Sono oramai molti mesi che il gruppo speleologico di Todi avrebbe sottoposto all’Amministrazione Comunale alcune osservazioni in merito al degrado di una parte della città che preoccupano “per il ripetersi di antiche disattenzioni e che hanno causato danni immensi nel passato.
Non abbiamo notato nessun tipo di interesse rispetto a queste problematiche e adesso dopo aver letto di nuovi progetti di illuminazione di S.Fortunato, del Ponte Cuti etc crediamo sia indispensabile denunciare lo stato di estrema incuria in cui versa la ‘città sotto al tappeto’”.
La denuncia è chiara e circostanziata e bisognerà vedere se anche questa volta nel “palazzo” si preferirà tacere, come sembra divenuto di moda negli ultimi tempi.
Gli speleologi, percorrendo idealmente la strada che conduce da Porta Romana verso Porta Perugina fanno notare:
"1-la presenza di coltivazioni ed orti a ridosso delle mura in totale assenza di un controllo sul loro effettivo apporto alla scalzatura delle mura medievali che stanno venendo giù a pezzi
2-la mancanza di una precisa normativa a tutela delle mura stesse in un area in cui l’intervento a salvaguardia dei movimenti franosi è stato particolarmente oneroso per la collettività
3-la recente messa in vendita di una porzione importante delle coste in uno stato di degrado infimo e che non sembra interessare il Comune per farne un oggetto di riqualificazione
4-il permanere di una situazione di estreme gravità a causa dell’allagamento della parte terminale del cunicolo del Palazzo Pongelli che causò nel 1814 il crollo delle mura settecentesche
5-il crollo della base delle mura del recinto di S.Prassede
Ed inoltre
6-lo stato di estrema pericolosità in cui versa la Portaccia con addirittura estromissione di parte dei blocchi della foderatura esterna
7-l’abbandono totale dell’area prossima al Maschio della Rocca in cui sono state lasciate in sito le vecchie fognature e consentito lo scarico abusivo da parte dei privati “
- Redazione
- 19 Dicembre 2009
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