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Le imprese italiane penalizzate, rispetto al resto d'Europa, sul costo del credito a breve termine, spuntano condizioni più favorevoli su quello a medio termine (5anni)
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Una elaborazione realizzata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre sul rapporto tra banche ed imprese avvenuto in Europa, in questi ultimi mesi di profonda crisi, rivela che «I tassi di interesse a breve termine applicati alle aziende italiane sono i più alti tra i principali paesi d’Europa».
I tassi applicati in Italia a maggio di quest’anno per prestiti inferiori ad un anno toccano la soglia del 4, 37 %, contro il 4,02 % della media dei 16 Paesi appartenenti all’area dell’euro ma, soprattutto, contro il 4,13 % della Germania, il 3,98 % della Spagna, il 3,70% dell’Olanda e il 3,37 % della Francia.
Solo i paesi cosiddetti minori come Grecia (6,14%) e Portogallo (4,68%), sottolineano dalla Cgia, presentano percentuali superiori al nostro.
A parziale consolazione il fatto che in Italia la contrazione dei tassi avvenuta nel periodo preso in esame: settembre 2008 – maggio 2009 , pari al 2,44%, è stata la più elevata tra i Paesi presi in esame.

Per contro, invece, i tassi a lungo termine superiori ai 5 anni vedono le banche italiane essere più virtuose delle colleghe europee.
In Italia i tassi applicati erano due mesi fa pari al 3,87 % contro una media UE dei 16 del 4,12%
. In Germania le banche applicavano il 4,36%, in Spagna il 4,19%, in Francia il 4,17% e in Olanda il 4,02%.
Chi ricorre ai prestiti a breve termine sono soprattutto le micro imprese che hanno la necessità di fare quelle operazioni di cassa, come l’anticipo delle fatture o lo scoperto di conto corrente, che servono per mantenere in vita queste attività. Con la crisi sono moltissimi i piccoli imprenditori che si sono rivolti alle banche e si sono indebitati a breve, per pagare gli stipendi, le imposte e i contributi dei loro dipendenti, visto che queste realtà aziendali non possono licenziare le maestranze altrimenti corrono il rischio di rimanere senza collaboratori con esperienza e professionalità».

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