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Il nuovo Consiglio comunale si insedierà il prossimo 9 luglio, ma la scelta degli assessori dovrebbe avvenire già i primi giorni del mese
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Il nuovo Sindaco di Marsciano, Alfio Todini  ha preso possesso dei sui poteri ed è all’opera nel suo nuovo ufficio presso il Municipio marscianese (vedi video-intervista di 15 minuti): le prime due tappe per il Sindaco del Pd sono la convocazione del  Consiglio Comunale e la realizzazione della Giunta che amministrerà il territorio per i prossimi 5 anni. Il parlamento locale si riunirà il 9 luglio alle 17.
Partiamo dalle certezze, dagli eletti e dagli esclusi: 12 consiglieri andranno alla maggioranza ed 8 alle opposizioni: 4 alla coalizione di Ranieri e 4 al centrodestra. Sei le forze rappresentate in Consiglio Comunale: Pd, Sinistra e Libertà, PM, Movimento per la qualità della vita, Rifondazione comunista e Pdl.
L’opposizione sarà rappresentata da Sabatino Ranieri, Marco Velloni per il Movimento per la qualità della vita (seguito da Lamberto Minchiatti e Marco Martini), Giuseppe Sorbini e Cristian Mattioli per Rifondazione Comunista (Andrea Terrani è il terzo e Marusca Ceccarini la quarta classificata).
Il centrodestra sarà rappresentato da Stefano Bartoccioni, da Cristiano Costantini, David Liotti e Franscesca Mele (con Riccardo Quintavalli e Roberto Lepanti  pronti ad entrare).
Più complicata la situazione nella maggioranza, viste le dimissioni che potrebbero arrivare dei consiglieri nominati assessori: in Consiglio andranno 9 del Pd, 2 esponenti di Sinistra e Libertà ed uno in quota PM, grazie all’accordo fatto nel ballottaggio.
PM sarà rappresentata da Luigi Anniboletti (seguito da Natalizi e Marcacci), Sinistra e Libertà da Virgilio Lipparoni e Roberto Bertini (con Roberto Rosi pronto ad entrare al posto del vice Sindaco e Aldo Fulvi a seguire).
La squadra più folta, come detto, è quella del Pd, con 9 rappresentanti: Pietro Cavalletti, Gabriele Cipriani, Valentina Bonomi, Simonetta Baiocco, Sauro Chiattelli, Gionata Moscoloni, Antonio Caciotto, Lorena Mastrini e Roberta Baciarelli; i primi tre esclusi, che potrebbero entrare in caso di dimissioni dei loro colleghi di partito sono Massimo Ceccarelli, Valentino Clerini e Paolo Baiocco.
Per quanto riguarda la Giunta poco è trapelato: PM verrà probabilmente ripagata per l’appoggio dato al ballottaggio e si prospetta un assessorato conteso da tre persone: Giovanni Marcacci, Luigi Anniboletti e Giuseppina Antognoni; da vedere come si comporterà Todini con le forze che lo hanno sostenuto dal primo turno ma che non sono presenti in Consiglio Comunale: Idv, PdCi e la lista Regni; probabilmente uno dei tre partiti verrà accontentato, se la giocano Regni ed Amadio; in questo “duello” potrebbero contare molto degli accordi sovracomunali, pilotati dall’intenzione del Pd di dialogare con il centro o con la sinistra; sembra esclusa l’Italia dei Valori.
Tutta aperta la partita per i restanti 5 assessori: 3 Pd e 2 Sinistra e Libertà? Non si sa.
I nomi che circolano sono molti da ambo le parti: l’unica certezza è Virgilio Lipparoni, che diventerà vice Sindaco, come annunciato da Todini prima del ballottaggio.
In ambito socialista si vocifera anche la nomina di Fabiano Coletti mentre Roberto Bertini aspetta di essere chiamato a Perugia, a fare l’assessore in Provincia.
Anche nella videointervista che ci ha rilasciato, Alfio Todini ha evidenziato l’intenzione di rappresentare entrambi i sessi in Giunta, cosa prevista anche dallo Statuto comunale: in quota Pd tutte e 4 le donne elette in Consiglio sono in lizza per un assessorato.
Dopo il lunedì nero del primo turno, anche Stefano Massoli, non eletto in Provincia, era messo nel listino dell’eventuale Giunta Todini, visto che lo spostamento di voti dal Pd a Sinistra e Libertà non venne ben digerito da molti in quell’occasione; pure il nome di Sauro Chiattelli circolava da tempo, e sarebbe un rappresentante del nord, oltre a Roberta Baciarelli.
La rappresentatività del territorio sarà un altro degli elementi che inciderà sulle scelte del Sindaco Todini, visto che dal ballottaggio e dal primo turno si è evidenziato un mancato sfondamento della coalizione vincitrice in almeno 4 seggi del nord.
Più chiarezza ci sarà già ad inizio settimana, visto che questo week end sarà decisivo per chiudere le partite ancora aperte.

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