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30 aprile 2010
Quando il Primo maggio si festeggiava la Festa dei lavoratori!

In prossimità di questo Primo maggio voglio sottoporre ad una pubblica riflessione un concetto che a me sembra facile da comprendere, ma che in questi ultimi anni non è più così palese e, anzi, sembra sempre di più essere messo in discussione a favore di altri  “valori”.
La riflessione è semplice: se il Primo maggio è la Festa dei lavoratori, perché non tutti possono onorare tale ricorrenza?
Posso comprendere alcune situazioni specifiche: dagli ospedali ai trasporti, dalle forze dell’ordine ai pubblici esercizi, ma alcune sono francamente poco comprensibili. Da parte mia, parlo nello specifico delle attività commerciali.
Mi si dirà, ecco la solita posizione anacronistica del sindacalista che non comprende la realtà che lo circonda, che non capisce la grave situazione economica che stiamo attraversando. A tutto ciò posso ribattere, senza molte difficoltà, dicendo che da molti anni il sindacato dei lavoratori del settore commerciale è impegnato nel recepire le istanze dei commercianti e conciliarle con le esigenze dei lavoratori.
Da molti anni ci confrontiamo con le Amministrazioni Pubbliche per trovare soluzioni che possano mantenere in vita il tessuto commerciale dei nostri centri storici, sempre più in difficoltà e sotto assedio delle numerose aree commerciali che nascono nelle periferie delle città e che mettono a serio rischio la piccola distribuzione che ha deciso di mantenere il presidio all’interno dei centri storici.
Siamo pienamente coscienti che commerciare all’interno di centri storici medioevali, senza parcheggi e senza servizi specifici per il consumatore, è altra cosa rispetto a chi svolge la stessa attività in aree specifiche.
Ma allo stesso tempo mi chiedo, quali bilanci potrà risollevare un’ apertura in coincidenza del Primo Maggio e, soprattutto, la logica del profitto può passare sopra al giorno della Festa dei lavoratori?
Certo è che nel tenere in piedi tale posizione siamo rimasti più o meno da soli. La stessa politica non ha al centro dei propri interessi il riconoscimento del diritto al riposo, la recente normativa servizi approvata dalla Regione dell’Umbria non mette al centro il valore del lavoro, ma bensì la ricerca del profitto.
Non voglio assumere posizioni estremiste che non mi appartengono, ma credo che mantenere fermo il riposo nel giorno del Primo Maggio sarebbe stata una posizione rispettosa di un diritto che dovrebbe essere riconosciuto a tutti i lavoratori.

Valerio Natili Segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria

28 aprile 2010
A Todi l’Amministrazione Ruggiano pensa ancora al varco elettronico

Sinceramente pensavamo che la discussione sull’attivazione del varco elettronico della Consolazione per il controllo dell’accesso al centro storico fosse chiusa da tempo. Invece viene riproposta ancora una volta, cercando di far apparire che il commercio nel centro storico vive sfruttando i furbetti che, in barba alle regole da rispettare, si recano in centro in macchina per fare gli acquisti.
Si sostiene che con l’introduzione dei varchi elettronici non cambiano le regole. È vero! Ma essi inducono, così come è avvenuto in tutte le città munite di tali strumenti, ad evitarne la frequentazione.
Noi crediamo che in una città come Todi, che ha un solo punto di accesso al centro storico, il varco elettronico sia inutile e dannoso. Non trattandosi di una metropoli e dovendo, anzi, riscoprire la propria vocazione di città "a misura d’uomo", basterebbe garantire la presenza di un vigile, per l’accesso al centro, come per mille altre esigenze e circostanze. A differenza delle telecamere e dei computer a corredo, il vigile offre, intanto, una possibilità di dialogo e ascolto (elemento da considerare anche per l’immagine complessiva della città) e, all’occorrenza, può venire incontro ad esigenze improvvise di qualche automobilista che ha necessità di raggiungere il centro con la propria auto.
Questo si dovrebbe fare in una città come Todi, a meno che l’obiettivo vero non sia invece quello di rispettare le previsioni di entrata 2010, predisposte in bilancio dalla Giunta Ruggiano, per l’elevazione di multe: 250.000 euro che, come è facile prevedere, per la maggior parte, proverranno dai residenti tuderti.
I centri storici vanno tutelati, le pedonalizzazioni vanno introdotte e nello stesso tempo occorre preservare le funzioni commerciali del centro, pena la sua desertificazione e atrofia economica. Ebbene, il varco elettronico, di fatto, crea e creerà quest’effetto, ma non perché i furbetti non potranno più passare come viene sostenuto, ma più semplicemente perché le persone residenti in città e non, per paura delle multe, eviteranno di frequentarlo.
E dopo i rincari dei parcheggi e la linea dura delle contravvenzioni, il varco elettronico darà una grossa mano per mettere sulle vicende del centro storico la parola fine.
Partito Democratico Todi


28 aprile 2010
Il Pdl sulla gestione fallimentare del Mattatoio di Massa Martana

Il PDL di Massa Martana intende portare all’attenzione della cittadinanza  le problematiche  del mattatoio,  gestito dalla Società “Massa Martana Carni Umbre di Qualità srl “che, essendo di esclusiva  proprietà comunale, porta di conseguenza a far ricadere le inefficienze gestionali sulle tasche dei contribuenti massetani.
Il  bilancio consuntivo 2009  presentato ha messo in evidenza una gestione fallimentare che a partire dal 2003, ma soprattutto negli ultimi due esercizi (2008/2009), ha prodotto continue e sempre maggiori perdite per un totale di € 165.209.
In base alle norme del Codice Civile, viste le risultanze contabili sopra riportate, per evitare la messa in liquidazione del mattatoio e di conseguenza la chiusura del mattatoio, l’Amministrazione Comunale ha dovuto azzerare l’intero capitale sociale di (€ 108.240) e impegnarsi nel  bilancio 2010 a coprire e versare la cifra della  perdita 2009 (€ 56.969).
Al riguardo si pubblica lo stralcio della delibera di Consiglio Comunale “…le perdite accumulate nel periodo 2003/2008, ammontanti a € 97.213,65 alle quali si aggiunge quella del 2009 di € 67.996,01, hanno determinato la perdita dell’intero capitale sociale ed una situazione contabile di – € 56.969,66 per cui (…) in sede di Assemlea Straordinaria dovrà essere effettuato un versamento di € 56.969,66 per il ripiano delle perdite e una successiva ricostituzione del capitale sociale con un versamento non inferiore al minimo legale del capitale sociale pari ad  € 10.000”.
In sede di discussione, i responsabili amministrativi della Società di gestione del mattatoio, hanno previsto forse un quasi pareggio di bilancio per il 2010 e un utile per il 2011.
Con la speranza che queste previsioni si realizzino veramente, restiamo in vigile attesa del risultato.
Si nutrono però fortissimi dubbi che nella realtà ciò possa avvenire se  non si attuano drastiche azioni di risanamento, che intervengano  sui costi  e l’organizzazione dell’attività.
Dall’analisi dei conti 2009 emergono infatti delle evidenti incongruenze, come ad esempio che 2 dipendenti della società incidono nei costi di gestione per € 84.357, mentre  per i servizi pagati alla pluralità dei soci della cooperativa di macellazione si pagano € 126.519.
Il PDL accusa l’Amministrazione Comunale di centrosinistra di non aver sufficientemente monitorato e di aver trascurato l’andamento economico del mattatoio e purtroppo  siamo dell’avviso che proprio l’andamento negativo della situazione è una delle cause che farà assumere nel bilancio di previsione 2010 un provvedimento gravoso come quello di aumentare  del  40%  le tariffe principali della  nettezza urbana.
Il PDL,come maggior forza politica del territorio comunale, nello stigmatizzare fortemente le  decisioni intraprese dalla attuale Amministrazione, ribadisce di essere inequivocabilmente a favore e per la salvaguardia della attività di mattazione creata a Massa Martana,ma è anche convinto che  ciò possa avvenire solo se si  attuano assolutamente e rapidamente interventi strutturali che permettano il risanamento dei conti, condizione indispensabile anche per la tenuta dei futuri bilanci comunali.
Pdl Massa Martana

28 aprile 2010
Agorà "per dare all’Umbria nuova energia c’è bisogno di coraggio e coerenza"

Per dare all’Umbra “nuova energia” c’è bisogno di coraggio e coerenza, altrimenti prevale l’autoreferenzialità della politica e delle istituzioni, continuando ad alimentare la già nota e preoccupante distanza che i cittadini, anche con l’esito delle ultime tornate elettorali e il fenomeno dell’astensionismo, ci hanno segnalato con evidenza.
La “nuova energia” consiste innanzitutto nel saper riconnettere l’Amministrazione ai bisogni e alle aspettative della collettività. Proprio per questo motivo, aprire una nuova fase passa per abbandonare logiche e dinamiche da ceto politico e volgere lo sguardo alle potenzialità e alle tante competenze presenti nella società e compresse dalla politica. Non riconoscere infatti le istanze dei cittadini in questo senso tradisce gravemente quello spirito di rinnovamento che ha guidato l’intera campagna elettorale. Da questo punto di vista, la Giunta da poco ufficializzata rappresenta un’occasione persa.
Agorà non è stata l’unica area del PD a chiedere rinnovamento, ma è stata certo l’area a chiederlo con più forza e convinzione, sulla spinta delle forti domande provenienti dalla stessa società regionale.
Inoltre, non dare spazio a idee e sensibilità culturali, che anche in Umbra si dimostrano in progressiva crescita, ci appare una scelta di scarsa lungimiranza, in quanto impedisce di mettere a leva nell’attività di governo un pluralismo di progettualità e prospettive sempre più vive nella complessità  contemporanea. 
Le scelte che hanno riguardato la formazione della Giunta Regionale aprono, quindi, un serio problema politico di riconoscimento e cittadinanza di un’area politico- culturale interna al PD, che ha trovato consenso nella società umbra e che ha notevolmente contribuito all’elezione dell’attuale Presidente.
Agorà- Cambia l’Italia, mantenendo alto il profilo della proposta politica, svolgerà il ruolo di attenta e critica verifica di ogni scelta e di ogni decisione che intenderà prendere nel futuro il governo di questa regione, partecipando e costruendo con la società opzioni e visioni di reale rinnovamento.
Agorà


27 aprile 2010
Concorsi alla APM: beati gli irregolari, saranno i primi

Gli irregolari sono i primi. La regola vale purtroppo in molte, troppe, selezioni del personale che non premiano il merito né le capacità personali. Un fenomeno diffuso anche in Umbria che questa volta riguarda la gestione delle selezioni del personale all’interno dell’Apm Esercizi Spa.
Il problema risale al febbraio 2008 quando sono stati banditi all’interno di una delle società di trasporti più importanti del territorio posti per addetto all’Esercizio secondo il contratto nazionale Autoferrotranvieri. Tra i requisiti fissati era previsto il possesso di anzianità nella qualifica di operatore d’esercizio di 15 anni e il possesso di titolo di studio di scuola media inferiore o di 5 anni con possesso di titolo di studio di scuola media superiore. Requisiti dimenticati al momento dell’accettazione delle domande di ammissione alla selezione. Coloro che hanno presentato domanda, infatti, raggiungevano l’anzianità prevista dal bando solo in via convenzionale cioè sommando anche i periodi di guida svolti presso altre aziende. Criterio non inserito nel bando che prevedeva solo l’anzianità in Apm.
La Direzione aziendale ha quindi pensato bene di sanare la disparità creatasi tra i dipendenti in termini di avanzamento di carriera. La soluzione non è stata però quella di indire un nuovo bando, trasparente nei contenuti e nelle procedure, considerando che quello del 2008 non aveva avuto seguito. Sarebbe stato troppo meritocratico. La soluzione a distanza di due anni dal grave fatto è caduta sulle regole. Cambiare le regole ma non i metodi. Due settimane fa, la Direzione aziendale ha deciso di emettere un nuovo ordine di servizio (numero 17) in cui legittima i comportamenti di chi, pur non avendone titolo, aveva presentato la propria domanda.
Ancora una volta nella politica delle risorse umane regna un’immane disordine organizzativo. Ancora una volta vengono penalizzati coloro che lavorano con diligenza e con onestà, vengono umiliati i dipendenti che rispettano le regole e i colleghi. E’ un film già visto a cui nella società Apm oggi si aggiunge anche il problema dei buoni pasto e del carico di lavoro del personale con riferimento alle pause di riposo previste per legge.
Se il sistema in cui viviamo non è conforme all’etica, non esalta la libera competizione, la meritocrazia, è un sistema viziato, destinato al fallimento. Per questo l’Ugl chiede l’immediato ritiro dell’ordine di servizio numero 17, prendendo posizione e segnalando le anomalie del bando di concorso interno alla Direzione Provinciale del Lavoro di Perugia, che certamente interverrà per tutelate gli interessi dei lavoratori. L’Ugl chiede l’effettuazione di un nuovo bando con criteri da concordare con le organizzazioni sindacali di categoria. Se non verranno ripristinate le corrette procedure, che devono essere chiare e immodificabili, perché non è accettabile che si cambino le carte in tavola a partita iniziata, siamo disposti a ricorre alla Magistratura del Lavoro per garantire i diritti dei lavoratori.
Enzo Gaudiosi – Segretario Regionale Confederale Ugl dell’Umbria


27 aprile 2010
Monte Castello: le carenze del bilancio preventivo secondo l’opposizione

Nell’ultima seduta del consiglio comunale del 13/04/2010 l’amministrazione Cerquaglia si è approvata l’ennesimo bilancio privo di manovre incisive e innovative in grado di dare prospettive al nostro piccolo comune.
Il gruppo INNOVIAMO MONTE CASTELLO DI VIBIO ha predisposto e firmato insieme al consigliere indipendente Roberto Tassi un documento nel quale vengono denunciate le gravi carenze della manovra. I servizi vengono mantenuti, e nel caso della raccolta differenziata, potenziati, ma non si evidenzia la scarsa opera di sensibilizzazione effettuata in questi anni nei confronti dei cittadini, causa degli scarsissimi risultati ottenuti che si aggirano intorno ad un misero 30% e che comportano costi superiori per lo smaltimento. La tariffa della nettezza urbana aumenta del 20%, passando da 1,19 a 1,40 euro al metro quadro, ma dopo venti anni di promesse elettorali si provvede a restaurare la Chiesa del Cimitero del capoluogo.
Il nostro territorio soffre e risente di tutti gli aspetti della crisi soprattutto nei settori agricoltura e turismo, ma l’amministrazione investe la considerevole somma di 197.000 euro per la realizzazione di un campo di preparazione atletica, opera che, come già pubblicamente dichiarato dal Sindaco, viene sentita come un bisogno primario, da gran parte della cittadinanza.
A questo punto ci auguriamo tutti che il settore trainante per il vero sviluppo del nostro territorio diventi lo sport e che quest’opera sia determinante per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Gruppo Innoviamo Monte Castello e consigliere Roberto Tassi


