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Un'applicazione militare potrebbe essere la risposta al problema dell'energia mondiale
laser

«Rappresenta un successo incredibile non solo per la California, ma per il nostro paese e per il mondo intero. La Nif potrà rivoluzionare il nostro sistema energetico, indicandoci una nuova via per sfruttare il sole alimentando le nostre auto e le nostre case».
Quello di cui parla il Governatore della California è il laser più grande del mondo, appena inaugurato nei pressi di San Francisco.
Il suo nome significa “National Ignition Facility” e sarebbe in grado teoricamente di provocare la fusione nucleare, riproducendo un livello di calore paragonabile a quello di una stella.
La Nif si trova a Livermore e occupa un palazzo di 10 piani, ospitando 192 fasci laser giganti. Il sistema dovrebbe entrare in funzione tra 2 o 3 anni: i laser si concentreranno su una pallina di idrogeno congelato di 2 millimetri di diametro, creando energia circa 60 volte maggiore rispetto ai più potenti laser esistenti.
Il motivo principale per cui il superlaser è quello di garantire l’efficacia dell’arsenale nucleare americano; grazie alla nuova “facility” non si dovranno più fare test nucleari per assicurarsi che le armi funzionano davvero
Ma secondo gli esperti il Nif aprirà la porta a nuove scoperte nel settore della fusione dell’ idrogeno, con energie quasi a costo zero e senza impatto sull’ambiente.
All’ex attore di origine austriaca ha fatto eco il direttore del programma, Edward Moses, secondo cui «il successo della Nif rappresenterà un progresso scientifico storico, trattandosi della prima combustione attraverso la fusione nell’ambito di un laboratorio, replicando sulla Terra il processo che muove le stelle.
Con la Nif si dovrebbero fare passi da gigante anche nella conoscenza delle supernova, le esplosioni stellari o dei buchi neri.
 

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