31 dicembre 2009
Quartiere Europa fra PUC2 e rotatorie
Se mi è consentito, vorrei timidamente aprire una breve digressione e passare umilmente dall’acceso dibattito sul misticismo neorinascimentale, ad uno scarno umanesimo dei nostri tempi, cercando “consolazione” magari nella “scoperta del mondo e dell’uomo”di oggi nelle sue necessità non solo spirituali ma anche più decisamente concrete, pur se nel contesto può sembrare sacrilego.
In occasione della presentazione del PUC2, svoltasi presso i locali del Centro di Aggregazione del Quartiere Europa, con la partecipazione dei maggiori esponenti dell’Amministrazione Comunale, dei cittadini intervenuti e dei rappresentanti del Comitato di Quartiere, è stato anche annunciato e confermato ufficialmente che le rotatorie di Cappuccini sono finalmente al nastro di partenza.
Nel Programma Urbano Complesso 2°, in fase di definizione quindi è prevista un’opera a favore del Quartiere Europa, consistente in due aree di verde attrezzato, una di completamento , l’altra di nuova realizzazione, illustrate nel dettaglio con l’ausilio di grafici, sia dall’Architetto progettista che dall’Assessore ai lavori Pubblici del Comune, che credo abbia voluto di proposito completare il suo intervento, con un breve riferimento anche alle tanto discusse rotatorie di Cappuccini, che esulano sì dal PUC ma sono parte integrante del quadro generale della zona.
L’argomento di così ampio interesse, non poteva rimanere certo marginale sia per l’importanza che riveste, sia per le numerose polemiche che da tempo “ruotano” intorno al tema viabilità.
La risposta dell’Assessore è stata comunque categorica: Il finanziamento per le rotatorie è stato già confermato ed i lavori inizieranno a breve per concludersi con certezza entro pochi mesi.
La notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, unitamente al progetto contenuto nel PUC, anche se resta concreta la convinzione che tutto ciò non sia sufficiente a risolvere le tante problematiche che gravano sul Quartiere, alcune delle quali più volte evidenziate dal sottoscritto, altre promosse dal Comitato per il verde di Cappuccini, a cui va riconosciuto il merito di averle sostenute con convinzione ottenendo qualche risultato. E’ certamente una situazione difficile ma destinata ad aggravarsi ulteriormente a causa delle peculiari carenze previsionali e concettuali risalenti alle origini del progetto di urbanizzazione dell’intera zona e rimaste invariate nel tempo, ma anche per l’incremento delle edificazioni residenziali di cui il Quartiere è oggetto, che continuano a proliferare con la solita approssimazione, alle quali si aggiunge inoltre un persistente insediamento di attività commerciali, artigianali e professionali che appesantiscono le già carenti, fragili ed inadeguate infrastrutture, rendendo ancor più precarie non soltanto sicurezza e funzionalità, ma la stessa qualità di vita dei residenti.
Trovano ragione in ciò quindi le varie ipotesi suggerite e reiterate, in tempi più o meno recenti e richiamate sommariamente in questa occasione, atte ad ovviare in parte le già note difficoltà, una delle quali ipotesi mirerebbe a rendere maggiormente percorribili non solo via xxv aprile, che rappresenta la via principale, ma anche tutte le altre vie che da questa si diramano e che a causa delle loro ridotte dimensioni, procurano notevoli disagi e pericolo costante. E’ l’intero Quartiere pertanto che necessita di maggiore attenzione e razionalità, con interventi possibili che potrebbero risolvere notevolmente i gravi problemi di circolazione, funzionalità e vivibilità. Non sono dati da trascurare che nel Quartiere Europa sono presenti quasi duemila residenti abituali più quelli derivanti dal programmato incremento demografico, a tutto ciò dobbiamo aggiungerne ancora qualche centinaio di frequenze per l’indotto giornaliero.
Questo ulteriore invito ad una maggiore considerazione per il Quartiere Europa pertanto, non è dettato da un sentimento di semplice campanilismo, ma da una reale ed innegabile necessità che nasce dalla considerazione oggettiva della realtà, che vede oggi tale Quartiere, come il più dinamico ed il più intenso per numero di abitanti, con il più alto inquinamento ambientale ed atmosferico, quello su cui si sono riversate il maggior numero di attività, quello con il maggior traffico sia leggero che pesante e quello che dispone di una rete viaria più assurda, inadeguata e insufficiente e caotica che si possa immaginare in proporzione all’onere a cui è chiamato giornalmente a rispondere, decisamente superiore alle proprie capacità e disponibilità.
Elio Andreucci
31 dicembre 2009
Mario Epifani risponde a Tofanetti
Francesco Tofanetti, mi hai dato il buon anno, indegnamente, in modo tipicamente ipocrita e da perfetto democristiano. Quel che non si capisce è dove vuoi andare a parare con questo attacco personale nei miei confronti. Che senso ha avermi raffigurato come una nullità? Quale è il tuo scopo? Demolire Epifani per demolire la Maggioranza della quale egli fa parte? Far intendere che, se ha risalto una figura così misera come la mia, figuriamoci come sono gli altri?
Intanto ringrazio Iddio che mi ha fatto dono di una cultura politica, che tutti conoscono e che mi distacca totalmente dalla tua. Ci siamo trovati da piccoli sui banchi di scuola e da sempre, politicamente, su due fronti opposti, con l’opinione dell’uno sull’altro non certo benevola. Poi ci siamo ritrovati, negli anni ottanta, sui banchi della Minoranza in Consiglio Comunale e nell’Associazione della Media Valle del Tevere, dove io facevo opposizione, pagando di persona la mia sana passione politica e tu intrallazzavi con il PCI e ti spartivi il potere, talvolta nella misura di un misero piatto di lenticchie. Ed è con questi intrallazzi che avete svenduto la centralità sanitaria ed ospedaliera di Todi, per un “tozzo di pane”, chiamato Consorzio Economico Urbanistico, e la presidenza del democristiano Chiattelli di Fratta Todina.
Ricordi? Io dovevo uscire accompagnato dalle sedute che si tenevano a Marsciano, minacciato dai tuoi amici comunisti a causa dei tuoi intrighi e delle tue oscure manovre politiche, che denunciavo in assemblea. Come si vede abbiamo sempre avuto due visioni diverse della politica e di cosa si può ricavare dalla politica stessa. In ogni modo, non è che tu abbia poi ottenuto grandi risultati con la tua cultura ed il tuo impegno politico.
La mia, di cultura,“antidemocratica ed incivile”, come dici tu, non mi avrebbe mai, comunque, concesso di fare una valutazione sulla tua persona, così come hai, ignobilmente fatto tu. In quelle poche righe, del tuo documento come coordinatore dell’UDC di Todi, c’è tutto lo squallore di un astio mal represso e, voglio fare un atto di presunzione, di una situazione di complesso di inferiorità tua personale nei confronti di gente come me. Rancore perché sono, insieme ad altri fattori, colui che ti ha frantumato il sogno di diventare assessore alla Cultura con un’Amministrazione di Centrosinistra e tolto dalle mani giocattolini culturali vari. Complesso di inferiorità perché vorresti essere sul piano etico quello che sono io: politicamente onesto e coerente, cosa che manca proprio nel tuo DNA di cattocomunista.
Già, in parole povere, hai detto: “Se Epifani fosse tutto questo non sarebbe la nullità che è”. Tornando al periodo scolastico, la mia assenza di “competenze di architettura, di arredo urbano” ed il fatto che non sia “un esperto di arte, né di economia o di cultura” come dici tu, sono date dall’interruzione degli studi dovuta a disgrazie familiari che tu non hai subito. Io mi sono fermato alla terza media e tu hai proseguito gli studi ma non mi sembra che la tua eccelsa cultura ti abbia portato in alto.
In qualche modo io lascerò un piccolo segno nella storia della nostra Città, frutto della mia onestà politica e del mio amore per Todi e tu? La mia cultura politica, che tutti conoscono, mi permette di andare a testa alta per le strade di Todi, mentre non so quanto o in egual misura lo possa fare tu.
Mario Epifani
31 dicembre 2009
Monumenti di Todi da lasciare a bagnomaria?
Ho letto l’articolo di denuncia del grave e progressivo degrado della Chiesa di San Fortunato e del silenzio assordante delle istituzioni comunali, provinciali, regionali e statali che avrebbero il dovere morale ed istituzionale d’intervenire per conservare e valorizzare un patrimonio architettonico che costituisce il demanio civile del Popolo Tuderte ma la situazione di San Fortunato è comune anche a tanti altri beni storico-architettonici presenti nel territorio comunale.
In occasione del 10° anniversario della morte di Don Mario Pericoli coloro che hanno assistito al concerto nella Chiesa di Santa Maria in Cammuccia hanno potuto constatare l’infiltrazione d’acqua dai tetti, in particolare lungo il lato in cui è custodita la preziosa Madonna Lignea, che hanno impregnato le strutture e fatto cadere gli intonaci e nessuno ha risposto alla denuncia del fatto ed alla richiesta d’intervento ripetutamente fatta dal Consiglio Direttivo della Fondazione Fra Jacopone da Todi, costituita per custodire il prezioso archivio dell’’illustre Sacerdote e promuovere la ricerca divulgativa sul patrimonio culturale Tuderte, anche se da oltre un anno è stata montata su parte del tetto un impalcatura mai utilizzata.
Anche se il complesso di Santa Maria in Cammuccia è di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Orvieto-Todi non credo che la Soprintendenza competente ed il Comune di Todi possano consentire che anche questo insigne monumento Tuderte sia abbandonato al degrado ed alla distruzione e presento questo esposto per dare il contributo della Fondazione Fra Jacopone da Todi alla tutela del patrimonio storico-culturale e civile della nostra Nazione, sia per convinzione personale che nell’adempimento del mandato lasciato dal compianto Parroco di Santa Maria in Cammuccia.
Per onorare la memoria del compianto Don Mario Pericoli invito tutti coloro che sono a conoscenza di altre situazioni di farlo presente e sollecitare un tempestivo intervento da parte di tutte le Istituzioni interessate, cominciando il 2010 con lo spirito delle aquile e non quelle delle tre scimmiotte.
Renato Domenico Orsini
31 dicembre 2009
Todi è la città di Epifani
Tempo di bilanci e tempo di meditazioni. Il dicembre si chiude con il triste spettacolo di consigli comunali frettolosi e rissosi, di illustri templi illuminati più o meno bene, di piogge che cadono dove non dovrebbero, tempio della Consolazione o Cappella Gregoriana. E con una giostra e una ruota in piazza che non girano mai, triste simbolo dell’abbandono in cui si trova Todi.
Purtroppo sta piovendo sul bagnato: non facciamo polemiche né contro il sindaco né contro la giunta; non interveniamo a supporto del centro sinistra: non ce n’e nessun bisogno e noi stiamo al centro per natura e per vocazione; ma siamo costretti a tornare a tanti anni fa; i più anziani ricordano i cartelli appesi in tutti i negozi di Todi: ‘Todi muore’ . Si cari Tuderti, niente trionfalismi e nessuna esaltazione: sull’economia non solo non ci sono sviluppi positivi ma anzi alcune rosee speranze sembrano tramontare; il turismo, risorsa fondamentale per l’economia, non solo non si incrementa ma sta significativamente retrocedendo; e la vita culturale, fondamentale per l’immagine di Todi città d’arte, è ormai al lumicino. Il festival è un inutile e dispendioso cadavere, tutto il resto sa di approssimazione e di velleitarismo.