26 aprile 2010
I sindacati regionali compatti contro le Ferrovie dello Stato

Le organizzazioni sindacali regionali dell’Umbria denunciano l’Azienda FS di gravissimi atti unilaterali nei quali materia di trattativa Sindacale è stata trasformata a mera informativa dichiarando senza possibilità di replica la Chiusura del Centro di Formazione di Foligno,il trasferimento ad Ancona del centro rilascio delle Concessioni di viaggio (interessa un numero di circa 8000 unità compresi i pensionati), e il trasferimento dei 5 ferrovieri che attualmente svolgono servizio.
La nota consegnata ai Sindacati recita testualmente:“ Nel corso dell’incontro come già comunicato alle OO.SS. con nota del 24 febbraio 2010, la Società conferma che la chiusura del Centro di Formazione di Foligno non produce effetti di ricadute occupazionali e, considerato che le riallocazioni del n. 5 risorse ivi impegnate sono state disposte a garanzia del mantenimento dei posti di lavoro, non risultano applicabili né l’art. 40 del vigente CCNL né l’art. 4.2.3 dell’Accordo di Confluenza al CCNL delle Attività Ferroviarie”.
Da ciò si evince una palese volontà di by-passare tutto e tutti pretendendo di avere campo libero su tutte le scelte comprese quelle che ricadono sui lavoratori. Il Sindacato tutto non ci stà a queste impostazioni e ribadisce con forza la necessità di un chiarimento Nazionale quale deterrente a tali impostazioni e attiverà procedimenti legali a difesa e a supporto di un diritto conquistato in 50 anni di storia sindacale.
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Fast Ferrovie, Ugl-Af, Orsa Ferrovie

24 aprile 2010
Tanti e diversi numeri sul bando per i parcheggi a Todi

Premesso che il Comune di Todi ha recentemente pubblicato due bandi “di gara-finanza di progetto “ il primo “per la realizzazione di opera e gestione del parcheggio interrato multipiano sito in Piazza del Mercato Vecchio “, il secondo per la realizzazione e gestione di un parcheggio interrato nella piazza antistante la scuola media Cocchi”;
I sottoscritti consiglieri Comunali, in relazione al bando del Mercato Vecchio, hanno rilevato le seguenti  problematiche:
A) Al punto 4 c del bando non è indicato l’ufficio presso il quale gli interessati potevano consultare gli atti. Infatti nel bando è scritto:
“Il disciplinare di gara contenente le norme integrative del presente bando in ordine alle modalità di partecipazione alla gara, alle modalità di compilazione e presentazione dell’offerta, ai documenti da presentare a corredo della stessa ed alle procedure di aggiudicazione nonché lo studio di fattibilità, necessari per formulare l’offerta, sono visibili presso nei giorni dal 14 al 18 Dicembre e ….omissis”
  La mancata indicazione dell’ufficio è prova quanto meno di sciatteria e superficialità.

B) Al punto 3 b del bando  è scritto:
“3.B) Modalità di Finanziamento: in parte con risorse pubbliche (Regione Umbria e Comune di
Todi) per un importo di Euro 950.000,00 e per la restante parte a carico del promotore.”
Mentre al punto 2f si trova:
“2.F) Entità dell’appalto: Lavori € 4.200.000,00 oltre IVA 10% , costo totale dell’opera € 5.000.000;”
All’articolo 2 del disciplinare comma 2 si legge:
“L’importo dell’intervento, in linea di massima, è stimato in presuntivi: Lavori € 4.200.000,00 oltre IVA 10% (di cui Euro 720.000,00 finanziati dalla Regione e dal Comune di Todi), costo totale dell’opera € 5.000.000 “.
Al comma 4 è scritto:
“Il corrispettivo per la realizzazione del medesimo intervento consisterà nel diritto di gestire
funzionalmente e di sfruttare economicamente tutti i lavori e le attività realizzate e, comunque, posti o da porre in essere. La sua attuazione avverrà con risorse in parte con risorse pubbliche (Regione Umbria e Comune di Todi) per un importo di Euro 950.000,00 e per la restante parte a carico del promotore”.
Da ciò emerge una confusione e incongruenza tra le varie cifre riportate :
In particolare il contributo pubblico è una volta di 720.000 euro, un’altra volta di 950.000 euro.
Anche applicando o togliendo l’iva, sia al 10% che al 20%, le due cifre rimangono incongruenti;
Il costo finale presuntivo dell’opera stimato in 5,000.000,00 di euro è incongruente con la stima contenuta nel bando di 4.200,00 euro più iva al 10% (4.200.000,00 + 420.000 = 4.640.000);
C) Al punto 4B del Bando si dice:
“4.B) Criteri di aggiudicazione:
Offerta economicamente più vantaggiosa, con l’attribuzione dei punteggi previsti dal disciplinare di gara.”
Così ripetuto all’art. 4bis del disciplinare:
Art. 4bis Criterio di aggiudicazione
L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’ offerta economicamente più vantaggiosa determinata da una commissione giudicatrice – nominata dalla Amministrazione Aggiudicatrice ai sensi dell’articolo 84 del D.Lgs. n. 163/2006 – sulla base dei criteri e sottocriteri di valutazione e relativi pesi e sottopesi appresso indicati applicando, secondo le specificazioni contenute nel presente disciplinare di gara, il metodo aggregativo compensatore.”
La formula  prevista  per il  metodo aggregativo compensatore è contenuta nel DPR 554/1999 e specificata nell’allegato B.
METODO AGGREGATIVO-COMPENSATORE
L’offerta economicamente più vantaggiosa è effettuata con la seguente formula:
C(a) = n Wi V(a) i 
Nel disciplinare tale formula non viene indicata (a differenza di altri bandi da noi visionati e riguardanti altri comuni per opere similari) e nasce il sospetto che la formula possa essere applicata con discrezionalità postuma.
Inoltre, per quanto riguarda i criteri e sottocriteri individuati, questi non sembrano tali da permettere una valutazione accurata e ponderata dei vari elementi fondamentali in un bando di tale natura, a cominciare da quello della fattibilità dell’opera,
D)  Per quanto riguarda la nomina della commissione giudicatrice si rileva che per un’opera  che si presenta complessa sotto vari aspetti (urbanistico, geologico, ambientale, archeologico, viario), sono stati nominati due dipendenti esperti nel settore amministrativo e finanziario, uno nel settore tecnico. Senza nulla togliere alla professionalità di ciascuno, ci sembra estremamente pericoloso affidare ad un solo soggetto la valutazione discrezionale dei criteri tecnici che contano per il 40%, alcuni dei quali presuppongono una conoscenza multidisciplinare che poteva essere meglio garantita implementando la commissione con altri esperti (urbanista e geologo, oppure urbanistica ed esperto nel settore del traffico e mobilità) fino al numero massimo complessivo di 5 come prevede l’art. 84 del DLGS 163/2006 e s.m.i.
E)  Nel bando è previsto che l’aggiudicatario dovrà effettuare anche i lavori di riqualificazione e pedonalizzazione della Piazza del Mercato Vecchio contenuto nel PUC 2 finanziato dalla Regione dell’Umbria per un importo da 720 a 950 mila euro  e  allora il parcheggio sotterraneo non era previsto nel PUC 2. Ciò oltre che far nascere dubbi sulla omogeneità delle due finalità (si pedonalizza una piazza per riqualificare uno spazio urbano di pregio e nello stesso tempo si scaricano sulle strette vie del centro centinaia di auto sia in entrata che in uscita dal parcheggio con un incremento del tasso di inquinamento acustico, chimico ed ambientale), rischia di creare una confusione tra l’intervento pubblico e quello privato, soprattutto nei tempi, nelle competenze e nell’aspetto economico – finanziario non chiariti nel bando e nel disciplinare.
Tutto ciò premesso e considerate le incongruenze, l’incompletezza e gli errori materiali e sostanziali contenuti nel bando e nel disciplinare
Chiedono
L’annullamento dei due bandi di gara secondo il principio dell’autotutela della PA, riservandosi in caso contrario di promuovere tutte quelle azioni necessarie a ripristinare la correttezza e la trasparenza  degli atti della Amministrazione comunale di Todi.
 I consiglieri del Partito Democratico
 

22 aprile 2010
Musica in carcere

Eros e Thanatos. Amore e morte nella letteratura e nella Musica.
20 aprile 2010, nella casa di reclusione di Maiano s’è svolta una giornata della XIV edizione del Festival Pianistico di Spoleto.
In carcere si ha tanto tempo ed è un peccato che normalmente tutto questo sia sprecato.
Oggi non è accaduto.
Oggi ai cattivi è stata data la possibilità di essere umani.
È difficile per delle persone che vivono da dieci, venti,  trenta anni chiusi in una cella riuscire a essere ancora umani.
Eppure oggi ci sono riusciti.
Oggi ad alcuni di noi è stata data la possibilità di esistere.
Giovanni T., Giovani S., Pino, Salvatore, Francesco, Carmelo, Giuseppe, Andrea e Girolamo sono stati le voci narranti di brani di letteratura d’amore e morte.
Accompagnati con il pianoforte da Laura, Filippo ed Egidio.
La musica ha trasformato la nostra rabbia e il nostro dolore in pensieri d’amore.
L’amore è la cosa che manca di più in carcere, ma i cattivi non hanno ancora perso l’abitudine ad amare e a essere amati.
Oggi i “cattivi” si sono commossi.
Molti di noi non potranno mai più essere felici.
Eppure continuiamo ad amare e a credere nell’amore.
Oggi ci siamo sentiti meno soli, meno uomini ombra e meno cattivi.
Oggi ci siamo sentiti ancora amati dal mondo che c’è fuori dal muro di cinta.
Ma domani sarà un giorno uguale a ieri e diverso da oggi.
Poi abbiamo interpretato anche parole di morte perché il carcere è soprattutto e anche un mondo di morte.
La morte è la migliore amica del detenuto e dell’ergastolano.
-Le nostre carceri sono quelle dove si muore di più. (Fonte: L’Unità giovedì 15 aprile 2010).
Con l’augurio che Thanatos esca fuori dai nostri cuori e dalle nostre celle, i detenuti e gli ergastolani in lotta per la vita del carcere di Spoleto ringraziano gli organizzatori del Festival Pianistico di Spoleto 2010, soprattutto l’organizzatrice interna Eleonora, le due docenti di lettere Daniela Masciotti, Luciana Santirosi e il personale della casa di Reclusione di Spoleto.
Carcere Spoleto

22 aprile 2010
I misteri buffi della strada di "prossimità" per l’Ospedale di Pantalla

A più riprese l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco, per coprire le proprie inadempienze, cercano di imbrogliare i cittadini sul problema della viabilità di prossimità del nuovo ospedale di Pantalla. Facciamo il punto:
1. L’accordo di programma siglato tra Regione, Comuni e ASL distingue la grande viabilità (adeguamento E45, Ponte sul Tevere, etc.) ponendola a carico di ANAS, Regione, Provincia e Comune di Marsciano, dalla viabilità di prossimità, competenza del Comune di Todi.
2. Per questa ragione la Regione Umbria nel 2008 ha concesso al Comune di Todi un primo finanziamento di 400.000 euro, contributo che il Comune ha accettato, riconoscendo di fatto la sua competenza sulle opere.
3. Nel settembre 2008 e nel gennaio 2009 si sono svolti, convocati dalla Provincia prima e dalla ASL poi, incontri tra i comuni della Media Valle del Tevere, la Regione e la ASL, per affrontare il tema della viabilità. A questi incontri l’unico assente è stato il Sindaco di Todi, che non ha ritenuto di mandare nemmeno suoi delegati.
4. La viabilità di accesso al nuovo ospedale è stata individuata dal Piano Regolatore Generale nell’area che dallo svincolo di Pantalla della E45 conduce alla zona industriale agroalimentare.
5. Nessun progetto riguardante il futuro ampliamento della E45 può essere chiamato in causa per non realizzare la viabilità predisposta nel Piano Regolatore Generale, sia perché il progetto va concordato con l’ANAS, sia perché passeranno molti anni prima che la E45 diventi autostrada (se mai lo diventerà!). E nel frattempo (anni, molti anni), è impensabile che il nuovo ospedale sia servito dalla stretta strada di Buda!
6. Lo stesso progetto di sistemazione della strada di Buba è in ritardo, con il rischio di perdere i finanziamenti.
Noi da mesi, anzi da anni, chiediamo che si metta mano al progetto esecutivo della strada prevista nel Piano Regolatore Generale, si quantifichino i costi e si trovino adeguate forme di finanziamento, aprendo, se necessario, un confronto con la Regione (peraltro disponibile).
La strada per il nuovo ospedale di Pantalla è una delle opere pubbliche più importanti da realizzare nel nostro comune. L’Amministrazione Comunale ne prenda atto e affronti il problema.
Tutto il resto è propaganda, imbroglio e presa in giro dei cittadini, oltre che un danno enorme per la qualità dei servizi dell’ospedale.
Cittadini, reagiamo con decisione e chiediamo all’Amministrazione Comunale impegni e non chiacchiere!
Partito Democratico Todi

19 aprile 2010
PUC2 Todi, perchè il ritardo nella presentazione dei progetti?

