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Flessioni meno marcate nella provincia di Perugia che nel resto d'Italia fanno sperare che si sia toccato il fondo anche se non si intravvedono segnali di ripresa
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La recessione in provincia di Perugia fa registrare segnali, seppur flebili, di frenata ed assestamento. È quanto emerge dall’indagine dell’osservatorio della camera di commercio di Perugia sul secondo trimestre 2009.
Si parla
di un «deciso arretramento» rispetto a un anno fa per produzione, fatturato e ordinativi delle imprese manifatturiere. Inoltre sono in calo le vendite per il commercio (meno 3,3 per cento, male il dettaglio, stazionaria la grande distribuzione), nonostante i prezzi siano scesi dello 0,8 per cento rispetto a un anno fa. Nuova flessione per l’export (meno 5,9 per cento su base annua).
Tuttavia flessioni meno marcate sia rispetto a quelle nazionali che del Centro Italia.
Giorgio Mencaroni, presidente dell’ente, sottolinea che «l’ondata recessiva è ancora forte e continua a colpire trasversalmente la quasi totalità dei comparti produttivi della nostra provincia. Tuttavia è incoraggiante notare che nel secondo trimestre dell’anno non si è ripetuta la caduta del primo trimestre e che stanno emergendo i primi segnali di stabilizzazione, forse ancora non sufficienti ad invertire un quadro che resta critico, ma comunque indicativi di un progressivo superamento della fase più acuta della crisi».

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