Roberto Spaccino ha dato seguito alla volontà di appellarsi alla sentenza della Corte d’assise di Perugia che il 16 maggio dell’anno scorso lo ha condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Barbara Cicioni, 33enne incinta di otto mesi, compiuto nella notte tra il 24 e il 25 maggio del 2007 nella villetta di Compignano di Marsciano dove abitava con il marito e due figli.
Delitto al quale l’uomo, detenuto nel carcere di Terni, si è sempre proclamato estraneo.
In poco meno di 400 pagine, i difensori di Spaccino, chiedono la riforma della sentenza di primo grado e quindi l’assoluzione dell’uomo con formula piena.
Spaccino sostiene che i responsabili sia stati degli estranei introdottisi in casa durante una sua assenza.
Sarà ora la Corte d’appello a fissare la data del processo di secondo grado.
- Redazione
- 7 Gennaio 2010
Condividi su facebook
Condividi su twitter