Un team di ragazzi dell’Istituto tecnico industriale Galileo Galilei di Roma, con a capo una studentessa romana, ha inventato il lampione antistupro.
Si chiama Solar Video Surveillance (SVS) ed è alimentato a energia solare e dotato di web cam collegabile a una centrale di polizia.
II lampion è una delle invenzioni presentata a ‘Light 2009’, l’evento del CNR organizzato nell’ambito dell’iniziativa dell’Unione Europea ‘la notte dei ricercatori’, promossa in contemporanea in oltre 200 città al fine di promuovere l’interesse e la passione dei giovani per la scienza.
L’idea, sarebbe di utilizzare questi lampioni nelle zone a rischio realizzando un progetto col Comune di Roma, per un costo di circa 2500-3000 euro a installazione, per la videosorveglianza di parchi ma anche di garage e altri luoghi pericolosi.
Il lampione antistupro può catturare immagini e voci con la sua telecamera a infrarossi. Uno strumento capace quindi di ‘sorvegliare’ zone isolate, parchi, parcheggi, tutti quei luoghi dove può essere in agguato la violenza sulle donne,manon solo.
«Il problema che veniva denunciato riguardo gli eventi di violenza su queste ragazze romane era sempre la mancanza di sorveglianza, la mancanza di soldi per poterla realizzare. Così ho pensato ad un sistema efficiente ed economico. E ho voluto mettere a disposizione delle ragazze come me tutte le mie competenze tecniche», sottolinea ancora la ragazza che, una volta avuta l’idea, l’ha concretizzata insieme ai suoi colleghi del corso di telecomunicazioni ed elettronica dell’istituto Galileo Galilei