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Cinquantamila le nascite premature in Italia; tendenza simile in tutto il mondo
bebe

I classici nove mesi della gestazione della prole umana potrebbero diventare un ricordo.
Sono 50 mila, infatti, i bebè prematuri che nascono ogni anno in Italia, con un vero e proprio boom registrato negli ultimi 30 anni. Una “fretta” che non caratterizza solo il nostro Paese ma che accomuna l’Italia agli altri Stati del mondo.
Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, infatti, le nascite premature spaziano da un estremo all’alto del pianeta. Le percentuali sono più alte in Africa (11,9%), seguono Nord America (10,6%), Asia (9,1%), America Latina (8,1%) Australia (6,4%) ed Europa (6,2%).
A far lievitare i numeri nei Paesi più sviluppati, il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita.
Dei 50 mila piccoli nati in Italia prima del termine ogni anno, solo 5 mila, ovvero il 10%, si configurano come grandi prematuri, ovvero bimbi ad alto rischio» perchè venuti alla luce troppo presto.
Ma anche se la cicogna arriva a destinazione prima delle 32 settimane, il 90% dei piccoli riesce a sopravvivere in buone condizioni di salute
.
Dalla metà del secolo scorso ad oggi enormi passi avanti sono stati fatti rispetto alle prospettive di vita per un bambino nato prima del termine. Anche sotto le 32 settimane  le possibilità di rimanere in vita vanno dal 20-25% fino all’80-85%.

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