Urania è un lago privo di ossigeno e luce e ad altissima concentrazione di sale, situato nel Mediterraneo a più di 3.500 metri di profondità. I
noltre presenta alte concentrazioni di metano e idrogeno solforato, e quest’ultimo è in quantità tali da essere tossico per molti organismi incluso l’uomo.
E’ uno degli ambienti più inospitali e inaccessibili del pianeta, paragonabile per condizioni alla Terra primordiale o al pianeta Marte.
Eppure negli abissi del Mediterraneo orientale potrebbe nascondersi il segreto della nascita della vita. Nel lago sottomarino, infatti, gli scienziati dell’ Università di Milano hanno scoperto i meccanismi che sostengono una oasi di vita microbica. Pur nelle condizioni descritte e nell’isolamento. il lago, ha visto l’evoluzione di forme di vita microbiche uniche, che non hanno eguali in altri ambienti marini o terrestri. I
ricercatori hanno descritto l’esistenza di una complessa comunità di microrganismi in Urania, che formano un ecosistema basato sul metabolismo di zolfo e metano, e che sfruttano la ‘dark energy’, una forma di energia chimica indipendente dalla luce e quindi dalla fotosintesi.
«Questa scoperta – commenta l’Università di Milano – fornisce un solido punto di partenza per formulare ipotesi sulla vita primordiale sul nostro pianeta o su altri corpi celesti. Inoltre, le ‘estreme’ capacità metaboliche dei microrganismi adattati a vivere nel lago Urania costituiscono una risorsa biotecnologica con potenziali applicazioni in molte attività di interesse umano».
noltre presenta alte concentrazioni di metano e idrogeno solforato, e quest’ultimo è in quantità tali da essere tossico per molti organismi incluso l’uomo.
E’ uno degli ambienti più inospitali e inaccessibili del pianeta, paragonabile per condizioni alla Terra primordiale o al pianeta Marte.
Eppure negli abissi del Mediterraneo orientale potrebbe nascondersi il segreto della nascita della vita. Nel lago sottomarino, infatti, gli scienziati dell’ Università di Milano hanno scoperto i meccanismi che sostengono una oasi di vita microbica. Pur nelle condizioni descritte e nell’isolamento. il lago, ha visto l’evoluzione di forme di vita microbiche uniche, che non hanno eguali in altri ambienti marini o terrestri. I
ricercatori hanno descritto l’esistenza di una complessa comunità di microrganismi in Urania, che formano un ecosistema basato sul metabolismo di zolfo e metano, e che sfruttano la ‘dark energy’, una forma di energia chimica indipendente dalla luce e quindi dalla fotosintesi.
«Questa scoperta – commenta l’Università di Milano – fornisce un solido punto di partenza per formulare ipotesi sulla vita primordiale sul nostro pianeta o su altri corpi celesti. Inoltre, le ‘estreme’ capacità metaboliche dei microrganismi adattati a vivere nel lago Urania costituiscono una risorsa biotecnologica con potenziali applicazioni in molte attività di interesse umano».