La percezione diffusa tra i cittadini è che i politici italiani facciano molto poco e si impegnino ancora meno, in Parlamento.
Dal rapporto sulle attività dei parlamentari 2008-2009, promosso dall’Osservatorio civico sul Parlamento italiano risulta infatti che il livello medio di attività dei parlamentari italiani è piuttosto basso (intorno al 2,3 su una scala tra 0 e 10).
È importante, però, sottolineare che esistono delle differenze notevoli tra i singoli parlamentari. Ce ne sono alcuni che si impegnano di più (con alcuni picchi di eccellenza oltre l’8 di indice di attività), anche se la sufficienza può essere data soltanto ad una minoranza: la stragrande maggioranza dei parlamentari non arriva a 6.
Forse, presi singolarmente, i parlamentari “rimandati a settembre” avranno da produrre giustificazioni che fanno riferimento al loro impegno politico al di fuori delle aule parlamentari. Ma è proprio il fatto che il 97,4% di loro nelle istituzioni lavorerebbe poco a far sorgere due dubbi. Il primo dubbio è se veramente ci sia bisogno di tanti parlamentari ed il secondo, forse più pesante, è che i nostri parlamentari, dato per scontato che non siano “fannulloni” integrali, sembrerebbe proprio che pensino più alla loro “parte” che non all’interesse generale e questo è tanto più significativo se si considera che l’indagine è stata compiuta sull’attività del primo anno di questa legislatura..
L’indice di attività analizza il grado di “coinvolgimento” dei nostri rappresentanti politici nei processi legislativi del Parlamento. Esso misura quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto, quante volte è stato relatore di un progetto
di legge, quante volte è intervenuto nel dibattito in assemblea e quante volte lo ha fatto in commissione. Gli atti analizzati includono: disegno di legge, mozione, interpellanza,interrogazione a risposta orale, interrogazione a risposta scritta, risoluzione in assemblea, risoluzione in commissione, risoluzione conclusiva, ordine del giorno in assemblea e ordine del giorno in commissione.
L’indice di attività può oscillare tra un massimo di 10 (che viene calcolato sull’attività complessiva del parlamentare più attivo) e un minimo di 0 (che, invece, indica il caso teorico di un parlamentare che non abbia mai compiuto nessuno degli atti descritti sopra).
In generale i partiti d’opposizione (IdV, PD e UDC) sono più attivi dei loro colleghi di governo, sia nei lavori della Camera sia in quelli del Senato.
Da tener presente che è più probabile che i partiti di opposizione facciano maggiore uso di strumenti quali l’interpellanza, la mozione e l’interrogazione rispetto ai colleghi della maggioranza.
L’ eccellenza è donna: Angela Napoli, del PDL in Calabria, è stata la deputata più attiva nel primo anno di legislatura. La senatrice Donatella Poretti, del PD in Puglia, si è affermata come la persona più attiva nel Senato.
Entrambe hanno ricevuto un 10 nei loro indici di attività.
Un massimo dei voti che i parlamentari umbri vedono da lontano.
Ha solo un punteggio di 3,74 il primo senatore umbro che si trova al 45mo posto in graduatoria per Palazzo Madama: Franco Asciutti del Pdl, seguito al 74mo posto dal collega di partito Domenico Benedetti Valentini con 3,06.
E’ donna la prima senatrice umbra nella graduatoria, al 93 posto si trova Anna Rita Fioroni del Pd con 2,67.
Leopoldo Di Girolamo del Pd a 2,18 e si trova al 132mo posto. Al 199mo posto con 1,44 Alda Spadoni Urbani del Pdl, al 229 Francesco Rutelli del Pd con 1,2 e poi Agostini Mauro, sempre Pd, al 245mo posto con 1,07.
Discorso analogo per la Camera dei deputati.
Qui il primo deputato eletto in Umbria, presente nella graduatoria, è Giampiero Bocci del Pd che si trova al 125mo posto con 3,37; con 3,25 lo segue al 137mo posto Roberto Speciale del Pdl. Poi Carlo Emanuele Trappolni del Pd con 3,03 al 164mo posto.
Quasi accoppiati due del Pd: Sandro Gozi con 2,82 al 196 posto e due posti sotto Marina Sereni con 2,80.
Oltre la metà del gruppo gli altri: 415mo Luciano Rossi con 1,47 e 417mo Pietro Laffranco, sempre del Pdl, con 1,46. Infine al 464mo posto Rocco Girlanda del Pdl con 1,15 e Walter Verini del Pd al 535mo posto con 0,73.