In merito alle nuove norme del codice della strada ed in particolare su quelle della tolleranza zero per gli alcolici piovono critiche scientifiche.
Se ne è fatta portavoce Elisabetta Bertol, presidente del Gruppo tossicologi forensi italiani e ordinario di tossicologia forense dell’Università di Firenze.
«Non si deve mai dire» alcol «zero, perchè – ha detto la Bertol -, oltre ad esserci nel nostro organismo una produzione endogena di alcol, benchè minima, ci sono migliaia di sostanze che, per quella minima concentrazione, possono interferire».
Secondo la studiosa, «andava introdotto il concetto di negatività secondo determinati limiti minimi di rilevazione. Una taratura, in pratica, dello strumento in modo da evitare che tutti possiamo risultare positivi in un range vicinissimo allo zero, ma che zero non è, senza mai aver assunto alcolici».
L’altro appunto riguarda le modifiche all’articolo 187, sull’uso di stupefacenti, quando «nel testo si scrive: senza pregiudizio per l’integrità fisica, possono essere sottoposti ad accertamenti clinico-tossicologici e strumentali ovvero analitici su campioni di mucosa del cavo orale prelevati a cura di personale sanitario ausiliario delle forze di polizia».
Ma la Bertol segnala che: «non ci si rende conto dell’enorme contraddizione, oltre che dell’errata dizione? Il prelievo della ‘mucosa del cavo orale’ oltre a non servire allo scopo è un vero e proprio intervento chirurgico di asportazione di un frammento di mucosa, in pratica una biopsia. »
Due questioni sulle quali è facile prevedere ora ci andranno a nozze gli avvocati.
- Redazione
- 3 Agosto 2010
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