Nel periodo di massima decadenza dell’impero romano si narra che le classi agiate, per ingozzarsi di sempre più cibo, usassero liberarsi forzatamente lo stomaco una volta che questo si era riempito.
Una notizia simile, che potrebbe significare l’approssimarsi della decadenza anche per l’attuale “civiltà”, viene dall’America e fa felici gli amanti del cibo spazzatura ed, ancor più, chi li produce.
È stato identificato, infatti, un gene che entra in azione quando si segue una dieta ricca di grassi e che, se viene ‘spento’, consente di non accumulare chili di troppo, anche se si mangia “junk food” in quantità industriale.
Il merito della scoperta effettuata su alcuni topolini di laboratorio è dei ricercatori dell’università del Michigan (Usa).
Gli inibitori del gene potrebbero anche essere i farmaci contro le malattie del futuro, ma la tentazione di farne uno strumento per rimuovere in via preventiva ogni ostacolo al consumo del cibo spazzatura potrebbe essere economicamente troppo attraente.
Una notizia simile, che potrebbe significare l’approssimarsi della decadenza anche per l’attuale “civiltà”, viene dall’America e fa felici gli amanti del cibo spazzatura ed, ancor più, chi li produce.
È stato identificato, infatti, un gene che entra in azione quando si segue una dieta ricca di grassi e che, se viene ‘spento’, consente di non accumulare chili di troppo, anche se si mangia “junk food” in quantità industriale.
Il merito della scoperta effettuata su alcuni topolini di laboratorio è dei ricercatori dell’università del Michigan (Usa).
Gli inibitori del gene potrebbero anche essere i farmaci contro le malattie del futuro, ma la tentazione di farne uno strumento per rimuovere in via preventiva ogni ostacolo al consumo del cibo spazzatura potrebbe essere economicamente troppo attraente.