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Reportage del convegno organizzato dal Club della Palomba, alla presenza del senatore Orsi, relatore della proposta di modifica della 157/92
uccelli

Una innumerevole partecipazione di cacciatori venuti da tutte le parti dell’Italia Centrale, una dirigenza venatoria dimostratasi compatta nell’organizzare nei giorni precedenti con il Club della Palomba la riunione, altrettanto decisa e determinata, nell’esporre le proprie tesi in modo unitario, con la prevista eccezione di Arci Caccia. Un Presidente (penso di essere io) che ha introdotto i lavori e  non ha avuto peli sulla lingua, nel puntualizzare le cose che di volta in volta appaiono sui “taccuini”.  Azzoppato quasi al termine del suo intervento da un piccolo inconveniente d’ordine fisico, subito risolto. Due interventi di spessore: uno di un Senatore di lungo corso (Benedetti Valentini) ed uno  di un deputato amico dei cacciatori (Luciano Rossi). Questa la cornice per il convegno sulla riforma della caccia svoltosi venerdì sera alla sala Tiberina di Pian di Porto di Todi.

Si sa come sono fatti i convegni, ognuno deve dire la sua, ognuno cerca giustamente di esporre le proprie tesi. Si ascoltano tante parole, ma a noi non resta difficile, a fronte di tanti anni di esperienza, e non è una presunzione, di discernere bene come stanno le cose e di individuare gli scenari futuri e le prospettive, se ci sono naturalmente.
I riferimenti sono due: Il Primo: l’Intervento del Presidente D’Ali. Parole misurate, scandite bene, dette da un politico di rango e di lungo corso. Una visione ampia della questione, e non  è poco, se si pensa che Il sen. Orsi è sì  il “nocchiero”, ma che il Presidente della Commissione è pur sempre il “comandante” (non nel senso Istituzionale) della nave su cui è imbarcata la riforma della legge nazionale sulla caccia Italiana. Egli ha preso un chiaro e deciso impegno su di una prospettiva definita e certa, riguardo al “licenziamento” del testo da parte dalla Commissione.
Il secondo:  la lunga e circostanziata relazione del Senatore Orsi. Se fossi Lippi, lo metterei subito nella nazionale della politica, e lo farei giocare da mediano. Come Oriali. Sorridente nelle parole, ma duro nei contenuti, non improvvisa e sa quelle che dice. E’ stata un’impresa quasi improba, cercare di mettergli i puntini sugli “i”, un “osso duro” per noi. Ma anche leale, però, quando ha confessato che talune osservazioni pervenutagli dai taccuini, le ha tradotte in pratica.

E’inutile riportare qui tutto il “rosario” delle cose dette da Orsi,  che noi tutti conosciamo fin troppo bene. Nel merito, infatti, tutto quello che sappiamo è stato confermato dal relatore, con l’esplicito impegno  di  concorrere a far approvare al più presto la riforma quanto meno al Senato. Ci sono i numeri ha detto, oltre settanta voti di maggioranza, pur considerando la resipiscenza di almeno sette o otto senatori.
Per parte nostra non abbiamo avuto nessuna remora e nessuna paura nel suggerire allo stesso che nel malaugurato caso egli  accertasse che è costretto a portare a casa solo  qualche “ brustolino”, sarebbe cosa utile per lui, a nostro modesto parere, che  lasciasse la “spugna” di relatore. Così non vincerebbe, ma nemmeno perderebbe, e di questi tempi un pareggio non è poi una cosa del tutto negativa per un politico. Nessun cacciatore lo “fischierebbe”, perché tutti noi avremmo l’amara conferma,che tutto sommato, è sempre la “politica” che governa le cose,  nel bene e nel male.

Che nell’atmosfera mica tanto invisibile del convegno, abbiano aleggiato le figure assenti “dei vari convitati di pietra”  di carattere nazionale, un po’ tutti lo hanno percepito. La latitanza dei rappresentanti parlamentari del maggior partito di opposizione, del resto tutti invitati, e quella di altre forze politiche.
La lontananza del Governo ormai accertata  sulla questione della riforma della legge 157/92.  Ed una  una certa (ci auguriamo di sbagliare) tiepidezza della maggioranza che sostiene questo Governo, soprattutto per la fase che interesserà i lavori della Camera. Ma le nostre sono  probabilmente  delle “suggestioni” che non hanno nulla a che fare con la realtà, e di questo siamo,  i primi ad esserne contenti. Forza dunque, Sen. Orsi , “mediano” ideale della caccia Italiana.
 

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