Si sono conclusi ieri mattina i lavori della Fondazione “Magna Carta” a Norcia, quest’anno dedicati al tema “La sfida antropologica” e che hanno visto la partecipazione del professore Aldo Schiavone e di S.E. il Cardinale Camillo Ruini il quale ha tenuto una relazione su “Scienza e tecnica, divenire dell’uomo e cristianesimo”.
“Una grande rivoluzione culturale che accompagni la nostra storia per consentirci di controllare razionalmente l’enorme potenza tecnica che stiamo per mettere in campo e di cui presto disporremo”. A dirlo è stato il professore Aldo Schiavone in un passaggio del suo intervento della prima giornata. Una rivoluzione culturale che per Schiavone è frutto “dell’eccezionalità storica del momento che stiamo vivendo dal punto di vista della tecnica. Siamo alle soglie di un salto di qualità che probabilmente ridurrà tutto il prima a preistoria della specie umana.
Il momento in cui la specie umana acquisterà il controllo biologico delle proprie basi naturali e quindi la propria forma biologica diventerà non più un presupposto immodificabile della nostra storia ma un risultato delle nostre scelte”.
Da qui la rivoluzione culturale di cui il professore Schiavone ha fatto riferimento e che “richiede grandi motori di eticità e di politica e chiede una grande alleanza etica tra credenti e non credenti per poter elaborare un’etica della specie condivisa e che sia in grado di controllare razionalmente questa enorme potenza di cui disporremo”.
Ma il professore Schiavone si è soffermato anche sul rapporto tra uomo e Dio, che a suo avviso sarà soggetto ad un inevitabile mutamento. “Credo che tutto ciò potrà modificare anche la nostra immagine di Dio.
Il Dio di una fede che non si fonda più su di una condizione di minorità di fronte all’onnipotenza di Dio – ha detto – ma come ho chiamato una specie di condivisione dell’infinito”.
Oltre a quello di Schiavone altri interventi della prima giornata degni di menzione sono stati quello del senatore Raffaele Calabrò, relatore del recente ddl sul testamento biologico, quello di monsignor Negri e del prof Giorgio Israel.
Nella giornata conclusiva si è imposto all’attenzione l’intervento di S.E. il cardinale Camillo Ruini, seguito da quelli di Fabrizio Cicchitto e dei sottosegretari Alfredo Mantovano ed Eugenia Roccella.
Secondo il cardinale Ruini, l’attuale questione antropologica è un campo in cui la collaborazione tra cattolici e laici è sempre più urgente, visti “i recenti sviluppi scientifici e tecnologici che hanno dato all’uomo un nuovo potere di intervento su sé stesso”.
“I cattolici – ha sottolineato l’ex presidente della Cei – sono chiamati a non tirarsi indietro ma a dare il meglio di se stessi, collaborando con ogni fautore di un umanesimo vero, che non può non essere aperto e sollecito nei confronti del progresso scientifico e tecnologico. Mai mettere limiti alla ricerca scientifica – è stato il suo appello – ma senza dare ad essa poteri illimitati per non incorrere in nuove forme di dittature, non solo culturali”.
Al termine dei lavori il presidente Quagliariello ha letto un messaggio di risposta al presidente Bagnasco in cui ha inteso ringraziare il presidente della Cei ricordando che “di fronte alla prospettiva di una vera e propria mutazione antropologica dagli effetti sociali e politici non prevedibili, da una parte è necessaria una ripresa vigorosa della nostra tradizione culturale, umanistica e cristiana, che la renda all’altezza della sfida che lo sviluppo della tecnoscienza le pone; dall’altra si impone un confronto con altre forze culturali che, anche se mostrano sensibilità differenti, avvertono anch’esse la necessità di una riflessione comune su tali questioni”.
- Redazione
- 26 Ottobre 2009
Condividi su facebook
Condividi su twitter