E il futuro anno riserverà delle sorprese? Non crediamo che possa venire fuori qualche cosa di buono; nulla si trova nei trionfalistici e pomposi annunzi comunali, e non ci sono cittadini o associazioni che, per amore del bene comune, si pongono come soggetti propositori.
E la città vive così di liti e di dimissioni. Dal un lato il sindaco, che governa forte di un ampio consenso elettorale, si deve appoggiare su una maggioranza in consiglio comunale che costituisce invece un tradimento della volontà popolare, che aveva assegnato la maggioranza dei consiglieri all’opposizione. E una maggioranza che si basa su di un voto non è mai libera di governare in nome del bene comune: è un classico: ogni consigliere diviene il famoso numero undici che consente alla giunta di sopravvivere. E allora si fa di tutto pur di accontentare tutti quelli della maggioranza. Il sindaco si deve dunque barcamenare: noi non possiamo attaccarlo personalmente: è talmente condizionato che non possiamo neppure sapere quello che in realtà vorrebbe fare, e forse farebbe molto meglio se fosse realmente libero di governare. Ma si è scelto la sua maggioranza e con essa deve fare i conti. E così abbiamo invece il vero dominatore della scena politica tuderte, Mario Epifani, da cinquanta anni sulle stesse posizioni, coerente ed inflessibile, pronto a lottare e a minacciare quando qualche cosa non gli piace; pieno di passione politica e civile. E Todi è oggi la città di Epifani. Peccato che non possegga specifiche competenze né di architettura, né di arredo urbano, che non sia un esperto di arte, né di economia o di cultura. E peccato che la sua cultura politica, che tutti conosciamo, non gli fornisca neppure le premesse per un dialogo democratico e civile. Altrimenti sarebbe un ottimo amministratore.
A sinistra ci sono dimissioni: c’è chi combatte e c’è chi fugge.
Consiglieri dimissionari da commissioni o incarichi , tornate ai vostri posti e lottate fino in fondo!! Se vi assentate non vi verrà neppure riconosciuta la dignità dei combattenti e dalla maggioranza si aspetta solo questo: banchi vuoti dell’opposizione. E un consigliere eletto non ha il diritto di assentarsi dalle riunioni consiliari per protesta perché il popolo lo ha eletto con il mandato di andare in consiglio ad esprimere l’opinione di chi lo ha eletto. Se vuole protestare, si leghi alla sedia anziché abbandonarla!!
La gente di Todi è stanca e turbata, non capisce più cosa succede; ma è la gente che parla e che vive il quotidiano, che vede i negozi che chiudono e i giovani, diplomati o laureati, che vanno altrove a cercare lavoro; che vede città vicine fiorire per industrie e attività commerciali; mentre a Todi il declino continua rapido.
Per il 2010 l’UDC fa un appello a chi crede veramente che la politica sia governare per il bene del comune e della gente, a chi ha progetti, a chi vuole dare un contributo disinteressato e gratuito per il bene comune. E sia chiaro, non stiamo dicendo di accorrere sotto le ali della UDC: ci rivolgiamo a tutti coloro che pensano al bene comune da qualsiasi parte politica provengano: operiamo tutti perché Todi non muoia e il 2010 sia un anno positivo per la nostra comunità.
coordinamento comunale UDC. Il coordinatore Francesco Tofanetti
31 dicembre 2009
Il presidente Romina Perni si è dimenticato della terza commissione
La mistificazione della verità ed il ricorrente atteggiamento di attacco alle persone, sembra ormai essere il leit-motiv della politica del centrosinistra tuderte.
Ormai delegittimati dalle scelte dei cittadini, e quindi impossibilitati a portare avanti la solita politica di interesse e clientelismo con cui hanno provato ad affossare Todi in tutti i modi, hanno ora cominciato ad attaccare tutto e tutti indistintamente.
Dopo la presa di posizione negativa sulla Rassegna Antiquaria e su Epta, le critiche alla gestione della Scuola Comunale di Musica, la “fischiettata” davanti alla Consolazione, dobbiamo assistere ad un altro attacco gratuito e spropositato sul teatro: ricordo che sono state semplicemente votate in consiglio le linee di indirizzo , per poter prevedere in futuro di dare in affidamento la gestione del Teatro ad una associazione culturale (probabilmente partecipata dal Comune stesso).
A tal proposito, mi rammaricano molto le sterili critiche nei miei confronti da parte del consigliere Romina Perni: ebbene sto parlando di colei che dovrebbe essere alla presidenza della Commissione Cultura, dico dovrebbe, perché le sue presenze sono da “Chi l’ha visto”…
Tanto per dare testimonianza di questo a tutti i cittadini, In un anno la terza Commissione Comunale, quella Cultura-Sport-Politiche Sociali, presieduta dalla Perni, si è riunita appena tre volte, sottraendo importanti argomenti al confronto politico-istituzionale.
Neppure una volta, in tutto il 2009, sono stati posti all’Ordine del Giorno punti relativi a tematiche di politica sociale, cosa ancor più grave viste le difficoltà economiche che hanno attraversato famiglie e soggetti svantaggiati a causa della crisi internazionale; e non si è mai discusso in Commissione neppure di sport ed argomenti ad esso correlato; evidentemente il centrosinistra ha preferito fare critiche sui giornali senza mai confrontarsi nelle sedi adeguate.
Da tutto ciò si evince evidentemente che, mentre il PDL cerca in tutti i modi di dialogare con l’opposizione, quest’ultima puntualmente fugge al confronto; mi piace ricordare che nel Popolo della Libertà nulla viene deciso sommariamente nelle stanze nei bottoni, ma tutto viene discusso democraticamente per poi giungere a soluzioni condivise nel Consiglio Comunale e nei vari consessi a cui partecipiamo.
Tutto ciò, immaginiamo possa infastidire terribilmente,chi, abituato a ben altre logiche politiche, subiva scelte fatte da pochi oligarchi, e spesso neppure a Todi.
Claudio Ranchicchio – Popolo della Libertà Todi
30 dicembre 2009
Questa è casa mia, qui comando io, non è la regola della democrazia
Martedì 22 dicembre abbiamo assistito nella nostra città ad uno spettacolo tragicomico: la seduta di Consiglio comunale che ha avuto come punto all’ordine del giorno le nuove linee di indirizzo relative ai teatri comunali. È bene che i cittadini tuderti sappiano che in poco più di un’ora e dieci minuti la maggioranza di centro-destra ha deciso di affidare, a partire dall’1 gennaio 2010, la gestione dei teatri cittadini ad una generica – ma probabilmente già definita nelle menti degli amministratori – associazione di promozione sociale e culturale no profit. La gestione non riguarda solo il punto di vista tecnico e organizzativo, ma anche la definizione delle attività che vi vengono svolte.
A giustificazione di questo sono state addotte argomentazioni vaghe e frettolose. Il Sindaco ha parlato della necessità, per ragioni economiche, di una scelta di questo tipo paragonando la nostra situazione a quella di Orvieto… peccato che il Teatro Mancinelli non venga gestito da un’associazione privata, ma da una società partecipata anche dal Comune, dove questo ha un peso e un ruolo ben definiti. Il consigliere Boschi ha parlato di “mila e mila” euro annui di deficit del servizio legato al teatro… peccato però che non ci sia stata fornita nessuna documentazione a riguardo. L’Assessore Bergamini avrebbe potuto dire qualcosa, in quanto si tratta delle sue deleghe… ma ha preferito tacere. Anche il consigliere Ranchicchio avrebbe potuto parlare, visto che durante la riunione della terza commissione, svoltasi la sera precedente, aveva rilevato alcune criticità rispetto a questa decisione… peccato però che non se la sia sentita e abbia semplicemente taciuto. I consiglieri di maggioranza si sono limitati alla consueta alzata di mano, dando l’impressione di aver ricevuto un ordine ben preciso: votare senza discutere.
Sprecano fiato i consiglieri di opposizione che sottolineano l’incompletezza e la mancanza di chiarezza di alcune parti delle nuove linee e che richiedono il rinvio del punto, in modo da cominciare a riflettere seriamente sul futuro dei nostri splendidi teatri con tutti i soggetti che, in maniera più o meno diretta, si interessano, praticano o seguono l’attività teatrale (a partire, ad esempio, dagli abbonati). Non c’è tempo, bisogna approvare.
Anche se per qualcuno potrà sembrare strano, sono stata educata con l’idea che il teatro sia un patrimonio collettivo da tutelare, pur nella consapevolezza delle difficoltà che ha chi il teatro lo pratica e lo produce. Ritengo inaccettabile che si possa liquidare in tempi così brevi una questione del genere, e che lo si faccia decidendo di regalare tale patrimonio ad un’associazione senza avere una minima certezza su come questa nuova gestione sia caratterizzata. Che fine ha fatto la Todi “cittadella della resistenza teatrale” tanto sbandierata in occasione dello scorso Festival? Senza alcuna garanzia precisa sul ruolo che il Comune di Todi continuerà ad avere nella politica culturale legata all’attività teatrale, temo che potremmo aspettarci di tutto… e l’immagine del nostro meraviglioso Teatro comunale che ospita la sagra della porchetta potrebbe non essere poi così lontana.
Per chiudere con una nota aggiuntiva a questo inaspettato regalo di Natale, vorrei informare i cittadini che il consiglio del 22 dicembre si è anche svolto venendo meno alle basilari regole di convivenza democratica. A conclusione della discussione il consigliere Epifani si è stupito del nostro “strano” attaccamento al rispetto delle regole… peccato, perché io mi stupisco molto di più per altri motivi. Mi stupisco del fatto che si inizi un consiglio comunale con un ritardo rilevante, giustificato solo dal fatto di attendere l’arrivo dell’undicesimo consigliere, grazie al quale il punto può essere approvato dalla maggioranza. Mi stupisco del fatto che un Sindaco si permetta di non rispondere alle richieste di chiarimento avanzate da un consigliere, dopo aver tra l’altro trascorso i tre quarti del tempo ad interloquire con altri – “suoi” – consiglieri, dando l’idea di essere completamente disinteressato alle questioni trattate. Mi stupisco del fatto che, nel momento in cui i consiglieri di opposizione vogliono proporre degli emendamenti di modifica, si dica loro che “è troppo tardi”, senza che questo sia giustificato da nessun articolo del regolamento. D’altra parte, se la logica è: “questa è casa mia, qui comando io”, tutto è possibile. Ma il nostro Comune – e i nostri teatri – non sono ancora un patrimonio personale di qualcuno. Appartengono a tutti noi. Che non si riescano a capire i rischi a cui andiamo incontro… di questo mi stupisco davvero.
Romina Perni
30 dicembre 2009
Droghe e psicofarmaci, ovvero guardare alla paglie e non vedere i pagliai
Non sono un esperto di salute mentale, ma ho una certa dimestichezza con i numeri e le statistiche. Le recenti aggressioni a Berlusconi e al Papa mi hanno indotto a riflettere su alcuni fatti, circa gli effetti degli psicofarmaci, che vorrei sottoporre alla sua attenzione. I protagonisti di entrambi gli episodi (e di numerosissimi altri, occorsi però a gente non famosa) erano da tempo in cura per disturbi mentali, e questo induce molti a ritenere la loro malattia come responsabile di questi comportamenti violenti: un’analisi più attenta svela però un’altra verità.
