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Da una settimana all'altra i nuovi casi sono aumentati di più del 50%

L’Epifania tutte le feste si porta via, dice un antico detto che però quest’anno dovrebbe essere integrato facendo un esplicito riferimento anche all’epidemia influenzale.
Sarà infatti, nelle previsioni degli esperti, il ritorno a scuola dopo la Befana a dare una potente accelerata all’Australiana che già prima aveva mostrato segni di impazienza.
Secondo l’ultimo rapporto Influnet, dell’Istituto superiore di Sanità, l’epidemia influenzale, quest’anno originata da tre virus d’oltreoceano, ha mostrato nella prima settimana del 2009 un’impennata, con un tasso di incidenza pari alla stagione “boom” del 2004-2005.
Dal 29 dicembre al 4 gennaio sono 175.820 gli italiani a letto con febbre, dolori articolari e brividi.
Erano 112 mila nella settimana precedente, quella a cavallo di Natale.
In tutto, dall’inizio dell’epidemia, sono quasi 700 mila gli italiani che si sono ammalati, ma il deciso aumento dei casi di questa settimana fa pensare che alla fine le previsioni saranno confermate, con 4-5 milioni di casi in totale.
A pagare lo scotto dell’Australiana sono soprattutto i bambini, con un’incidenza di 6,70 casi per mille assistiti, oltre il doppio degli adulti tra i 15 e i 64 anni, fermi a 3,03 casi per mille.
I bambini peraltro sono ritenuti i principali “untori”, in quanto negli ambienti chiusi delle scuole e dei mezzi di trasporto si caricano di virus che mettono in circolo nelle loro abitazioni e viceversa.

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