Il Partito Democratico di Todi, fortemente preoccupato, denuncia pubblicamente i ritardi dell’Amministrazione Comunale nel predisporre i progetti esecutivi delle opere pubbliche previste dal PUC2, nonché i ritardi nella predisposizione del piano finanziario complessivo.
Per questo motivo il Gruppo consiliare del Pd ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco ed alla Giunta.
Il Comune ha avuto sette mesi per adempiere a questi obblighi, i termini scadevano lo scorso 1 aprile e a tutt’oggi non risulta presentato alcun atto alla Regione dell’Umbria.Questa inadempienza è grave perché da un lato rischia di compromettere il finanziamento, dall’altro di mettere in atto un’elaborazione progettuale senza partecipazione e discussione, soprattutto in riferimento alla due aree maggiormente sensibili: il Mercato Vecchio e Porta Romana-Via Matteotti, aree sulle quali non solo le forze politiche d’opposizione, ma anche i cittadini, hanno reclamato trasparenza e coinvolgimento.
Un altro dato certo è comunque rappresentato dai ritardi complessivi con i quali questa amministrazione comunale gestisce i fondi regionali: dal contratto di quartiere di Ponterio al PUC2, alla strada per il nuovo ospedale di Pantalla. La Giunta Ruggiano non è in grado di rispettare alcun termine, con grave danno per la città, la sua economia e la sua immagine.
Partito Democratico Todi

19 aprile 2010
Aumenti del 20% nelle tariffe da parte del Comune di Todi

La Camera del Lavoro CGIL – Inca  di Todi ha constatato che la Giunta comunale di Todi con   delibera n.89  del 25 marzo 2010, ha stabilito un aumento del 20% sui seguenti servizi:
1. mense scolastiche nelle scuole dell’infanzia,
2. trasporto scuola infanzia,
3. trasporto scuola dell’obbligo.
Il tutto a partire dal 1 aprile 2010.
Inoltre con delibera n. 92 sempre del 25 marzo 2010 ha altresì aumentato del 20% la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) per l’anno 2010, che sommato al 10% dello scorso anno determina un aumento secco del 33,1 % in due anni!
A fronte di questi aumenti che determineranno un notevole aggravio delle spese per tutte le famiglie del comune di Todi, nonché per gli esercizi commerciali, agricoli ecc., chiediamo all’Amministrazione Comunale per quale motivo tali scelte non sono state concertate con le parti sociali.
Perché non sono state fatte scelte diverse per rimpinguare il bilancio comunale, profondamente impoverito dai tagli del Governo nazionale, il quale si vanta di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, mentre in realtà non fa altro che far diventare le amministrazioni locali esattori al suo posto?
Perché tempo fa sono stati magnificati dall’Amministrazione Comunale tuderte i notevoli incassi determinati dall’efficiente organizzazione urbanistica  che ha portato nelle casse del comune oneri di costruzione per circa un milione di euro e poi questi incassi non vengono utilizzati per far fronte a queste esigenze e salvaguardare il reddito delle famiglie?
Come mai, mentre sul programma dell’attuale amministrazione si metteva particolarmente in evidenza la tutela delle famiglie in materia fiscale, poi oggi si procede per una strada completamente inversa a quella programmata?
Perché si colpiscono sempre le fasce più deboli che risentono di più della situazione economica già  estremamente penalizzante dal costo elevato dei beni di prima necessità?
Perché, ci chiediamo ancora, si aumenta il costo della raccolta dei rifiuti di un ulteriore 20%, che si somma al 10% dello scorso anno, dicendo che i costi sono aumentati, i servizi sono migliori e si procederà alla raccolta differenziata? Onestamente tutto questo miglioramento dei servizi non lo vediamo, anzi, in certe occasioni sono state lamentate pubblicamente trascuratezza nella raccolta e nella pulizia delle strade stesse del centro storico. Ma la cosa che di più non capiamo è questa: la raccolta differenziata è un valore che dovrebbe far diminuire i costi in quanto recupera materie prime costosissime che sono rivendute. Quindi ci chiediamo perché tale raccolta dovrebbe aumentare i costi? Perlomeno li dovrebbe contenere o pareggiare.
Inoltre ci chiediamo perché tale raffica di aumenti viene sventagliata proprio in un momento di crisi economica profonda sia per le famiglie che per gli esercizi commerciali che già versano in grande difficoltà? La crisi ancora incombe ed esperti internazionali stimano che il picco lo si avrà nel 2012. E’ questa la risposta che il comune di Todi intende dare a questa crisi devastante? 
Camera del Lavoro CGIL – Inca  di Todi

18 aprile 2010
Cara acqua quanto sia cara

Si è concluso ieri  in tarda serata il primo incontro dell’Osservatorio Tariffe e Tributi locali promosso dalle Associazioni dei Consumatori, dalla Regione Umbria, dall’AUR e in collaborazione con l’Anci. Il progetto ha visto la presentazione di una analisi che ha raccolto i dati dei piani tariffari applicati alle utenze domestiche dei cittadini residenti nei vari Ambiti Territoriali Umbri per il Servizio Idrico Integrato negli anni 2005-2008 per i servizi di fornitura acqua, depurazione e fognatura. Non sono stati quindi presi in considerazioni parametri qualitativi del servizio di fornitura, che per sua natura l’Osservatorio, almeno per ora, non indaga.
La ricerca, condotta  e presentata dalla ricercatrice AUR Meri Ripalvella, ha messo in evidenza la variazione delle tariffe intercorsa nel triennio 2005-2008 nei diversi ambiti territoriali umbri. Il confronto è risultato possibile solo tramite funzioni di spesa a causa del diverso criterio di determinazione della tariffa per utenza applicato dagli ambiti. La prima rilevazione è che i 4 diversi ATI umbri presentano delle modalità differenti di tariffazione: se i primi due Ati prevedono la medesima struttura tariffaria a gradini, ovvero se il consumo è maggiore la tariffa risulta più alta, la spesa dipende quindi dal consumo, l’Ati 4 presenta ugualmente una struttura a fasce ma la spesa varia in base alla composizione del nucleo familiare. Dunque l’unico raffronto possibile per comparare le diverse tariffazioni risulta dalla simulazione della spesa media nei vari Ati in base al consumo di famiglie tipo composte da 1, 2,3 persone. Dalla lettura comparata dei dati è comunque emerso che, nel triennio preso in esame, le tariffe sono aumentate ovunque nei quattro ambiti territoriali con una variazione percentuale del 20,6% negli Ati 1 e 2, del 23,2% nell’Ato 3 e fino al 63% nell’Ato 4 che partiva, però, da una tariffazione più bassa rispetto agli altri. Emerge anche che tale incremento ha riguardato anche la prima fascia di consumo, colpendo i nuclei familiari più numerosi.
Per l’Avvocato Cristina Rosetti, Presidente  del Movimento del Cittadino, “l’Osservatorio Tariffe e Tributi è uno strumento fondamentale ed irrinunciabile di trasparenza, basato su un’analisi oggettiva dei dati (difficilmente smentibile!) che ci permette di capire quanto sia diverso il peso del costo del servizio su famiglie e imprese a seconda che vivano ed operino in un comune dell’Umbria piuttosto che un altro. E la trasparenza talvolta dà fastidio, tanto che le Associazioni dei consumatori impegnate nell’effettuazione della raccolta dei dati, spesso incontrano difficoltà e ostruzionismo nell’ottenerli. Alla luce dei dati analizzati non si può non essere colpiti dal considerevole incremento delle tariffe del Servizio Idrico Integrato negli ultimi anni.  Considerando altresì che questi incrementi non sono sempre giustificati da un aumento degli investimenti. E’ quindi necessario mantenere un alto livello di guardia circa l’aumento ingiustificato delle tariffe, che sono ormai diventate la maggiore voce di spesa per le famiglie . Così come risulta strano che ancora oggi non si adotti un piano di tariffazione omogeneo per i 4 Ambiti Territoriali, che permetta di premiare un uso corretto della risorsa idrica e nello stesso tempo di non pesare in maniera eccessiva sulle famiglie numerose, come si fa ad esempio in Emilia Romagna, dove è stato adottato un sistema tariffario cosiddetto pro capite, in cui le fasce di consumo tengono conto della composizione dei nuclei familiari, sia per quanto riguarda la quota fissa che variabile della tariffa, garantendo una dotazione giornaliera adeguata e premiando le famiglie più virtuose. E’ certo che indagare le tariffe non basta, occorrerebbe che le Autorità d’Ambito cominciassero seriamente a partecipare il Piano d’Ambito ovvero quello strumento contenente tutti i dati, quali i costi del servizio e il piano degli investimenti che ci permetterebbe di incidere a monte ovvero nel momento in cui le decisioni anche in materia di politiche tariffarie vengono adottate anziché a valle sul costo del servizio stesso ”. 
Ufficio Stampa Movimento del Cittadino- Lucina Paternesi Meloni


18 aprile 2010
Plauso e riflessione sulla giornata di ieri a Todi

Ieri, sabato 17 aprile 2010 a Todi si è consumata una giornata ricca di avvenimenti.
Al plauso a chi ha organizzato le iniziative si contrappone qualche riflessione.Alle ore 15.30 avevano inizio in contemporanea 2 iniziative di cui una legata a “Porte aperte” con un piacevole ed intrigante itinerario nella spiritualità femminile a Todi con la ghiotta opportunità di visitare luoghi a cui non è accesso ordinario dove mi ha colpito la quasi totale assenza (non vorrei essere impreciso) di giovani tuderti/studenti. Le scuole si sono attivate in merito?
L’altra collegata a “Note&Sapori” a cui non ho assistito avendo scelto di prendere parte alla presentazione (ore 17.00) dello splendido libro “La Fabbrica della Piana” curato da Valerio Chiaraluce e Massimo Rocchi Bilancini. L’incontro ha visto una nutrita e qualificata presenza di cittadini ma, anche qui, alcuni vuoti dove ai soliti di giovani/studenti si è aggiunto quello dell’Amministrazione Cittadina o dei servizi tecnici/urbanistici.
Visto che il pregevole libro riguardava temi molto importanti, circa il controllo idrogeologico nel nostro colle (lato futuro parcheggio multipiano), una presenza istituzionale sarebbe stata importante. La presentazione ha offerto, inoltre, l’occasione per la promozione di una stretta collaborazione tra tutte le associazioni della città affinchè si possa fare fronte comune su iniziative che coinvolgono il senso civico “tutti i cittadini”.
Infine valutare meglio la concentrazione di eventi potrebbe favorire una maggiore partecipazione.
Maurizio Pierdomenico
 

17 aprile 2010
Perugia vuole un posto in Giunta regionale

Dopo l’incontro della Segreteria Comunale del Pd di Perugia, riunitasi la scorsa settimana per riflettere sul voto e discutere della passata tornata elettorale, una delegazione composta da Daniele Chiappini, Luca Gatti e Francesco Maria Giacopetti, rappresentativi delle diverse aree del Partito, ha incontrato ieri il Segretario Regionale Lamberto Bottini e la Presidente della Regione Catiuscia Marini.
Nei due incontri il PD di Perugia ha espresso l’esigenza di avere una giusta ed equa rappresentanza nella nuova Giunta Regionale. Perugia deve, infatti, riacquisire centralità nell’elaborazione politica nonché il ruolo di guida amministrativa e istituzionale che le spetta, con la responsabilità che le deriva dall’essere capoluogo.
Con spirito propositivo e con la consapevolezza della complessità del quadro politico generale, non si intende ridurre il dibattito a una questione su nomi e incarichi, sapendo bene che Perugia ha e mette a disposizione del Partito e della Presidente figure di alto profilo politico che potranno rappresentarla al meglio e dare il proprio contributo nei prossimi 5 anni.
Pd Unione comunale di Perugia

17 aprile 2010
Fratta Todina: drammatico l’ultimo Consiglio Comunale

Gli  attuali amministratori confermano di non conoscere e di non rispettare il Regolamento Comunale. Non sono in grado di rispondere alle interrogazioni legittime dell’Opposizione. Completa la discordia all’interno del gruppo di maggioranza ed evidente il totale scollegamento tra amministratori e funzionari comunali. Dopo essere giunti a ridosso del termine previsto dalla legge per l’approvazione del bilancio previsionale 2010, il Sindaco è stato costretto a rinviarlo ad un nuovo Consiglio Comunale. Gravissimo l’evento per due motivi: il primo, che non ci sono valide giustificazioni per arrivare quasi a metà anno per approvare il bilancio di previsione in un Comune così piccolo. Il secondo, che uno degli atti amministrativi più importanti nel governo di un paese non sia stato approvato nel Consiglio in cui era stato messo all’ordine del giorno.
E’ chiaro che il Sindaco ha sottovalutato il valore del bilancio, al punto tale di inserire alla trattazione contemporanea argomenti incompatibili, in palese violazione del regolamento comunale.
Lo spettacolo offerto dalla maggioranza nell’ultimo Consiglio Comunale, con numerose sospensioni e con evidente incapacità del Sindaco a mettere d’accordo i propri Consiglieri è sintomatico della crisi in cui versa la maggioranza. Ripetutamente il Sindaco ha ammesso di non essere a conoscenza dei meccanismi amministrativi che le competono. Spesso ha ripetuto di non avere verificato l’esecuzione dei provvedimenti da lei presi e il rispetto degli incarichi da lei affidati ai dipendenti comunali preposti.
Il gruppo PDL lamenta una totale mancanza di osservazione delle regole e auspica una maggiore trasparenza nelle decisioni prese. Soprattutto che alcuni atti amministrativi, riguardanti l’interesse dell’intera comunità, vengono trattatati nelle Commissioni e nel Consiglio per maggiori approfondimenti al fine di  garantirne la concertazione e la legittima divulgazione. L’abitudine ad ignorare le regole si manifesta in tutti gli ambiti. Infatti, in assenza di un nuovo regolamento, sollecitato ripetutamente da settembre 2009, l’Amministrazione non riesce neanche a far applicare il Regolamento vigente per la gestione della palestra, non garantendo la fruibilità, la pulizia e la sicurezza dell’impianto stesso.
Lo scarso spessore politico e amministrativo dimostrato dall’attuale maggioranza non può che provocare danni all’intero paese.
Pertanto è opportuno che, con una presa d’atto delle propri incapacità, il Sindaco, responsabilmente, consideri la possibilità di rassegnare le dimissioni per il bene di tutta la collettività.
M. Scapicchi, P.L. Pancrazi, B. Favi – Pdl Fratta Todina

17 aprile 2010
Anche il Comune di  Massa Martana si dia da fare per sistemare la strade

Il PDL di Massa Martana, condivide e apprezza l’iniziativa del Consigliere Provinciale PDL Martorelli, di presentare  una interrogazione  al Presidente della Giunta Provinciale, per sollecitare interventi di manutenzione sul tratto stradale  della S.R. 382 Todi – Massa Martana, prendendo spunto dalla campagna  “Adotta una buca” portata avanti dalla Associazione Casa Pound Todi proprio sul problema.
Con l’occasione si chiede anche  all’Amm.ne BRUSCOLOTTI di attivarsi, con atti ufficiali, presso Regione e Provincia, affinchè siano fatti quanto prima,  lavori di manutenzione per il tratto della Strada  Reg.le 316  dei Monti Martani, che attraversa il nostro Comune, visto il pessimo stato di abbandono in cui si trova da anni.
Le  Amministrazioni di centrosinistra dimostrino con i fatti di saper garantire le necessità dei cittadini, visto che hanno (almeno per questo territorio) responsabilità di governo.
Mellito Alcini – Pdl Massa Martana