Non passa giorno senza che un luminare ci metta in guardia contro i disturbi mentali che, si dice, affliggerebbero una fetta di popolazione molto maggiore di quanto non si creda, arrivando addirittura a colpire oltre il 15%. Di questa vastissima moltitudine di svitati (depressi, schizofrenici, maniaci e quant’altro), solo una piccola parte – meno di un terzo – verrebbe correttamente diagnosticata e curata. Come mai solo questi ultimi sono responsabili per la maggior parte degli atti di violenza?
Nella migliore delle ipotesi (se cioé le cure psicofarmacologiche non facessero niente – come fossero dei placebo), dovremmo aspettarci il doppio di atti irrazionali e violenti da parte di persone ‘sane’ rispetto a quelle in cura.
Se invece le cure fossero efficaci, questo rapporto dovrebbe addirittura salire, in seguito al fatto che i ‘malati’ sono ora curati e riescono a controllarsi meglio. Invece si assiste all’esatto opposto: la stragrande maggioranza di atti irrazionali e violenti viene commessa da persone in cura, dimostrando che questi farmaci non solo sono dannosi per il fisico, ma peggiorativi della salute mentale!
Incuriosito, ho cercato un po’ di dati sul web. Quello che ho trovato mi sconcerta:
1. I foglietti illustrativi inseriti nelle confezioni di molti degli psicofarmaci più venduti, riferiscono tra gli effetti collaterali la possibilità di comportamenti violenti, distruttivi e autodistruttivi. Non solo: le agenzie di farmacovigilanza di molti paesi hanno da tempo obbligato le case produttrici a mettere in risalto queste informazioni su dei riquadri neri ben visibili anche sulla confezione (come si fa da noi per le sigarette).
2. Molti di questi farmaci danno dipendenza e/o assuefazione
3. La vendita degli stessi aumenta vertiginosamente ogni anno
La lettura dei bugiardini mi ha anche insinuato il dubbio che questi farmaci possano avere un ruolo persino negli incidenti stradali o sul lavoro: le autorità di solito verificano il tasso alcolemico, ma nessuno di preoccupa di verificare se nel sangue siano presenti altre sostanze dagli effetti ben più forti.
Mi domando se questi farmaci (in inglese ‘drug’) non possano essere considerati come delle droghe vere e proprie che, modificando l’umore di una persona, artificialmente alleviano il ‘mal di vivere’, causando però danni ben peggiori.
lettera firmata – Milano
Consolazione: l’acqua è bagnata
L’acqua ha un effetto fortemente bagnante. Così pontificò recentemente dall’alto della sua inclita sapienza un Sommo Artista Tuderte in occasione di un Suo erudito intervento destinato ad illuminarci sui danni attuali e prossimi venturi che a Suo dire il nuovo impianto di illuminazione avrebbe provocato al Tempio della Consolazione.
Non c’è che dire , è proprio vero che l’acqua ha tale effetto ma non tanto sulle pietre quanto soprattutto sulle teste.
Ne è controprova l’ultima sparata del Comitato “ Difendiamo la Consolazione” in cui sia pure per inciso si adombra il dubbio che la colpa delle infiltrazioni sia “ degli innumerevoli fori fatti” quasi che le pareti della Chiesa siano di cartongesso e non di solida pietra.
Quanto poi costoro abbiano amato e o almeno avuto interesse per le vicende del nostro Tempio prima di aver intravisto una qualunque possibilità di contrapposizione e di rivalsa politica nell’opporsi ad ogni costo ed a prescindere al nuovo impianto di illuminazione lo dimostra il fatto che il loro comunicato denota tanta disinformazione.
Non si erano neppure accorti infatti che già nel mese di maggio u.s. un fulmine ha colpito il Tempio e che proprio a seguito di ciò l’impianto elettrico, fortemente lesionato dalla scarica, è stato completamente risistemato e messo a norma. Ed arrivano persino ad inventarsi sopralluoghi e diffide che non esistono.
Hanno scoperto solo adesso e solo perché gli fa comodo che ci sono delle infiltrazioni dalla copertura metallica della cupola, infiltrazioni che esistevano ben prima dell’insediamento dell’attuale Consiglio di Amministrazione dell’Etab ma che evidentemente per Loro non avevano alcuna importanza quando l’Ente era diversamente amministrato.
Provano addirittura a dare lezioni di buona amministrazione asserendo che i soldi spesi per l’impianto potevano essere meglio utilizzati e non si rendono neppure conto che per un lavoro sulla copertura del Tempio i tanto rimpianti 120.000 euro non sarebbero bastati neppure per noleggiare la metà delle impalcature necessarie.
Pensano di fare gli spiritosi dicendo che “ la manutenzione ordinaria non si può inaugurare “ e pensare che fu un Sindaco della Loro parte politica che qualche anno fa ritenne opportuno addirittura aprire una campagna elettorale inaugurando un progetto. Ma loro non hanno memoria.
E’ pertanto solo sterile e mediocre polemica quella del cosiddetto Comitato, cui oltre a noi e meglio di noi hanno già risposto i cittadini di Todi con il loro plauso e con un pressoché generale consenso nei confronti del nuovo impianto di illuminazione. Ma loro continuano a non accorgersene.
PDL Todi
29 dicembre 2009
Lettera aperta al prof. Francesco Scoppola – Direzione Regionale dell’Umbria
Egregio Professore,
le inviamo questa lettera aperta, perché ella e l’intera città siano consapevoli della gravità della situazione che si è creata.
Come avrà appreso dalla stampa, vedi articolo messaggero del 27 dicembre, il Tempio di Santa Maria della Consolazione a Todi è in ogni punto soggetto a copiose infiltrazioni d’acqua piovana.
Tutto questo avviene subito dopo i lavori effettuati per l’installazione delle decine e decine di fari della nuova illuminazione. Questi fari sono stati fissati sulle pietre del Tempio praticando una lunga serie di fori, come finalmente viene confessato ora apertamente anche dai più accaniti sostenitori di tale impianto, i quali prima avevano favoleggiato che si fossero sfruttati “vecchi” buchi preesistenti.
Il Comitato, pur non avendo avuto la possibilità di fare indagini tecniche al riguardo, non ritiene giusto affermare che tale lavoro abbia determinato una così ingente e generalizzata infiltrazione d’acqua. Dobbiamo constatare però che tali infiltrazioni, prima non erano, a quanto riferito, così diffuse e di così grande portata.
A fronte di tutto questo le chiediamo d’intervenire e di affrontare tutta la questione in maniera organica, affinché in ogni modo sia salvaguardata l’integrità di questo straordinario monumento, offeso prima nella sua estrema fragilità da quella miriade di fori ed oggi compromesso da questa grande quantità d’infiltrazioni che recano un ulteriore danno alla struttura.
Oggi, dinanzi a ciò, vorremmo che ognuno abbandonasse partiti presi e ci si trovasse insieme per far fronte alla situazione d’emergenza in cui sta versando Santa Maria della Consolazione. Nel contempo vorremmo che ogni risorsa economica disponibile fosse volta in primo luogo a fronteggiare la manutenzione ordinaria e straordinaria di questo gioiello dell’arte del Rinascimento, evitando inutili e costosi interventi di facciata.
Cogliamo l’occasione per chiedere anche che ogni organo deputato al mantenimento dei beni monumentali di questa città, controlli e verifichi che non si ripetano analoghe situazioni ( in particolare ci riferiamo alla chiesa di San Fortunato, che oggi si pensa di illuminare mentre l’acqua piovana invade in più parti il monumento).
Il Comitato “Difendiamo la Consolazione”
29 dicembre 2009
Il Partito socialista di Todi è in piena sintonia con Alvi
Il perdurare e l’aggravarsi della situazione politica – istituzionale anche nel comune di Todi ci inducono a manifestare alcune considerazioni sperando di poter dare un contributo positivo al formarsi della pubblica opinione circa le vicende di governo della nostra Città.
Tra le cose più dannose per il buon governo della Città riteniamo sia da annoverare il clima da campagna elettorale permanente che si manifesta ad ogni occasione: ciò impedisce un costruttivo e dialettico confronto sui temi ed i problemi facendo prevalere la politica urlata.
Ormai abbiamo la certezza che questo clima venga alimentato ad arte dal centro-destra appunto per impedire di entrare nel merito delle questioni e delle singole scelte evitando di portare tutta la cittadinanza a conoscenza completa dei fatti, mascherando cosi la scarsa qualità delle proposte e la totale incapacità di sostenere un confronto.
Noi a questo gioco non ci stiamo, né intendiamo continuare a fornire maldestri alibi a questa Amministrazione. Il Partito Socialista Italiano di Todi è in piena sintonia con il proprio capogruppo Alvi, anche in merito alla concezione di funzionamento delle istituzioni, al ruolo che esse debbono svolgere, al rispetto che ad esse deve essere portato da tutti ma soprattutto dal Sindaco e dalla maggioranza, e condivide le iniziative che ha assunto, in occasione della “tentata” discussione consiliare circa la gestione del teatro comunale, volte a rendere pubblica una forte denuncia del livello di degrado istituzionale raggiunto.
Lo scrivere una lettera aperta al Sindaco, come ha fatto il capogruppo Alvi, affinché manifesti il Suo pensiero e svolga le Sue funzioni anche di garanzia per un corretto funzionamento delle istituzioni non ci sembra un atto eversivo bensì un comportamento responsabile accompagnato da un gesto di forte protesta democratica. Come se occorresse il fatto che ad una richiesta rivolta al Sindaco risponda un comunicato della maggioranza la dice lunga circa il modo di interpretare i ruoli e le funzioni da parte del Sindaco e del centro-destra tuderte.
La campagna acquisti può aver malamente risolto il problema dei numeri ma non certo quello della qualità del governo! Comunque anche questa campagna è chiusa, di qualche scocciatore interno ve ne siete “brillantemente” liberati, di qualche altro poco nobile fardello presto lo farete, i numeri li avete: ed allora di cosa avete paura? Forse del fatto che il Re comincia ad essere nudo?
Avete vinto le lezioni comunali, avete il dovere ed il diritto di amministrare ma sempre nel rispetto delle leggi e delle parti: noi continueremo a chiedere il confronto e la ragione delle scelte su tutto per ricercare le migliori soluzioni ai problemi della Città.
PSI Sezione di Todi
29 dicembre 2009
Scherza coi fanti e lascia stare i Santi e….non rapire Gesù Bambino
E’ vero che la madre degli imbecilli è sempre incinta, ma mai avremmo pensato che potesse essere tanto prolifica.
Dopo l’esordio della stupidità avvenuto l’anno scorso con il furto di Gesù Bambino dal presepe allestito in Piazza del Popolo, quest’esempio di grand’uomo (ma possono essere anche in più visto che nel gruppo spesso si esaltano le limitatezze dell’individuo) ha riproposto il suo numero ad effetto.
Teatro della bravata è stato il presepe allestito dalla Pro-Todi lateralmente alla scalinata di San Fortunato: replica stantia con furto del Bambinello e biglietto (buon italiano con la necessaria punteggiatura,scritto apparentemente da mano adulta) con goliardica richiesta di riscatto.Evidentemente la risonanza dell’impresa eroica è stata minima e questo "bamboccio/i" ha dovuto rendere ancora più evidente il suo gesto per sentirsi finalmente realizzato.
