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Il riscaldamento delle acque, causato dalla cappa di anidride carbonica, favorisce la comparsa del fenomeno che trasporta organismi patogeni
mucillagine
Per molto tempo la comparsa della mucillagine soprattutto nell’Adriatico è stata classificata come un fenomeno naturale, poco gradevole per i bagnanti ma senza pericoli.
Ora sembrerebbe che tutto ciò debba essere riconsiderato in base ad uno studio dell’equipe del professor Roberto Danovaro, direttore del Dipartimento di Scienze del mare dell’Università politecnica delle Marche.
Studio che non farà certo felici chi sulle vacanze al mare ci vive. Infatti la notizia ha già fatto il giro del mondo e c’è  un articolo pubblicato questa settimana sul settimanale inglese Economist che ne parla.
Secondo questa ricerca il fenomeno della mucillagine si allarga e assume carattere ricorrente in coincidenza con i fenomeni di riscaldamento anomalo dell’acqua marina, in estate come in inverno.
«Il fenomeno – avverte il prof. Danovaro – è palese sulle coste del Mediterraneo, dove le mucillagini sono più frequenti ed estese; ma comincia a verificarsi anche sulle coste di terre bagnate dagli oceani».
L’analisi, condotta prevalentemente in Adriatico e nel Mediterraneo, rivela che nell’arco di  5-10 anni, sta diventando costante, parallelamente all’estensione, l’aumento della ricorrenza di mucillagine.
Ma ancora più preoccupante appare la scoperta, per la prima volta, che le mucillagini sono portatrici di microrganismi patogeni dannosi per l’uomo e che non esistono normalmente in mare.
 

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