17 aprile 2010

Il verde a Collevalenza di Todi secondo Epifani

Dopo oltre 2 anni di silenzio tornano a farsi sentire i professori del PD di Collevalenza, evidentemente preoccupati dalle numerose opere realizzate nella frazione (opere che sono sotto gli occhi di tutti). Con la solita tiritera disfattista cercano, di sminuire quello che è stato conseguito dall’Amministrazione Ruggiano. Analizzando l’articolo “denuncia” di Manuel Valentini, come persona originaria di Collevalenza e quindi ben a conoscenza della realtà, non si può non intervenire per fare un po’ di chiarezza.
Si legge che fino al 2007 il verde pubblico (questo è il nome con cui tutti a Collevalenza identificano quella zona) era curato e vissuto dalla popolazione.
Forse, ma in quali occasioni? Basta avere un po’ di memoria per ricordarsi che l’unico momento in cui quell’area veniva vissuta era in occasione della festa paesana che, guarda caso, non solo non è stata mai organizzata e aiutata dal vecchio comitato, ma anzi sempre osteggiata e vista come un appuntamento da
ostacolare. Era sopratutto in occasione di questa festa che veniva fatta la manutenzione e la pulizia dell’area. Oltre a ciò, gli unici appuntamenti organizzati in quel luogo cadevano tutti a ridosso delle campagne elettorali
dove erano invitati sempre gli stessi personaggi politici e partecipavano le solite facce. E questo per oltre 20 anni, cioè da quando il vecchio comitato di frazione si era autoproclamato!
Sempre nella nota del saccente professore PD Valentini è scritto: “sarà nostra
intenzione fare in modo che l’area verde torni ad essere di tutti”, ed allora perché questa preoccupazione non c’è stata quando si è rinnovato il comitato? 
Va detto che i personaggi che hanno guidato il precedente organismo frazionale per oltre 20 anni, senza mai essere avvicendati, come ultimo atto hanno, in rapida successione: disdetto gli allacci a LUCE, ACQUA, GAS., disdetto le polizze assicurative in vigore, fatto decadere la convenzione in vigore con il Comune per non consentire, di fatto, al nuovo comitato subentrante di operare.
Indubbiamente un bel modo di dimostrare a tutti la loro preoccupazione per il futuro del verde pubblico. Sulla denuncia del presunto taglio di alberi secolari e delle siepi va detto che appare normale accudire con potature e quant’altro sia necessario.  Infatti, questo è stato fatto: una potatura ed un’accurata pulizia per opera di alcuni volenterosi abitanti di Collevalenza, ai quali va dato merito per l’opera volontaria prestata. Quanto al taglio degli alberi “secolari” ricordo che sono stati abbattuti, due anni or sono, una decina di pini pericolosi per l’incolumità di chi volesse passare da quelle parti, poiché tutti malati e infestati dalla processionaria.
Indubbiamente poteva essere fatto di più, soprattutto se il comportamento del vecchio comitato, oggi ribattezzato Circolo PD-Collevalenza, fosse stato diverso ed avesse collaborato per il bene della frazione ma evidentemente si è voluto creare artatamente un disagio per poi attaccare strumentalmente la
controparte politica.
Gli abitanti di Collevalenza sanno come stanno le cose ed è inutile affannarsi a scrivere comunicati cercando di ribaltare la verità. La dimostrazione di questo è nei fatti.  Basti pensare che alle ultime elezioni regionali, il PD Collevalenzese, è scivolato così in basso, con dei dati così preoccupanti, che dovrebbero veramente indurre la Sinistra ad una seria riflessione ed a porre in atto un’opposizione costruttiva e più seria.
Mario Epifani – Consigliere comunale



17 aprile 2010
Ordine e sicurezza a Perugia ma senza il bluff del proibizionismo

L’ordinanza comunale proibizionista ha il sapore di una beffa. E’ un bluff – dichiara il Segretario regionale confederale, Enzo Gaudiosi – E’ una misura antilavoro che, oltre ad essere penalizzante per alcuni operatori del settore commerciale, non risolve neppure il problema dell’ordine pubblico e della sicurezza. Lede l’immagine di Perugia come città dei divieti e delle limitazioni ad personam, oltre a contribuire ad alimentare la cattiva economia. C’è il rischio, infatti, che venga avvantaggiato slealmente qualche operatore e che vengano incentivate soltanto alcune attività a discapito di altre dello stesso comparto. Mentre quello che serve sono più prevenzione, controlli e una maggiore fiducia nei confronti della professionalità degli esercenti, che assicurano il rispetto delle regole.
L’ordinanza comunale che detta lo stop alla vendita di birra e liquori alle 1,30 nell’area compresa tra piazza IV Novembre, piazza Danti e via Bartolo colpisce, infatti, solo alcuni operatori del settore che affrontano con responsabilità e impegno il loro ruolo e ora rischiano pesanti sanzioni per situazioni che non dipendono dalla loro volontà e sono fuori dal loro controllo. Un provvedimento che in base alle esigenze, secondo l’Amministrazione, potrà essere esteso ad altre porzioni dell’acropoli. Mentre tutti gli altri locali e i bar nei centri commerciali potranno vendere alcol fino alle 2,30 di notte. Come dire: Giovani della movida perugina uscite dal centro e cercate un altro esercizio commerciale. Di fatto causando un altro danno: si rischia di svuotare il centro storico e di rendere ancora più degradate zone periferiche che già sono in difficoltà. Ma come è noto, il problema non è la vendita, piuttosto l’assunzione che stordisce e alimenta bivacchi e degrado urbano.
Insomma, a chi figli e a chi figliastri. Alla fine lo hanno fatto – continua il Segretario confederale Gaudiosi – Il sindaco Boccali ha abbattuto anche l’ultimo tabù: il tabù del buongusto, della forma dopo aver dimenticato la sostanza del problema. Nell’ordinanza proibizionista si coglie la vera identità di quest’Amministrazione che spaccia per provvedimenti di equanime legalità i divieti appioppati a pochi e ben individuati operatori. Niente ci stupisce più, ormai.
In tempi di crisi e di riduzione drastica della liquidità disponibile da parte dei commercianti e delle imprese, l’argomento assume una valenza ancora più importante. Si tratta di garantire il giusto equilibrio tra le diverse esigenze degli operatori commerciali e dei residenti per assicurare la tutela della quiete pubblica. E’ necessario rispettare tutti gli esercenti che pagano tasse e contribuiscono al sistema economico locale versando centinaia di migliaia di euro alle Istituzioni ogni anno. Un suggerimento al primo cittadino: perché non defiscalizzare gli stessi commercianti vessati per il mancato guadagno provocato dal provvedimento comunale?
UGL – Umbria

16 aprile 2010
Ad Osteria Cerasa di Gualdo Tadino dall’avvocato per aver acqua potabile dai rubinetti

l Comitato Pro Acqua Gualdo mercoledì 14.03.2010 mediante il proprio legale di fiducia l’Avv.Alessandro Fratini, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Perugia un pubblico esposto in merito all’approvigionamento idrico della Frazione Osteria Cerasa,  mediante la conduzione nelle private abitazioni di acqua non potabile.
Il Comitato ha ritenuto opportuno approfondire la situazione della predetta frazione(anche dietro intervento della popolazione) sul piano di fatto e di diritto da un lato; volendo dall’altro lato investire le competenti autorità affinchè chi di competenza, proceda a valutare e verificare l’esistenza di eventuali responsabilità in merito alla non potabilità delle acque utilizzate nell’abitato della Frazione Cerasa, così come emerso dalle analisi chimico-fisico e batteriologiche commissionate dal Comitato Pro Acqua Gualdo stesso.
Appare paradossale che nell’anno 2010 i cittadini-consumatori debbano preoccuparsi della potabilità dell’aqua proveniente dal proprio rubinetto, mentre i gestori dei servizi idrici provvedono ad elaborare complicatate strategie finanziarie, contabili e industriali che influiscono sulle bollette, senza tenere in dovuto conto il servizio idrico e l’adeguatezza delle reti di fornitura e la salute dei cittadini.
Il Comitato Pro Acqua Gualdo non esclude il ricorso nelle prossime settimane, anche alla Corte dei Conti ed alle autorità di controllo quali la Conviri, per porre l’attenzione su un problema di rilevante importanza quale quello della salubrità delle acque ad uso civile e domestico.
L’acqua e’ un diritto inalienabile per ogni essere vivente!!!

il Comitato Pro Acqua Gualdo

15 aprile 2010
Pd del comprensorio m.v.t. unito a sostegno di Chiacchieroni assessore regionale

All’indomani della tornata elettorale i circoli del PD della Media Valle del Tevere salutano con entusiasmo la bella vittoria della Coalizione di Centro Sinistra guidata da Catiuscia Marini e lo straordinario risultato ottenuto dal nostro candidato Gianfranco Chiacchieroni.
Dal risultato del Partito Democratico nella media Valle del Tevere e dall’elezione di Gianfranco Chiacchieroni , auspichiamo scaturisca anche un analisi seria fra i nostri dirigenti regionali.
Gianfranco Chiacchieroni raccogliendo oltre 7100 preferenze e piazzandosi al secondo posto assoluto ha compiuto un’impresa storica per i nostri territori, risultato  reso possibile solo grazie ad uno spirito di ritrovata unità fra i coordinamenti territoriali del Partito Democratico.
Prima ancora che una straordinaria elezione, la sua candidatura è stata per i circoli territoriali un autentico motore per ripartire e uno determinante strumento di coesione. Stringersi intorno alla sua figura è stato, anche per i  comuni attualmente governati dal centrodestra, un volano per ripartire e cominciare a mettere in campo nuove figure e nuove proposte anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Ponendosi come un candidato di indubbia esperienza, ma allo stesso tempo come uomo del fare e al di fuori dagli schemi, Chiacchieroni è riuscito nella splendida impresa di intercettare quei consensi che non tutti, anche all’interno dello stesso PD, hanno saputo raccogliere.
Gianfranco ha riportato al centro della discussione i problemi reali di una società fortemente colpita dalla crisi affrontando i temi dello sviluppo regionale, si è poi fatto portabandiera di alcune questioni locali che, senza nulla togliere agli altri candidati, solo la sua figura potrà essere in grado di portare nella massima assise regionale.
Le sue proposte sono state avvallate e riconosciute valide in ogni territorio della provincia, partendo dalla media valle del tevere , fino all’eugubino-gualdese , all’altotevere, al lago trasimeno e ultimo, ma non certo in ordine di importanza, nel comune di Perugia dove le 800 preferenze raccolte testimoniano come anche molti perugini si riconoscano nella sua proposta politica.
La bontà del progetto, un approccio diretto, il carisma e la sua semplicità sono state le caratteristiche che gli hanno fatto intercettare voti in tutto il tessuto sociale, dai lavoratori dipendenti, operai e precari, dai liberi professionisti, dagli  artigiani fino ad arrivare ai piccoli e grandi imprenditori.
Auspichiamo che il risultato ottenuto venga ora saggiamente valorizzato e questa straordinaria risorsa venga messa a sistema al meglio del suo potenziale.
Il partito Democratico insieme agli altri partiti della sinistra deve avere il coraggio di uscire da un correntismo che lo sta attanagliando e avere la forza di osare e proporre nuove figure.
Da dirigenti responsabili, pur in presenza di un Partito più in salute che in altre zone dell’Umbria (ricordiamo che il PD a Marsciano è al 49.8%, il dato in assoluto più alto nei comuni sopra 15.000 abitanti e fra i primissimi in Italia), non poniamo veti ne paletti ma chiediamo che la figura di Chiacchieroni sia riconosciuta unanimemente da tutti come quella di un uomo capace e una garanzia di innovazione.
Il nostro auspicio è che non venga ora tradita o aggirata quella che è stata la chiara volontà degli elettori; auspichiamo quindi di poter vedere il nostro amico Gianfranco Chiacchieroni chiamato a svolgere un ruolo di primissimo piano nella nuova Amministrazione Regionale a fianco della neo-Presidente Catiuscia Marini alla quale auguriamo un proficuo lavoro per rispondere al meglio alle attese dei cittadini e dei territori dell’Umbria.
PD Marsciano,PD Deruta,PD Todi,PD Torgiano,PD Collazzone,PD Fratta Todina
PD Gualdo Cattaneo,PD Monte Castello Vibio,Giovani Democratici Media Valle del Tevere

15 aprile 2010
Appello per la messa in libertà dei tre giovani arrestati a Perugia

Si chiede a tutti/e di intervenire affinché i tre giovani arrestati sabato 10 aprile vengano rimessi in libertà e scagionati.
Gli arresti infatti si inscrivono all’interno di un’operazione di polizia volta a ristabilire l’ordine pubblico nel centro storico dopo che il sabato precedente due volanti della polizia sono state costrette a far marcia indietro dai giovani che affollavano la piazza. Ma per quanto grave possa essere, questo fatto non può giustificare nessuna rappresaglia, quello che è avvenuto assume i contorni di un vero e proprio regolamento di conti tra bande, cioè proprio quello che la pubblica sicurezza dovrebbe prevenire e non certo provocare.
Se i tutori dell’ordine pubblico non sono "amati" dai giovani che affollano il centro storico ci si dovrebbe chiedere il perché e non certo rispondere con rappresaglie che colpiscono a caso nel mucchio e che portano solo un aumento dell’odio: un’operazione volta ad assicurare la tanto decantata sicurezza si trasforma nel suo contrario. Ma a monte c’è un grave e reiterato errore di valutazione: la sicurezza si raggiunge con la repressione, basta mettere qualche telecamera, qualche presidio in più di polizia, vietare la vendita di alcolici, mandare tutti a letto presto ed il gioco è fatto.
Ammesso che la sicurezza si possa ottenere anche con la repressione non è possibile che questa possa essere così cieca e stupida. Con tutti i problemi che ha la città è possibile che il nemico pubblico siano tre studenti che prima di esibire i loro documenti chiedono a loro volta agli agenti in borghese di identificarsi (pratica che tra l’altro è obbligatoria per legge)? Come mai le forze di polizia non riescono ad arginare il poderoso traffico di eroina e cocaina che da almeno dieci anni ha reso Perugia il principale polo d’attrazione del centroitalia? Perché si limitano ad arrestare clandestini e spacciatori di strada, cioè l’ultima ruota del carro, e non prendono mai i vertici delle narcomafie?
Certo che se vengono impiegate decine di agenti per reprimere chi beve una birra in piazza non restano poi molte risorse per pensare ad altro. Poco probabile pure che la vicenda sia stata opera di qualche agente particolarmente agitato, visto che tutte le più alte autorità cittadine si sono occupate dell’ordine pubblico in centro, e che nello stesso giorno entrava in vigore l’ordinanza del sindaco che vietava la vendita di alcolici in quella zona (il coprifuoco però sarebbe scattato almeno 4 ore dopo l’arresto dei tre).
Inoltre chi può pensare che il centro storico sia più sicuro se diviene un deserto? Anzi, sono proprio le centinaia di giovani perugini e studenti fuori sede che affollano la piazza a far sì che questa non diventi appannaggio esclusivo dei narcotrafficanti. Perché il comune non apre un ragionamento con questi giovani su come valorizzare il centro e migliorarne la vivibilità? Nonostante gradiamo le dichiarazioni di alcuni politici e del sindaco quando affermano che Perugia deve restare città aperta, ospitale e solidale, crediamo che comportamenti responsabili siano ottenibili non mandando coattamente tutti a letto presto ma aprendo una nuova fase che faciliti la partecipazione e l’impegno dei tanti giovani che fanno vivere il centro.
Del resto da anni la politica rivendica a sé è la tematica della sicurezza affrontata essenzialmente come controllo repressivo del territorio, e ci auguriamo che la nuova amministrazione cittadina sappia fare di meglio e riconosca che sicurezza significa più diritti e libertà per tutti (casa, reddito, formazione, sostegno e partecipazione sociale, ecc), altrimenti dov’è l’alternativa politica alle destre di Berlusconi?
Il circolo arci Island di Perugia  

