Forse un’energia nucleare veramente pulita esiste e l’avevamo sotto gli occhi da decenni.
Secondo un ricercatore abruzzese del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sarebbe possibile ottenere energia da un fenomeno fisico chiamato “cavitazione” che si verifica abitualmente sulle eliche dei grandi transatlantici che solcano gli oceani.
Il fenomeno consistente nella formazione di zone di vapore gas o vuoto all’interno di un fluido che poi implodono
Ciò avviene a causa dell’abbassamento di pressione del liquido stesso.
In pratica quindi la dinamica del processo è molto simile a quella dell’ebollizione. Nell’ebollizione, a causa dell’aumento di temperatura, la tensione di vapore sale fino a superare la pressione del liquido, creando quindi una bolla meccanicamente stabile, perché piena di vapore alla stessa pressione del liquido circostante: nella cavitazione invece è la pressione del liquido a scendere improvvisamente.
Un processo di cavitazione, secondo il ricercatore, sarebbe alla base di una reazione nucleare ottenibile trattando il cloruro di ferro con ultrasuoni e poche centinaia di grammi di questo sale avrebbero prodotto tante energia quanta ne producono diversi kg di uranio
Secondo un ricercatore abruzzese del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sarebbe possibile ottenere energia da un fenomeno fisico chiamato “cavitazione” che si verifica abitualmente sulle eliche dei grandi transatlantici che solcano gli oceani.
Il fenomeno consistente nella formazione di zone di vapore gas o vuoto all’interno di un fluido che poi implodono
Ciò avviene a causa dell’abbassamento di pressione del liquido stesso.
In pratica quindi la dinamica del processo è molto simile a quella dell’ebollizione. Nell’ebollizione, a causa dell’aumento di temperatura, la tensione di vapore sale fino a superare la pressione del liquido, creando quindi una bolla meccanicamente stabile, perché piena di vapore alla stessa pressione del liquido circostante: nella cavitazione invece è la pressione del liquido a scendere improvvisamente.
Un processo di cavitazione, secondo il ricercatore, sarebbe alla base di una reazione nucleare ottenibile trattando il cloruro di ferro con ultrasuoni e poche centinaia di grammi di questo sale avrebbero prodotto tante energia quanta ne producono diversi kg di uranio