Quando ha tempo di dedicarsi ai pesci grossi la Guardia di finanza di Terni tira a riva reti ben colme.
Alcuni imprenditori di Terni e Roma avrebbero portato all’estero circa 700 mila euro, sottraendoli a tassazione in Italia tramite due società di comodo a San Marino.
Nella capitale della Repubblica del Titano un altro ternano avrebbe conservato in banca la disponibilità di 400 mila euro.
Delle due società a San Marino, la Gdf ha acquisito la contabilità e, con una serie di riscontri (anche bancari) e controlli incrociati, ritiene di aver acquisito elementi per dimostrare che una serie di fatture emesse dalle società sanmarinesi «non erano supportate da alcuna prova circa la loro effettività».
Si spera in altre “pesche miracolose” in esito alle indagini attivate non solo a San Marino ma anche in Lussemburgo e Svizzera.
In particolare sono in corso, tra Terni e Orvieto, verifiche sia a imprese che a persone fisiche con accertamenti anche su banche, broker, intermediari e professionisti che farebbero da collegamento con i paradisi fiscali.
- Redazione
- 8 Giugno 2010
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