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Al Centro la fiducia registra la flessione di maggiore entità da 107,5 a 104,3,
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Come nel gioco dell’oca si torna alla casella di un’anno fa .
Risulta in forte calo, quasi due punti, a maggio la fiducia dei consumatori italiani: l’indice misurato dall’Isae si posiziona a 105,4 (era 107,9 in aprile) approssimandosi ai valori del maggio dello scorso anno.
Il pessimismo,  è più marcato nelle valutazioni sul quadro economico generale (il cui indicatore passa da 81,3 a 76,6); un deciso peggioramento caratterizza anche la fiducia sulle prospettive a breve termine (da 95,5 a 91,9). Segnano un deterioramento più contenuto l’indicatore relativo alla situazione personale (da 120,7 a 120,3) e quello sulla situazione corrente (da 117,9 a 117,3).
Nonostante i consumatori ritengano di riuscire a risparmiare qualcosa nel breve termine (con il saldo che recupera da -64 a -62), esprimono contestualmente valutazioni meno favorevoli per la convenienza presente del risparmio (da 158 a 152).
Gli intervistati ritengono per contro il momento presente più favorevole per gli acquisti di beni durevoli, con il saldo che recupera da -70 a -68, miglior valore dal marzo del 2002.
Tornano ad essere tuttavia prudenti circa le proprie intenzioni d’acquisto nel breve termine, con il saldo che si deteriora da -38 a -52, tornando in prossimità dei livelli dello scorso marzo. A livello territoriale, la fiducia segna una flessione diffusa ma differente nell’entità: il calo maggiore si rileva nel Centro, nel Nord Ovest e nel Sud la diminuzione è in linea con la media nazionale e nel Nord Est invece è di misura più moderata.
Al Centro la fiducia registra la flessione di maggiore entità da 107,5 a 104,3, dovuta alle valutazioni diffusamente sfavorevoli, di particolare intensità circa le prospettive sulla situazione economica del paese e marcate riguardo al bilancio finanziario della famiglia e alle valutazioni (attuali e prospettiche) sul risparmio. 
 

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