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Il pittore è deceduto a New York: venti anni fa aveva fondato a Monte Castello di Vibio, dove dai primi anni Settanta aveva una casa, la Scuola Internazionale d'Arte

foto-nick-carone

All’età di 93 anni, il 15 luglio, è deceduto a New York il pittore Nicolas Carone, artista americano che amava l’Italia e Monte Castello di Vibio tanto da fondarvi, oltre 20 anni fa, insieme ad altri, una Scuola d’Arte Internazionale che ha ospitato ed ospita tutt’ora centinaia di giovani artisti e professori provenienti da ogni parte del mondo.
Dai primi anni Settanta Carone ha alternato il proprio lavoro di artista ed insegnante fra New York e Monte Castello, dove aveva stabilito la propria abitazione nei pressi di Doglio, in un vecchio casolare di campagna ristrutturato. E proprio in quegli anni sull’esempio di artisti e
intellettuali come Carone (prima ancora della nascita dello slogan "Todi città più vivibile al
mondo"), le campagne di Todi e Monte Castello, all’epoca povere ed in via di abbandono, hanno cominciato ad assere apprezzate e rivalutate da numerose persone, soprattutto stranieri amanti delle bellezze naturali e soprattutto della nostra quiete e qualità della vita.
Per questi motivi, forse, possiamo affermare che Carone è stato uno dei primi artisti ed intellettuali che hanno lanciato l’idea del reupero e della volorizzazione delle nostre zone rurali coniugando efficacemente l’arte figurativa ed astratta ai nostri paesaggi ed ai colori tipici dell’Umbria.
Dopo il suo arrivo a Monte Castello di Vibio sono giunti tanti altri artisti, alcuni dei quali hanno scelto anche di vivere e a lavorare da noi. Del nostro territorio Carone ci diveva spesso e con enfasi e convinzione, a noi che eravamo piuttosto scettici e rassegnati, all’epoca: "E’ il più bel posto del mondo".
Non so se questo è vero ma dagli anni Settanta ad oggi abbiamo visto crescere sempre l’attenzione, la cura e gli investimenti nelle nostre campagne ricche, ora, di agriturismi, pregevoli coltivazioni, casali e borghi ben ristrutturati in cui non si sente parlare più solo in italiano ma in una molteplicità di lingue e di culture che accrescono continuamente le nostre conoscenze e le nostre esperienze.
Nicolas Carone, in questo senso, aveva previsto tutto prima di noi.
Ha avuto ragione lui. Ci mancherà.

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