14 aprile  2010
I "nei" della sanità umbra secondo me…

Riguardo a quanto affermato dal senatore Marino riguardo l’eccellenza della sanità regionale ci sono solo 2 possibilità:
1 – il senatore Marino elogia la sanità umbra solo perchè la regione è amministrata dal suo partito;
2 – i dati riguardanti prestazioni, liste di attesa, soddisfazione dei pazienti/utenti, sono state falsate o omesse.
Per le liste di attesa vige ancora la regola del clientelismo, con pazienti che seguono le regole e NON fanno gli esami per eccesso di attesa nelle prenotazioni, e pazienti che, con la conoscenza giusta, fanno lo stesso esame nel giro di pochi giorni.
Se è questo che il signor Marino esalta per la gestione della sanità e della cosa pubblica in generale… complimenti!
E a proposito di servizi soddisfacenti viene da chiedersi dove sia nella sanità la tanto sbandierata (dal ministro Brunetta, nostro vicino di Comune) possibilità di votare la prestazione erogata ed il personale erogante la stessa… Solo chiacchiere o l’assessore Rosi ha fatto sparire anche quella insieme ai servizi e reparti della Media Valle del Tevere?
Francesco Menghini

14 aprile 2010
Area verde di Collevalenza: l’abbandono definitivo

Parliamo dell’area verde di Collevalenza o, come da sempre è stata chiamata da noi  tutti, “IL VERDE PUBBLICO”.
Da questo nome si può capire com’è stato sempre inteso da tutti i residenti e cittadini, ovvero come qualcosa, sin dalla sua nascita, che è sempre appartenuto alla comunità,  cioè nostro, condiviso, sempre a disposizione,  un bene che va rispettato, difeso, curato, amato, considerato per quello che è: una risorsa per il PAESE, un bene comune.
Tutto ciò era garantito fino al dicembre 2007, da chi, con tanta fatica, passione e amore per gli altri, lo ha creato. Dal dicembre 2007 IL VERDE PUBBLICO DI COLLEVALENZA, è caduto nell’oblio, da quando  chi  avrebbe dovuto gestirlo (Comune o Comitato?), lo ha lasciato nel  più completo abbandono, non viene più tagliata neanche l’erba.
Il Verde Pubblico da due anni e mezzo è lasciato completamente a se stesso, non solo non viene valorizzato per quello che rappresenta ma, non  viene effettuata  la minima manutenzione di cui avrebbe bisogno. Oltre a questo, puntualmente e periodicamente, subisce letteralmente delle “violenze”. Vengono tagliate piante secolari e, nel selvaggio abbattimento, danneggiate le strutture dell’Area Verde. Vengono tagliate siepi sempreverdi, che fino ad oggi avevano riparato dal sole. C’è da chiedersi se l’Area Verde sia diventata, per chi la “gestisce” adesso,  una “risorsa” per fare legna da ardere!
Vengono danneggiati, divelti, tavoli e panchine in pietra e cemento, fatti da chi ha sempre lavorato in passato per il Verde Pubblico, senza che nessuno controlli e dica niente.
La struttura è completamente abbandonata, priva di ogni minima manutenzione, tra un po’ c’è il rischio che cada su se stessa.
Tutto ciò avviene per responsabilità dell’attuale amministrazione comunale. A tutto questo i cittadini ora dicono basta. Già, da un anno, su sollecitazione del Circolo Del Partito Democratico di Collevalenza, e’ stata presentata una interrogazione  da parte del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, a cui, come al solito, l’attuale Amministrazione non si è neanche degnata di rispondere. Sarà nostra intenzione, usare tutti i mezzi a disposizione di una società civile, per fermare questo scempio, per fare in modo che l’Area Verde di Collevalenza, torni a essere di tutti.
Circolo Partito Democratico di Collevalenza


14 aprile 2010
Non è il clima che deve cambiare, ma il sistema!

Dopo il fallimento della conferenza di Copenhagen di novembre 2009, INCREDIBILE!! la farsa arriva in Umbria. La conferenza internazionale sul clima ospitata in questi giorni a Perugia è l’ennesima occasione per questa città e questa regione per mettere in mostra la sua presunta vocazione ambientalista e proporsi come esempio virtuoso di tutela del territorio.
Mentre NEI FATTI in Umbria:
– si privatizza l’acqua (l’8 febbraio scorso il comune di Perugia ha respinto la delibera di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico), aumentano i prelievi industriali (IMBOTTIGLIAMENTO), si perseguono politiche di esternalizzazione e privatizzazione dei servizi di pubblica rilevanza;
– nel piano dei rifiuti è inserita la valorizzazione energetica dei rifiuti (= INCENERIMENTO) con la costruzione di un inceneritore a Perugia e il coincenerimento dei rifiuti nei cementifici di Gubbio e Spoleto;
– si ampliano le discariche già sature (Pietramelina, Le Crete, La Valle..) e si fanno accordi con paesi africani (Costa d’Avorio) per costruirvi nuove discariche ed esportare sui loro territori i nostri rifiuti;
– si sostiene l’attività della centrale elettrica di Gualdo Cattaneo alimentata da carbone proveniente dall’Indonesia;
– si avallano spregiudicate speculazioni edilizie, si favorisce la lottizzazione e la cementificazione del territorio;
– si autorizzano grandi opere come la variante ss77 (Quadrilatero SpA) e il passaggio del gasdotto Brindisi-Sestino che devastano l’ambiente irrimediabilmente;
– si incentivano gli allevamenti intensivi di maiali, attività responsabili di un alto tasso di inquinamento;
– si autorizzano impianti eolici in modo improprio, con l’obiettivo di accaparrarsi incentivi pubblici devastando l’ambiente al fronte di un’esigua produzione di energia;
Tutto questo con la collaborazione di lobby politiche trasversali, imprenditoriali e mafiose, e con l’indebitamento nascosto nei bilanci degli enti locali di titoli ”derivati” della finanza creativa. Tutto questo mentre fioriscono le inchieste della magistratura sulla discarica di Orvieto, sull’inceneritore di Terni, sul laghetto al cromo esavalente di Terni, sulla "laguna di liquami" di Bettona, sull’ecomostro di Spoleto, sugli appalti per la costruzione del minimetro di Perugia, sui buchi di bilancio comunale di Perugia.
Questo modello di ”sviluppo” viene respinto e combattuto dai numerosi comitati cittadini in lotta per la salvaguardia dei territori, dei beni comuni e della salute. Presentare l’Umbria cuore verde d’Italia è pura ipocrisia. intanto ne fa l’avamposto del pensiero unico neoliberista che sfrutta e mercifica le risorse e i territori sulle spalle dei suoi cittadini.
La salvaguardia del clima non può passare attraverso la ”Borsa” dell’emissioni di CO2 ma deve ripartire con la difesa dei territori, della salute e dei beni comuni e con scelte partecipate dalle comunità locali, come sa bene l’assessore alla salute e all’ambiente del comune di Monaco, Joachim Lorenz, ospite probabilmente inconsapevole e ignaro, di cosa succeda in Umbria. Non è il clima che deve cambiare, ma il sistema!
Forum Umbro dei Movimenti in Lotta per i Beni Comuni


13 aprile 2010

La CNA dell’Umbria denuncia l’esplosione della "bolla" del precariato giovanile

Non è solo il sindacato ad avere sulla pelle i segni della crisi. Il momento è veramente critico e dunque ben comprendiamo il grido di dolore, a più riprese lanciato dalle organizzazioni dei lavoratori.
Ingiusto e parziale il j’accuse di Ulderico Sbarra, un segretario a cui però va riconosciuto lo sforzo incessante per motivare un tavolo di confronto anche senza la politica, tra le OO.SS. e le rappresentanze dell’impresa.
Noi, vista l’emergenza, ci abbiamo creduto da subito e abbiamo anche, a più riprese, rilanciato con le altre associazioni datoriali, ma purtroppo è ormai inveterata l’abitudine che ad ogni tornata elettorale la paralisi della politica si mostri totale, complicata tra l’altro da qualche candidatura ricorrente che ha tolto dal tavolo alcuni interlocutori.
È vero che poi c’è chi dà valore diverso a questi tavoli, sui quali per qualcuno si rischia di scolorire la propria forza rappresentativa a favore di un confronto più generale sul quale, oltre che le sigle, contano i numeri e le idee con le quali è più difficile competere.
Ma tant’è; le elezioni regionali sono capitate nel peggior momento economico che questa Regione abbia mai attraversato, con un pericoloso cedimento dei livelli occupazionali derivante da una crisi strutturale del manifatturiero in primis, ma anche delle nostre esportazioni e dall’esplosione della bolla connessa a lavori tipicamente precari, quel terziario non avanzato che va tanto di moda tra i giovani.
Lauree in Scienze della comunicazione e call center, aumenti vertiginosi di commesse a tempo in esercizi commerciali con vita media di 6 – 12 mesi, diminuzione dell’occupazione in agricoltura, nell’artigianato, nell’industria: questo è il quadro regionale, in cui la moria delle imprese e, in alcuni casi, la loro destrutturazione, continua incessante.
“Lavoro e impresa” o “Impresa e lavoro” sono state le parole d’ordine di questa campagna elettorale.
Non crediamo dunque che questo binomio possa stare solo nelle corde del sindacato e di Confindustria, perché checché se ne dica essi non riescono più a risolvere tutti i problemi del Paese, neppure con una pattuizione a cui per tanto, troppo tempo, hanno prestato orecchio e attenzione la politica e gli opinion leaders del nostro paese.
Sarebbe ora che quando si parla di altre associazioni imprenditoriali si cominci a dare ad esse la stessa dignità  di interlocuzione, dopo aver scoperto ad esempio, con la cassa integrazione in deroga, dove stia davvero l’occupazione, oltre che nel pubblico e nelle grandi aziende, più o meno private.
Con questo spirito noi, lo ribadiamo come già abbiamo fatto in modo diretto più volte in incontri informali (ma se le cose non si leggono sui quotidiani sembra che non siano avvenute) siamo ampiamente disponibili a confrontarci su fatti concreti e non pronunciamenti di maniera, fatti su cui abbiamo avuto di riflettere  in questa “pausa” forse non voluta e non opportuna viste le sfide terribili che ogni giorno le imprese che rappresentiamo si trovano ad affrontare da soli.
CNA UMRIA

13 aprile 2010
Bene la fine della guerra di campanile tra Foligno e Spoleto

Con piacere riscontro una dichiarata inversione di tendenza nel territorio folignate spoletino, emersa sulla stampa dello scorso 10 aprile; promotori i Sindaci di Foligno e Spoleto che il prossimo 21 aprile potrebbero permettere a tutto il territorio un salto di qualità importante tale da segnare un punto di svolta  rispetto ad una atavica cultura campanilistica che a questa parte del territorio umbro non ha mai fatto sicuramente bene.
In quella data infatti è programmata dalle Amministrazioni Comunali di Foligno e Spoleto una seduta congiunta che potrebbe inaugurare una nuova epoca di dialogo fra i due Comuni su materie di forte impatto territoriale.
I cittadini tutti infatti sanno quanto “le lotte intestine” del passato abbiano fatto male all’intero territorio e come oggi sia più che mai fondamentale recuperare in termini di dialogo, di confronto e di collaborazione  soprattutto in considerazione dei momenti difficili che stiamo vivendo a tutti i livelli.
La CISL di questo territorio, quindi, seguirà con attenzione gli sviluppi di questa dichiarata collaborazione territoriale su vasta scala, che solo bene potrà apportare a tutta la comunità.
I temi all’ordine del giorno sono più che mai cari alla CISL territoriale e da noi già proposti in tempi anche meno sospetti, mi riferisco alla partita riguardante i tribunali dei due comuni che potrebbero ritrovare una adeguata consistenza territoriale attraverso un progetto nuovo che preveda la realizzazione di un terzo polo regionale, sia per dare risposte concrete alle necessità di amministrazione della giustizia in termini più confacenti e veloci, che per salvaguardare posti di lavoro che stanno lentamente ma inesorabilmente diminuendo.
Ma la collaborazione tra i due Comuni dovrà necessariamente riguardare anche altri ambiti strategici sia in termini di qualità che di sviluppo ed economia: mi riferisco ad una idea di turismo in rete che sappia realizzare sinergia e non competitività, ma anche ad un nuovo modello territoriale di tutela dei beni comuni.
Insomma, se ci sarà la volontà e la determinazione, finalmente potremo pensare all’inaugurazione di una nuova era dove, pur nel rispetto delle specificità e della territorialità, si possano trovare punti di incontri importanti nell’interesse di un’area vasta che deve contare all’interno della regione in relazione a quello che rappresenta e produce.
Questo è il mio pensiero da sempre sia come cittadina e oggi ancor più, come rappresentante di una forza sociale che nel territorio vuole esserci da protagonista per ciò che le compete.
IL SEGRETARIO GENERALE TERRITORIALE CISL FOLIGNO

13 aprile 2010
Un altro "pasticcio" sulla Tosap

Mio padre e mia sorella si sono visti recapitare a casa una cartella esattoriale del Comune di Perugia per il pagamento della TOSAP (la tassa sul passo carrabile) per l’anno 2010. Importi: euro 80 per papà ed euro 198 per mia sorella.
Visto che l’abitazione è la medesima ed il passo carrabile pure, ignoro il perché della differenza di importo e, per carità cristiana nei confronti delle facoltà mentali di chi ci amministra, preferisco non approfondire.
Considerando però che la casa (che è mia e di mia sorella in comproprietà al 50% mentre mio padre non è né proprietario né usufruttuario dell’abitazione) è lungo la SP 317 bis – Marscianese Bassa – è lecito domandarsi con quale criterio il Comune di Perugia si arroghi il diritto di riscuotere una tassa su una strada non sua, anche in considerazione del fatto che la Provincia di Perugia, nel 2009, ha inviato a scrivente un a lettera con la quale comunicava che la TOSAP non sarebbe più stata imposta.
Ora mio padre e mia sorella dovranno inviare una raccomandata al Comune di Perugia spendendo soldi e, nel caso di mia sorella, chiedendo un permesso NON RETRIBUITO dal lavoro, per dimostrare di non essere debitori e di non essere morosi.
E’ in questo modo superficiale e approssimativo che viene amministrata la città di Perugia? E’ ponendo gli abitanti alla mercé di ditte private che l’amministrazione comunale di Perugia tutela i propri cittadini? E’ in questo modo che viene realizzata la protezione sociale nei confronti degli anziani? Andiamo bene, allora!
Luigi Bigaroni


12 aprile 2010
Legambiente alla Marini: l’Umbria non ha bisogno della Quadrilatero