Una società che propone la notorietà a qualunque prezzo come unico mezzo per emergere dalla massa informe ,finisce col generare degli stupidi. Finalmente questa persona si vede ergere agli onori della cronaca,sentendosi realizzato come uomo e primo attore in un probabile gruppetto di suoi simili.
Ma vorrei ricordargli che si è uomini quando si ha il coraggio delle proprie azioni (ci sono tanti modi civili per far conoscere le proprie idee o i propri dissenzi), quando si esce allo scoperto con nome e cognome , altrimenti si resta sempre un "quaquaraqua" (per il significato del termine rimando a Sciascia)
Fara Loiacono
29 dicembre 2009
La Consolazione come una luna park
Caro Sindaco Ruggiano, Caro Sovrintendente e cara redazione di TamTam,
mi chiamo Daniele Rossi e sono residente a Todi nella frazione di Cordigliano,
Dalla mia casa ho sempre visto il profilo rassicurante di Todi, la Consolazione esuberante e spettacolare, l’armonia così sobria della campagna umbra, senza distonie, scempi e rotture paesistiche, purtroppo così frequenti in altre cittadine dl nostro Paese.
Ho seppellito mio padre qui a Canonica di fronte al Bramante, mi sono sposato sull’aia, di fronte al Bramante e continuo imperterrito ad amare Todi ed osservare stupito il Bramante.
Ma di recente ho notato con maggior stupore ancora l’illuminazione nuova che si è voluta dare alla Consolazione: terrificante ed incompetente scelta di chi ha trasformato una meraviglia in un luna park, come in piazza Garibaldi, involgarendo, con luci da trivio quasi televisivo, un’opera che richiama a Todi turisti da tutto il mondo ed ha nella sua unicità la sua luce!
Cosa fare per recuperare il senso della misura? Cosa fare per non rompere quell’armonia che ha accompagnato generazioni di tuderti nei secoli?
Caro Sindaco e gentile Sovrintendente, credo sia sufficiente fare un passo indietro e riprodurre quanto già avvertito nei molti presidi architettonici del Paese, cioè chiamare professionisti competenti e progettare una illuminazione decorosa e rispettosa dei luoghi, senza banalizzarli o contaminarli di sottoculture pacchiane da show room, o da attività modaiole o sportive!
La nostra Consolazione possa così riprendere a consolare chi ama la campagna tuderte e vuole veder sposare i propri figli sull’aia di fronte al Bramante.
Grazie per l’attenzione
Suo
Daniele Rossi Dir.Gen. Federalimentare – Confindustria; Todi – Cordigliano; Roma – Viale dell’Astronomia
28 dicembre 2009
Gestione Teatro Comunale di Todi… a fatto compiuto
Sembra che di nuovo i cittadini di Todi siano stati messi di fronte ad un altro fatto compiuto: l’affidamento della gestione del Teatro Comunale ad una associazione privata, affidamento dato in tutta fretta, senza accettare alcun confronto politico-culturale, come sarebbe stato giusto, e soprattutto senza dare garanzie di obbiettività alla scelta attuata.
Non è la prima volta che succede, si pensi ad esempio all’analoga procedura attuata per l’affidamento gestionale della Scuola Comunale di Musica, la quale, come forse accadrà per il Teatro, continua ad ostentare impropriamente l’aggettivo “Comunale”.
Viene spontaneo pensare a quale levata di scudi una simile linea politica avrebbe determinato negli oppositori alle Amministrazioni precedenti (che oggi siedono tra le fila della maggioranza), con quali accuse, con quale scelta di termini e roboanti aggettivi avrebbero stigmatizzato un tale comportamento contrario ad ogni regola non solo democratica, ma semplicemente civile.
E’ un fatto però che mai prima d’ora la Politica e la Cultura tuderti erano state umiliate in questo modo.
Non credo che qualcuno degli amministratori risponderà ai quesiti che in questi giorni i cittadini di Todi si pongono in merito a questo come ad altri temi caldi quale l’ancora irrisolto scontro sull’illuminazione della Consolazione, poiché è ormai per essi prassi consolidata non perdere tempo a rispondere quando i quesiti non offrono la possibilità di glorificare se stessi.
Non resta che augurarci che tutto ciò rimanga ben impresso nella mente e nella memoria degli elettori tuderti, almeno di tutti quelli che, pur nella diversità delle opinioni, non intendono rinunciare alla propria sacrosanta libertà di dissentire.
Sergio Lupattelli
28 dicembre 2009
Dimissioni Alvi: il centrosinistra è allo sbando
Il Consigliere comunale e Capogruppo PS-MRE Fabrizio Alvi ha annunciato che si è dimesso dalla Terza Commissione Consiliare e che non parteciperà più alle riunioni del Consiglio Comunale .
Ormai le dimissioni, definitive come quelle di Giorgi e Cappelletti o parziali, come queste del cons. Alvi, sono diventate di gran moda nel centro-sinistra.
Certo la politica vale e dà soddisfazioni quando si gestisce la cosa pubblica ed è molto meno divertente quando ci si deve limitare ad una azione di controllo dell’operato altrui. Ma anche tale funzione, peraltro essenziale, potrebbe essere incisiva e gratificante se svolta nel modo giusto e non con atteggiamenti di mediocre ostruzionismo e strumentale vittimismo.
E’ stato infatti francamente deprimente vedere i rappresentanti del centro-sinistra apprestarsi a lasciare in blocco l’aula consiliare per far mancare il numero legale solo perché un consigliere di centro-destra è arrivato con pochi minuti di ritardo, salvo poi tornare alla spicciolata e di mala voglia ai propri posti quando ci si è accorti che la maggioranza era al completo.
Quindi prima si vuol far saltare il Consiglio Comunale e un minuto dopo si chiede convergenza e dialogo, come se dall’altra parte ci fosse qualcuno disponibile ad accettare atteggiamenti schizofrenici e privi di un benché minimo senso politico.
Questo atteggiamento, in un’escalation che sembra non avere fine, si aggiunge alla vergognosa protesta “fischiata” fuori dalla Consolazione mentre dentro si recitavano i vespri, al voto espresso in Consiglio Comunale a favore di Tartaglia, lo psicolabile attentatore del presidente Berlusconi. Chiari segnali della serietà di una opposizione ormai allo sbando.
Da notare infine che su quanto annunciato dal consigliere Alvi c’è stato finora totale silenzio da parte della componente socialista di Sinistra Ecologia e Liberta’ del gruppo PS-MRE .Ci piace pensare che tale silenzio, da parte di una forza politica che si rappresenta da sempre rispettosa dei ruoli istituzionali e della funzione che ad essi è data, sia un preciso segnale di dissenso.
PDL – Todi
27 dicembre 2009
Consolazione: battaglia di retroguardia
Non tanto per confutare le sciocchezze (adesso fanno terrorismo catastrofico) propalate dal “comitato in difesa della Consolazione”, ma per dare informazione corretta alla cittadinanza, diventa necessario chiarire alcuni punti. Che ci siano delle infiltrazioni dalle semicupole del Tempio della consolazione non è cosa di oggi e non è un problema sottovalutato dall’Ente proprietario nella figura del Presidente Severi, che ha richiesto già dal 2008, al Ministero competente, un contributo di due milioni e mezzo di euro sui versamenti del cinque per mille. Un finanziamento che dovrebbe servire appunto ad eliminare queste infiltrazioni, affatto copiose, al rifacimento della pavimentazione ed ad ogni altro intervento necessario alla manutenzione del Tempio. I pompieri, che dal documento dei fischiettatori sembrano essere intervenuti in questi giorni a causa “dell’allagamento” della Consolazione, fecero un sopralluogo nel maggio di quest’anno a seguito del fulmine che colpì il Tempio. In quell’occasione accertarono delle non conformità sull’impianto elettrico. Il fulmine mise fuori servizio l’amplificazione e l’impianto di videosorveglianza. Immediatamente, con l’intervento dell’impresa CPM, si è verificato l’impianto elettrico che è in questo momento funzionante con tanto di certificazione di idoneità, così come si è riparato l’impianto di amplificazione. Il ripristino della videosorveglianza (poi a che serve se ci sono loro a sorvegliare e difendere la Consolazione) fa parte di un ampio progetto di interventi che si realizzerà con l’arrivo dei finanziamenti richiesti. Perché i sinistrorsi Bastiancontrario non fanno un comitato in difesa di San Fortunato, dove piove copiosamente nella cappella Gregoriana e altrove e sugli affreschi che si stanno gravemente deteriorando? Perché non accusano l’ex Sindaco Marini e la Sinistra di aver trascurato le minime attenzioni e di averci lasciato in eredità politica una così grave situazione del Tempio di S. Fortunato? Per anni, le Sinistre al governo della Città, hanno trascurato manutenzione e preservazione di tanti monumenti e beni architettonici e culturali, perché attenti a ben altri interessi ed ora, strumentalmente, si ergono a paladini e per ottenere ragione non disdegnano di assumere comportamenti infantili e raccontare bugie. Adesso paventano che siano i fori, fatti per l’installazione dell’impianto di illuminazione, a far filtrare acqua dalle semicupole. Non si rendono conto quanto ridicoli appaiano agli occhi dell’opinione pubblica, loro e quei corrispondenti di giornali locali che li spalleggiano in queste battaglie da retroguardia.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte
27 dicembre 2009
Consolazione: piove sul bagnato
Giungono notizie che dentro la Consolazione ci sono infiltrazioni copiose d’acqua provenienti dalle semicupole e dalla cupola centrale. I Vigili del Fuoco hanno fatto un sopralluogo ed hanno diffidato il parroco ad usare l’illuminazione interna in quanto risulta ormai non a norma.
Ci chiediamo e sarebbe il caso di chiederlo anche ai proprietari del Tempio, l’ETAB "La Consolazione", nonchè responsabile della cura e della manutenzione dello stesso, perchè invece di spendere 120.000,00 euro per questa illuminazione aggiuntiva, non si è cercato di far fronte a queste necessità impellenti come l’infiltrazioni d’acqua, se non è colpa degli innumerevoli fori fatti, nonchè del perchè non si è provveduto a rendere a norma l’ormai absoleto impianto interno d’illuminazione?
Ci chiediamo, poi, perchè non si è provveduto a rimettere in funzione ed a sostituire la telecamera di video sorveglianza posta sul lato esterno sud del Tempio che è ormai da mesi fuori uso?
Non crediamo, soprattutto speriamo, che la risposta non sia: perchè la manutenzione ordinaria non si può inaugurare!
A queste domande il Consiglio di Amministrazione dell’ETAB "La Consolazione", nonchè il Sindaco di Todi dovrebbero rispondere.
Il Comitato "Difendiamo la Consolazione"
23 dicembre 2009
I problemi di Todi visti da un’altra angolazione: spesa e risultati
In quest’ultimo periodo ho seguito dalla stampa il dibattito politico su questioni tuderti certamente importanti, almeno per chi ha sentito l’onere di intervenire. Io non ho voluto partecipare a questo dibattito, perché mi sembra fuorviante rispetto ad altri problemi che ritengo più vicini alla gente. Non voglio quindi seguire lo schema della contrapposizione, né tifare per un gruppo o per l’altro. Dico il gruppo perché il dibattito ha coinvolto non solo la maggioranza e l’opposizione ma anche i cittadini.
Ed allora pur avendo le mie ferme convinzioni su ciascuno dei problemi su cui si è discusso preferisco vederli da un’altra angolazione. La spesa ed il risultato; priorità ed urgenza.
