A 95 anni Frank Fenner, lo scienziato che contribuì alla sconfitta del vaiolo non vede speranza per l’ umanità, che fra cento anni sarà estinta.
Lo ha detto in una recente intervista ad un quotidiano australiano .
«È una situazione ormai irreversibile e penso sia davvero troppo tardi per porvi rimedio», afferma, aggiungendo perciò che cerca di non esprimere spesso le sue opinioni perchè la gente sta cercando di trovare soluzioni, «anche se però continuano a posporre gli interventi necessari».
Secondo Fenner, la razza umana è entrata nell’era che definisce Antropocene quando ha cominciato «a fare concorrenza all’impatto di comete e alle ere glaciali nel provocare cambiamenti climatici su scala planetaria».
I veri problemi, secondo lo scienziato, sono l’esplosione demografica e i consumi «a briglia sciolta». «Siamo già 6,9 miliardi di persone» e con i ritardi nei tagli delle emissioni di gas serra Fenner è molto «pessimista sul futuro».
«Faremo la stessa fine degli abitanti dell’isola di Pasqua. I cambiamenti climatici sono ancora all’inizio, ma si avvertono già cambiamenti sostanziali nel clima», afferma.
Fenner sottolinea che gli Aborigeni hanno dimostrato che potrebbero vivere per 40 o 50mila anni senza la scienza, la produzione di diossido di carbonio e il riscaldamento globale, «ma il mondo non può e così la razza umana rischia di fare la stessa fine di molte altre specie che si sono estinte nel corso degli anni».
- Redazione
- 25 Giugno 2010
Condividi su facebook
Condividi su twitter