Con pochi giri di parole, dopo il richiamo del premier Silvio Berlusconi ai governatori affinchè diano attuazione al piano casa, le Regioni, per bocca del presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, coordinatrice delle Politiche abitative della Conferenza delle Regioni. rinviano al mittente l’accusa di non aver rispettato gli impegni.
«È il governo ad essere gravemente inadempiente sul piano casa, Al solito si cerca di mistificare realtà e verità – aggiunge Lorenzetti – perchè le Regioni attendono da mesi quel decreto legge ‘urgentissimo’ che il governo si era impegnato a varare nei successivi 10 giorni la firma dell’accordo con le Regioni». L’intesa tra Governo e Regioni sul rilancio dell’edilizia, siglata il 31 marzo scorso, prevedeva infatti l’emanazione, da parte dell’esecutivo, di un decreto legge per la semplificazione delle procedure.
« La stragrande maggioranza delle Regioni italiane ha fatto il proprio dovere legiferando secondo i principi contenuti in quell’accordo ed è proprio il grave ritardo del Governo ad avere impedito, in assenza del decreto, alle stesse Regioni di legiferare, ampliando ulteriormente le possibilità di utilizzo di maggiori superfici ed opportunità nell’ambito del piano casa».
«Quelle norme, annunciate dal governo e mai varate, infatti – conclude la Lorenzetti – erano relative, per esempio, alla semplificazione burocratica e all’eliminazione di lacci e lacciuoli sempre di tipo burocratico in capo alle competenze dello Stato o di organi statali, come per esempio le soprintendenze».
«È il governo ad essere gravemente inadempiente sul piano casa, Al solito si cerca di mistificare realtà e verità – aggiunge Lorenzetti – perchè le Regioni attendono da mesi quel decreto legge ‘urgentissimo’ che il governo si era impegnato a varare nei successivi 10 giorni la firma dell’accordo con le Regioni». L’intesa tra Governo e Regioni sul rilancio dell’edilizia, siglata il 31 marzo scorso, prevedeva infatti l’emanazione, da parte dell’esecutivo, di un decreto legge per la semplificazione delle procedure.
« La stragrande maggioranza delle Regioni italiane ha fatto il proprio dovere legiferando secondo i principi contenuti in quell’accordo ed è proprio il grave ritardo del Governo ad avere impedito, in assenza del decreto, alle stesse Regioni di legiferare, ampliando ulteriormente le possibilità di utilizzo di maggiori superfici ed opportunità nell’ambito del piano casa».
«Quelle norme, annunciate dal governo e mai varate, infatti – conclude la Lorenzetti – erano relative, per esempio, alla semplificazione burocratica e all’eliminazione di lacci e lacciuoli sempre di tipo burocratico in capo alle competenze dello Stato o di organi statali, come per esempio le soprintendenze».