In riferimento all’articolo apparso sull’inserto di Affari e Finanza de "La Repubblica", Legambiente Umbria chiede alla nuova Presidente della Regione Catiuscia Marini discontinuità e maggiori investimenti per le infrastrutture ferroviarie e il trasporto pubblico.
Da Umbria Cuore verde d’Italia a Snodo d’Itali non ci pare un buon risultato soprattutto se si considera che le nuove infrastrutture viarie che sono previste con la realizzazione del progetto Quadrilatero vanno a compromettere le risorse ambientali della nostra dorsale appenninica e servono soltanto a far guadagnare le società aggiudicatrici degli appalti, non certo i territori che difficilmente potranno ottenere una rivitalizzazione economica per il solo avere una strada a scorrimento veloce che li attraversa, dovendo tra l’altro destinare ingenti risorse come l’ICI alla realizzazione di queste infrastrutture.
I territori in crisi della nostra regione hanno bisogno di investimenti nell’innovazione, nella ricerca, in prodotti, servizi e sistemi gestionali che producono significativi miglioramenti ambientali. Occorre promuovere una crescita occupazionale e di sviluppo equilibrato, fondato sulla qualità e sul rispetto del territorio.
L’auspicio è che la nuova Presidente Marini voglia dimostrare discontinuità rispetto al passato e che voglia investire risorse non più per la realizzazione di nuove strade, ma nel trasporto ferroviario sia delle merci che dei pendolari, puntando anche su una efficiente integrazione tra i vari modelli di mobilità pubblica.
Alessandra Paciotto – Presidente di Legambiente Umbria

12 aprile 2010
Perugia e il "disordine" pubblico

Oggi siamo tutti più poveri. Chi vuole vedere dove e come sta maturando la prossima tensione sociale che prima o poi, se si continua così, scoppierà a Perugia non ha che da andarsene un po’ in giro di notte tra le vie centro storico di Perugia. La reazione esasperata, denunciata dagli ultimi episodi di violenza, ha per molti, offeso il quieto vivere e il senso civico umbro.
In questo scenario inquietante, che divide tra noi e loro e non unisce, dove si polarizza strumentalmente tra militarizzazione e impunità, si diffonde un’insicurezza preoccupante. Spia di una società al collasso che scatena una guerra fra poveri a cui, siamo convinti, le Istituzioni non vogliono partecipare. Una situazione che il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, riunito ieri, ritiene di aver sotto controllo tanto che le azioni intraprese per garantire tranquillità al centro storico del capoluogo sono considerate al momento adeguate.
Questa tensione è determinata dal fatto che in tutti questi anni è stata tollerata per vari motivi, sia politici che economici, senza far nulla di efficace, una zona franca per bivaccare e per stordirsi che da un lato ha alimentato la microcriminalità e dall’altro ha generato situazioni di forte degrado come quella del centro storico del capoluogo umbro.
E’ necessario intervenire con mezzi adeguati in tempi celeri per riportare alla normalità questa grave situazione, per ristabilire uno stato di legalità.  E’ indispensabile l’istituzione di un Reparto Mobile. Lo Stato deve far rispettare le leggi e rispettare i diritti delle persone. La contrapposizione non paga se non per i soliti noti. Non può esserci un trattamento di favore, specie per chi resiste a controlli, per il solo fatto che è un esponente dei centri sociali o di un partito politico. La presenza del Reparto Mobile avrebbe evitato qualsiasi confusione e difficoltà di identificazione degli agenti.  Avrebbe evitato nuove tensioni.
I rappresentanti politici, sia locali che nazionali, centri decisionali a cui tutti noi siamo sottoposti, dovrebbero fare la loro parte. Assumersi subito le proprie responsabilità senza indugi rispetto agli errori del passato oggi evidenti a tutti. Ma il mea culpa non è sufficiente. Non ci stanchiamo di chiedere l’adozione di provvedimenti seri e ragionevoli nel rispetto dei cittadini per garantire i diritti costituzionali di tutti. Basta promesse e passerelle elettorali. Basta degrado, basta tensioni, basta guerra fra poveri.
Enzo Gaudiosi – segretario Confederale Regionale Ugl Umbria


12 aprile 2010
Il Pd sulla “insicurezza” nel centro storico di Perugia

Alla luce dei fatti degli ultimi giorni, ed in particolare dell’arresto dei tre giovani perugini, (di cui in verità si fatica ad oggi a scorgere le motivazioni), ritengo doverosa una profonda riflessione sulle modalità di repressione dei fenomeni di insicurezza del centro storico.
E’ indubbio come la tematica della sicurezza sia prioritaria per i cittadini; ogni perugino ama il suo centro storico e lo vorrebbe vissuto, vivibile e ordinato. La stragrande maggioranza di coloro che gravitano nell’acropoli nelle ore serali (giovani, meno giovani, gestori dei locali ecc), rispetta le regole e chiede con forza la repressione dei fenomeni di microcriminalità. E’, dunque,  pericolosamente delegittimante per le istituzioni e per le forze dell’ordine, ogni atto di repressione ingiustificato, in quanto incompreso dai cittadini, che auspicano, invece, che i primi ad essere arrestati e processati per direttissima siano quegli spacciatori facilmente riconoscibili che spesso  “operano” impunemente sotto gli occhi di tutti.
Giacomo Leonelli –  Segretario Comunale PD Perugia


12 aprile 2010
L’Ugl polizia e l’altra campana sul "Bronx" perugino

L’avevamo annunciato nei giorni precedenti, nel centro storico ed in particolare sulle scale del Duomo, non è più possibile controllare o identificare nessuno di quei ragazzi che tutti i giorni bivaccano in compagnia di qualche birra o di qualche bevanda alcolica.
Il ripristino della serenità e della normalità nel centro storico (e non solo) non lo si può conseguire con semplici “retate” o con la presenza di qualche uomo in divisa in più, ma va perseguito adottando una seria e condivisa politica di prevenzione da sostenere e mantenere nel tempo; la nascita di una “zona franca” nel centro di Perugia, avulsa da qualsiasi regola, ove  i cittadini per bene hanno, giustamente, paura e le Forze dell’Ordine vengono sistematicamente aggredite se si permettono di avvicinarsi, è l’inevitabile risultato delle scelte politiche in tema di sicurezza  operate sino ad oggi dai rappresentanti politici locali. 
Esprimiamo  piena solidarietà al Questore di Perugia ed ai suoi uomini per  quanto  svolgono ogni giorno per garantire la sicurezza a tutti i cittadini, ma bisogna che il sostegno concreto venga soprattutto dalla classe politica – di destra e di sinistra – anche al fine di poter aumentare le risorse sul territorio della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, uniche Forze di Polizia  preposte a garantire l’Ordine e la Pubblica Sicurezza nello Stato.
E’ urgente e non più rimandabile  l’istituzione di un presidio del Reparto Mobile per un efficace ed efficiente servizio di prevenzione  in piazza  IV Novembre a Perugia; siamo convinti che solo la permanenza di un presidio h24 di personale specializzato possa nel tempo riconsegnare ai cittadini di Perugia il centro storico.   
Infatti, sabato sera durante un controllo di polizia eseguito in pieno centro storico, un gruppo di facinorosi, violenti e intolleranti, hanno reagito con estrema violenza ad alcuni operatori di polizia colpevoli solo ed esclusivamente di fare il proprio dovere. 
Non soddisfatti da ciò che avevano posto in essere sabato sera, hanno concluso l’opera con delle deliranti dichiarazioni rese agli organi d’informazione. Invero, abbiamo letto su diversi siti il comunicato di alcuni movimenti giovanili dell’area di sinistra  che definire farneticante, menzognero e diffamatorio è poco. Ebbene, ecco cosa hanno avuto il coraggio di scrivere sull’operato dei colleghi:

“Quella che stiamo per raccontare è una storia di ordinaria follia. Non sappiamo come definire altrimenti quello che è capitato ieri sera a Lorenzo, Michela e Riccardo, tre attivisti del Centro Sociale Ex Mattatoio.
I tre si trovavano nella centralissima Piazza IV Novembre e stavano bevendo una birra insieme ad altre persone, in attesa di mettersi in macchina per raggiungere Fabriano per assistere al concerto degli Assalti Frontali, in programma al CSA Fabbri. Tre loschi individui si sono avvicinati chiedendo loro di esibire i documenti senza mostrare nessun distintivo. Uno dei ragazzi ha chiesto quale fosse il motivo del riconoscimento ricevendo come risposta insulti e spintoni. Gli animi si sono surriscaldati e sul posto sono arrivate due volanti. Lorenzo, Michela e Riccardo sono stati malmenati, ammanettati e portati via sulle vetture che partivano a sirene spiegate verso la questura. Nel frattempo un altro ragazzo, che aveva ripreso l’accaduto con il videofonino, è stato aggredito da altri poliziotti in borghese.
Per tutta la notte nessun avvocato e nessun parente aveva ancora potuto incontrarli e accertarsi delle loro condizioni. L’unica notizia fornita è stata la convalida del fermo dei tre, con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Notizia che ha provocato sgomento e rabbia dei parenti e dei tanti amici/he e compagni/e che nel frattempo avevano raggiunto la questura.
Una storia che vede la violenza e la sopraffazione rasentare la follia pura, in cui i vigilanti hanno un potere di discrezionalità pressoché assoluta. Una storia ordinaria, perché consumatasi sullo sfondo di una città dove si respira sempre più un clima "cileno" e dove sembrano avere legittimità solamente massoni, costruttori, faccendieri e narcotrafficanti. Decine di posti di blocco ogni sera sulle strade che delimitano il centro storico; poliziotti in borghese, vigilanti privati e pattuglie a presidiare le piazze e le vie principali. Perugia puzza di deserto. Un deserto che mira ad entrare nelle nostre esistenze per saccheggiarle e svuotarle.
Vogliamo la libertà immediata per Lorenzo, Michela e Riccardo, "sangue del nostro sangue
".
Vogliamo una città altra, e la costruiremo con la forza delle nostre lotte e delle nostre passioni e con la potenza che la nostra indipendenza riesce a sprigionare, sempre e ovunque.
Domani mattina alle ore 10,30 si terrà, presso l’atrio del Comune, in Via dei Priori, una conferenza stampa pubblica, in cui verrà denunciata alla stampa ed alla città intera il gravissimo episodio accaduto
.”Csoa Ex Mattatoio – CommonsLaB Perugia – Collettivo Femminista Sommosse Perugia

Ribadiamo con forza che le suddette affermazioni le riteniamo false, calunniose e diffamanti, per cui abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di valutare e porre in essere tutte le azioni che le leggi ci consentono per tutelare sia l’onore dei colleghi che hanno proceduto ai controlli sia il prestigio dell’Istituzione che Noi tutti, Colleghi e Colleghe, rappresentiamo in ogni momento su strada e negli uffici.
 Che sia chiaro a tutti, i tutori dell’ordine operano sempre nell’alveo dei principi costituzionali, non hanno pregiudizi di sorta e di nessun genere. Sono altri, invece, che nei Nostri confronti si atteggiano diversamente, si sentono autorizzati a trattarci come cittadini e lavoratori di serie “B”, meritevoli solo di insulti, offese, violenze e anche di qualche bottigliata…..
Il Segretario Provinciale  UGL Polizia di Stato Mariano Michelangelo

9 aprile 2010
Tutti ad aspettare l’arrivo dell’Ikea a Perugia ma…

Bene, mentre da un lato, non si fà altro che osannare ed attendere l’arrivo anche a Perugia del colosso svedese del "fai da te", nelle nostre terre ed i suoi paventati risvolti occupazionali (e disoccupazionali ndr), è appena andata in onda sul TG3 nazionale delle 14:30 un bel servizio sui metodi di trattamento riservato in Italia ai dipendenti della Grande Distribuzione.
Nel servizio sono state mostrate immagini relative ad uno sciopero effettuato a Milano dai dipendenti di una di queste catene: indovina chi? L’IKEA.  E le storie raccontate sono di tutto "raccapricciante" rispetto:lettere di richiamo in conseguenza dell’utilizzo del bagno, a chi esercita attività sindacale, piccoli capi-reparto intenti a svolgere i loro compiti di spionaggio ai danni dei colleghi sui tempi di pausa, caffè, etc., e chi più ne ha più ne metta. Il tutto ai danni di persone che secondo la filosofia dell’azienda poi saranno costrette a lavorare, se passa la direttiva Bolkenstein (mi scuso se non ho trascritto il nome correttamente), non solo tutti i sabati e le domeniche, ma anche nelle festività finora escluse, e coè Natale, Capodanno, Pasqua, 1° maggio, etc.
Questo  il sogno che i nostri politici regionali vogliono per gli umbri. Un destino, come dichiarato dai dipendenti milanesi, in cui dopo essere stati sfruttati fino allo stremo, poi si viene tranquilamente "buttati via".
Perciò come non inneggiare con bel "Forza Ikea" morituri te salutant?
Roberto Proietti

8 aprile 2010
Pd: a Todi il decoro cittadino è affidato all’improvvisazione

Tradizionalmente la Rassegna Antiquaria ha rappresentato negli anni, oltre all’avvio dell’annuale stagione turistica, anche l’occasione per interventi sul decoro della città, per presentarla al meglio ai visitatori: si tagliava l’erba lungo le strade e le vie di accesso al centro, si rinnovava la segnaletica orizzontale, si sistemavano i pavimenti delle vie, si rinnovavano le aiuole dei giardini e delle aree verdi.
Quest’anno non è stato così: sui giardini si è intervenuto dopo le critiche di cittadini e stampa, l’erba è rimasta sulle strade (vedi la cosiddetta salita di Simoncino, la strada della circonvallazione sia sui marciapiedi che lungo le mura urbiche), le pietre di alcune vie sono sconnesse, “volanti”.
Il decoro cittadino è affidato all’improvvisazione: si collocano arredi senza criterio, senza una progettualità, senza uno studio dei luoghi. Si realizzano asfalti a macchia di leopardo, pochi metri ogni tanto su ogni strada (vedi circonvallazione e salita del cimitero vecchio) e si spaccia il tutto per grandi opere ben fatte.
Stessa sorte tocca alle frazioni: aree verdi abbandonate, strade che sembrano canyon o groviere.
Di fronte a ciò non ci resta che esprimere ancora una volta il nostro giudizio negativo su una amministrazione incapace di gestire sia le piccole che le grandi questioni della nostra città!
Partito Democratico Todi