1 – Il lapidario (non discuto il valore culturale, ci sono altre sedi più autorevoli per farlo). Per ora registro che il costo da quello che ho potuto capire si aggira intorno ai 400.000 euro.
2 – Armamento della polizia municipale (penso che si potesse attendere, non la vedo una necessità immediata, anche aldilà della opportunità o meno): costo stimato circa 50.000 €.
3 – Illuminazione tempio della consolazione (so bene che la spesa non esce dalla stessa cassa ma una destinazione integrata con il Comune non mi sembra impossibile). Ora mi pare che l’indirizzo sia quello di rimetterci comunque le mani togliendone alcuni. Ovviamente come ha comportato una spesa accenderli costerà qualcosa anche spegnerli. La spesa che si conosce pare essere di 120.000 euro, oltre agli interventi ancora necessari.
4 – Addobbi natalizi, giostra, ecc. E’ stato affermato che quest’anno con il contributo dei Commercianti è stato speso qualcosa in più rispetto agli altri anni. Penso che una spesa uguale a quella degli altri anni non avrebbe rovinato le feste a nessuno. E mi fermo qui.
Tiro le somme; ci aggiungo qualcosa perché per alcune di queste spese sarà necessario prevederne altre per consentirne la fruizione. Di conseguenza mi domando; ma genereranno un rientro di denaro per la città e per le sue attività, o per i cittadini?
Credo di non sbagliarmi di molto se penso che non si andrà molto al disopra dello zero. Ho voluto fare questo ragionamento perché aldilà di tutto ritengo che si sarebbe dovuto tener conto del periodo che stiamo attraversando. Il tempo non è mai una variabile indipendente.
Concludo affermando senza alcun dubbio, che se tutto il denaro fosse stato destinato ad interventi concordati con la finanziaria regionale, con le banche, con i consorzi fidi, con la camera di commercio, e con gli altri soggetti istituzionali, forse si sarebbe data una mano alle imprese, alle famiglie, ecc.
Credo che in questo modo le attività economiche la città ed i cittadini , avrebbero apprezzato molto di più e la polemica non sarebbe nemmeno sorta. E forse la politica avrebbe trovato veramente il modo per farsi apprezzare da tutti.
Nell’anno abbiamo perso 22 posti di lavoro al giorno (su base regionale) domeniche comprese, e perciò di conseguenza 22 salari (da una stima molto approssimativa si può immaginare una perdita di moneta circolante pari a 1.500.000 € sul nostro territorio). In parte riassorbiti dagli ammortizzatori sociali, ma non è certamente questo l’aspetto consolatorio.
Il 15% di aumento (in Umbria) delle esecuzioni immobiliari. Il 10% di vendite in meno nel settore immobiliare. E’ o non e’ questo il vero problema?. Certo non potevamo risolverlo Noi. Ma la nostra parte avevamo il dovere di farla.
Ottavio Nulli Pero
19 dicembre
La Consolazione, biglietto da visita della città
Durante la concitata settimana dell’affaire “Consolazione” mi trovavo in una città dell’Italia settentrionale impegnato in una manifestazione fieristica. A questa fiera erano presenti diversi stand di operatori umbri nei settori dell’artigianato, della ristorazione e dell’enogastronomia di qualità della nostra regione. E qui voglio raccontare un episodio collegato alla nostra Consolazione. Alcuni stand erano arredati con manifesti giganti (2mt x 1) di alcuni tra i più importanti monumenti delle città umbre. Uno di questi mostrava un primo piano del nostro Tempio Bramantesco, veramente emozionante.
Ho chiesto all’imprenditore che lo esponeva di regalarmelo perché in futuro questo primo piano non sarà più possibile: le cupole mostreranno in primo piano una serie di scatole bianco-grige contenenti i faretti per l’illuminazione notturna. A questo punto ho mostrato da internet un primo piano dopo i lavori e l’imprenditore mi ha detto: ” Ma allora siete matti”. Sono rimasto interdetto e tra me ho riflettuto. Da cittadino più che da consigliere comunale, pur non essendo né uno storico dell’arte, né un esperto di illuminotecnica.
L’immagine che ho sempre trovato nelle manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero della nostra città è stata sempre la Consolazione in primo piano:poster, roller, manifesti, cartoline.
La Consolazione come biglietto da visita non solo della nostra città, ma anche dell’Umbria. E ciò mi inorgoglisce sempre. Oggi però quei primi piani del tempio non esistono più, essendo evidenti i corpi estranei dei fari. Questo, per me, è un danno per Todi, per l’Umbria, per oggi e per il futuro.
Si è manomesso il biglietto da visita della nostra città, una testimonianza della sua identità. E questo elemento non è né di sinistra, né di destra, né di centro. Non c’entra nulla con la militanza politica. E’ una constatazione oggettiva, derivante solo dal buon senso, dal senso di appartenenza ad una comunità. Volenti o nolenti Todi si identifica di più con la Consolazione che con altri, seppur importanti, monumenti della città. Averla manomessa nei suoi profili è un danno non paragonabile a nessun altro discutibile intervento operato su altre realtà. Di questo sono convinto per esperienza e non certo per ideologia. Qualche pasdaran del centro- destra potrà definire irrilevante questo dettaglio. Ma prima di farlo pensi alla reazione spontanea di quell’operatore umbro non esperto e lontano dalle polemiche cittadine.
Il punto da riparare per me è innanzi tutto questo: non è in discussione se è più bella illuminata a giorno o in penombra o buia. Va bene illuminata, per me, ma con altre tecniche che restituiscano i primi piani così come voluti da chi l’ha progettata e mantenuta nei secoli. E alla fine mi sono posto una domanda: ma perché se un cittadino che cambia le persiane di un suo appartamento in centro-storico senza la prescritta autorizzazione ambientale subisce i rigori della legge(sospensione dei lavori, risarcimento del danno ecc) ed invece un ente pubblico, che dovrebbe dare l’esempio può operare indisturbato fino alla fine dei lavori pur non disponendo della autorizzazione ambientale ed in presenza di una precisa segnalazione alle autorità competenti e di molte critiche? E sia chiaro: tutti, per non emulare l’Etab e poi pagarne le conseguenze, devono sapere che il parere della Soprintendenza è condizione necessaria ma non sufficiente per poter fare i lavori: la pratica si perfeziona, dopo un lungo iter, solo con la autorizzazione ambientale rilasciata dal Comune. Ed anche la legalità non dovrebbe essere né di sinistra, né di destra, né di centro. Le regole servono per una società ordinata, più libera e più democratica.
Getulio Petrini
17 dicembre
Ipocrisia e vergogna
Leggo sul Corriere dell’ Umbria dell’altro ieri il resoconto dei lavori del consiglio comunale che un consigliere ha scritto in una scheda di votazione il nome di Tartaglia, nome cui risponde l’ attentatore del presidente Berlusconi.
Nella stessa giornata leggo su TAM-TAM online un articolo titolato "Apologia del fascismo al mercatino di Todi", in cui un signore è rimasto scandalizzato (non so se abbia per questo richiesto o abbia pensato di richiedere anche l’intervento delle forze dell’ordine) per aver visto in vendita su una bancarella qualche statuina di Mussolini in camicia nera.
Per carità ognuno è libero di scandalizzarzi delle cose più impensate, magari di qualche immagine di streghe del medioevo. Ma mi domando e domando a chi legge la presente, è mai possibile che a Todi nessun antifascista dichiari pubblicamente di essere rimasto scandalizzato da quanto successo lunedì sera in Consiglio Comunale?
C’è stato un consigliere comunale di Todi che, nel segreto dell’urna, scrivendo il nome di Tartaglia, ha di fatto inneggiato a colui che domenica ha ferito gravemente il Presidente del Consiglio.
Che vergogna! Tutto avrei pensato meno di avere tra noi un concittadino che avesse inneggiato a così tanta violenza e odio, come il vile consigliere che ha approfittato del segreto dell’urna per fare quello che ha fatto.
Vergogna.
Oliviero Bocchini
14 dicembre 2009
Apologia del Fascismo al mercatino di Todi
Ho molto riflettuto prima di scrivere questa mia lettera al vostro giornale e poi mi sono deciso. oggi sono rimasto sconcertato per quello che ho visto nella piazza del popolo di todi. facendo una passeggiata tra le bancarellle del mercatino che si svolge, credo, 2 volte al mese, tra prodotti di artigianato locale e bancarelle con decorazioni natalizie mi sono imbattuto, proprio sotto le scale del Palazzo del Capitano, sede del Comune di Todi, in una bancarella sulla quale campeggiava la scritta: ‘tutto per la difesa personale’. mi sono avvicinato e sono rimasto impietrito nel vedere una serie di busti e statuine che riproducevano il volto inconfondibile di Benito Mussolini, in divisa fascista, alcune con il braccio teso, nella posa del saluto romano, altre con le mani sui fianchi, in una delle sue pose più efficaci. Guardo meglio e vedo alcuni manganelli di legno (credevo ne fosse proibita la vendita), con il fascio disegnato sul manico e grandi scritte che variavano da ‘memento audere semper’, a ‘credere, obbedire, combattere’, da ‘Dux Mussolini’ a ‘molti nemici molto onore’, di triste memoria anche per uno che è nato negli anni sessanta. c’era anche la possibilità di acquistare un calendario originale dell’epoca fascista con foto che ritraevano il duce e vari gerarchi in cerimonie fascite. ma la cosa che mi ha messo di più in allarme era una scatola piena di accendini coperti di svastiche, fasci e foto/ritratti in bianco e nero o a colori di Adolf Hitler in divisa da Fuhrer. Credevo che in Italia l’apologia del fascismo fosse un reato previsto da una legge del 1952, detta anche legge Scelba. Pur non avendo vissuto nel periodo del Fascismo non posso certo dimenticare che il fratello maggiore di mio padre è stato deportato e morto prigioniero durante la guerra nel campo di concentramento di Buchenwald. Sono cose che ti segnano per tutta la vita, che non si possono certo dimenticare. Per questo motivo rimango colpito, offeso e ferito nel vedere che certi oggetti ‘celebrativi’ di un ideologia fascista e nazista, vengono venduti in un mercatino di natale in una delle piazze più belle del mondo, in mezzo a barattoli di miele, casette del presepio e cestini di fiori secchi, senza che nessuno reagisca con sdegno. credo che sia davvero una vergogna. Spero di non essere la sola persona ad aver reagito in questo modo. Perdonatemi lo sfogo ma mi sembra si sia superato il limite.
Guido Torlonia
12 dicembre 2009
I Repubblicani di Todi fanno quadrato intorno a Rossini
Siamo dell’idea che la mancanza di argomenti concreti sui quali ribattere induca a sferrare attacchi personali volti a denigrare al solo fine di distogliere l’attenzione dalla sostanza, ovvero, la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione del Tempio con tecniche inadeguate e molto impattanti, le quali sono visibili a tutti i cittadini e al vaglio della Sovrintendenza, senza alcun coinvolgimento da parte del Consiglio Comunale.
E’ ridicolo associare la manifestazione alla cerimonia religiosa che si teneva al suo interno, è chiaro a tutti che la contestazione aveva ad oggetto i modi con cui è stato realizzato il nuovo impianto di illuminazione della Consolazione senza nessun intento di calpestare i valori Cattolici, anzi, siamo convinti che sia interesse primario dei fedeli stessi e di chi ha a cuore il Tempio accertarsi che tutti i lavori siano condotti secondo le norme di legge.
