perciò le difficoltà più accentuate sono da parte delle imprese di maggiori dimensioni (con più di 50 dipendenti).
Le imprese più piccole contengono per il momento le perdite.
In calo le vendite delle imprese del commercio al dettaglio sia di prodotti alimentari che non alimentari, ma la flessione è meno accentuata rispetto alla media nazionale e del Centro Italia.
Nel commercio, le vendite sono scese dell’1,1 per cento ed a soffrirne sono i piccoli negozi. La grande distribuzione è in terreno positivo (+0,9%), ma dimezza la crescita.