8 aprile 2010
Il Pdl di Fratta soddisfatto del risultato alle elezioni regionali

In qualità di coordinatrice del Popolo della Libertà di Fratta Todina e  in nome  dell’intero coordinamento vorrei rivolgere i migliori auguri di buon lavoro a tutti i consiglieri regionali neo eletti del PdL. Ad essi infatti sarà affidato nel ruolo di opposizione l’importante compito di “contrappeso democratico”:indispensabile per una giusta e corretta gestione del governo regionale.
La qualità degli eletti e le numerose preferenze da essi riportate dimostrano il radicamento sul territorio di un partito, che può essere oramai definito una grande realtà politica del nostro Paese, come confermano anche gli straordinari risultati riportati in molte altre importanti regioni. La presenza nella media valle del Tevere del Candidato Presidente, nonché la vicinanza della candidatura dell’ex sindaco di Marsciano Gianfranco Chiacchieroni, hanno sicuramente condizionato l’esito del voto nella nostra realtà. Nonostante ciò è opportuno notare come il PdL a Fratta Todina  abbia registrato una crescita pari al 5,5% rispetto al risultato riportato congiuntamente da FI e AN nella precedente consultazione regionale, confermandosi quindi, dopo il PD, il secondo partito di Fratta Todina.
La passione e l’entusiasmo riscontrati nei giorni di campagna elettorale nel popolo di centrodestra  ci motivano ad andare avanti, con l’obiettivo di impegnarci ogni giorno per allargare i nostri orizzonti e trovare sempre stimoli nuovi per migliorarci. Da tale considerazione dobbiamo ripartire, lavorando all’interno dell’Istituzione Comunale con senso di responsabilità e mantenendo come fine, sempre e comunque, l’interesse primario dei cittadini.
Per tali ragioni con orgoglio proseguiremo nel nostro cammino,nella convinzione di poter costruire anche a Fratta Todina una reale e concreta alternativa di governo all’egemonia delle sinistre.
Cinzia Moriconi

8 aprile 2010
Basta alla politica dello struzzo

Colleghi e Colleghe, è ora di dire basta a questa politica “dello struzzo”, del fare finta che non sia accaduto nulla di importante e che i problemi veri, seri e gravi possano essere risolti con inutili provvedimenti tampone.
 Ci riferiamo a ciò che è successo sabato scorso in danno dei Colleghi delle Volanti nei pressi del Duomo (vicende note che è doloroso rammentare).
 Ieri mattina si è svolto il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e, come temevamo, la montagna ha partorito il topolino.
 A fronte di fatti gravissimi i vertici dello Stato preposti per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica (ma non si fa cenno agli operatori preposti a tale delicata funzione) hanno pensato bene di impiegare personale del Corpo di Polizia Locale e della Polizia Provinciale.
 Ebbene, è universalmente riconosciuta la preparazione professionale specifica che gli appartenenti ai predetti Corpi di Polizia hanno maturato nel corso del tempo, ma noi, come specialisti della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, obiettivamente abbiamo fondati timori che i colleghi della Polizia Locale e Provinciale non abbiamo maturato la necessaria esperienza per affrontare in sicurezza situazioni di criticità connesse alla tutela dell’O. e S.P. (oltretutto non ci risulta che entrambi i Corpi siano dotati del c.d. “materiale da O.P.).  
 Appare evidente, quindi, che le Autorità di P.S. hanno abdicato alla loro funzione di garanti e tutori demandale ad altri organi che, loro malgrado, difettano di competenze specifiche, specialisti e dotazioni specifiche.
 Perché i nostri Vertici anche in questa occasione hanno rinunciato a priori ad accettare il nostro consiglio e chiedere al Ministero il distacco di un congruo contingente di personale dei Reparti Mobili, da impiegare sia in via continuativa in zone critiche (vedasi Duomo e zone limitrofe) sia in occasione di manifestazioni o altro che in Umbria di certo non mancano?
 Cosa è stato fatto da sabato ad oggi per ripristinare la legalità e dare un messaggio di presenza dello Stato? Nulla. Un po’ poco, non vi pare?
In questo prossimo futuro due sono le certezze:
• i Colleghi delle Volanti continueranno a lavorare in condizioni di incertezza e pericolo (in caso di bisogno non possono aspettarsi l’ausilio di personale specializzato e dotato di materiale idoneo);
• i Colleghi della Polizia Locale e Provinciale saranno letteralmente “buttati allo sbaraglio” (la c.d. carne da macello, numeri da dare in pasto all’opinione pubblica).
Noi dell’UGL Polizia non ci stiamo, diciamo B A S T A  a questa continua mancanza di assunzioni di responsabilità, chiediamo, anzi pretendiamo, che siano adottati i giusti provvedimenti, perché anche noi operatori di polizia siamo cittadini al pari degli altri, abbiamo una famiglia e dei cari che aspettano tutti i giorni il nostro ritorno a casa, integri,  non solo nel fisico che anche nello spirito. 
Signor Prefetto, Signor Questore, non accetteremo più in silenzio soluzioni tampone, inutili o addirittura dannose, ci aspettiamo soluzioni credibili e solerti, altrimenti porremo in essere tutte le iniziative che le leggi ci consentono. 
La Segreteria Provinciale UGL di Perugia

7 aprile 2010
Dateci un "reparto mobile" a Perugia

 

“Non si speculi sulla paura. Fomentare ideologiche reazioni contro la presunta militarizzazione di Perugia serve solo ad aumentare il senso di smarrimento. L’uso dei soldati per garantire la sicurezza dei cittadini non è un rimedio. La sicurezza partecipata delle ronde e i sistemi di videosorveglianza non sono la soluzione. Democrazia, sicurezza e legalità non sono mai in contrapposizione – dichiara il Segretario Confederale Regionale dell’Ugl Umbria, Enzo Gaudiosi – Quanto accaduto sabato sera contro la polizia è un fatto gravissimo e inaccettabile, è il sintomo di una situazione sempre più fuori controllo, che lede la dignità professionale di tutti gli agenti e che sacrifica il diritto alla sicurezza dei cittadini. In un orizzonte sempre più precario e preoccupante, aggravato dalla crisi economica, servono politiche coordinate e mirate per la sicurezza nella nostra regione.
E’ responsabilità delle pubbliche autorità e della politica far sì che gli agenti non siano attaccati e vilipesi. I cittadini non possono essere scavalcati ancora una volta attraverso il ricatto dell’emergenza, che giustifica summit e non risolve il problema. Perugia da centro dello spaccio di stupefacenti rischia di trasformarsi nel capoluogo delle emergenze. La normale attività di sicurezza nel territorio sta ormai assumendo carattere di emergenzialità. Il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini sono e devono restare appannaggio delle forze di polizia e non per grazia ricevuta ma perché sono addestrati a farlo. Le frange di teppisti possono e devono essere fronteggiate con personale di polizia specifico, con reparti operativi di pronto impiego per la tutela dell’ordine pubblico.
L’istituzione del Reparto Mobile in Umbria è adatto a tale scopo. Il reparto mobile, come già per altre 12 province italiane, permetterebbe l’impiego di agenti appositamente addestrati a prevenire e reprimere, laddove necessario, i comportamenti antisociali in tutto il territorio regionale, non solo sulle scalette del Duomo di Perugia. La sicurezza potrebbe così beneficiare di almeno 30 uomini in più. Un incremento di personale non secondario, vista l’attuale carenza degli organici pari al 35% e il blocco del turn over. Un risparmio di risorse significativo visto il dislocamento del personale da Roma e da Firenze nel nostro territorio, costretto a turni massacranti. Agenti spediti come pacchi postali da una città all’altra per coprire i buchi degli organici, sottoposti a turni straordinari perché il pernottamento in albergo non conviene. 
Le frange di teppisti, come le chiama il sindaco Boccali, vanno fermate non con la mera repressione ma con la prevenzione. Contro l’abuso di alcolici e di droga può vincere soltanto una cultura che rimetta al centro la persona e la sua dignità. Il nichilismo imperante tra i giovani è ormai allarmante e richiede soluzioni incisive a livello sia istituzionale che scolastico. Sabato questa minoranza di esagitati e rissosi, come racconta il sindaco, erano ubriachi non per la complice tolleranza di alcuni gestori commerciali che fanno il loro lavoro, onesti contribuenti che ora subiscono anche la ricaduta negativa sia d’immagine che economica.
Ormai la pubblica sicurezza è allo stremo. L’ordine pubblico oggi è fronteggiato con personale della Questura formato per garantire altri servizi. Agenti, tra cui molte donne, che negli anni hanno subito aggressioni in servizio. Aggressioni gravi e invalidanti. La sicurezza è stata finora sacrificata sull’altare delle priorità indicate dalla politica sia locale che nazionale, lontana dalle richieste dei cittadini. Siamo ad un passo dal collasso e il tutto avviene nella confusione generale delle Istituzioni e dei partiti. Ormai l’ordine pubblico è affidato al buon senso delle forze dell’ordine, dei singoli agenti. Si trascura la gestione ordinaria della sicurezza a favore dell’immagine e degli annunci. Uno spettacolo triste che non onora né la Regione nè il Paese.
Ufficio stampa UGL Umbria

7 aprile 2010
Grazie a chi risponde

Prendo atto e ringrazio Mario Epifani che mi ha confermato la piene disponibilità ad un pronto intervento in merito alla situazione di Via Mezzomuro.
Prego pubblicare perchè, al di la delle polemiche, va dato atto sempre a chi risponde.
Maurizio Pierdomenico

7 aprile 2010
Si alla fusione dei consorzi agrari umbri

La FAI-CISL UMBRIA  mostra apprezzamento per le dichiarazioni  del Commissario liquidatore del Consorzio Interprovinciale Terni- Rieti apparse sugli organi d’informazione.
Dopo mesi di discussioni sembra che il percorso intrapreso sia finalmente quello giusto!
La FAI-CISL ritiene che la prospettiva della fusione tra i due consorzi provinciali umbri sia, al momento , l’unico progetto credibile e percorribile che possa dare risposte importanti al territorio, agli operatori del settore ed al personale dipendente, oltre che a dare un segnale positivo alla grave situazione di insolvenza in cui si trova il Consorzio agrario di Rieti e Terni.
Pertanto riteniamo auspicabile un tavolo di concertazione con il Ministero e le Istituzioni Regionali per individuare in tempi rapidi la soluzione a questo annoso problema.
La FAI-CISL ritiene che il fattore tempo sia estremamente importante in quanto il personale dipendente è fortemente provato da questa situazione di precarietà e incertezza occupazionale che si protrae da troppo tempo.
La FAI-CISL  auspica , infine , che questo percorso sia ampiamente condiviso anche dal mondo imprenditoriale agricolo per rafforzare il ruolo della cooperazione in un importante territorio come quello coperto dal  Consorzio Terni-Rieti.
La Segreteria Regionale FAI-CISL UMBRIA

7 aprile 2010
La risposta di Epifani su Mezzomuro ed… altro

Dopo diverse segnalazioni”. Comincia così una lamentazione di Pierdomenico, su Tamatam, che denuncia la carenza di illuminazione a Mezzomuro. Non poteva mancare il riferimento strumentale all’illuminazione della Consolazione e la critica sull’intendimento di illuminare il ponte di Pontecuti.
A parte il fatto che non è possibile mettere un posto di guardia là dove i soliti giovinastri tirano sassi ai lampioni per farsi i propri comodi, essendo io responsabile del decoro cittadino, mi sono subito attivato per sapere chi avesse ricevuto le segnalazioni senza intervenire. A quanto mi risulta alle manutenzioni non è arrivata alcuna segnalazione e neanche a me personalmente,
malgrado sia io il responsabile del decoro ed abbia incontrato il Pierdomenico in varie occasioni.
Se il non funzionamento di due dei quattro lampioni a Mezzomuro, è stato segnalato al vicino di casa o magari ad un turista di passaggio, certo è che questi non sono, “colpevolmente”, intervenuti a sollevare il problema. Non manca occasione, anche la più banale, per fare da spalla ad una politica disfattista e di critica a tutti i costi.
Signor Pierdomenico, conosce il mio indirizzo e-mail, il mio numero di cellulare e sarebbe bastato, quindi, segnalarmi questo problema per vederlo risolto al più presto, senza cercare del protagonismo di bassa lega. Lei è uno di quelli che richiede ed offre collaborazione per il bene della Città ma non manca mai di apparire come una coscienza critica di quest’Amministrazione. Non che disturbi più di tanto ma più che altro è Lei a non farci una bella figura.
Mario Epifani – delegato al decoro cittadino



5 aprile 2010
Mezzomuro a Todi al buio

Dopo diverse segnalazioni devo rilevare che Via di Mezzomuro è ancora sprovvista di degna illuminazione. Certo ho compreso che non c’erano fondi, che sarebbe stata necessaria una revisione dell’intero tratto di illuminazione, ecc.. ma leggere delle luci altrui crea un certo risentimento. Consolazione illuminata a festa ed ora che i vecchi lampioni dei “Giardinetti” che, rinvenuti nei magazzini comunali, saranno destinati a Pontecuti come illuminazione del ponte (bah!).
Via di Mezzomuro ha 4 punti luce di cui 2 accesi anche di giorno, 1 spento ed 1 senza lampada. A ciò aggiungiamo che all’inizio della via (Porta Catena) sono spenti anche i 2 fari posizionati sotto le grondaie e che avevano lo scopo di illuminare Porta Catena e di conseguenza l’accesso in Via di Mezzomuro. In questo scenario richiamo nuovamente codesta amministrazione ad intervenire per la soluzione del problema sia per un opportuno decoro sia per motivi di sicurezza.
Alla luce dell’ultimo evento in piazza (rapina) segnalo che Via di Mezzomuro corre il rischio analogo per tutto coloro che da Porta Fratta salgono verso il centro (residenti inclusi) inoltre, sempre più frequentemente si trovano bottiglie di vino e birra abbandonate sotto le panchine.
Maurizio Pierdomenico
 

5 aprile 2010

Elezioni a Todi: ragionamento intorno al 43% del Pdl

Mentre noto che l’opposizione tuderte continua a sciorinare l’elenco delle cose MAI FATTE in 60 anni di governo della città, sollecitando l’attuale amministrazione ad una rapida esecuzione delle stesse, il PD tuderte si avventura nell’esame dei risultati delle recenti regionali sostenendo che il 43% ottenuto dal PDL a Todi, significherebbe che i tuderti non sarebbero soddisfatti dell’operato dell’attuale giunta.
E’ possibile. Ma è altrettanto possibile e, verosimilmente più probabile, che i tuderti si siano affrettati a votare la Marini alla Regione per scongiurare l’ipotesi di ritrovarsela nuovamente sindaco.
Senza considerare che nella propria città la Marini ha ottenuto una percentuale di voti leggermente inferiore a quella ottenuta nel resto della regione.
Luigi Bigaroni
 