Stigmatizziamo fermamente il tentativo del Pdl di cogliere l’occasione per attaccare il segretario del Pd, tra l’altro sul lato personale e senza argomenti politici; siamo pienamente convinti che debba essere compiuta una scissione tra il lato politico ed i convincimenti religiosi delle persone che fanno politica, principio che per fortuna e giustamente, viene anche ribadito dalla nostra Carta Costituzionale: la fede è una cosa, la politica un’altra.
Manifestare il proprio dissenso per un opera pubblica non significa assolutamente rinnegare i valori del Cristianesimo o voler impedire i Vespri, la questione è politica: ognuno deve essere libero di scegliere i modi e i luoghi per esercitare la propria spiritualità, ne noi ne nessun altro ha il diritto di giudicare tale aspetto della vita privata.
Non indentiamo addentrarci nel giudicare chi più o meno persegue i valori Cristiani, tale giudizio non è proprio di un partito che basa i propri principi sulla laicità, intesa come rispetto di tutte le sensibilità, di chi è religioso e di chi non lo è; però quando il Pdl afferma che il Pd non rispecchia i valori del cattolicesimo ci viene spontaneo affermare: da che pulpito! Sarebbe il Pdl un partito espressione delle sensibilità cattoliche? Tutto può essere, ma non ci sembra coerente con il comportamento di vari esponenti nazionali dello stesso che, è sotto gli occhi di tutti gli italiani, non fanno del proprio agire un modello di esempio per chi crede in quei valori: non pretendiamo che lo facciano, ma pretendiamo un minimo di coerenza intellettuale nelle dichiarazioni di chi predica bene e razzola male.
E allora ci sentiamo di ribadire fermamente la necessità di scindere quella che è la vita politica della Città, dalla spiritualità delle persone che fanno politica: il Pdl, più che giudicare il comportamento di Rossini pensi invece a governare correttamente questa Città perché prima o poi diventerà giorno, si spegneranno le luci, e i lustri e i lustrini non faranno più effetto.
10 dicembre 2009
A Cesare quel che è di Cesare
Anche se, non abbiamo potere decisionale in proposito. Non è possibile pensare che dalla parte del PDL ci siano solo persone osservanti: la fede non si misura, la fede la noti dall’esempio che ti trasmettono i credenti, la fede la vedi dalla pratica, la fede la trovi negli anni di matrimonio che hai sulle spalle e di figli che hai accettato ogni volta che Lui ha voluto donarteli, la fede è il rispetto degli altri e a giudicare c’è Uno solo, che non risulta essere il capogruppo PDL e tanto meno il Sindaco. Dio ci ha lasciati liberi di agire; non è contemplato da nessun comandamento il divieto al fischio su una strada pubblica. I fischi erano diretti ai lavori dell’illuminazione fatta senza seguire le regole opportune. Diversamente da quanto sbandierato, nessuno
ha fischiato durante i Vespri e se non vi si è partecipato nessuno può affermare che qualcuno dei manifestanti non li avesse già recitati. Mi auguro che tutti coloro che hanno partecipato l’8 dicembre ai Vespri presso il Tempio della Consolazione, possano proseguire questa pratica, poiché i sacerdoti lamentano spesso di doverli recitare fra loro.
Caro Carlo non devi dimetterti come ti ha chiesto il PDL, poiché se quanto accaduto non bruciava tanto non ti avrebbero attaccato personalmente in modo così duro. Premesso che nessuno è perfetto, sottoscritta in primis, chieda scusa chi predica bene e razzola male: chi usa anticoncezionali e poi parla del Movimento per la Vita, chi convive e parla di cristianesimo, chi fa figli con più conviventi e poi si professa credente, chi straparla di superiorità della razza e non si accorge che a Natale Cristo nasce per tutti, anche per loro.
10 dicembre 2009
Illuminazione Consolazione: da disputa artistica a…. guerra di religione
E fu così che dinanzi alla magnificenza del Tempio della Consolazione sapientemente illuminato, scomparve definitivamente- accompagnato dal suono di fischietti stonati- l’ultimo brandello della compagine cattolica presente nel PD.
Ormai da tempo se ne avevano delle avvisaglie come quando nessun consigliere del PD si presentò al convegno organizzato dal Movimento per la vita, poi fu la volta del voto compatto contro un odg del PDL volto all’aiuto e alla tutela delle donne che decidevano di non abortire, infine il silenzio assordante dinanzi alla sentenza che stabiliva la rimozione del Crocefisso dalle aule scolastiche.
Ma dove sono finiti i paladini della cristianità, dove è finito il caro Carlo Rossini designato in campagna elettorale come strenuo difensore dei valori cattolici all’interno della sinistra tuderte?
La risposta è facilissima: è finito a fischiare e ad inveire contro l’illuminazione del Tempio della Consolazione mentre all’interno della Chiesa il Vescovo e la Comunità dei credenti recitavano i Vespri.
Il fatto, di per sè di cattivo gusto, assume contorni ancora più biechi se si pensa che tra quei manifestanti – del tutto indifferenti al fatto che una Chiesa prima di essere un monumento è un luogo di culto- c’era chi in campagna elettorale rassicurava tutti i nostri concittadini che, con lui al governo della città, sarebbero stati salvaguardati i valori cattolici e che mai l’animo anticlericale della sinistra avrebbe prevalso sul suo senso di appartenenza alla Chiesa cattolica.
E per fortuna che non hanno vinto!
Come può considerarsi portatore dei valori cristiani chi per un “ordine di partito” non si vergogna di fischiare e gridare mentre all’interno della Chiesa si stanno celebrando i Vespri? Come può essere considerato portatore dei valori cristiani chi non prende mai posizione sui temi eticamente più importanti come l’aborto solo per non infastidire i compagni di partito? Come si può prendere così in giro il proprio elettorato che in massa ieri era presente in Chiesa a pregare e che uscendo ha dovuto assistere a quello spettacolo pietoso?
Come può un Consigliere Comunale che in campagna elettorale chiedeva il voto dei credenti non vergognarsi di partecipare ad una manifestazione semplicemente faziosa che ha calpestato ogni più basilare rispetto della religione e del culto cattolico?
Ma infondo cosa c’è di nuovo?
La sinistra a Todi ha sempre fatto così: ha chiesto il voto dei cattolici in campagna elettorale assicurando il ruolo fondamentale dei valori cristiani e poi, il giorno dopo le elezioni, tutti i buoni propositi hanno sempre lasciato il posto ai dettami dell’ala più radicale e anticlericale del partito.
Se veramente Carlo Rossini avesse a cuore il bene della Chiesa avrebbe dovuto in primo luogo prendere atto che il nuovo C.D.A dell’Etab -per la prima volta dopo decenni- sta cercando in ogni modo di valorizzare il Tempio della Consolazione procedendo a restauri e ad opere di manutenzione che le vecchie amministrazioni, del tutto indifferenti a questi problemi, avevano completamente ignorato; poi avrebbe potuto criticare la nuova
illuminazione, chiedere chiarimenti, vedere le carte al solo fine di rendere ancora più bella quell’opera che ha come unico scopo quello di rendere ancora più prezioso il Tempio della Consolazione tanto caro alla nostra comunità.
Invece no, del tutto sopraffatto dalle ragioni di partito, si è limitato a fischiare e a gridare al fianco di chi considera una chiesa al pari di un cinema o di un teatro: semplicemente un’opera architettonica.
E allora va bene fare opposizione, va bene la contrapposizione ma come si possono calpestare così palesemente tutti quei valori tanto sbandierati in campagna elettorale, come si può avere la faccia tosta di fischiare ed oltraggiare una funzione religiosa solo per obbedire supinamente ai dettami della sinistra più radicale che ormai si è completamente impadronita del PD tuderte?
Rossini prenda atto della svolta a sinistra del suo partito, prenda consapevolezza del fatto che la sua corrente è ormai priva di ogni spessore, chieda scusa ai propri elettori e si dimetta!
E lasciateci infine il gusto di dire agli elettori di Rossini: ve l’avevamo detto che sarebbe finita così!!!
PdL Todi
7 dicembre 2009
Consolazione: i valori della semplicità nella tradizione della nostra civiltà contadina non sono ne di destra, ne di sinistra, ne di plastica
Caro Sindaco Ruggiano,
mi permetto di scriverle tramite il giornale sperando di farle percepire che il disaccordo che è emerso per la nuova illuminazione del tempio della Consolazione non ha un colore politico.
Non vuole essere un disaccordo pretestuoso, come spesso accade nelle amministrazioni tra i vari partiti ma credo per me e tanti altri concittadini sia un’ espressione di come vorremmo mantenere il nostro prezioso patrimonio artistico.
Io vivo per lavoro tra Milano e Roma ma Todi rimane sempre la mia città e proprio vivendo nelle grandi città che posso veramente apprezzare il bello della "mia città", fondato come lei sa in una cultura millenaria che ci ha lasciato monumenti inestimabili, pensi che da grande, da ragazzi non si percepiscono questi valori, leggendo un importante libro di storia dell’arte vidi sotto il capitolo dedicato al rinascimento la Consolazione come tra i migliori esempi di architettura del periodo.
Ciò mi fece un piacere immenso mi riempì d’orgoglio per essere io nato e vissuto in questa città. Ma tutti siamo orgogliosi della nostra città per come i nostri padri ce l’hanno raccontata e tramandata.
Ora non conosco come sia nato il progetto, ho letto di Enel Sole come società che ha effettuato il progetto con tanto di credenziali sulla rigorosità ed know how della stessa in progetti analoghi, ma chiedo a lei che è di Todi come me, lei che conosce la nostra Consolazione ma cosa vogliamo valorizzare… è già di per se bellissima, se mi permette il confronto , è come una bellissima signora che non ha bisogno di nessun monile, nessun bracciale o collier per essere ancor più bella, anzi quegli ornamenti in più rovinerebbero la sua delicata perfezione la sua armoniosità.
Ho inviato a Tam Tam un articolo di Umberto Eco sul danno che può arrecare un progetto sbagliato ad un opera d’arte, è di sinistra potrebbe dire (… non credo che lei lo dirà) ma è intelligente e competente nell’arte come tanti altri, come lo è Vittorio Sgarbi e come lo era Leo Longanesi, non di sinistra, nel salvaguardare i valori della semplicità nella tradizione della nostra civiltà contadina). La invito a leggerlo.
Sono sincero non ho visto il tempio illuminato ma ho visto di giorno tante scatole di plastica, che racchiudono i faretti, intorno ai cornicioni, sulle lesene , sulle finestre scolpite dai nostri antichi maestri scalpellini e mi basta questo.
Un grande valore della leadership passa anche riconoscendo e rimediando agli errori che si fanno in buona fede.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Paolo Manni
6 dicembre 2009
Consolazione illuminata: un’inaugurazione abusiva
Un impianto estremamente invasivo, che danneggia vistosamente l’architettura del monumento simbolo di Todi.
Un impianto realizzato senza acquisire tutti i necessari permessi e ancora non autorizzato dalla Soprintendenza che ha chiesto di procedere con ulteriori prove e verifiche prima di considerare l’opera compiuta.
Quindi, ad oggi, un IMPIANTO ABUSIVO.
ETAB e Amministrazione comunale inaugurano un impianto che ancora non potrebbe nemmeno funzionare, inaugurano un impianto di prova.
Ma, evidentemente, quel che più conta è apparire!
