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Il "parto" nel corso dell'annuale incontro, per iniziativa della Fondazione Liberal dell’on. Ferdinando Adornato, che si terrà a Todi dal 20 al 22 maggio
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Per un “laboratorio politico” che salta in Umbria, se ne presenta subito uno nuovo.
A maggio si sarebbe dovuto tenere a battesimo, a Perugia, “Generazione Italia” che si era presentata come “un aggregatore intergenerazionale rivolto a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per l’Italia, con un’attenzione particolare ai giovani che non vogliono limitarsi a subire il futuro del loro Paese ma hanno il coraggio e la passione di immaginarlo”.
Ma la convention dell’8 e 9 maggio dal titolo "Destinazione Futuro",che “Il Giornale” aveva definito “l’iniziativa politica benedetta da Gianfranco Fini e gestita in prima persona dal vicepresidente dei deputati Pdl Italo Bocchino”, è saltata.
La motivazione è che”Abbiamo deciso di fare un passo indietro, annullando la Convention prevista a Perugia l’8 e il 9 maggio, per fare due passi avanti. Abbiamo infatti deciso di organizzare la rete di Generazione Italia sul territorio…. la Convention di Perugia è stata superata dai fatti recenti. Il “concept” di quell’evento non era più adeguato ai tempi.
La politica ha i suoi tempi e i suoi modi e così abbiamo deciso di rilanciare in grande.”

Ma a Todi si aprirà un altro “laboratorio” nel corso della tre giorni di incontri di formazione politica in programma dal 20 al 22 maggio, per iniziativa della Fondazione Liberal dell’on. Ferdinando Adornato.
Nella cittadina umbra, infatti, secondo quando annunciato dall’on Pierferdinando Casini, l’UDC si farà promotore di un nuovo “partito della Nazione” per la riconciliazione degli italiani, aperto ai cattolici e ai laici per “dare una svolta al Paese dopo il fallimento del bipolarismo” ed il cui nome ufficiale “ ci sono diverse possibilità, lo decideremo a Todi”.
Casini promette, inoltre, che“non sarà solo un semplice restyling dell’Udc, che da sola ormai non basta a rappresentare questa novità”, bensì un soggetto che abbia “un disegno per  l’Italia, che possa accogliere le espressioni migliori. Le porte saranno aperte a tutti, l’importante è che non sia adunata di reduci e generali senza esercito, ma un insieme di popolo”.
Ma poi il leader dell’UDC avrebbe parlato di  "Una fase di governo tecnico, di salute pubblica, prima o poi è inevitabile e sarebbe una scelta di grande responsabilità politica” e questa pare una contraddizione in termini perché i “tecnici” assomigliano un po’ troppo a generali senza esercito che ad espressioni di un insieme di popolo.
Fortuna che Pier Ferdinando Casini ha chiarito il senso della sua proposta: «"Mai parlato di un governo tecnico, è un’invenzione dei giornali. Io ho parlato di governo di responsabilità nazionale, di armistizio, un’altra cosa rispetto al governo tecnico."

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