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Folignate di nascita, ternano d'adozione e candidato sconfitto alle ultime elezioni comunali per il centro destra, il Presidente emerito della Corte Costituzionale si vergogna delle invenzioni del Governo
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Deve essere proprio una bella porcheria, la proposta di legge così detta del processo breve, che ha trovato la immediata bocciatura di un ex Presidente della Corte Costituzionale che l’Umbria la bazzica spesso oltre che esserci nato.
"Incosituzionale" e "imbarazzante": così il presidente emerito della Consulta Antonio Baldassarre, inequivocabilmente vicino al centro destra, giudica il ddl sul processo breve. E spiega ,dicendosi "desolato innanzitutto come cittadino", che il provvedimento viola il principio di uguaglianza, soprattutto perché si applica a "reati gravissimi, come quelli di corruzione e concussione" mentre tra quelli esclusi ce ne sono alcuni "lievi".
"Non è una cosa seria, visto che stiamo parlando di leggi e non di regali".
Baldassarre, nato a Foligno, è stato candidato per la carica di Sindaco della città di Terni per le elezioni amministrative del 6-7 giugno 2009, appoggiato dalla lista civica "Rinnoviamo Insieme Terni" e dal Pdl, ha ottenuto il 37,13% delle preferenze al primo turno.
Al ballottaggio del 21 e 22 giugno 2009 ha poi perso la corsa per la carica di primo cittadino della città umbra, ricevendo il 46,99% dei voti contro il 53,01% del suo avversario, il candidato del centrosinistra Leopoldo Di Girolamo. Resta quindi attivo nella politica a capo della formazione civica ‘lista Baldassarre’ per la consiliatura 2009-2014.

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