A nulla vale la preoccupazione per le sorti del Tempio, per le quali speriamo ancora in un fermo intervento delle autorità competenti, prima fra tutte la Soprintendenza.
Il comitato “Difendiamo la Consolazione” è nato proprio per questo, spontaneamente, da un gruppo di cittadini preoccupati dai lavori eseguiti sul Tempio (con centinaia di buchi praticati sulla fragilissima struttura della Consolazione) e stupiti dalla leggerezza con cui i lavori sono stati effettuati su un gioiello dell’arte rinascimentale, patrimonio non solo di Todi ma dell’arte tutta.
Non a caso al comitato hanno aderito: cittadini di Todi e non, esponenti della cultura nazionale ed
internazionale, esperti del settore e docenti di larga fama, tutti animati dalla stessa preoccupazione e ben lontani dalla critica di parte.
Con questo spirito procederemo nei nostri intenti e nella protesta con una civile e pacifica presenza di dissenso durante l’inaugurazione dell’impianto di martedì 8 dicembre, prevista per le ore 19.
6 dicembre 2009
Luci sulla Consolazione "Come mettere in cattiva luce storia e cultura di una città"
In riferimento alla nuova illuminazione del Tempio della Consolazione oltre al grave danno strutturale al Tempio per i numerosi fori sulle pietre praticati per consentire l’applicazione di faretti e spot, vorrei riportare l’attenzione a questo "illuminante" articolo di Umberto Eco sul danno che un brutto progetto può arrecare ad un opera d’arte. L’articolo di Umberto Eco si riferisce ad un azzardato progetto fatto per l’illuminazione del Castello Sforzesco di Milano nel 2001 che rese il Castello un Luna Park cittadino. Oggi il Castello Sforzesco per fortuna è tornato alla sua normale illuminazione.
Purtroppo la storia si ripete e mi viene in mente " l’Elogio della Povertà " del grande Leo Longanesi.
"La miseria […] è ancora l’unica forza vitale del paese e quel poco o molto che ancora regge è soltanto frutto della povertà. Bellezze dei luoghi, patrimoni artistici, antiche parlate, cucina paesana, virtù civiche e specialità artigiane sono custoditi soltanto dalla miseria. Dove essa è sopraffatta dal sopraggiungere del capitalismo, ecco che si assiste alla completa rovina di ogni patrimonio artistico e morale."
Abbagli
Mi trovo in accordo e in disaccordo con le osservazioni di Enrico Valdani. Il primo motivo di accordo è che mi piace moltissimo Disneyland. Nella mia vita ci sono stato quattro volte, due in California e due in Florida, mi sono divertito moltissimo, e consiglio a chi può di portarci i bambini.
Un altro motivo implicito di accordo è che, immagino, né io né Valdani vorremmo passare tutta la vita a Disneyland. Infatti vorremmo passarla in una città vivibile. E, terzo motivo di accordo, una città vivibile deve essere anche divertente.
Una città divertente, in cui faccia piacere girare per strada, è l’unico antidoto a uno dei rischi che minacciano la città contemporanea (del secondo parlerò dopo). Con la tendenza ad andare abitare fuori, nelle villette a schiera dell’ hinterland, e con Internet che permette a molti di lavorare a casa propria, la città rischia di spopolarsi dei propri residenti e diventare campo di battaglia per emarginati di tutte le specie, avvicinandosi (all’estremo) al modello di Blade Runner. E quindi giudico divertente una città dove i negozi sono aperti anche di notte, dove ci siano tanti mercatini sempre attivi, dove avvengono tante cose all’aperto, e vorrei tutte le sere la banda comunale in piazza del Duomo, invidio Londra dove si può andare a vedere il cambio della guardia a Buckingham Palace, mi va bene il Forum des Halles, anche se ci vendono paccottiglia, e vorrei che nel Parco di Milano ci fosse un Tivoli come a Copenhagen. E soprattutto vorrei che chiese e palazzi e piazze fossero bene illuminati.
Per questo amo molto New York e Parigi, città dove fa veramente piacere girare per strada di giorno e di sera.
Tuttavia un conto è rendere divertente una città americana, che nasce dal nulla, e un altro rendere divertente una città europea, che ha il privilegio e il dovere di conservare e potenziare la propria tradizione. Non ho nulla contro Las Vegas, e mi va anche benissimo che ci costruiscano una copia quasi fedele di Venezia, ma immagino che nessuno vorrebbe vedere Firenze trasformata in Las Vegas.
E qui arriviamo alle luminarie del Castello Sforzesco a Milano. A poca distanza dal Castello sorge la torre del ripetitore della TV, già illuminata di suo con una scritta RAI. Ora, se il Comune decidesse di decorare quella torre con altri effetti luminosi, che la rendessero una emergenza curiosa e affascinante per il cittadino e per il turista, se la cosa fosse fatta bene ne sarei molto contento. Persino la Tour Eiffel, che molti considerano ormai una grande opera dell’ingegneria e dell’arte del periodo delle grandi esposizioni, ma altri vedono ancora come un temperamatite che stona nel paesaggio parigino, per la sua vocazione di traliccio che mette a nudo le proprie strutture, sopporta giochi di luce che sarebbero oltraggiosi a Notre Dame.
Diverso è il discorso che si deve fare per un monumento storico, verso cui la città ha altri doveri. Deve esibirlo, permetterne la visibilità anche di notte e consentire al cittadino e al turista, sotto qualsiasi illuminazione esso appaia, di coglierne sia i caratteri architettonici che la storia che esso evoca, spesso attraverso la vicenda dei suoi restauri in epoche diverse.
Sappiamo che si può restaurare (semplificando la faccenda) in due modi. Il primo è quello di Viollet-le-Duc (1814-1879), e consiste nel ricostruire il manufatto come era all’origine. Fatalmente questo tipo di restauro dipende fortemente dal modo con cui un’epoca vede il proprio passato, e le cattedrali toccate da Viollet-le-Duc sovente non sono un esempio di gotico bensì di neogotico. Ma alla fine il tempo redime molte cose, e chi visita Piazza Maggiore a Bologna, se proprio non è storico dell’arte, vive come medievali tante strutture ricostruite nel secolo scorso, per cui bisogna rispettare, dal punto di vista dell’illuminazione e della manutenzione, anche il Palazzo di Re Enzo, che in fondo ha più anni dei Cloisters di New York. E a questa categoria appartiene anche il Castello Sforzesco, ampiamente reiventato da Luca Beltrami, ma che contiene ancora parti originarie (basta guardare delle stampe rinascimentali, per esempio, per accorgersi che dalla metà in giù i torrioni sono ancora quelli di un tempo).
Il secondo modo consiste nel mantenere quello che è rimasto senza celare le ferite del tempo. E così come in un affresco si lasceranno in grigio le parti irrimediabilmente scomparse, nello stesso modo il Colosseo o le rovine nel Foro Romano esprimono, con le loro manchevolezze, il tempo passato.
Nessun teorico ha mai parlato di un terzo tipo di restauro, che consisterebbe nel prendere l’opera antica (in buono o cattivo stato che sia) e modernizzarla attaccandovi sopra qualcosa d’altro, come a dire inserire un Oldenburg sulle guglie del Duomo o pitturare a strisce multicolori Santa Maria delle Grazie. E questo perché bisogna insegnare (a cittadini e turisti, e specie ai giovani) a guardare i ricordi del passato per quello che sono e per quella che è stata la loro storia, comunque essi siano stati restaurati. Falso sarebbe fare ricostruire il Foro Romano da architetti di Hollywood e falso diroccare il Castello per farlo apparire come era nelle epoche del suo maggiore sfacelo, ma falso sarebbe anche appiccicare alla facciata del Castello degli schermi circolari in cui appaiano dei Pokemon (che pure divertirebbero molti).
Fatta su un monumento storico, questa operazione, a casa mia, si chiama sfregio, come mettere i baffi alla Gioconda, ma a quella vera.
È come aver posto sulla facciata gli schermi con i Pokemon. E badate che l’oltraggio rimarrebbe anche se sugli schermi apparissero brani dell’ Incrociatore Potëmkin o i quadri di Hayez. Si tratterebbe sempre di un modo per sfregiare un monumento.
Può darsi che così la cosa appaia divertente ad alcuni, e il Comune cita le percentuali di coloro che ne sono deliziati. Ma avverto che, se si ristrutturasse elettronicamente la Gioconda in modo che aprisse e chiudesse la bocca e parlasse con la voce di Marilyn Monroe, moltissimi andrebbero al Louvre proprio per quello. Perché il direttore del Louvre non ha scelto questa strada per rendere più divertente il museo?
Il fatto è che, per quanto riguarda problemi dell’arte e di gusto, non esiste democrazia, e per questo nelle scuole si insegna storia dell’arte o si cerca di convincere i ragazzi che Manzoni scriveva meglio di Carolina Invernizio.
Per una grande maggioranza dei cittadini sono artistiche anche le decorazioni del palco di Sanremo e, se si ricoprisse l’intera facciata del Duomo con lampadine multicolori trasformandolo in un albero di Natale, ci sarebbero infinite famiglie che porterebbero i bambini a vederlo. Ma compito degli enti pubblici è educare anche il gusto di questi sfortunati
Paolo Manni
4 dicembre 2009
Tempio della Consolazione: è solo ignoranza o un crimine contro l’arte?
Dall’ incontro di alcuni cittadini tuderti con i responsabili della Sovrintendenza e della ditta che sta realizzando il nuovo impianto d’illuminazione della Consolazione è emersa in maniera vistosa e imbarazzante la realtà dei fatti e rimangono davvero pochi dubbi che non si tratti di uno scempio contro una delle opere più significative del Rinascimento italiano.
Nonostante l’abbaiare scomposto di una piccola cricca di superficiali ignoranti e conniventi che continuano a difendere l’operato, sarebbe molto più opportuno e ragionevole dire ai cittadini la verità di quanto è successo.
Durante l’incontro è stato più volte chiesto ai realizzatori dell’intervento di chiarire le modalità di posa e ancoraggio dei corpi illuminanti e degli altri apparati d’impianto.
Le iniziali dichiarazioni fuorvianti sul possibile uso di resine non meglio specificate, le resistenze e le spiegazioni a mezza bocca non hanno impedito ai presenti di cogliere la scomoda verità che con il procedere della discussione si è fatta largo.
Per applicare gli orripilanti invasivi spot in questione sono stati praticati numerosi buchi da trapano su vaste zone delle parti lapidee; trattandosi di decine di spot, molto probabilmente possiamo quantificare i buchi in alcune centinaia, oltre ai buchi che occorrono per il resto dell’impianto. L’ispettrice della Sovrintendenza si è impegnata a fornirci una dettagliata relazione sulla quantità esatta di questi buchi, sulla loro profondità ecc. (attendiamo fiduciosi!).
La gravità di questo modo di operare, frettoloso e ai limiti del dilettantesco, oltre che irresponsabile, sarà con certezza la causa di problematiche strutturali di non poco conto che potranno insorgere negli anni futuri, che si tratti di decenni o centinaia di anni.
Chiunque abbia una minima conoscenza a proposito della conservazione di opere d’arte o architettoniche lapidee, sa bene che un buco praticato rappresenta una frattura o microfrattura. E’ cioè un indebolimento della struttura. Questo indebolimento porterà nel tempo ad un inevitabile processo alterativo della struttura.