3 aprile 2010
Il dopo elezioni a Todi: tornare tra i cittadini

La campagna elettorale appena conclusa ci ha offerto l’occasione d’incontrare molti cittadini, toccando ogni zona del territorio tuderte.
Sono state decine le iniziative organizzate dal Partito Democratico di Todi, alle quali hanno preso parte i candidati ed i consiglieri del gruppo consiliare cittadino. Molti i temi toccati, da quelli di un lungimirante progetto per l’Umbria di domani, fino ad arrivare alle questioni amministrative che riguardano la nostra città: l’economia del territorio, l’occupazione, i servizi ai cittadini, l’apertura del nuovo ospedale comprensoriale di Pantalla, la viabilità a suo servizio, la conversione dell’attuale struttura ospedaliera di Porta Romana, le sorti della Farmacia Comunale, il ruolo del centro storico di Todi, il sistema dei parcheggi, lo stato di manutenzione di strade ed infrastrutture, il contratto di quartiere di Ponterio, la realizzazione di un impianto di depurazione nel territorio comunale, le tante esigenze delle frazioni…
Siamo certi che i risultati raggiunti con queste elezioni, la netta maggioranza del centrosinistra in città ed il centrodestra al governo fermo al 43%, oltre che diviso ormai anche al proprio interno, l’elezione di Catiuscia Marini alla Presidenza dell’Umbria e di Gianfranco Chiacchieroni e Massimo Buconi in Consiglio Regionale, ci consegnino la grande responsabilità di metterci in ascolto della città e delle sue tante frazioni. La maggioranza dei cittadini di Todi ha creduto nelle nostre proposte e nei nostri candidati.
Ad elezioni avvenute, crediamo sia giusto prenderci fin da subito l’impegno di tornare tra i cittadini per affrontare ancora una volta i temi della campagna elettorale appena conclusa ed ascoltare le istanze che giungono dal nostro territorio comunale.
Il Partito Democratico di Todi, quindi, nelle prossime settimane, proporrà a tutto il centrosinistra e promuoverà, anche e soprattutto nelle frazioni, incontri e dibattiti per tornare a discutere di politica e programmi, di problemi e possibili soluzioni.
Siamo convinti sia questo il modo migliore per ringraziare i cittadini della fiducia dimostrata ed avviare così una nuova e rinnovata stagione politica anche a Todi.
Partito Democratico Todi

3 aprile 2010
Il dopo elezioni a Marsciano, comincia dal bilancio

 
La Federazione della Sinistra di Marsciano ringrazia tutti gli elettori e le elettrici per il voto espresso alla lista e al candidato Giuliano Granocchia. I 656 voti di lista, pari al 6,6%, fanno della Federazione il terzo partito nel comune con picchi del 10,1 a San Valentino, del 9,9 nel capoluogo, 9,5 a San Biagio, l’8,4 a Papiano.
Un risultato che arriva in una campagna elettorale per noi difficile, perché caratterizzata dall’attenzione per i partiti che hanno espresso i candidati presidenti, ma che grazie al lavoro di tanti comuni cittadini, di tanti compagni e all’autorevolezza della candidatura, ci ha permesso di confermarci come tra le forze politiche capaci di conquistare consensi e di svolgere un ruolo centrale nella vita amministrativa del nostro comune.
Spenderemo questo risultato per il progresso del nostro territorio, per sostenere le politiche che aiutino le tante famiglie in difficoltà; per politiche di sostegno ai lavoratori dipendenti, agli artigiani, ai piccoli professionisti, al piccolo commercio colpiti dalla crisi. Certo non staremo con i grandi poteri, con i grandi proprietari che vogliono massacrare il territorio con una determinata politica urbanistica; con coloro che ritengono che non serva una svolta per migliorare la qualità della vita dei territori che vivono i problemi legati al biodigestore.
Dopo queste elezioni dobbiamo riprendere con forza e slancio l’impegno sulle questioni che riguardano Marsciano e tutto il suo territorio, per portare avanti il mandato che nelle elezioni comunali di un anno fa ci avete dato. Fin dalle prossime settimane, insieme a tutta la coalizione che ha candidato Sabatino Ranieri, svilupperemo una grande iniziativa su tutto il territorio comunale per far conoscere il nostro parere sul bilancio 2010. Un bilancio che non ci piace, che ci preoccupa molto per alcuni contenuti.
Qui riportiamo solo alcuni esempi:
TARSU +6% nel 2010
LOCULI CIMITERO RIVENDUTI AL 200% DEL COSTO DI RIACQUISTO
MULTE + 50.000 EURO
AUMENTO INTROITI PER LE PRATICHE URBANISTICHE IN TEMPO DI CRISI DEL SETTORE
e molto altro ancora… Informeremo la cittadinanza sulle date degli appuntamenti degli incontri pubblici chiedendo una grande partecipazione.
ANCORA UN GRAZIE DALLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, UN GRAZIE DAL CANDIDATO
GIULIANO GRANOCCHIA
Circolo PRC “Roberta Bolli” Marsciano
 
 

1 aprile 2010
I lavori dell’assessore Serafini, parte II

Numerose sono le opere che si apprestano ad essere eseguite, che stanno vedendo la definizione dopo l’ultimazione dell’iter procedurale
Sono, infatti, appena stati avviati i lavori di sistemazione della viabilità ed il completamento della pubblica illuminazione della frazione di Izzalini; un lavoro importantissimo per un importo di circa 40.000,00 € che permetterà di risolvere i problemi di circolazione stradale e di fognatura nonché ampliare l’illuminazione dello stupendo centro frazionale.
Sono stati aggiudicati e consegnati i lavori di completamento del chiostro di San Fortunato (95.000,00 €) e i lavori di realizzazione del centro Comunale di Protezione Civile (65.000,00 €) così come le opere di realizzazione del parcheggio a servizio del nucleo frazionale di Borgo Mannella (22.000,00 €).
Procedono inoltre di buona lena i lavori di ristrutturazione del Palazzo Comunale di Piazza di Marte così come quelli relativi all’ampliamento della scuola materna del Broglino ed alla sistemazione del percorso pedonale di risalita Parcheggio Porta Orvietana-Giardini Oberdan.
Mi piace sottolineare che tutte queste opere, la cui supervisione è sempre curata minuziosamente dal Sindaco Antonino Ruggiano, sono il frutto della sinergia e della stretta partecipazione con tutti gli altri componenti della Giunta ed in particolar modo si fregiano della preziosa collaborazione dell’Assessore Ugo Todini per tutto quello che concerne i lavori nelle frazioni fino agli Assessori Nazzareno Menghini e della Prof. Margherita Bergamini per quello che riguarda le opere relative agli impianti sportivi, alle scuole e le ristrutturazioni dei beni storico-culturali.
Dott. Antonio Serafini – Ass. LL.PP Comune di TODI 
                                                                    

1 aprile 2010
La notte dei cristalli rotti

La notte scorsa è stato infranto il vetro della bacheca del Partito Democratico.

Non avendo ricevuto da alcuno notizia che si sia trattato di un involontario incidente, siamo portati a credere si tratti di un atto di vandalismo.
In questo caso, sia chiaro ai vandali che non siamo ne’ scossi, ne’ impressionati, ne’ intimoriti dal gesto, che ci ha invece offerto l’occasione per riflettere sulla miseria umana e sulla stupida intolleranza di chi non accetta l’altrui libertà di espressione.
Resta, tuttavia, la nostra ferma condanna per un atto grave di violenza, come da anni non si registrava nella nostra città, compiuto ai danni di una forza politica di opposizione.
Considerato che delle molte bacheche presenti è stata colpita quella del Partito Democratico, non vorremmo che questo episodio traesse origine anche dalla continua violenza verbale di cui sono fatti oggetto molti esponenti del Pd tuderte.
Partito Democratico Todi

1 aprile 2010
Prendono i soldi e scappano

Un ulteriore attacco al nostro territorio, un altro tentativo di impoverire e delegittimare una realtà, quella folignate e spoletina,  che bisogna tentare di sventare.
Questa volta è il mondo del credito a vacillare a causa della politica del Gruppo IntesaSanpaolo che a seguito dell’acquisizione e del controllo delle Casse di Risparmio umbre (Casse del Centro), sta attuando una politica di depauperamento di posti di lavoro, ma anche di indebolimento del tessuto economico del territorio.
Occupazione falcidiata per l’azzeramento dei contratti di lavoro a tempo determinato e per mancate assunzioni di giovani risultati idonei a precedenti selezioni, che invece dovevano essere assunti per rafforzare gli esigui attuali organici delle singole Casse.
La fusione nella Cassa di Risparmio di Firenze della Holding Casse Centro, con sede a Spoleto, comporterà un’ulteriore perdita di livelli occupazionali per effetto dello smantellamento degli uffici di tale importante centro direzionale delle Casse.
A tutto questo si aggiunge il mancato impegno del Gruppo a far decollare il Polo Servizi di Backoffice  di Spoleto che doveva garantire nuovi posti di lavoro e la precarietà dei 70 dipendenti dell’Informatica Umbra di Spoleto per effetto dello spostamento delle commesse di lavoro dalle Casse del Centro ad altra società del Gruppo IntesaSanpaolo.  
La scelta di verticalizzare in maniera esasperata i centri decisionali, tutti fuori regione, non consente infatti di mantenere sul territorio l’autonomia di gestione e la discrezionalità necessaria nei rapporti con i clienti nell’esercizio del credito, in situazioni rese ancora più pesanti dalla crisi economica in atto.
Una crisi economica che, vale la pena ricordare, non va sottovalutata, ma invece affrontata con senso di responsabilità e coraggio per evitare di mettere a rischio la coesione sociale.
E la coesione sociale passa necessariamente attraverso la ripresa economica che le piccole imprese del territorio possono provare a realizzare solo se aiutate e facilitate nella concessione di fidi.
Da qui l’importanza di una forte e autonoma rete di aziende di credito in grado di soddisfare le richieste del tessuto sociale del territorio.
La CISL di Foligno sarà perciò particolarmente attenta agli ulteriori  sviluppi della vicenda  che  interesseranno in particolar modo la Cassa di Risparmio di Foligno e la Cassa di Risparmio di Spoleto, due realtà fondamentali, che hanno già dato troppo in termini di perdita di posti di lavoro e di potere economico; solo attraverso il recupero del potere decisionale si potranno salvaguardare occupazione e garantire sviluppo.
Per questo la CISL di Foligno sollecita sin d’ora un impegno congiunto con le Istituzioni interessate per evitare un ulteriore arretramento del nostro territorio e della nostra regione.
Pierpaola Pietrantozzi  Segretario generale territoriale Cisl di Foligno

1 aprile 2010
La quiete dopo la tempesta

Passata è la tempesta, odo augelli far festa…" Di leopardiana memoria," La quiete dopo la tempesta" si colloca a misura nel nostro dopoelezione. Una tempesta di gossip, di accuse rimbalzate da destra a sinistra, di "scopertelle" cercate e svendute; una sequela di cene, di aperitivi, di grigliate. Da qualsiasi parte, vincitori o vinti, ci si loda e ci si sbroda perchè ognuno riconduce l’altissimo numero di astensionisti a proprio credito. Sta di fatto che un Italiano su tre non è andato a votare. La sfiducia nei partiti è sempre più palese, soprattutto da parte dei giovani. Da una verifica sull’età dei votanti si è riscontrato che le giovanissime generazioni (sotto i 20 anni) hanno affluito alle urne in numero limitatissimo. Ripercorrendo i fatti con dovizia di riferimenti, Alternativa per Marsciano consolida e conferma quella che da sempre è stata la sua linea guida. Alla gente non interessano nè promesse, nè chiacchiere fumose, nè banchetti propiziatori. La gente, quella di tutti i giorni, vuole il dibattito aperto, il confronto diretto, vuole capire per poter partecipare alla soluzione di problemi comuni che sempre più spesso sono riservato dominio di pochi. La gente ha bisogno di correttezza nell’informazione e di giustezza negli interventi. Questo, e non solo questo, spiega il successo della Lega, un movimento compatto, deciso, con obiettivi chiari su tematiche di grande interesse collettivo come il lavoro e la sicurezza. Ebbene. Visto che tutti sono soddisfatti dei risultati elettorali, anche ApM, minuscolo punto nell’universo sociale, lo è. Marsciano ha in Consiglio Regionale un suo rappresentante, già Sindaco della città, che saprà di certo sostenere il buon nome del nostro territorio. Per il resto ApM augura a tutti una Buona Pasqua e confida in una rinnovata autentica volontà di miglioramento sia locale che nazionale.
Gaetana Luchetti, vicepresidente ApM
 

1 aprile 2010
I ringraziamenti di Moreno Primieri

Ringrazio tutti i cittadini che mi hanno votato esprimendo apprezzamento per la mia persona e la mia azione amministrativa. A livello politico devo rivendicare il successo personale nell’ostacolare candidature pesanti come quella della neo Presidente Catiuscia Marini, dei neo Consiglieri Regionali Massimo Buconi e Gianfranco Chiacchieroni. Tutti ex Sindaci che nella città di Todi ho fronteggiato con circa mille preferenze di amici e cittadini che mi riconoscono ampia fiducia. Fiducia che, peraltro, ho sempre ricambiato e seguiterò a ricambiare.
La mia candidatura ha permesso al PDL di rimanere primo partito a Todi con quasi il 40% di consensi e di staccare di 8 punti percentuali la media regionale.
A Todi, tuttavia, non bisogna sottovalutare che il centrosinistra è avanti di alcuni punti rispetto alla coalizione di centrodestra. Effetto, sicuramente, del traino di candidature ragguardevoli come quelle degli ex amministratori della media Valle del Tevere, ma che occorre saper ben valutare assumendo un atteggiamento aperto ed inclusivo di tutte le istanze che vengono dal centrodestra.
Pur con un solo mese di campagna elettorale anche il risultato nel resto della Provincia mi vede soddisfatto e per tale ragione ringrazio ancora di cuore tutti gli elettori.
Moreno Primieri

1 aprile 2010
Pronostici sovvertiti

Abbiamo sovvertito tutti i pronostici, sia come coalizione sia come Socialisti riformisti. Adesso bisogna continuare con la buona amministrazione, partendo dai bisogni dei cittadini. Come socialisti, abbiamo dovuto lottare anche contro i fantasmi, contro un tam tam, costruito ad arte sulla base dei sondaggi, che ci dipingeva come perdenti, come un partito lontanissimo dal quorum e quindi inutile da votare. Nonostante  questo ce l’abbiamo fatta e addirittura abbiamo raddoppiato la nostra presenza in Consiglio Regionale. Questo vuol dire anche che la gente ha apprezzato la nostra azione e il nostro lavoro all’interno delle amministrazione pubbliche e che ha valutato più i risultati che i sondaggi. Un lavoro che continueremo, cercando di risolvere i gravi problemi che oggi la crisi pone di fronte alla nostra comunità. Chi fa politica però non si deve fermare solo agli aspetti positivi, deve cercare di vedere e valutare anche le negatività. E in questa tornata non può che preoccupare l’alto numero di astensioni. Il distacco dalla politica e dalle istituzioni è un problema da affrontare subito e molto seriamente. Noi, come partito, lo faremo, ma crediamo che questo sia un aspetto che deve interessare tutti e in primo luogo la coalizione di cui facciamo parte.
 Roberto Bertini – socialisti riformisti

 

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