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Secondo il Sindaco di Varallo Sesia, la vista di una donna vestita di un costume intero, con un copricapo, causerebbe gravi turbamenti ai piccoli del posto
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La furia dei sindaci padani contro il diverso ha raggiunto l’acme del ridicolo in quel di Varallo Sesia (Vercelli).
Zona notoriamente di risaie ed un tempo di mondine, che prima di tutto si riconoscevano per il caratteristico abbigliamento che non è difficile assimilare a quel “burkini” che sta diventando questione nazionale padana.
Le mondine indossavano la tuta e il cappello- casco ovviamente per sottrarsi alle punture delle zanzare e le musulmane indossano il burkini per sottrarsi agli sguardi degli uomini, non è che ci sia poi tanta differenza.
Differenza che invece ci sarebbe per il sindaco leghista che ha vietato il burkina nelle piscine e lungo i fiumi e i torrenti  con la motivazione ( udite, udite) che “La vista di una ‘donna mascherata’ – spiega il buon Sindaco – potrebbe creare turbamento, soprattutto tra i più piccoli, senza parlare poi di eventuali problemi igienici».
Turbamenti che i piccoli "verdi" padani ovviamente non avrebbero nel guardare l’omologo occidentale, cioè il bikini, che proprio in quelle zone fino a poco tempo fa veniva considerato" abbigliamento del diavolo".
Chi contravverrà al divieto di indossare il costume intero unito a un copricapo,  pagherà una multa di 500 euro.
Peccato che, a parte le quasi scomparse mondine, come si può vedere dalla foto, il testo dell’ordinanza ben si applica anche a chi, appassionato di sport subacquei, indossi una “muta”; buon per i padani piemontesi che lì non ci sia il mare, che i subacquei di solito i pesci li infilzano.

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