Ogni buco microfrattura o frattura permetterà nel tempo di agevolare le infiltrazioni di umidità e di acqua. Nei processi degenerativi e di deterioramento molta importanza assumono le caratteristiche delle rocce: la struttura-tessitura e la composizione chimico-mineralogica. Ad es. le rocce compatte sono più durevoli delle rocce porose.
Purtroppo tutti sappiamo che il travertino usato nella costruzione del Tempio della Consolazione è un tipo di roccia molto porosa, fragile e tendente allo sfaldamento, pertanto l’alterazione chimica comune a tutti i materiali lapidei esposti alle alterazioni piovose e nevose e al calore del sole in questo caso è potenzialmente ancora più dannosa. La gravità dell’esistenza di centinaia di buchi e fratture risiederà in futuro proprio nell’agevolare questi processi degenerativi che potranno avvenire con infiltrazioni di umidità. Alcune cause di alterazioni fisiche della pietra spesso sono dovuti ai sali solubili e all’acqua che cristallizzandosi all’interno delle fratture aumentano il volume e creano forti pressioni all’interno della pietra, che può arrivare a spaccarsi. Tuttavia ripeto che ciò che si è fatto è di una gravità enorme, perchè ogni tipo di lavorazione sulla pietra
comporta sempre la formazione di micro fessure che accelerano e favoriscono il processo alterativo. L’impiego di utensili che concentrano lo sforzo meccanico su superfici molto piccole produce danni anche macroscopici. Dal punto d’impatto si irradia una rete di fratturazioni proporzionale alla forza impressa. Le fratturazioni creano un aumento della porosità e favoriscono l’ingresso dell’acqua e di agenti deteriogeni.
Ogni tipo di lavorazione e d’intervento invasivo sulla pietra provoca un aumento della sua superficie specifica con strati superficiali molto decoesi e con microfratture. Inoltre pietre che hanno subito interruzioni di continuità sono maggiormente soggette a biodeterioramento, inteso come alterazione conseguente all’attività metabolica di popolazione vivente (organismi microscopici ma anche insetti e mammiferi, piante superiori e uccelli).
Caratteristica comune a tutti i materiali lapidei è la struttura porosa: la presenza di spazi vuoti entro i quali possono penetrare acqua e soluzioni saline determina la possibilità che si verifichino fenomeni di alterazione.
L’acqua è un liquido estremamente bagnante per le pietre: viene risucchiata dai capillari con una forza inversamente proporzionale al loro diametro. Se la temperatura scende fino al punto di congelamento dell’acqua contenuta nei pori vi saranno danni legati alla formazione del ghiaccio. Gli sforzi meccanici possono essere tali da superare la resistenza del materiale e provocare ulteriori fratture e distacchi estremi.
Certamente tra qualche decennio, quando si presenteranno puntuali tali problemi, i responsabili di questo scempio criminoso saranno passati, più o meno soddisfatti, a miglior vita. Se non possiamo fare altro, almeno lasciamo scritti i loro nomi e cognomi, affinché un’intera generazione di cittadini onesti non sia considerata connivente con questi “signori”. Perché anche gli onesti di oggi, per allora, non potranno parlare e dire a chi ci sarà: “Io je l’avevo detto!”
Graziano Marini
4 dicembre 2009
Todi: alzati e cammina
Non si può fare a meno di esclamare: “ Sa quel che dice?” Leggere la lista delle cose che non vanno, stilata dal solito Pierdomenico, che in verità potrebbe essere molto più lunga, viene appunto da chiedersi dove voglia andare a parare e se è pienamente cosciente di quello che dice. Perché, nell’analizzare le problematiche che hanno ucciso il Centro urbano, per onestà intellettuale, si dovrebbe puntare il dito sulle cause e sugli autori di questo “omicidio” e prendere atto che non è facile risuscitare i morti ed, infine, prospettare soluzioni per sollevare i molti problemi che ostacolano la rivitalizzazione della nostra Città. “I negozi chiudono” dice lui.
Gli vorrei ricordare che, durante la campagna elettorale, resi pubblico un mio personale accertamento dal quale risultava che, dall’inizio di Corso Cavour fino a Porta Romana, il 50% dei negozi non era in attività. La causa? La crisi generale che investe tutta l’Italia e l’Europa stessa ed una disattenzione pluriennale amministrativa. Prosegue: “Non c’è un circuito artistico che spinga il turista ad una sosta più mordi e meno fuggi.”
Non si crea un circuito artistico in due anni, quando non lo si è creato e consolidato in passato. Gli sforzi dell’Amministrazione, nel dare una visione più decorosa alla Città, non possono essere magie che in battibaleno facciano sparire le annose magagne. Per i miracoli bisognerebbe rivolgersi al Padreterno. Insiste il Pierdomenico: “I servizi scompaiono sempre più…” E’ vero, ma vediamo chi tacitamente, per opportunità personali e politiche, ha fatto sì che il potere politico regionale derubasse Todi della centralità nella Media Valle del Tevere. Nella sanità, tanto per fare un esempio eclatante. Meno male che poi denuncia come ventennali l’abbandono del patrimonio delle chiese ed i restauri di queste, cominciati e non portati mai a termine.
L’impegno in atto dell’Amministrazione Ruggiano, per la realizzazione di parcheggi che risolvano, una volta per tutte, il problema della viabilità e la facilitazione dell’accesso al Centrostorico è sicuramente tardivo. Infatti, certe opere dovevano essere realizzate venti anni fa, ma gli amministratori precedenti erano occupati a fare i propri interessi politici e personali. In ultimo, dopo aver affermato che la Città è un cadavere da risuscitare, il Pierdomenico, chiede che senso abbia promuovere aperture di locali di aggregazione, fare parcheggi, valorizzare monumenti come la Consolazione, cominciare creare circuiti culturali e museali. Ci vuole dire cosa vuole? Questo cadavere, lo facciamo imputridire o, senza polemiche sterili, si vuole tutti insieme provare a fare il miracolo?
Mario Epifani – Fiamma Tuderte
3 dicembre 2009
Il buio oltre..la luce
3 dicembre 2009
Ci risiamo. Il Corriere della Sera di pochi giorni fa riporta l’ennesimo “scoop” riguardo ad un’altra nuova “malattia” psichiatrica che a breve dovrebbe essere inserita tra le oltre 300 già annoverate da anni nel DSM-IV, il manuale di riferimento della psichiatria: trattasi di “Dipendenza da Internet”. Questo disturbo ha di fatto grandi probabilità di rientrare tra le patologie mentali nella prossima edizione del suddetto manuale (il DSM – V), prevista per il 2012.
3 dicembre 2009
Evitando di annaspare in giudizi di carattere tecnico che non ci competono non possiamo non rilevare come un semplice cittadino, residente o titolare di un esercizio commerciale, debba superare le sette fatiche di Ercole per apportare modifiche anche di lieve entità ad un immobile del centro storico mentre con una rapidità che ha dell’incredibile vengono autorizzate opere impattanti sia dal punto di vista estetico che strutturale su uno dei templi più importanti del nostro Paese. Di questo chiederemo conto, nelle sedi opportune, anche alla Sovrintendenza ma, nelle more di chiarimenti ufficiali sull’iter procedurale adottato, dobbiamo constatare un altro aspetto di natura politica.
In uno degli ultimi Consigli comunali, a seguito della presentazione di un ordine del giorno di alcuni esponenti dell’opposizione per l’intitolazione del Teatro Comunale a Paolo Rolli, la destra ha proposto addirittura una commissione di studio per approfondire la questione. Rifondazione Comunista votò contro la commissione perché ritenuta strumentale e farisea. I fatti, purtroppo, ci stanno dando ragione constatato che la stessa “sensibilità civica” scompare di fronte ad interventi come quelli effettuati sul Tempio della Consolazione, interventi che avrebbero invece, questi sì, richiesto maggiore prudenza, trasparenza, coinvolgimento della città anche per le risorse (quasi 120 mila euro) impegnate nei lavori.
Una ulteriore prova del pressapochismo della destra “maldestra” che impegna Rifondazione Comunista di Todi a sostenere tutte le iniziative utili ad arginare modalità di gestione che rischiano di lasciare ferite indelebili sul patrimonio della collettività tuderte
3 dicembre 2009
Non vorrei essere catalogato tra quelli che si lamentano per principio. Ne tra quelli che se la prendono sempre con chi amministra. Anzi ne conosco le difficoltà e perciò cerco di comprenderli.
3- L’ ultimo esempio di visioni politiche talvolta miopi ,talvolta errate alla radice,
2 dicembre 2009
I Sindaci imbottigliati
Bello questo articolo ! E’ vero che Umbra Acque ha imbottigliato i sindaci Boccali e Cecchini. Cosa hanno fatto di concreto per il cittadino più svantaggiato? Ma niente naturalmente, anzi gli ha dato una bastonata in più.
Chi non ha pagato regolarmente l’acqua, verrà penalizzato.
Giusto bisogna pagare i servizi, ma ci siamo chiesti perchè non si riesce più ad essere puntuali nei pagamenti? Vogliamo sempre chiudere gli occhi davanti alla realtà? Non ci sono più soldi per vivere decorosamente, non nel lusso, ma nel decoro. L’acqua è un bene troppo necessario per la vita di qualsiasi
essere e chi ci governa dovrebbe vergognarsi di farci subire queste umiliazioni, che colpiscono sempre le fasce più deboli. Se un povero disgraziato paga con ritardo una fattura dell’acqua, Umbra acque non ci
rimette più di tanto poichè nella fattura successiva viene conteggiata la mora e i sollecitici. Non è dunque un controsenso infierire su chi ha difficoltà economiche, e forse troppo semplice da capire? E poi che cosa
rappresenta presentare il modello Isee che se hai una casa, ma sei disoccupato, ti porta subito il valore a 8500 euro, e non hai nemmeno la riduzione del 78%?
E’ un bella beffa signori sindaci, pensateci su una volta tanto.
Gioconda Nucci
1 dicembre 2009
Consola-gate: comitato di cittadini "trasversale"
Come appartenente a tale comitato, mi preme sottolineare che tale giudizio è assai poco veritiero e tende a privare questa iniziativa spontanea della sua maggiore forza: l’appassionato e consapevole amore della cittadinanza per uno dei suoi monumenti più importanti e la preoccupazione per la sua salvaguardia.
Mi stupisce che il primo cittadino di Todi non se ne renda conto e mi pare poco accorto non volerlo riconoscere.
Nessuno degli iscritti al Comitato (che oggi si potrebbe definire trasversale ) è mai stato invitato a parteciparvi da personaggi politici (non esiste un fondatore) né lo ha deciso per puro senso di opportunità partitica. Si può affermare, e questo mi pare molto dignitoso ed altamente civile, che ognuno ha sentito il bisogno di opporsi con forza ad un atto che per le sue stesse modalità di attuazione, è stato percepito come gratuito, inutile ed addirittura potenzialmente dannoso. Una volta tanto insomma i cittadini non si sono fatti irretire da convinzioni o appartenenze politiche.
Più che vedere una sorta di contrapposizione tra i due termini mi sembrerebbe in questo caso più appropriato vederli congiunti: siamo insomma dei cittadini-politici laddove a questi concetti si attribuisca il loro più alto significato, quello cioè di cittadini attivamente partecipi della vita pubblica.
1 dicembre 2009
Illuminazione Consolazione: hanno sbagliato le legge
1 dicembre 2009
Le antenne sulla Consolazione